BENVENUTI AL
CORSO DI DIDATTICA
DELLA FISICA
MODERNA
Complementi di Fisica 1

PROGRAMMA: Il Corso di Didattica della Fisica Moderna
si propone di illustrare la Fisica Moderna che parte dalla crisi
della Fisica Classica alla Meccanica Quantistica passa per la
Fisica Atomica e Molecolare. L’idea e’ di mescolare principi
teorici con l’illustrazione di esperimenti in stretta collaborazione
con il programma di Laboratorio di Fisica.
 Proprio per la necessita’ a volte di illustrare degli esperimenti,
le lezioni (sia di Didattica della Fisica Moderna che di
Laboratorio di Fisica) saranno tenute presso l’aula T1 della
Sogene come da calendario il Lunedi’ 9:00-11:15
I
DOCENTI: Anna Sgarlata (0672594406/4436 email:
[email protected]) e Giovanni Casini 0672594770;
email: [email protected]
www.ldfm.uniroma2.it
Questionario
PROGRAMMA

Introduzione al Corso: Gli esperimenti che
provocarono la fine della Fisica Classica: Spettro delle
lampade e Corpo Nero
 L’effetto Fotoelettrico e la misura di h
 La Diffrazione da elettroni
 La Fisica Atomica: da Democrito all’atomo di H
 Correzioni relativistiche spin dell’elettrone
Ultima lezione: Lezione: Un seminario sulle frontiere
della nanotecnologia.
Test finale con breve presentazione
PRIVILEGIARE L’ASPETTO STORICO
E SPERIMENTALE
per ovvi motivi si e’ tentati di affrontare lo studio della
fisica moderna privilegiando l’aspetto teorico tuttavia come
ormai e’ stato ampiamente dimostrato l’apprendimento e’
estremamente favorito quando si unisce la pratica teorica a
quella sperimentale. Ovviamente nel caso della fisica moderna
la produzione di esperimenti che si possono realizzare in
ambiente scolastico e’ piuttosto complicata e limitata.
Abbiamo quindi scelto di affrontare gli argomenti trattati
privilegiando l’aspetto storico e mostrando, ogni qualvolta sia
possibile, un esperimento
E’ inoltre essenziale sottolineare l’estrema attualita’ di alcuni
di questi argomenti/esperimenti nel campo della ricerca attuale
Spesso
GLI ESPERIMENTI DI IERI
Lo
sviluppo della meccanica quantistica non ci
sarebbe stato se, all’inizio del secolo scorso,
importanti esperimenti non avessero indicato la
strada giusta alle moderne teorie quantistiche
dimostrando che alcuni dati non potevano
essere interpretati con le teorie classiche (es.
Effetto Fotoelettrico, Corpo Nero, Esperimento
di Rutherford, Stern & Gerlach) o non avessero
addirittura dimostrato le teorie appena
formulate (es. Frank&Hertz o Stern-Gerlach)
GLI ESPERIMENTI DI OGGI
Ancora
oggi la ricerca nel campo della
struttura della materia si basa su importanti
esperimenti che cercano si ricavare le proprietà
strutturali ed elettroniche della materia
studiando l’interazione di un materiale con la
luce/radiazione elettromagnetica (esperimenti di
riflettività/Fotoemissione), con i neutroni
(esperimenti di
scattering recentemente
applicati anche allo studio delle Belle Arti…),
con gli elettroni (Spettroscopia elettronica
sensibile alla superficie)
Da dove nasce tutto quello che vedremo in
questo corso???...Da una rivoluzione….
…
LA RIVOLUZIONE
NANOTECNOLOGICA
da una rivoluzione, di cui ci occuperemo in queste
lezioni, quella che ha portato alla
crisi della Fisica Classica e alla nascita della Moderna
Teoria Quantistica
650
Mbytes
1 Gbytes
1 Tera
1.44
Mbytes
100 bytes
… oggi all’inizio del nuovo secolo stiamo vivendo una nuova
rivoluzione, detta rivoluzione nanotecnologica, che ci ha
portato in pochi anni dall’uso di pesanti/costosissimi calcolatori
limitati in potenza di calcolo fino a potentissimi computer leggeri
e economici (seminario dell’ultima lezione)
Una premessa:
ordini di gramdezza
Prima di cominciare alcune premesse un po’
noiose ma essenziali…
IMPORTANZA DEGLI ORDINI DI
GRANDEZZA.

