UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA
FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
Didattica Speciale:
codici del linguaggio logico e
matematico
Prof. Ivan Di Pierro
Pedagogista Clinico e Giuridico
[email protected]
Che cosa significa DIDATTICA?
Prima di iniziare un percorso sulla didattica speciale della
matematica è necessario approfondire il significato di questo
termine, didattica, così diffuso e dal senso non sempre
altrettanto chiaro e delimitato
(Pellery, 1991)
DIDATTICA
Parte della pedagogia che ha per oggetto di studio i metodi
d'insegnamento
L’azione didattica è caratterizzata da
INTENZIONALITA’ SISTEMATICITA’
La didattica non può prescindere dalla conoscenza
• Delle mete da raggiungere
• Dei contenuti da insegnare
• Dell’allievo nei suoi aspetti psico-sociali
• Della metodologia che dà validità alle strategie impiegate
Insegnare significa
“Comunicare mediante segni che incidono in profondità
sull’altro, facendolo progredire, migliorare ed evolvere.
L’insegnamento diventa il processo attraverso il quale viene
fornito al discente ciò che una data teoria dell’apprendimento
considera essenziale, favorendone il transfer. Attraverso il
transfer l’individuo mette in pratica l’appreso” (Maria Lisa
Lanzi, Pedagogia sociale. Manuale per l’infermiere, Carocci
Faber, Roma, 2004, p. 71)
L’apprendimento
• Coinvolge tutta la persona
• Parte dall’interno
• Viene valutato dal discente conformemente ai suoi bisogni
interiori
• L’essenza dell’apprendimento è il significato
MACRO OBIETTIVO DELLA DIDATTICA SPECIALE
L’INTEGRAZIONE
ETIMOLOGIA
• Inserire una persona o un gruppo in un ambiente o in un
contesto in modo che ne diventi parte organica;
• Rendere qualcosa completo, o più valido, più efficace.
LA DIDATTICA SPECIALE = Didattica di qualità
«Un’integrazione di qualità ha bisogno di una didattica di qualità. La
didattica è l’insegnamento, cioè le prassi che pervadono l’ambiente
scuola, sia in verticale che in orizzontale, con i docenti e tra gli alunni.
La didattica è la normalità dell’operare finalizzato allo sviluppo di
capacità e competenze utili, nel contesto di una relazione di aiuto
profonda e significativa con chi apprende. La didattica è anche puntare
a un obiettivo di crescita, avere a cuore lo sviluppo dell’alunno,
programmare, agire e valutare (anche severamente) la propria azione
didattica e le azioni di chi apprende. Si fa didattica quando si insegna
letteratura italiana o calcolo frazionario, quando si lavora
nell’educazione socio-affettiva, quando si insegna a collaborare, a
soffiarsi il naso, a prendersi cura del materiale didattico, a rispondere
con lo sguardo al proprio nome, e in tanti altri modi».
(D. Ianes, Didattica speciale per l’integrazione. Un insegnamento
sensibile alle differenze, Erickson, Gardolo (TN) 2005 – II edizione)
L’integrazione di qualità passa attraverso la
qualificazione della didattica: la didattica
quotidiana è sempre speciale, nella misura in cui
ogni individuo ha dei bisogni speciali.
I PRESUPPOSTI TEORICO-PEDAGOGICI
QUESTIONE TERMINOLOGICA
SECONDO ICF
• Non più «disabilità» ma «limitazioni delle attività personali».
• Non più «handicap» o «svantaggio esistenziale» ma «diversa
partecipazione sociale».
• La persona non è più vista in rapporto al suo deficit funzionale e
sociale, ma è rapportata al concetto di salute
• Approccio bio-psico-sociale
- benessere fisico, emotivo e sociale
- risorsa per la vita quotidiana
OBIETTIVO:
lo
sviluppo
delle
potenzialità
della
persona
handicappata
nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella
socializzazione
(Art. 12 della Legge quadro n. 104 del 5 febbraio 1992).
Principi fondamentali per la qualità dell’integrazione scolastica:
-
insegnamento
-
adeguata
-
razionalità
-
accoglienza
-
facilitazione
individualizzato;
programmazione
del
da
programma
parte
delle
pedagogica;
della
attività
didattico;
classe;
didattiche.
Clinico
Approccio o Intervento individuale, su situazioni
singolari,
in modo empirico e ravvicinato
Didattica speciale delle discipline: MATEMATICA
Quale matematica per l'alunno disabile?
ALLIEVO
- che tipo di handicap?
- che età?
- quale classe?
INSEGNANTE
-con quale formazione?
-con quali competenze?
