CORSO DI FISICA Prof. Francesco Zampieri http://digilander.libero.it/fedrojp/ [email protected] PRINCIPI DELLA TERMODINAMICA LE LEGGI DEI GAS Sotto le hp. della TEORIA CINETICA, dare un LEGAME fra P,V,T (var. di stato) P V T STATO TERMODINAMICO (macrosc.) = MANIERA di presentarsi del gas, relativamente ai valori di P,V,T S0=( P0 ,V0 ,T0 ) TRASFORMAZIONE TERMODINAMICA = Qualsiasi cambiamento dello STATO (P0 ,V0 ,T0 ) (P1 ,V1 ,T1 ) Può essere DIRETTA o INVERSA REVERSIBILI se avvengono con suff. lentezza da passare attraverso stati intermedi di equilibrio (tempo x adattarsi dato al gas): possono avvenire anche all’inverso TRASFORMAZIONI IRREVERSIBILI improvvise, senza adattamento del gas. Non possono avvenire all’inverso. Non posso conoscere in ogni istante lo stato del gas COME SI STUDIANO? Si fissa una variabile e si vede come variano le altre due Ci aiuta anche la geom.analitica PIANO DI CLAPEYRON ( V, P) P S1 P1 P0 S0 V V0 V1 TRASFORMAZIONE ISOBARA = P COSTANTE P agente su gas = Cost, quindi variano solo V e T Espansione isobara (V+) ESEMPI Contrazione isobara (V–) ESPANSIONE ISOBARA Pistone che chiude cilindro contenente gas. Sul pistone, alcune masse (il cui numero rimane costante): producono P cost SUL GAS. Pongo fonte di calore sotto cilindro STATO 0 STATO 1 V1 , T1 V0 , T0 +Q COME VARIA V IN FUNZIONE DI T? Se fornisco Q al sistema, aumento la sua energia interna U, quindi aumenta T Le particelle sono caratterizzate da una maggiore agitazione termica, quindi ciascuna ha una maggiore energia cinetica che fa occupare un maggior volume QUINDI , SE AUMENTA T, AUMENTA V!! CAUSA DEL V La fonte di calore sotto al cilindro causa una dilatazione volumica, quindi IL PISTONE SI ALZA, ma la pressione che grava sul gas rimane costante (è fornita solo dalle masse appoggiate sopra al pistone) Se il pistone si alza: V = V1 - V0 >0 Sul piano di Clapeyron P V è aumentato P è rimasta costante! P0 V V0 Ma come è variata T? V1 LA PRIMA LEGGE DI GAY-LUSSAC (Legge di Volta) E’ proprio la legge della dilataz. termica volumica dei gas! V = V0 (1+T) Mi dice, a P = cost, che volume occupa il gas a T, se a T = 0° il volume era V0 =1/273,16 °C-1 T in °C V in qualsiasi unità Per la contrazione isobara, il principio è lo stesso: Faccio in modo di diminuire V, raffreddando il gas (es. ponendo il recipiente entro ghiaccio) V diminuisce con la stessa legge e sul piano di Clapeyron avrò retta orizzontale, però percorsa ALL’INVERSO! P V1 V0 V TRASFORMAZIONE ISOCORA = V COSTANTE V occupato dal gas = Cost, quindi variano solo T e P Riscaldamento isocoro (T+) ESEMPI Raffreddamento isocoro (V-) RISCALDAMENTO ISOCORO Bombola a pareti rigide che chiude gas. Riscaldo il gas ponendolo sopra una fonte di calore STATO 1 STATO 0 P1 ,T1 P0 ,T0 +Q COME VARIA P IN FUNZIONE DI T? Se fornisco Q al sistema, aumento la sua energia interna U, quindi aumenta T Le particelle sono caratterizzate da una maggiore agitazione termica, quindi ciascuna ha una maggiore energia cinetica che rende più frequenti ed energetici gli URTI contro le pareti del recipiente. URTI = PRESSIONE P fornita dal gas sulle pareti QUINDI , SE AUMENTA T, AUMENTA P!! Sul piano di Clapeyron P P è aumentata P1 V è rimasta costante! P0 V V0 QUALE LEGGE? LA SECONDA LEGGE DI GAY-LUSSAC (legge di Charles) P = P0 (1+T) Mi dice, a V = cost, che pressione ha il gas a T, se a T = 0° la pressione era P0 =1/273,16 °C-1 T in °C P in qualsiasi unità Per il raffreddamento isocoro, il principio è