LE UNITA” DI MISURA E DIMENSIONI DELLE
GRANDEZZE FISICHE: UN NUOVO APPROCCIO

Una premessa:
ordini di gramdezza
IMPORTANZA DEGLI ORDINI DI
GRANDEZZA. La Fisica Classica in principio non e’

sbagliata ma e’ una approssimazione che funziona solo
quando si osserva la natura su una opportuna scala di
grandezze. Es la velocita’ non deve essere troppo
grande o le energie non devono essere troppo piccole.
Ma quanto grandi le velocita’ o quanto piccole le energie
? E’ importante che i ragazzi di abbiano una chiara
percezione degli ordini di grandezza,
Esempio: Quando l’energia e’ piccola? Bisogna riferirsi
al valore della costante di Planck. Ma quanto vale in
energia la gap del Si? E quanto vale la temperatura del
sole? E l’energia
Una premessa:
ordini di gramdezza
Esempio: Quanto valgono la carica e la massa di
un elettrone?
Gli elettroni furono scoperti da Thompson (1897) e
misurati (carica e massa) da Millikan (1906).
La carica di 1 elettrone e’= 1.6x10-19C
La massa dell’elettrone e’ di 9.1x10-31kg
Una premessa:
la dimensione di un atomo

Quali sono le dimensioni di un atomo?
Un modo semplice di stimare le dimensioni di un atomo consiste
nell’usare i dati (noti) del peso atomico e della densita’. E’ noto
infatti che in una mole (il cui peso in grammi e’ proprio il peso
atomico) ci sono un numero di Avogadro (misurato nel 1865) di
particelle
Es del Si
Densita’ r=2.33g/cm3
Peso atomico PAT= 28.1 g

4 3 PAT 1
28.1
23
3
VAT  Rat  


2.0
10
cm
3
r N Av 2.33 6 10 23
o
3
V
8
AT
R3
1.7 10 cm 1.7 
4
NB: Si tratta solo di una stima approssimativa. Un valore piu’ rigoroso si puo’ ottenere
usando la formula dell’atomo di Bohr (vedi lezione successiva)
I raggi atomici
sono
poco
dipendenti
dal
tipo
di

atomo e sono dell’ordine degli Å
Una premessa:
ordini di gramdezza
LE UNITA’ DI MISURA E DIMENSIONI DELLE
GRANDEZZE FISICHE: UN NUOVO
APPROCCIO
Viene a cadere la corrispondenza tra unita’ di
misura e dimensione di una grandezza.
Esempio: l’energia si puo’ identificare usando E
ma anche lunghezza d’onda o la frequenza .
Lo spettro elettromagnetico

Una premessa:
FREQUENZA E LUNGHEZZA D’ONDA
In queste lezioni parleremo indifferentemente di
Lunghezza d’onda e Frequenza …
v


Nel caso della luce v=c e

c

Per questoe’ indifferente parlare di lunghezza
d’onda o frequenza essendo
uguali
a
meno
di

una costante anche se inversamente
proporzionali…
Una premessa:
lo SPETTRO ELETTROMAGNETICO
LA LUCE
VISIBILE:
Il nostro occhio e’ sensibile solo
alla parte dello spettro em detto
spettro visibile che e’ compreso in
una regione:
In lunghezze d’onda 
tra 400 e 800nm
ovvero tra 4000 e 8000Å
o in frequenze 
•Tra
8x1014 e 4 x 1014 Hz
LA LUCE
VISIBILE:
Una curiosita’:
La sensibilita’ dell’occhio umano e’ massima in
corrispondenza della lunghezza d’onda
corrispondente al colore giallo emesso dal sole
Una premessa:
UNITA’ DI MISURA DELL’ENERGIA
L’energia si puo’ misurare non solo in erg o Joule
ma ad esempio anche in eV che e’ l’energia un
elettrone accelerato dalla differenza di potenziale
di 1V . E’ facile dimostrare che :
E(eV)  e(C) E J
Esempio 1: l’energia dello stato fondamentale dell’atomo
di idrogeno e’ 13.6eV= 2.17 10-18J
Esempio2: 1 caloria=4.18 J= 2.6x1019 eV
LA NASCITA DELLA FISICA
MODERNA
La quantizzazione
e la fine del
dualismo onda-particella
“I 30 anni che sconvolsero la Fisica”, Gamov
Alla FINE DELL’800…
Il determinismo: Alla fine dell’800…La Fisica Classica
deterministica era all’apice del suo successo per esempio in
meccanica note le leggi del moto era possibile conoscere in
ogni momento posizione e velocita’ di ogni punto materiale…
Le leggi di Newton e le trasformazioni di Galileo
permettevano di descrivere qualsiasi moto di una particella
anche in sistemi in moto relativo
Il dualismo onda-particella: Esistevano particelle
dotate di massa, che obbedivano alle equazioni di
Newton, e le onde, caratterizzate da lunghezza d’onda
e frequenza che obbedivano alle leggi della meccanica
ondulatoria.
Verso l’unificazione: Maxwell, con le sue equazioni aveva
operato il primo passo fondamentale verso la grande
unificazione unendo, nelle sue equazioni, la spiegazione
dei fenomeni elettrici e magnetici nonche’ dell’ottica
Alla FINE DELL’800
Anche il meccanismo di assorbimento e di
emissione delle radiazioni e.m. da parte della
materia poteva essere spiegato assimilandolo al
comportamento di un’antenna in grado di
ricevere e trasmettere. Si sapeva che un dipolo
elettrico oscillante avrebbe funzionato da
antenna e che le cariche presenti nella materia
avrebbero potuto funzionare come dipoli
oscillanti
I dettagli naturalmente dovevano ancora essere
chiariti, ma non sembrava che ci fossero “a
priori” dei problemi insormontabili.
Il contesto storico alla fine
dell’800
 Le
conquiste della fisica davano grande
fiducia