-con quali spazi d'intervento?
MATEMATICA
-quale matematica?
-come?
L’insegnante di sostegno
deve gestire una realtà estremamente complessa
 deve saper prendere decisioni, che non si possono definire a priori, perché
dipendono:
o dall’handicap dell’allievo
o dalla sua storia
o dalla classe
o dall’insegnante
o ...
ASPETTI POSITIVI
- insegnamento individualizzato
- ha una maggiore libertà rispetto ai Programmi
- libertà / obbligo di insegnare qualcosa che sia...
... “utile”
DECISIONI
...cosa vuol dire ‘utile’?
1) Utile perché viene usata in molte pratiche quotidiane: i soldi, gli
spostamenti, (valore strumentale);
2) Utile perché sviluppa le risorse cognitive dell’allievo (valore
formativo);
3) Utile perché attraverso tale attività si favorisce l’integrazione
dell’allievo in classe
CONQUISTA DELL’AUTONOMIA
CRESCITA DELLA PERSONA
INSERIMENTO SOCIALE
QUALE MATEMATICA ?
L’avventura della matematica come scienza del numero della misura
della logica e dei problemi può diventare una affascinante metafora del fare
e del pensare nella scuola dell’infanzia e insieme agli altri campi di
esperienza e in stretta relazione con essi fare proposte finalizzate alla
costruzione dei saperi dei bambini intervenendo attivamente su
competenze trasversali quali:
• Conoscere, manipolare, interpretare i simboli per rappresentare significati;
• Esprimersi verbalmente per pensare, comunicare, condividere (identità);
• Percepire il punto di vista degli altri in relazione al proprio, nelle azioni e
nelle comunicazioni (identità e cittadinanza);
• Porre domande, fare ipotesi, prevedere, anticipare, progettare
(competenza);
• Osservare, organizzare, ordinare le cose e le esperienze;
• Interagire con lo spazio in modo consapevole potenziando abilità
percettive e motorie (autonomia);
I centri di attenzione, che questo campo di esperienza
sollecita, sono molteplici e a più dimensioni, in modo
particolare riconducibili a:
1) la percezione della spazio e la sua rappresentazione;
2) l’approccio al numero come segno e strumento per
interpretare la realtà e interagire con essa;
3) l’esperienza della misura dell’ordine e della relazione.
Il bambino già da molto piccolo ha intuizioni e sollecitazioni
rispetto alla quantità, all’idea di numero, alle forme e alle
dimensioni,
all’esplorazione
dello
spazio
attraverso
il
movimento, all’uso di un linguaggio verbale e non verbale volto
a dare spiegazioni, raccontare, chiedere e comunicare.
GIOCO ed ESPERIENZA
La parola chiave è esperienza: esperienze puramente
motorie che si intrecciano costantemente con le percezioni
visive e tattili e che offrono incessanti occasioni di conoscenza,
sotto il costante ed attento coordinamento dell’insegnante.
Il “fare” nelle diverse situazioni, è sempre correlato con il porsi
domande, con lo scoprire connessioni, con il provare strategie,
con il darsi spiegazioni.
La matematica è una forma di conoscenza che si insinua in
molte attività e non deve essere vissuta come disciplina a se
stante, estranea dal contesto reale.
OBIETTIVI
- SUSCITARE SIMPATIA nei riguardi della didattica della
matematica
- FAVORIRE LA CURIOSITA’ del mondo circostante per
sviluppare una capacità critica
- AVVIO ALLE RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE ED AI
SIMBOLI
LE ESPERIENZE E IL LINGUAGGIO
• Il gioco rende le esperienze dei bambini piacevoli ed
interessanti, durante i giochi e le esperienze i bambini fanno
ragionamenti, congetture, commenti... questo è il momento per
cogliere l’opportunità a far parlare i bambini e a farli riflettere;
• Le attività dovranno essere accompagnate sempre dal linguaggio;
• Affinché l’intervento educativo sia efficace è di fondamentale
importanza l’atteggiamento dell’insegnante che pone costante
attenzione all’uso dei termini appropriati, non anticipa soluzioni, ma
“RILANCIA “continuamente il ragionamento dei bambini.
ATTIVITA’ PSICOMOTORIA
• La percezione dello spazio e la sua rappresentazione;
• Tutta l’esperienza parte dai giochi psicomotori;
• Le esperienze vengono via via verbalizzate, raccontate,
descritte e anche rappresentate.