lo stesso: Raffreddo il gas a V = cost (es. ponendo il recipiente entro ghiaccio), sottraendo calore, quindi abbassando T e quindi P) P diminuisce con la stessa legge e sul piano di Clapeyron avrò retta verticale, però percorsa ALL’INVERSO! P P0 P1 V ALTRA FORMA DELLE LEGGI DI GAY-LUSSAC VALE SE T E’ MISURATO IN °K T in °C = T in °K -273,16 V f V 0(1 TC ) V0 [1 (T K 273,16)] Ma se =1/273,16 °C-1 Allora: V0 1 273,16 V f V0 [1 T K ] T 273,16 273,16 273,16 V0 V T 273,16 Che è costante! LEGGE ISOBARA LEGGE ISOCORA V1 V0 T1 T0 P1 P0 T1 T0 T espressa in °K, V e P in qualsiasi unita’ TRASFORMAZIONE ISOTERMA = T COSTANTE T del gas = Cost, quindi variano solo V e P Espansione isoterma (V+) ESEMPI Contrazione isoterma (V-) Come realizzo una trasformazione isoterma? Es. CONTRAZIONE Cilindro con pistone mobile: abbasso il pistone lentamente, T = COST V0 , P0 V1 , P1 STATO 0 STATO 1 Premendo il pistone, P aumenta, ma V diminuisce. In che modo? SPERIMENTALMENTE: P V 1Pa 1m3 2Pa 0,5m3 3Pa 0,333m3 4Pa 0,25m3 PROP.INVERSA: raddoppiando P, si dimezza V! LEGGE DI BOYLE-MARIOTTE Se P e V sono inversam, prop., si trova che è costante il loro prodotto PV PV = cost. (K) PV = P0 V0 = P1 V1 = P2 V2 = …= K La trasformazione isoterma, sul piano di Clapeyron è visualizzata da un RAMO DI IPERBOLE EQUILATERA P0 P1 V1 V0 P = K/V Abbiamo detto che PV = K. Determinazione della costante Scriviamo la prima legge di Gay-Lussac: 1 273,16 T V V0 (1 T ) V0 (1 T ) V0 ( ) 273,16 273,16 Se T è in °C, la voglio esprimere in °K: T(°C) =T(°K) – 273,16 273,16 T (K ) 273,16 T ( K ) V V0 ( ) V0 273,16 273,16 Il gas si trova inizialmente in uno stato (V0,P0): gli facciamo compiere 2 trasformazioni! 1) supponiamo di assoggettare il gas ad una compressione isoterma, il suo volume V dipenderà da P, secondo la legge di Boyle P1 P1V1 = P0V0 V1 = V0P0/P1 P0 V1 V0 2) Ora ri-espandiamo il gas a pressione costante (legge isobara!) V2=V1T(°K)/273,16 P1 Ma V1 = V0P0/P1 V1 V2 V0 P0 T V2 P1 273,16 ISOBARA: P1=P2 V0 P0 T V2 P1 273,16 Se ora moltiplico per P2 = P1 ambo i membri della precedente relazione, ho: V0 P0 P2V2 T 273,16 Il prodotto PV è sempre proporzionale alla T assoluta! Ora: * V0 è proporzionale al numero di moli contenute * 273,16 è una costante * Per P0 possiamo prendere la pressione NORMALE di 1 atmosfera Il fattore V0P0/273,16 è proporzionale al numero n di moli V0P0/273,16 = n•R R = 8,1343 J/°K mol [COSTANTE DEI GAS PERFETTI] EQUAZIONE DI STATO dei gas perfetti PV = nRT E’ detta DI STATO perché per un dato stato (P,V,T), conoscendo due parametri termodinamici, si può calcolare il terzo (determinando univocamente lo stato) TRASFORMAZIONE ADIABATICA Variano P,V,T assieme! ADIABATICA = condizione per cui il gas NON SCAMBIA CALORE CON L’ESTERNO Praticamente, si mette il gas entro un recipiente termostatico (thermos) Contrazione adiabatica (V–, P+, T+) ESEMPI Espansione adiabatica (V+, P–, T–) EQ. DI POISSON P PV cos t. P0 P1 1,666 1,4 1a 2a Es. di espansione adiab. V V0 V1 Una adiabatica è più ripida di una isoterma! ALTRE FORME DELL’EQ. DI POISSON Usando l’eq. di stato P=nRT/V nRT 1 V cos t T V cos t V V=nRT/P nRT 1 P cos t T P cos t P 1 T P cos t LE TRASFORMAZIONI GENERICHE B PB PA Avvengono senza che si seguano rigorosamente le tre leggi A VA VA TRASFORMAZIONI CICLICHE P Si chiamano anche CICLI termodinamici Att. al verso! V Lo stato FINALE coincide con quello INIZIALE I PRINCIPI DELLA TERMODINAMICA Abbiamo visto che una trasformazione implica