La prima unificazione: la meccanica di
Newton
La seconda unificazione: elettricità e
magnetismo (Volta, Oersted, Faraday)
La terza unificazione: le onde
elettromagnetiche e l’ottica (Maxwell, Hertz)
 La
formulazione matematica della
meccanica di Lagrange- Hamilton e delle
equazioni di Maxwell è molto elegante ed
astratta.
Il contesto
storico alla
fine dell’800
Emilio Segrè scrive: «Alla fine del
XIX secolo la fisica classica aveva
raggiunto una struttura mirabile. La
meccanica era stata portata a
maturità
da
Newton
e
sistematizzata da Lagrange in
modo tale che sembrava la cima di
ogni scienza e che ogni scienza
dovesse
essere
ridotta
a
meccanica…
…In ogni modo su questi due
pilastri
(Newton
e
Maxwell)
sembrava si reggesse la macchina
del mondo. Non per nulla
Boltzmann, citando Goethe, aveva
detto a proposito delle equazioni di
Maxwell:
“Fu un Dio che scrisse
questi segni?” »
Alla FINE DELL’800
Ma alla fine dell’800 alcuni esperimenti
mostrano dei risultati non spiegabili dalla pura
applicazione della Fisica Classica.
Ogni volta che la tecnologia ha offerto
all’uomo strumenti di indagine piu’
sofisticati e potenti l’intuizione di grandi
scienziati ha permesso un grande,
improvviso e inaspettato passo in avanti
verso la comprensione dei fenomeni della
natura.
Alcuni dei
PROTAGONISTI
Albert Einstein
(1879- 1955)
Louis de Broglie
(1892 - 1987)
Max Planck
(1858- 1947)
Heinrich
Rudolf Hertz
(1858- 1947)
Werner Karl
Heisemberg
(1901 - 1976)
Erwin Schroedinger
(1887- 1961
Robert Millikan
(1868 - 1953)
“I 30 anni che sconvolsero la Fisica”, Gamov
GLI ESPERIMENTI
  5.67 10 8W / m 2  K 4
La
radiazione di corpo nero
(1862)
2hc 2
1
Effetto4 Fotoelettrico (1887)
I,T d 
d  I  T
5
Effetto
e
hc
KT
1
T
http://www.ifae.es/xec/phot2.html
Compton (1923)
Diffrazione
Spettri di emissione/assorbimento

Calore Specifico dei Solidi
(1802)
da elettroni
GLI ESPERIMENTI:
Gli spettri di emissione e assorbimento
Spettri
di emissione/assorbimento (1802)
Dalla misura degli spettri di
emissione e assorbimento
si scopri’ che:
Ogni
elemento
assorbe/emette delle righe
specifiche a frequenze
caratteristiche
GLI ESPERIMENTI:
Gli spettri di emissione e assorbimento
Spettri
di emissione/assorbimento (1802)
Fraunhofer scopre che lo
spettro emesso dal sole
presenta
delle
righe
caratteristiche
che
dipendono dagli elementi
presenti
nell’atmosfera
(righe di Fraunhofer )
Per chi vuole: Didattica delle Scienza n. 264 del 2009 “ Idrogeno
ed Elio atomi di storia” di M. Fanfoni, A. Sgarlata, M. Tomellini
GLI ESPERIMENTI:
Gli spettri di emissione e assorbimento
Spettri
J.
di emissione/assorbimento (1802)
J. Balmer (1825-1898)
In particolare nel caso
dell’idrogeno Balmer aveva
dimostrato
che
la
frequenza delle righe si
poteva rappresentare con
una
semplice
regola
algebrica dove R=13.6eV
 ab  R(
1
1