ATTIVITA’ PSICOMOTORIA
PER CONOSCERE LO SPAZIO E CONCEPIRSI NELLO
SPAZIO
- SALTARE
- ROTOLARSI
- STRISCIARE
- MARCIARE
- CAMMINARE
- CORRERE
- GIOCHI CON LA PALLA
ATTIVITA’ RITMICA
- CONTE
- FILASTROCCHE
- SQUENZE RITMICHE
MOTRICITA’
- PERCORSI
- CONTARE DURANTE I GIOCHI
- SEQUENZE MOTORIE
ATTIVITA’ DI ROUTINE
- CONTARE PRESENTI/ASSENTI
- IL CALENDARIO
- CANZONCINE
IL NUMERO

L’incontro del bambino con i numeri è molto
precoce ed i nomi dei numeri entrano molto presto nel
suo linguaggio: i bambini contano!
 Il contare deve diventare consapevole, per acquistare
consapevolezza occorre fare proposte mirate.
UNIRE IL GESTO ALLA PAROLA
ORDINARE
• OGGETTI
• QUANTITA’
• NUMERI
DAL SIMBOLO ALLA CIFRA
• USO DEL CORPO
• USO DEI SENSI
CARDINALITA’ E ORDINALITA’
• NUMERARE
• ORDINARE
RAPPRESENTARE I GIOCHI MOTORI
La matematica nella scuola dell’infanzia:
• Numeri e operazioni;
• Elementi, forme e operazioni geometriche;
• La matematica e il nostro Mondo.
Offrire occasioni di esperienza numerica e
geometrica
Completare l’esperienza matematica
occasionale (a casa ... e anche a scuola)
Esperienza:
toccare, vedere, muoversi, ascoltare;
Esperienza matematica:
esperire concetti matematici guidati da un adulto
Esperienza geometrica:
- le forme geometriche nella progettazione tecnologica;
- i solidi geometrici;
- proporzioni e forme geometriche nell’arte.
La pratica didattica in aula di matematica! nella scuola
dell’infanzia: geometria!
-
-
-
Progettare occasioni di esperienza geometrica, anche attraverso il
movimento, la manipolazione, l’osservazione e il disegno, in diversi
ambienti (aula, palestra, cortile, in piedi, sul foglio o alla lavagna);
Lavorare sullo spazio geometrico facendo leva sullo spazio
rappresentativo (tattile, visivo, motorio) nel rapporto fra astratto e
concreto;
Riflettere sulle esperienze geometriche occasionali in ambito domestico
collegandole al lavoro a scuola;
Lavorare sui solidi e sugli elementi geometrici (punti, segmenti e rette,
angoli);
Osservare simmetrie, similitudine, congruenza, uguaglianza del numero
di lati;
Conversazione matematica: uguale, simile e diverso.
Consegne, quesiti e problemi come base di ogni forma di attività
matematica.
Esperienza numerica: I numeri nel nostro mondo!
Quali e quanti numeri conosciamo?
A cosa servono i numeri?
Dove li troviamo?
Esperienza numerica:
- i numeri della classe (misure, gusti);
- il contare;
- i regoli;
- i giochi di movimento - problemi (orali);
- canzoni e poesie sui numeri - schede di lavoro sulle cifre.
CONTARE
- la sequenza delle parole numerali cardinali;
- lo “strumento matematico” dei bambini;
- Contare e rappresentare.
I VALORI DEL NUMERO
la sequenza dei nomi dei numeri (fino a che numero sai?);
il valore cardinale (quanti sono?);
il valore ordinale (sono arrivato primo);
la misura (quanti passi...?);
i numeri per riconoscere (le targhe...)
Parole (i nomi dei numeri)
Simboli (le cifre)
Il concetto di numero è astratto!
I numeri sono infiniti.
La pratica didattica in aula di matematica! nella scuola
dell’infanzia
-
Progettare occasioni di esperienza numerica, anche attraverso il
movimento, la musica e il suono e la visualizzazione e il disegno, in diversi
ambienti (aula, palestra, cortile, in piedi, sul foglio o alla lavagna);
- Lavorare sui piani (orale (numerali)/grafico-simbolico (cifre e simboli
numerici)/operativo(contare, misurare, confrontare);
- Lavorare sui valori del numero (sequenza numerica/valore
cardinale/valore ordinale/uso nella misura/uso come codice);
- Fare leva sulle esperienze numeriche occasionali in ambito domestico
collegandole al lavoro a scuola;
- Conversazione matematica (calcolo mentale, problemi discussi oralmente,
analisi dei compiti e delle soluzioni);
- Consegne matematiche;
- Quesiti e problemi come base di ogni forma di attività matematica;
- L’errore come base della relazione di intimità con i numeri;
- Il passaggio concreto-astratto.
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