una variazione dello stato termodinamico e può avvenire: 1) SE FORNISCO/TOLGO CALORE Q al sistema 2) SE ALTERO IL VOLUME DALL’ESTERNO (pistone!) Sia il calore Q che la variazione di V danno come effetto la variazione dello stato. DOMANDA: Q ? C’è un collegamento? V COSA COMPORTA V ? CASO 1: espansione isobara : il gas nel cilindro muove il pistone perché Q fornito fa aumentare U S = sezione del cilindro S S h1 h2 La pressione esercitata DAL gas è P = F/S Se io ora moltiplico per V ho: F F PV V S (h2 h1 ) Fh S S P V = F h = F x spostamento! = LAVORO P · V = LAVORO L HO SCOPERTO CHE Allora, se il sistema varia spontaneamente V, vuol dire che COMPIE UN LAVORO!! Lo stesso se invece sono IO a produrre V in questo caso P V è il lavoro compiuto SUL SISTEMA, ma avrà segno NEGATIVO (V diminuisce)! MA ALLORA CHE COLLEGAMENTO C’E’ TRA CALORE E LAVORO? E’ POSSIBILE CONVERTIRE IL CALORE IN LAVORO (meccanico) e VICEVERSA? Si provano i seguenti risultati: 1) Ai fini delle trasformazioni termodinamiche, calore Q e lavoro sono EQUIVALENTI e una loro variazione produce una variazione dell’energia interna U [PRIMO PRINCIPIO] 2) Ai fini della conversione di calore in lavoro e viceversa (principi di funzionamento delle macchine termiche), si evidenziano alcune LIMITAZIONI del processo: mentre è sempre possibile trasformare completamente il lavoro in calore, il viceversa non dà un “travaso” totale! [SECONDO PRINCIPIO e derivati] IL PRIMO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA Prende origine dall’esperienza di Joule Esperimento che fa vedere come sia possibile convertire il lavoro in calore Un recipiente isolato è riempito di acqua, nella quale è immerso un sistema di palette rotanti, messe in azione da due masse libere di cadere. R. Mayer l’acqua può essere riscaldata agitandola: se i pesi cadono, muovono le palette e incrementano T acqua IL LAVORO MECCANICO di caduta delle masse (per effetto della loro E pot.grav) viene allora convertito in calore che fa incrementare la T dell’acqua In tal modo si può stimare l’equivalente meccanico della caloria Un lavoro di 4,186J fornisce la quantità di calore pari a 1 Cal, ossia riesce ad incrementare di 1°C la T di 1l di acqua! CONSEGUENZE = C’E’ EQUIVALENZA TRA CALORE E LAVORO ENTRAMBI vanno a far variare l’energia interna del sistema termodinamico considerato L Q U IN CHE MANIERA? LAVORO PER UNA MASSA DI GAS Se il gas PRODUCE LAVORO, abbiamo visto che esso va considerato col segno positivo L = P V, con V > 0, perché il gas spontaneamente si espande L PRODOTTO DAL GAS = SEGNO + Se ora il lavoro è fatto SUL SISTEMA (esempio comprimendo il pistone), allora necessariamente deve assumere segno negativo: L = P V, con V < 0, perché ho ridotto il volume L PRODOTTO SUL GAS = SEGNO – CALORE SCAMBIATO DAL GAS Convenzionalmente, le quantità di calore Q sono POSITIVE quando vengono assorbite (entrano) dal sistema, sono assunte negative quando vengono cedute dal sistema –Q +Q GAS Lo scambio di calore può avvenire in due modi: 1) A P costante 2) A V costante Se fornisco calore Q a V costante (pistone bloccato), Q va ad incrementare SOLO T (non produce lavoro) Se fornisco calore Q a P costante (pistone mobile ma con numero di pesi costante), Q va ad incrementare T ma produce anche lavoro di espansione a causa di V La legge che lega Q a T è sempre: Q =Cs m T Ma Cs dipende anche dalla modalità di somministrazione di Q! NE CONSEGUE CHE IL CALORE SPECIFICO A V COST E’ MINORE DEL CALORE