)
2
2
na nb
na  2,3...
nb  3,4...
GLI ESPERIMENTI:
Gli spettri di emissione e assorbimento
Spettri
di emissione/assorbimento (1802)
TRA POCO VEDREMO LO SPETTRO DI
EMISSIONE DI UNA LAMPADA AL MERCURIO
“I 30 anni che sconvolsero la Fisica”, Gamov
GLI ESPERIMENTI: il corpo nero
La
radiazione di corpo nero (1862)
CORPO
NERO
Esperienza:
da un corpo solido freddo non percepiamo alcuna emissione,
ma un corpo caldo emette radiazione em sottoforma di
calore (dovuta al moto vibrazionale delle cariche). Il
massimo della radiazione emessa si ha per una frequenza
(lunghezza d’onda) che varia o meglio cresce con la
temperatura. Al crescere della temperatura infatti il corpo
comincia a diventare luminoso e a cambiare colore
Il colore della luce
Lampadine fotografate con i parametri (diaframma e tempo) indicati in ogni
riquadro.L’effetto di differente luminosità complessiva è dovuto alla legge di
Stefan-Boltzmann per un fattore (2,54)4=42, ma anche al fatto che
l’emissione alle temperature più basse è quasi tutta nell’infrarosso e sfugge
alla nostra vista così come sfugge alla sensibilità del sensore CCD della
macchina fotografica.
T = 1060 K
f = 7,3
T = 1/250 s
T = 1530 K
f = 7,3
T = 1/250 s
T = 2159 K
f = 7,3
T = 1/250 s
Università di Roma Tor Vergata - Laboratorio per la Didattica della Fisica e la Divulgazione Scientifica
T = 2690 K
f = 7,3
T = 1/250 s
GLI ESPERIMENTI: IL CORPO NERO
La
radiazione di corpo nero (1862)
Se si calcola la radiazione emessa da un corpo nero usando i
principi della fisica classica si ottiene (curva verde) un
andamento che si accorda al risultato sperimentale solo per
piccole frequenze mentre diverge per grandi frequenze: la
CATASTROFE ULTRAVIOLETTA. Piu’ in dettaglio….
CORPO NERO
Il
numero di onde stazionarie in
una cavita’ cubica di lato L e con
lunghezza d’onda compresa tra [,
+d,] e’ :
r 
8

4
8 2
E  3  E  r 
c
Classicamente


E 

Ee  E dE
0

 E
e
 dE
d 
  ln
d 

e
0
 E

dE  KT

0
La CATASTROFE ULTRAVIOLETTA
GLI ESPERIMENTI: IL CORPO NERO
La
radiazione di corpo nero (1862)
Come spiegare i dati
dell’esperimento?

CON LA QUANTIZZAZIONE DI PLANCK
h
E  nh  E 
e
h
KT
8 2 h
 r    3  h
c
1
e KT 1
CORPO NERO:
IL PIROMETRO OTTICO
GLI ESPERIMENTI:
L’EFFETTO FOTOELETTRICO
Effetto Fotoelettrico (1887)
Nel 1887 Hertz
dimostro’ che e’
possibile estrarre
cariche negative da
un metallo investito
da una radiazione
em di frequenza
“abbastanza” alta
“I 30 anni che sconvolsero la Fisica”, Gamov
GLI ESPERIMENTI
Effetto
Fotoelettrico (1887)
La Fisica Classica non riusciva a dimostrare due fatti
evidenti nell’esperimento:
1. Il fatto che l’emissione fosse istantanea
2. il fatto che l’energia cinetica degli elettroni emessi non
dipendesse dall’intensita’ della sorgente della radiazione
incidente
Tra poco noi cercheremo di riprodurre l’effetto
fotoelettrico evidenziando i risultati
dell’esperimento eseguito da Hertz
“I 30 anni che sconvolsero la Fisica”, Gamov
GLI ESPERIMENTI
Effetto
Fotoelettrico (1887)
Una nota: Ancora oggi
l’effetto fotoelettrico e’
alla base di uno degli
esperimenti piu’ efficaci
per studiare la struttura
elettronica dei materiali
NEL 1921 ALBERT EINSTEIN FU INSIGNITO
del premio Nobel con la seguente motivazione:
Ad Albert Einstein, per i suoi servizi alla fisica teorica e
specialmente per la sua scoperta della legge
dell'effetto fotoelettrico
GLI ESPERIMENTI:
L’EFFETTO COMPTON
Effetto
Compton (1923)
COMPTON aveva inviato un fascio di fotoni incidenti di
lunghezza d’onda inc contro un bersaglio di grafite e
aveva misurato dopo l’interazione un fascio di fotoni
diffusi ad un angolo q di lunghezza d’onda diff<inc piu’
un elettrone e-


