IL CONTRIBUTO DEL GIOCO DEGLI SCACCHI ALLA MATEMATICA M A N Z IN O , Z A B IC HI , S A B AT T IN I Negli ultimi anni il gioco degli scacchi è entrato nelle scuole italiane di ogni ordine e grado e si sta rapidamente diffondendo. Ma quali sono i motivi di tale successo? Vediamoli insieme. SCACCHI A SCUOLA BREVE INTRODUZIONE Il gioco degli scacchi si presta per le sue caratteristiche a livellare molte differenze, a cominciare da quelle di genere tra maschi e femmine, in quanto non si basa su sforzi fisici, ma su attività intellettuale; permette anche, in forza di ciò, un adeguato inserimento pure a molti studenti diversamente abili. Tra le numerose qualità intrinseche al gioco degli scacchi vi è anche un forte senso del principio di giustizia, con cui il giocatore si trova sempre a convivere, e che lo spinge a sviluppare un’etica applicabile non solo al momento del gioco, ma trasferibile anche alla vita quotidiana, dove è necessario tener conto della presenza, dei punti di vista e delle possibilità altrui, scendendo a patti con il naturale egocentrismo dell’infanzia e dell’adolescenza, e riconoscendo che non sempre c’è un’unica soluzione o una sola condotta possibile. Gli scacchi sono un gioco da tavolo di strategia che vede opposti due avversari, detti Bianco e Nero dal colore dei pezzi che muovono. Gli scacchi si giocano su una tavola quadrata detta scacchiera, composta da 64 caselle di due colori alternati e contrastanti, sulla quale all'inizio si trovano trentadue pezzi, sedici per ciascun colore: un re, una donna (detta anche regina), due alfieri, due cavalli, due torri e otto pedoni; l'obiettivo del gioco è dare scacco matto, ovvero attaccare il re avversario senza che esso abbia la possibilità di sfuggirvi. LA STORIA IN BREVE Originatisi nell'impero Sassanide o forse in India attorno al VI secolo, gli scacchi sono giunti in Europa attorno all'anno 1000, grazie probabilmente alla mediazione degli Arabi; diffusisi nell'intero continente, hanno raggiunto una forma pressoché moderna nel XV secolo in Italia e in Spagna, mentre il regolamento odierno si è "congelato" nel XIX secolo. Dunque dalla metà dell'800, grazie a Paul Morphy e Wilhelm Steinitz, iniziano a codificarsi i fondamenti strategici del gioco. GLI SCACCHI A SCUOLA OBIETTIVI DIDATTICI Avvio alla capacità di organizzare e pianificare Rinforzo di attenzione e concentrazione Avvio al pensiero organizzato e coordinato Sviluppo del senso dell’orientamento spaziale Avvio allo sviluppo di abilità inferenziali (conseguenza logica e previsione) COMPETENZE COINVOLTE ASPETTI COGNITIVI - Competenze metacognitive: il bambino è chiamato a conoscere le proprie modalità di ragionamento e di pensiero per utilizzarle in modo consapevole. - Attenzione e concentrazione: per poter attuare una strategia è necessario mantenere l’attenzione e la concentrazione per un tempo prolungato. - Orientamento visuo-spaziale: il bambino deve sapere gestire lo spazio scacchiera, conoscere e distinguere le 8 direzioni di movimento. -- Conoscenza e individuazione delle coordinate cartesiane : la scacchiera può essere interpretata come un piano cartesiano e le posizioni delle pedine come coordinate di punti. - Gestione del tempo: il gioco sviluppa la capacità di organizzare la propria attività in un tempo determinato. - Rispetto del turno: il bambino è tenuto ad attendere il proprio turno e contenere la propria irruenza nell’eseguire la propria strategia di gioco, sviluppando la pazienza. - Conoscenza e applicazione delle regole riguardanti le mosse delle pedine. - Capacità di previsione e calcolo delle probabilità: il bambino deve saper prevedere la mossa dell’avversario per poter prevederne l’attacco. - Elaborazione e messa in atto di strategie vincenti: il bambino scompone il problema in sotto-problemi tramite un lavoro di task analysis e progetta una serie di mosse per raggiungere l’obiettivo finale: lo scacco al re. - Sviluppare il pensiero logico e combinatorio: il gioco presuppone l’uso della logica, ad esempio per riorganizzare la propria strategia in base alle mosse dell’avversario. SCACCHI E PIANO CARTESIANO ASSI E COORDINATE ASPETTI EDUCATIVI - Gestione delle emozioni e autocontrollo: mentre gioca il bambino impara a riconoscere e gestire emozioni differenti, tra cui l’ansia, la preoccupazione e la voglia di competizione. - Motivazione e tenacia: tramite il gioco e la soddisfazione per il raggiungimento di un obiettivo il bambino è motivato a perseguire nel suo scopo. - Autostima: il gioco valorizza le capacità di ognuno, incrementando in tal modo l’autostima. - Socializzazione: il gioco sviluppa la relazione tra bambini, favorendo al contempo l’integrazione dei compagni stranieri o disabili. - Accettazione della frustrazione e consapevolezza dei propri limiti: il bambino è chiamato ad assimilare la delusione della sconfitta per poi rielaborarla e superarla. - Misurarsi con l’avversario in senso «intellettivo» e non fisico: il giovane giocatore impara a rispettare e valorizzare l’avversario. - Autonomia: il bambino impara a gestire in modo autonomo la propria strategia di gioco. - Divertimento: gli scacchi sono un’occasione di incontro e divertimento che trascende la didattica tradizionale. SCACCHI E PSICOMOTRICITA’ Con una scacchiera a pavimento i bambini possono muoversi come i pezzi degli scacchi, per acquisire migliore conoscenza del proprio corpo e allo stesso tempo imparare a giocare. SCACCHI ED ERRORI Nel gioco degli scacchi ci sono mosse istintivamente più complicate da pensare ed attuare. Ne sono un esempio il movimento a «L» del Cavallo e quello all’indietro o laterale della Torre. Secondo una recente indagine anche i giocatori più esperti incontrano difficoltà in queste mosse e compiono più frequentemente errori. SCACCHI E COMPUTER