SPECIFICO A P COST, visto che a P cost devo avere a disposizione più calore per produrre anche Lavoro di espansione PRIMO PRINCIPIO U = Q – L Quindi, per ogni trasformazione deve essere costante la differenza fra Q e L - L perché si tratta di lavoro fatto SUL SISTEMA 1° PRINCIPIO APPLICATO ALLE TRASFORMAZIONI VEDERE COSA ACCADE PER LE TRASFORMAZIONI: •Isocore •Isobare •Isoterme •Adiabatiche •cicliche TRASFORMAZIONE ISOCORA (V = COST) Es. riscaldamento a V = cost L = 0 perché V = 0 Q = Cs,V m (T1 - T0) > 0, calore assorbito DAL sistema P (P1 V0 T1 ) (P0 V0 T0 ) U =Q+0 Tutto il calore va ad incrementare l’energia interna! V Se ho il raffreddamento, U<0 ed equivale al calore Q ceduto (negativo!) TRASFORMAZIONE ISOTERMA (T = COST) Es. espansione P0 Se V = T, l’energia interna resta costante, dunque U = 0 L = Q: tutto il lavoro di espansione diventa ceduto all’ambiente P1 V0 V1 Per la contrazione, L è fatto sul sistema, quindi Q = –L calore TRASFORMAZIONE ISOBARA (P = COST) Es. espansione - riscaldamento V > 0 P L = P0 V > 0 P0 Q = m Cs,P (T1 - T0) > 0, U = Q + L > 0 V V0 V1 Parte del calore assorbito + parte del lavoro prodotto DAL sistema incrementa U TRASFORMAZIONE ADIABATICA (Q = 0) P Es. espansione P0 Q=0 U = – L L = –U P1 L prodotto va dell’energia interna! V0 V1 Nel caso della contrazione, il lavoro SUL sistema, incrementerà U a spese TRASFORMAZIONE CICLICA (U = 0) P In un ciclo, stato iniziale e finale coincidono, quindi l’energia interva NON VARIA! V Q acquisito = L prodotto DAL sistema Q ceduto = L prodotto SUL sistema LE MACCHINE TERMICHE L’equivalenza tra calore e lavoro è il principio di funzionamento delle MACCHINE TERMICHE MACCHINA TERMICA = TRASFORMATORE DI CALORE Q PRELEVATO DA UNA SORGENTE IN LAVORO L Es. macchine a vapore Riv. Industriale! La macchina di Newcomen/Watt Soll pistone vapore m caldaia +Q Acqua fredda –Q Fornendo calore Q all’acqua nella caldaia, si ha la conversione in vapore e l’incremento della sua U il vapore può compiere un lavoro = fa sollevare il pistone quando entra nel cilindro. SOLLEVAMENTO DELLA MASSA m Se poi raffreddo l’acqua, il pistone scende: il calore sottratto fa diminuire l’energia interna e quindi produce lavoro SUL SISTEMA (contrazione): Acqua ritorna liquida e rientra in circolo! RENDIMENTO DI UNA MACCHINA TERMICA L prodotto Q prelevato/ fornito Se = 1 ho max efficienza, ma può essere? TEOREMA DI CARNOT Il ciclo di Carnot è il “ciclo ideale”, quello che ha RENDIMENTO MAX POSSIBILE! CARNOT T1 1 T2 T1 < T2 sono le DUE TEMPERATURE a cui lavora la macchina REALE IDEALE Il rendimento di un ciclo reale (che opera tra le temp. T1 < T2) è sempre INFERIORE a quello di un ciclo di Carnot ideale operante alle stesse T VERSO IL SECONDO PRINCIPIO DELLA TERMODINAMICA… Il rendimento NON E’ MAI UNITARIO Non è possibile “travasare” totalmente il calore in lavoro! PERCHE’? Intervengono sempre le dissipazioni! E’ una legge della natura: evoluzione spontanea verso STATO DI MAX DISORDINE!!! L’evoluzione dei sistemi fisici Esiste una DIREZIONE privilegiata (freccia del tempo) nello svolgersi dei fenomeni. Noi vediamo sempre spontaneamente l’evoluzione verso una situazione di maggior DISORDINE “Se fate bollire un acquario ottenete una zuppa di pesce, ma dalla zuppa di pesce è improbabile riottenere l’acquario!” [Beppe Grillo] Più facile: ACQUARIO ZUPPA Mai osservato ACQUARIO ZUPPA ACQUARIO: configurazione ORDINATA del sistema ZUPPA: configurazione DISORDINATA del sistema ALTRI