L’EFFETTO COMPTON
p0  p1 cosq  pcos 

 p02  p12  2p0 p1 cosq  p2
 p1senq  psen

E 0  mc  E1  m c  p2 c
2

T2  m c  p2 c
2 4
2 2
2 4

1/ 2
2 2

1/ 2
 mc 2  E 0  E1  c p0  p1 
h

p
GLI ESPERIMENTI:
L’EFFETTO COMPTON
Effetto
Compton (1923)
COMPTON misuro’ la
differenza di lunghezze
d’onda dei fotoni incidenti e
diffusi trovando :
  Compton(1  cosq )
Dove COMPTON = 2.14x10 -12 m
Tale formula si dimostra facilmente applicando le leggi
dell’urto tra due corpi materiali ai fotoni
E” LA FINE DEL DUALISMO ONDA/PARTCELLA
“I 30 anni che sconvolsero la Fisica”, Gamov
GLI ESPERIMENTI
Diffrazione
da elettroni
Classicamente esistevano:
-le particelle dotate di massa
la cui interazione e’ regolata
dalla conservazione della
quantita’ di moto e
dell’energia cinetica
- le onde caratterizzate da
una lunghezza d’onda e la
cui interazione e’ regolata
dai fenomeni di
interferenza/diffrazione
“I 30 anni che sconvolsero la Fisica”, Gamov
GLI ESPERIMENTI
Diffrazione
da Raggi X
Bragg padre e figlio (premi Nobel nel
1915) dimostrarono che illuminando
con un fascio di raggi X un cristallo si
ottiene una figura di diffrazione da cui
si puo’ ricavare la struttura
cristallografica del solido
Un esempio Figura di diffrazione da elettroni di un campione di
grafite
“I 30 anni che sconvolsero la Fisica”, Gamov
GLI ESPERIMENTI
Diffrazione
da elettroni
Se si illumina un campione
con un fascio di elettroni si
ottiene una figura di
diffrazione analoga a quella
che si ottiene con i raggi X.
In pratica gli elettroni
mostrano fenomeni di
diffrazione proprio come
le onde
UN’ALTRA PROVA SPERIMENTALE CHE
SANCISCE LA FINE DEL DUALISMO
ONDA/PARTICELLA
“I 30 anni che sconvolsero la Fisica”, Gamov
GLI ESPERIMENTI
Diffrazione
da elettroni
Una NOTA: ancora oggi uno
degli esperimenti che si fa
nei laboratori di ricerca per
stabilire la ricostruzione delle
superfici e’ basata sulla
diffrazione da elettroni lenti
con il LEED (Low Energy
Electron Diffraction)
Immagine
LEED
e
topografia misurata con
microscopio
a
scansione tunnel di una
superficie di Si(111) 7x7
GLI ESPERIMENTI
Il calore specifico dei solidi
Classicamente: Legge di Dulong e Petit (1819)
cV  3R
Verso la fine dell’’800 l’esperimento dimostro’ che
diversi solidi avevano un calore specifico non era
costante ma diminuiva al diminuire della T

Piu’ specificatamente si dimostro’
che il calore specifico dei solidi
tende a 0 quando T tende a 0 con
c  c T 
un andamento specifico
lim c T   0
proporzionale a T3
T 0

