LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI
AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE,
PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE
DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
Dott. Salvatore LAMBIASE
Dirigente Ufficio Compatibilità Ambientale
REGIONE BASILICATA
Dipartimento Ambiente, Territorio,
Politiche della Sostenibilità
Dott. S. LAMBIASE – Dirigente Ufficio Compatibilità Ambientale - Regione Basilicata/Dipartimento Ambiente, Territorio, Politiche della Sostenibilità
LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
•
La evoluzione della società umana ha condotto al miglioramento (anche
se quasi mai uniformemente diffuso) delle condizioni socio-economiche
e della qualità della vita, ma ha avuto tra le sue più dirette conseguenze
anche un incremento sempre più massiccio della occupazione fisica della
superficie del pianeta e del consumo delle risorse naturali.
•
Anche a voler considerare solo gli eventi più vicini a noi nel tempo, è
eclatante rilevare che la popolazione mondiale è cresciuta, nel solo
secolo scorso, con un tasso medio annuo pari a 1,31%, passando da un
miliardo e seicentocinquanta milioni di individui nel 1900 ad oltre sei
miliardi nel 2000.
•
Le differenti dinamiche demografiche nelle varie parti del mondo,
determinate sia dalla maggiore o minore natalità che dalla entità dei
flussi migratori, hanno prodotto un pesante disequilibrio tra quantità di
presenza umana e quantità di risorse naturali disponibili, disequilibrio al
quale si aggiunge anche una diseguale distribuzione delle risorse
economiche e delle capacità produttive, con il risultato di avere ambiti
territoriali con la massima concentrazione di popolazione caratterizzati
da condizioni di scarse risorse economiche nonostante la presenza di
materie prime pregiate.
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• Per quasi tutte le attività umane che servono a
sostenere il ritmo di crescita descritto o che nascono
da esso, si continuano a prelevare risorse naturali
sottraendole all’ecosistema globale, riversando poi
nello stesso ecosistema globale i prodotti delle stesse
attività umane, solitamente consistenti in rifiuti e
inquinanti.
• Il consumo del territorio, sia pure anche a scopo
insediativo, il consumo di materie prime, il consumo di
risorse idriche, il consumo di risorse energetiche
producono effetti che altrettanto solitamente sono
danni irreversibili all’ambiente (acqua, aria, suolo,
ecc.), danni che nel lungo periodo potrebbero anche
compromettere la sopravvivenza della specie.
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A partire dagli anni ‘70, la progressiva presa di
coscienza di queste problematiche e delle
conseguenti preoccupazioni sullo stato
dell’ambiente ha portato allo sviluppo di un ampio
dibattito sul futuro del pianeta.
Nel 1972, in occasione della Conferenza
sull’Ambiente Umano dell’O.N.U. a Stoccolma,
viene adottata una Dichiarazione recante principi
su diritti e responsabilità dell’uomo in relazione
all’ambiente globale per guidare l’azione umana e
le politiche di sviluppo:
nasce il Programma per l’Ambiente delle
Nazioni Unite (U.N.E.P.)
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Nel decennio successivo si sono conseguiti notevoli risultati
grazie alla diffusione della consapevolezza degli individui nei
processi di gestione del proprio ambito territoriale:
si è maturata la consapevolezza che la natura ha un
ruolo fondamentale nello sviluppo dell’economia e che
le risorse naturali della Terra devono essere tutelate
attraverso pianificazioni strategiche.
Nel 1983 nasce la “Commissione Mondiale per lo sviluppo e l’Ambiente”
dell’ONU, e nel rapporto “Our common future” (1987) viene affermata
la prima definizione dello sviluppo sostenibile:
Lo sviluppo deve essere in grado di
soddisfare i bisogni delle generazioni
attuali senza compromettere la
possibilità che le generazioni future
riescano a soddisfare i propri.
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• Lo sviluppo sostenibile è quindi un processo di
cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle
risorse, la programmazione degli investimenti,
l’orientamento dello sviluppo tecnologico e
cambiamenti istituzionali devono essere resi
coerenti non solo con le esigenze attuali, ma anche
e soprattutto con quelle future.