ESEMPI di evoluzione unidirezionale 1) Due corpi a T diverse, posti a contatto, si scambiano calore ed uguagliano T, ma spontaneamente non si osservano creazioni spontanee di differenze di T 2) Nei corpi in moto c’è TENDENZA SPONTANEA al rallentamento (attriti!), ma i corpi da soli non si mettono in moto 3) Un gas che ha a disposizione un volume maggiore lo riempie e non forma zone a densità più alta (se levo lo scomparto, il gas riempie l’altra metà!) In sostanza, l’evoluzione spontanea dei sistemi fisici procede dall’ORDINE AL DISORDINE Il viceversa non avviene spontaneamente, ma a prezzo di uno “sforzo organizzativo” (consumo di energia!) CARATTERE DI IRREVERSIBILITA’ nei fenomeni! In particolare: Q e L sono energie, ma…. Q energia DISORDINATA (fa variare T che è collegata al moto microsc. (disordinato!) delle particelle L energia ORDINATA, moti coordinati che provocano variaz. di volume, per esempio, di un gas Se spontaneamente non creo ordine dal disordine, è chiaro che NON POSSO convertire impunemente Q in L! CONCETTO DI ENTROPIA (collegato al secondo principio) ENTROPIA S: grandezza che è collegata allo stato di “DISORDINE” di un sistema S alta = alto stato di disordine! Come misuro il disordine? CAMERA ORDINATA: POCHI MODI di riporre i giochi nelle loro scatole, i libri nei loro scaffali, i vestiti nell’armadio CAMERA DISORDINATA: MOLTI MODI di spargere la roba sul pavimento! ORDINE = numero BASSO di MODI realizzarlo! DISORDINE = numero ALTO di MODI di realizzarlo! di Ricordare il concetto di PROBABILITA’ P di un evento: Psituazione = rapporto fra numero di CASI FAVOREVOLI (per realizzare quella situazione) e NUMERO DI CASI TOTALI Pevento N casi favorevoli N statitotali DISORDINE: molti stati “favorevoli”, quindi P di realizzazione alta (anche spontaneamente) ORDINE: minori stati “favorevoli”, quindi P di realizzazione più bassa (anche spontaneamente: devo intervenire io per creare l’ordine) P ordine < P disordine, perché a parità di stati totali accessibili ad un dato sistema, ho più stati a disposizione che realizzano “disordine” COME MISURA DISORDINE/ORDINE, DELLO PRENDO STATO DI GRANDEZZA PROPORZIONALE A P Si K B ln Pi Si ENTROPIA relativa allo stato i (def. microscopica) Spontaneamente i fenomeni fanno evolvere i sistemi verso una SITUAZIONE DI EQUILIBRIO caratterizzata da un maggior numero di stati microscopici EVOLUZIONE CHE FA AUMENTARE SEMPRE L’ENTROPIA! S 0 L’uguaglianza vale se ho già l’equilibrio RELAZ. DI CLAUSIUS TERZO ENUNCIATO (2° principio termod.) “I processi più probabili che possono manifestarsi in natura corrispondono ad un incremento di S o alla sua invarianza” Oppure localmente può essere che per un sistema S < 0, ma l’ambiente (Universo) con cui si ha scambio di calore deve avere S >0 L’entropia dell’Universo è in continuo aumento l’Universo evolve verso il disordine (pessimismo!) COME S E’ COLLEGATA ALLE VARIABILI MACROSCOPICHE? Considero una macchina termica CALDAIA: cede all’acqua Q2 a T2 U interna della caldaia DIMINUISCE, quindi mi aspetto che S2 caldaia diminuisca Si dimostra che Q2 S 2 T2 VAPORE: quando si raffredda cede calore Q1 all’acqua di raffreddamento che incrementa U alla temperatura T1 e quindi S1 Q1 S1 T1 Smacchina = S1+ S2 = Q1/T1 - Q2/T2 Ora, anche se Q fosse lo stesso, le 2 temperature sono differenti e T2 > T1, per cui S > 0 sempre! S =0 solo se T1=T2 ma allora ho efficienza nulla: una macchina termica efficiente deve funzionare tra due T diverse!