Come spiegarlo?
Ci penso’ Einstein con la
Quantizzazione dell’energia
I TRENTA ANNI CHE
SCONVOSERO LA FISICA
Nel 1905 un fisico: Albert
Einstein manda alla rivista
Annalen der Physik 4 articoli
Marzo “E=h “: l’effetto Fotoelettrico
Maggio
“ Il moto browniano “
Giugno
“La Teoria della Relatività
Speciale”
Settembre
“E=mc2 “
I TRENTA ANNI CHE
SCONVOSERO LA FISICA
Sarebbe impossibile illustrarvi in dettaglio
tutti gli esperimenti in una sola lezione.
Abbiamo quindi scelto di farvi vedere in
dettaglio:
1.Lo spettro delle lampade in particolare di
una lampada al Mercurio
e in piu’ qualcosa sul CORPO NERO…
LO SPETTRO DELLE LAMPADE
SCHEMA:
1.LAMPADA
2.LENTE
3.FENDITURE
4.LENTE
5.RETICOLO
LO SPETTRO DELLE LAMPADE
COSA SI VEDE?
5780
5461
4358
4046
3650
2967
2653 2536 Å
principali righe dello spettro di Hg

5780
in Angstrom
5790
5769
( 1Å=10-8cm )
doppietto giallo
5461
verde
4358
blu
4046
violetto
3650
UV
2967
2653
2536
SE SI RIDUCE LA FENDITURA
doppietto
del SODIO
5890
5896 Å
LO SPETTRO DELLE LAMPADE
COSA SI VEDE?
LO SPETTRO DELLE LAMPADE
COME SI PUO” VEDERE
L’ULTRAVIOLETTO?
SFRUTTANDO IL FENOMENO DELLA
FLUORESCENZA
CHE
VIENE
AGGIUNTA COME ADDITIVO NEI
FOGLI DI CARTA BIANCHI
LO SPETTRO DELLE LAMPADE
COME
SI
PUO’
MISURARE
LA
LUNGHEZZA D’ONDA EMESSA DALLA
LAMPADA?
USANDO LO SPETTROSCOPIO A RETICOLO
COME FUNZIONA?
Spettrometro a reticolo (in trasmissione)
reticolo
lente 2
fenditura
lente 1
sorgente
schermo
Università di Roma Tor Vergata ― Corso di laboratorio di Fisica
SPETTROSCOPIO A
RETICOLO IN RIFLESSIONE
reticolo di diffrazione
E’ definito dal numero di righe per unita’ di lunghezza
(=passo del reticolo) . Maggiore e’ il numero di righe
maggiore la sua capacita’ di disperdere le diverse
lunghezze d’onda
reticolo di diffrazione
in riflessione
1
d sin q1  sin q 2   k
2
q
1

q
1
2
q
1
( 2 q )
2
dsinq
2
dsin q
2
a
d
1
d sin q1  sin q 2   k
q
1
q

2
a
d
Per k=0 la relazione e’ soddisfatta per q1=q2 per ogni 
Passano tutte le  ovvero la luce e’ bianca
Per k=1 ogni  soddisfa un particolare valore di (sinq1-sinq2)
Per cui si ottiene la dispersione della luce
Dalla misura della distanza noto il passo del reticolo si puo’
ricavare la  della riga
Fenditura
L1
L2
Sorgente
Reticolo
λ = 5780 Å
λ = 5461 Å
λ = 4358 Å
Schermo
k = -1
k=0
k=1
SE SI METTONO DEI FILTRI SI POSSONO SELEZIONARE I DIVERSI
COLORI.
ANCHE L’ORDINE ZERO IN QUESTO CASO SARA’ COLORATO
Esperimento n. 4: La dispersione
della luce
MISURA DELLE LUNGHEZZE
D’ONDA
Abbiamo caratterizzato le righe emesse
da questa lampada al mercurio perche’
useremo proprio tale sorgente per
studiare la prossima volta L’EFFETTO
FOTOELETTRICO.
DIMOSTREREMO CHE PER AVERE
EFFETTO FOTOEETTRICO USANDO
LO ZINCO SONO NECESSARIE LE
RIGHE A PIU’ ALTA ENERGIA CIOE’ LE
DUE RIGHE A 2536Å E 2657Å
EFFETTO FOTOELETTRICO
LA PROSSIMA LEZIONE NOI
FAREMO L’ESPERIMENTO DI
HALLWACHS
Bibliografia
oUna
lettura interessante “I 30 anni che
sconvolsero la Fisica”, G. Gamov
oUna
lettura consigliata Dalla rivista Didattica delle
Scienza n. 264 del 2009 “ Idrogeno ed Elio atomi di
storia” di M. Fanfoni, A. Sgarlata, M. Tomellini
Scarica

CAF_2014_Lezione_1 - Laboratorio di didattica della Fisica e