LEZIONE 11 DELLA SCUOLA DEL SABATO
PAOLO, ESTRAZIONE E CHIMATA
3° TRIMESTRE 2015
SABATO 12 SETTEMBRE 2015
Nello studio di questa settimana,
analizzeremo i seguenti aspetti della vita di
Paolo:
Anteriormente:
• Biografia. Chi era Paolo?
• Personalità. Com’era Paolo?
La chiamata:
• Obiettivo. A quale proposito fu chiamato?
• Missione. Perchè fu chiamato?
• Diversità. Come affrontò la sua missione?
«Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma allevato in questa città,
educato ai piedi di Gamaliele nella rigida osservanza della legge dei padri;
sono stato zelante per la causa di Dio, come voi tutti siete oggi» (Atti 22:3)
Nacque a Tarso di Cilicia, Apparteneva alla
acquisendo la
tribù di Benjmino.
cittadinanza romana.
(Fil. 3:5).
(Atti 22:3, 28).
Era membro del sinedrio.
(Gli uomini che vinsero un impero
pag. 71).
Era fariseo, figlio di
farisei. (Atti 23:6)
Aveva una sorella e un
nipote che vivevano a
Gerusalemme.
(Atti 23:16).
Cresciuto in
Gerusalemme, fu un
discepolo di
Gamaliele. (Atti 22:3)
Era un fabbricante
di tende. (Atti 18:3)
«Perché io sono il minimo degli apostoli, e non sono degno di essere chiamato
apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio. Ma per la grazia di Dio io
sono quello che sono…» (1ª Corinzi 15:9-10 pp)
Paolo era una persona convinta e zelante.
Prima della sua conversione:
Appoggiò la lapidazione di Stefano (Atti 7:58).
Perseguitò la chiesa (Atti 8:3).
Minacciò di morte i discepoli (Atti 9:1).
Organizzò un’incursione contro i cristiani di
Damasco (Atti 9:2).
Dopo la sua conversione, dimostrò d’essere:
 Giusto (Fil. 3:6).
 Lavoratore (2Ts. 3:7-8).
 Contrito (1Tim. 1:16).
 Sofferente (2Co. 11:23-33).
 Umile (1Co.15:9).
Defendendosi dai giudaizzanti che cercarono di mettergli contro la
chiesa di Corinto, Paolo si descrive nel modo seguente:
«Sono Ebrei? Lo sono anch'io. Sono Israeliti? Lo sono anch'io. Sono
discendenza d'Abrahamo? Lo sono anch'io. Sono servitori di Cristo?
Io (parlo come uno fuori di sé) lo sono più di loro; più di loro per le
fatiche, più di loro per le prigionie, assai più di loro per le percosse
subite. Spesso sono stato in pericolo di morte. Dai Giudei cinque
volte ho ricevuto quaranta colpi meno uno; tre volte sono stato
battuto con le verghe; una volta sono stato lapidato; tre volte ho
fatto naufragio; ho passato un giorno e una notte negli abissi marini.
Spesso in viaggio, in pericolo sui fiumi, in pericolo per i briganti, in
pericolo da parte dei miei connazionali, in pericolo da parte degli
stranieri, in pericolo nelle città, in pericolo nei deserti, in pericolo
sul mare, in pericolo tra falsi fratelli; in fatiche e in pene; spesse
volte in veglie, nella fame e nella sete, spesse volte nei digiuni, nel
freddo e nella nudità. Oltre a tutto il resto, sono assillato ogni
giorno dalle preoccupazioni che mi vengono da tutte le chiese. Chi è
debole senza che io mi senta debole con lui? Chi è scandalizzato
senza che io frema per lui? Se bisogna vantarsi, mi vanterò della
mia debolezza. Il Dio e Padre del nostro Signore Gesù, che è
benedetto in eterno, sa che io non mento». (2ª Corinzi 1:22-31)
«Ma alzati e sta' in piedi perché per questo ti sono apparso: per farti
ministro e testimone delle cose che hai visto, e di quelle per le quali ti
apparirò ancora, liberandoti da questo popolo e dalle nazioni, alle quali io ti
mando per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla
luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono
dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati» (Atti 26:16-18)
Gesù vide in Paolo un secondo Mosè. Mentre Mosè
estrasse il popolo giudeo dai gentili affinché potesse
fare la volontà di Dio, Paolo si recò dai gentili
affinché essi facessero la volontà di Dio (Ro. 15:19).
Gesù lo chiamò per uno scopo ben preciso: portare il
Suo messaggio a tutte le persone. Infatti, Paolo
doveva:





Aprire i loro occhi.
Convertirli alla luce.
Liberarli dalla potenza di Satana.
Indicargli come ricevere il perdono.
Aiutarli a ottenere l’eredità eterna.
«Poiché mi proposi di non sapere altro fra voi, fuorché Gesù
Cristo e lui crocifisso.» (1ª Corinzi 2:2)
La missione di Paolo includeva tre aspetti fondamentali:
Predicare Gesù Cristo.
• L’evangelo paolino consiste
principalmente nell’esaltare la croce di
Cristo (1Corinzi 2:2).
Edificare chiese.
• Organizzava chiese in ogni città che
evangelizzava (Tito 1:5).
Alimentare le chiese.
• Attraverso le sue lettere, nutriva le chiese
e correggeva i loro errori. (1 Corinzi 14:37)
«con i Giudei, mi sono fatto giudeo, per guadagnare i Giudei; con quelli che sono sotto
la legge, mi sono fatto come uno che è sotto la legge (benché io stesso non sia
sottoposto alla legge), per guadagnare quelli che sono sotto la legge; con quelli che
sono senza legge, mi sono fatto come se fossi senza legge (pur non essendo senza la
legge di Dio, ma essendo sotto la legge di Cristo), per guadagnare quelli che sono
senza legge» (1ª Corinzi 9:20-21)
La missione di Paolo evidentemente fu multiculturale.
Doveva portare l’Evangelo ai giudei e ai gentili. Per questa
ragione, dovette adattarsi a ogni cultura in occasione della
presentazione della verità.
Uno dei problemi che dovette affrontare fu quello di
convincere i giudei affinché accettasero i gentili, senza
imporgli la loro cultura. Dovette riprendere Pietro perché
metteva in pericolo l’unità della chiesa per motivi culturali
(Galati 2:11-16).
Come fariseo e profondo conoscitore delle Scritture e della
tradizione, Paolo era in grado di discernere tra ciò che era
essenziale e ciò che era sussidiario; le verità eterne,
immutabili, e gli elementi culturali e religiosi temporanei.
«Con intenti decisi [Paolo] abbandonò le ricchezze,
gli amici e la distinzione sociale, gli onori pubblici, i
suoi parenti che amava teneramente e sinceramente.
Preferì legare il suo nome e il suo destino ad un
popolo che aveva considerato come il più abbietto e
spregevole di tutti. Per amore di Cristo perse tutto.
Le sue opere sorpassarono quelle di qualunque altro
discepolo e le sue sofferenze superarono ogni
misura. Fu bastonato, lapidato, naufragò, e spesso
fu in pericolo di morte. Fu in pericolo sul mare e
sulla terra, nelle città e nel deserto, a causa dei ladri
e dei suoi concittadini…
Paolo fu un esempio vivente di quello che ogni
cristiano dovrebbe essere. Visse per la gloria di Dio.
Le sue parole ci arrivano risuonando attraverso il
tempo: “Per me il vivere è Cristo” Filippesi 1:21»
E.G.W. La nostra elevata vocazione - 23 Dicembre
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COM`ERA PAOLO?