• Gli elementi necessari per una visione globale dei
processi di sviluppo sociale comprendono come
valori anche variabili non economiche come
l’istruzione, la salute, la protezione delle bellezze
naturali, proponendo come obiettivi collettivi della
pianificazione e dei processi decisionali anche il
contenimento dei consumi delle risorse ed il
miglioramento dell’efficienza nel loro uso.
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• La necessità di individuare un percorso universale per costruire
uno sviluppo sostenibile costituisce una delle principali
motivazioni che conducono allo svolgimento della Conferenza
delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo (U.N.C.E.D.), tenutasi
a Rio de Janeiro nel 1992.
• A conclusione dei lavori della Conferenza, vengono sottoscritti
vari documenti (es.: Convenzione sulla biodiversità; Convenzione
sui cambiamenti climatici; Dichiarazione dei principi per la
gestione ambientale delle foreste; Agenda 21 – programma di
azione per il XXI secolo; Dichiarazione su ambiente e sviluppo),
nei quali i Paesi aderenti riconoscono che le problematiche
ambientali devono essere affrontate in maniera universale e che
le soluzioni devono coinvolgere tutti gli Stati.
• In particolare, nella “Dichiarazione su ambiente e sviluppo” si
leggono i principi che devono essere alla base delle decisioni
politiche per la realizzazione di uno sviluppo sostenibile.
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•
Il progresso tecnologico, esploso nelle forme più varie negli ultimi
decenni del secolo da poco trascorso, ha finito per radicare nella
coscienza comune la convinzione di poter superare qualsivoglia problema
con soluzioni adeguate alla complessità del problema stesso, purché si
possa disporre ovviamente delle necessarie risorse economiche e purché
l’entità delle risorse necessarie risulti almeno comparabile con quella dei
benefici derivanti dalla risoluzione del problema.
•
Per quanto ciò possa essere sostanzialmente vero, è necessario tuttavia
introdurre una attenta considerazione di almeno altri due fattori: il
tempo necessario per attuare la soluzione individuata ed il livello di
compatibilità ambientale della stessa.
•
Considerare il fattore tempo significa valutare sia la evoluzione degli
scenari di riferimento nel corso dell’intervallo di tempo necessario per
attuare la soluzione del problema, sia la durata di tale arco temporale: è
evidente che un problema caratterizzato da una sua rapida evoluzione
richiede soluzioni che abbiano una altrettanto rapida efficacia.
•
D’altro canto, risulta indispensabile valutare quella sommatoria di
effetti collaterali prodotti dagli interventi che si pongono in essere,
riassunta nel concetto di compatibilità ambientale.
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La Valutazione di Impatto Ambientale
•
La finalità del procedimento della Valutazione di Impatto Ambientale
(V.I.A.) consiste nel coniugare il corretto uso delle risorse del territorio
con la salvaguardia del contesto ambientale (includendo in tali termini
tutti i fattori che lo compongono: la qualità dell’aria, i corpi idrici
superficiali e sotterranei, il suolo ed il sottosuolo, la flora e la fauna, gli
ecosistemi, il paesaggio, i beni materiali, il patrimonio culturale, la qualità
della vita) attraverso:
– un giudizio preventivo sulle opere che si vogliono realizzare, in
relazione alle modificazioni introdotte nel contesto stesso ed
ai relativi processi di trasformazione che tali opere vi possono
ragionevolmente determinare (sia per le attività connesse alla
loro realizzazione che per quelle connesse alle successive fasi
di gestione) direttamente o indirettamente, a breve o a lungo
termine, temporaneamente o permanentemente;
– la definizione delle misure concretamente possibili da adottare
per evitare, ridurre o compensare gli effetti negativi
dell’opera in progetto sul contesto ambientale di riferimento.
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• Il concetto ed i principi della V.I.A. sono stati introdotti
fin dagli anni ’70 negli Stati Uniti con la norma “National
Environmental Policy Act” ed in ambito europeo con la
Direttiva CEE 337/85 del 27.6.1985 (successivamente
aggiornata con la Direttiva CE 97/11 del 3.3.1997).
• In Italia, la normativa di settore, seppure nata a partire
dal 1986 (L. 349/1986, art. 6), risultava piuttosto
articolata e frammentaria. Un testo unico è stato emanato
con il recente Decreto Legislativo n. 152/2006 – Parte II
(la cui entrata in vigore è stata via via differita fino al
31.7.2007), poi radicalmente riscritto e sostituito con il
Decreto Legislativo n. 4/2008.
• Per la Regione Basilicata, la prima norma di settore è stata
la Legge Regionale 19.12.1994 n. 47; tuttavia, alcuni
problemi emersi già dalle prime esperienze di attuazione
della legge hanno condotto ad una prima revisione nel 1996
(L.R. 13.1.1996 n. 3) e poi ad una riscrittura complessiva nel
1998 (L.R. 14.12.1998 n. 47).
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La normativa nazionale prima del D. Lgs. 152/2006 – Parte II
•
•
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•
Legge 8.7.1986 n. 349:
Istituzione del Ministero dell’Ambiente e norme in materia di danno ambientale
(Art. 6 – norma transitoria in materia di impatto ambientale)
D.P.C.M. 10.8.1988 n. 377:
Regolamentazione delle pronunce di compatibilità ambientale
D.P.C.M. 27.12.1988:
Norme tecniche per la redazione degli studi di impatto ambientale e la
formulazione del giudizio di compatibilità ambientale
D.P.R. 27.4.1992:
Regolamentazione e norme tecniche per gli elettrodotti aerei esterni
D.P.R. 18.4.1994 n. 526:
Regolamentazione e norme tecniche per la prospezione, ricerca e coltivazione
di idrocarburi liquidi e gassosi
L. 3.11.1994 n. 640:
Ratifica ed esecuzione della convenzione sulla valutazione dell’impatto
ambientale in un contesto transfrontaliero (Espoo, 25.2.1991)
D.P.R. 12.4.1996:
Atto di indirizzo concernente disposizioni in materia di impatto ambientale
D.P.R. 11.2.1998:
Disposizioni integrative al D.P.C.M. 10.8.1988 n. 377, in materia di disciplina
delle pronunce di compatibilità ambientale
D.P.R. 2.9.1999 n. 348:
Norme tecniche concernenti gli studi di impatto ambientale per talune
categorie di opere
D.P.C.M. 3.9.1999:
Disposizioni integrative al D.P.R. 12.4.1996
D.P.C.M. 1.9.2000:
Modifiche ed integrazioni al D.P.C.M. 3.9.1999
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Le norme vigenti
• Il Decreto Legislativo 16.1.2008, n. 4, introduce le norme
nazionali attualmente vigenti in materia di Valutazione
Ambientale Strategica (V.A.S.) e di Valutazione di
Impatto Ambientale (V.I.A.), modificando il testo del D.
Lgs. 152/2006 con la aggiunta di alcune norme di principio
alla Parte I e la sostituzione integrale della Parte II:
• Con l’art. 1 - comma 2 vengono specificati i principi della
azione ambientale (nuovi art. 3-bis e seg.).
• Con l’art. 1 - comma 3 vengono dettate le nuove norme in
materia di V.A.S. e V.I.A. (nuovi art. da 4 a 36).
• Il rapporto tra le norme nazionali e quelle regionali viene
disciplinato dai nuovi art. 3-qunquies e 35, introducendo
anche la possibilità di adottare a livello regionale forme
di tutela giuridica più restrittive.
• Dal 13.2.2009 trovano diretta applicazione le nuove
norme statali, ovvero le norme regionali per quanto
compatibili.
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I principi
• Valutazione preventiva sulle opere in relazione
alle modificazioni e ai processi che si potrebbero
innescare nel contesto di riferimento
• Pubblicizzazione del progetto
• Informazione al pubblico e partecipazione
• Coinvolgimento delle Istituzioni Locali
• Coordinamento dei procedimenti autorizzativi
riguardanti paesaggio, emissioni in atmosfera,
cave, rifiuti
• Temporizzazione del procedimento
• Definizione del periodo di efficacia temporale del
giudizio
• Monitoraggio ambientale e controllo
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Il coordinamento dei procedimenti amministrativi
•
Un aspetto peculiare che si è voluto introdurre nella Legge Regionale è
quello del coordinamento di alcuni procedimenti amministrativi
frequentemente correlati: per i progetti sottoposti alla “Fase di
Valutazione”, che sono anche assoggettati a pareri o autorizzazioni in
materia di emissioni in atmosfera, rifiuti, cave, paesaggio, la Regione si
esprime con un unico atto nell’ambito del giudizio di compatibilità
ambientale.
•
A tal fine, il soggetto proponente deve depositare contestualmente
presso gli altri Uffici regionali competenti la documentazione richiesta
per i relativi procedimenti.
•
Gli Uffici interessati svolgono autonomamente la propria istruttoria
secondo le proprie modalità rituali, ed i relativi esiti confluiscono nel
provvedimento conclusivo.
• Con le innovazioni introdotte al D. Lgs. 152/2006 dal D. Lgs.
4/2008, il provvedimento di V.I.A. dovrà sostituire o coordinare
tutte le autorizzazioni in materia ambientale necessarie per la
realizzazione e l’esercizio dell’opera (art. 26, commi 4-5).
•
E’ da ricordare che, per le aree interessate, il procedimento di
V.I.A. (anche nella fase di screening) include anche quello della
Valutazione di Incidenza (D.P.R. 357/1997 e s.m.i.) e pertanto
nella documentazione di analisi ambientale si devono esplicitare
anche tali tematiche.
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Gli strumenti operativi
• FASE DI VERIFICA (SCREENING)
– E’ una fase caratterizzata da procedure semplificate,
indirizzata a progetti classificati relativamente
impattanti e ad ampliamenti o modifiche di opere già
valutate (parametri dimensionali ridotti per opere
ricadenti in aree protette).
• FASE PRELIMINARE (SCOPING)
– E’ una fase preliminare facoltativa, indirizzata ai
progetti da sottoporre alla fase di valutazione.
• FASE DI VALUTAZIONE
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I soggetti coinvolti nel procedimento
• Proponente
• Ufficio regionale preposto (Ufficio Compatiblità
Ambientale)
• Enti Locali territorialmente interessati
• Pubblico interessato (singoli e/o associazioni)
• Comitato Tecnico Regionale per l’Ambiente
(C.T.R.A.)
• Giunta Regionale
• Agenzia Regionale per l’Ambiente (A.R.P.A.B.)
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Il Comitato Tecnico Regionale per l’Ambiente (C.T.R.A.)
• Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente
(Presidente)
• Dirigente dell’Ufficio Compatiblità Ambientale
• Dirigente dell’Ufficio Prevenzione e Controllo
Ambientale
• Dirigente dell’Ufficio Tutela della Natura
• Dirigente dell’Ufficio Urbanistica e Tutela del
Paesaggio
• Dirigente dell’Ufficio Geologico ed Attività
Estrattive
• Direttore dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente
(A.R.P.A.B.)
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Fase di screening – Le procedure (coord. art. 20 D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Il procedimento è finalizzato a determinare se il
progetto in esame possa essere escluso dalla fase di
valutazione.
• La procedura di partecipazione richiesta è la
pubblicazione all’Albo Pretorio Comunale e nel Bollettino
Ufficiale Regionale di un avviso (con descrizione
sommaria dell’opera) dell’avvenuto deposito del progetto.
• L’Amministrazione Comunale e tutti gli altri soggetti
(singoli o associati) interessati possono far pervenire,
entro 45 gg, all’Ufficio regionale le proprie osservazioni.
• Il parere conclusivo viene espresso con Atto di
Deteminazione dal Dirigente dell’Ufficio regionale, entro
ulteriori 45 gg; trascorso tale termine, in mancanza
del pronunciamento deve intendersi che il progetto è
da sottoporre alla fase di valutazione.
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Fase di screening – I documenti (coord. art. 20 D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• La documentazione richiesta comprende:
– elaborati progettuali sufficienti a definire i parametri dimensionali e
strutturali dell’opera
– cartografia tematica descrittiva del sito dell’opera e delle
caratteristiche del contesto
– elenco delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione dell’opera
– descrizione delle soluzioni alternative valutate
– relazione sui possibili effetti ambientali
– descrizione delle misure previste per evitare, limitare e compensare
gli effetti negativi dell’opera sull’ambiente
• La documentazione deve contenere gli elementi
descrittivi necessari per poter consentire la valutazione
secondo i criteri indicati dall’Allegato V richiamato
all’art. 20 – comma 4 del D. Lgs. 152/2006.
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Fase di screening – I criteri di valutazione
(coord. art. 20 e All. V D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Caratteristiche di progetto:
–
–
–
–
–
–
dimensioni dell’opera
cumulo con altre opere
utilizzazione di risorse naturali
produzione di rifiuti
inquinamento ed altre forme di disturbo ambientale
rischio di incidenti (in particolare, per le sostanze o le tecnologie
utilizzate)
• Localizzazione del progetto:
– preesistente utilizzazione del territorio
– caratteristiche demografiche dell’area
– ricchezza, qualità e capacità di rigenerazione delle risorse
naturali locali
– sensibilità ambientale dell’area
– capacità di carico dell’ambiente naturale
• Caratteristiche dell’impatto potenziale:
–
–
–
–
portata del’impatto (anche gli eventuali effetti transfrontalieri)
ordine di grandezza e complessità dell’impatto
durata, frequenza e grado di reversibilità dell’impatto
probabilità dell’impatto
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Fase di scooping – Le procedure (coord. art. 21 D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Il procedimento è finalizzato a definire le
informazioni che devono caratterizzare lo studio
di impatto ambientale ed il relativo livello di
approfondimento.
• La documentazione richiesta comprende gli
elaborati progettuali sufficienti a definire i
parametri dimensionali e strutturali dell’opera
(progetto preliminare) e il piano di lavoro
(motivato) per la redazione dello studio di impatto
ambientale, nonché l’elenco delle autorizzazioni
necessarie per la realizzazione e l’esercizio
dell’opera in progetto.
• Il parere viene espresso dall’Ufficio regionale
competente entro 60 gg dal deposito dell’istanza.
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Fase di valutazione – Avvio del procedimento e informazione
(coord. art. 23 D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Deposito dell’istanza (e relativa documentazione)
presso l’Ufficio regionale competente e presso le
Amministrazioni Provinciale e Comunale/i
territorialmente interessate.
• Pubblicazione all’Albo Pretorio comunale e su un
quotidiano a diffusione regionale di un avviso di
avvenuto deposito dell’istanza, contenente anche
una sommaria descrizione delle opere in progetto.
• Comunicazione all’Ufficio regionale delle avvenute
pubblicazioni (avvio formale del procedimento).
• Verifica formale della completezza della
documentazione (entro 30 gg dal deposito della
istanza).
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Fase di valutazione – Il procedimento di istruttoria
(coord. art. 24, 25, 26 D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Eventuale presentazione (all’Ufficio regionale) di
osservazioni da parte di tutti i soggetti interessati,
pubblici o privati (entro 60 gg dalla pubblicazione
degli avvisi).
• Eventuale integrazione della documentazione (su
iniziativa del proponente dell’opera in valutazione, o
su richiesta d’ufficio, entro 120 gg dall’inizio del
procedimento, con assegnazione di un temine di
risposta di max 60 gg).
• Conclusione della istruttoria, comprensiva delle
eventuali procedure coordinate condotte dagli Uffici
regionali competenti (entro 60 gg dal formale avvio
del procedimento, fatti salvi gli eventuali
differimenti, ovvero entro 90 gg dalla trasmissione
della documentazione integrativa).
• Parere motivato del C.T.R.A. (entro 60 gg dalla
conclusione della istruttoria dell’ufficio).
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Fase di valutazione – La decisione (coord. art. 26 D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Comunicazione al proponente dell’opera delle eventuali
prescrizioni (entro 7 gg dal C.T.R.A.).
• Eventuali controdeduzioni da parte del proponente
dell’opera (entro 7 gg dal ricevimento della
comunicazione).
• Relazione di sintesi da parte del Dirigente dell’Ufficio
regionale, con valutazione delle eventuali ultime
controdeduzioni, e proponimento alla Giunta Regionale
del giudizio conclusivo.
• Provvedimento definitivo di giudizio di compatibilità
ambientale (Deliberazione della Giunta Regionale, entro
30 gg dal C.T.R.A.).
• I progetti sottoposti alla fase di valutazione devono
essere realizzati entro cinque anni dalla pubblicazione
del provvedimento, salvo diverso termine disposto nel
provvedimento stesso o proroga concessa su istanza
del proponente.
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Fase di valutazione – I documenti di progetto
(coord. art. 23 D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• La documentazione richiesta comprende:
– elaborati di progetto (progetto definitivo)
– studio di impatto ambientale (S.I.A.), articolato secondo i quadri
di riferimento programmatico, progettuale, ambientale
– elenco delle autorizzazioni ambientali concorrenti già acquisite o
da acquisire
– documentazione di settore necessaria per le eventuali
autorizzazioni concorrenti da acquisire
– sintesi non tecnica contenente tutte le informazioni necessarie
a rendere accessibile e comprensibile al pubblico le
caratteristiche dell’opera e del contesto e le interferenze
ambientali valutate
– attestazione di avvenuto deposito della documentazione presso
le Amministrazioni Provinciale e Comunale, di avvenuta
pubblicazione del relativo avviso all’Albo Pretorio del Comune e
su di un quotidiano a diffusione regionale, di avvenuto avvio delle
eventuali procedure coordinate
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Fase di valutazione – Lo Studio di Impatto Ambientale (1/2)
(coord. art. 22 e All. VII D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Quadro di riferimento programmatico
– Relazioni tra l’opera in progetto e gli strumenti vigenti di
programmazione e pianificazione
– Vincoli normativi vigenti per l’area di intervento e per l’area di studio
• Quadro di riferimento progettuale
– Descrizione dell’opera in progetto
– Esigenze e modalità di uso del territorio nelle fasi di realizzazione e
di esercizio dell’opera in progetto
– Processi produttivi connessi alla fase di esercizio e relative materie
utilizzate e prodotte (tipologia e quantità)
– Definizione qualitativa e quantitativa dei residui di lavorazione e dei
disturbi ambientali possibili (emissioni in atmosfera; reflui in corpi
idrici, sul suolo, e nel sottosuolo; rumore; vibrazioni; luce; calore;
radiazioni; ecc.)
– Tecniche prescelte per normalizzare le emissioni prodotte dagli
impianti e per ridurre il consumo di risorse naturali
– Descrizione delle alternative concretamente possibili (inclusa
l’alternativa “zero”) e dei relativi impatti ambientali e motivazione
della soluzione prescelta
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La Legge Regionale 14.12.1998 n. 47
Fase di Valutazione – Lo Studio di Impatto Ambientale (2/2)
(coord. art. 22 e All. VII D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Quadro di riferimento ambientale
– Analisi della qualità ambientale, con particolare riferimento
alle componenti potenzialmente soggette ai disturbi
concretamente possibili connessi all’opera in progetto.
– Definizione degli effetti diretti ed indiretti, a breve, medio e
lungo termine, temporanei e permanenti dell’opera in progetto
concretamente possibili sul contesto ambientale, sia positivi
che negativi, dovuti all’opera stessa, all’uso di risorse naturali,
alla emissione di inquinanti (in atmosfera, in corpi idrici, sul
suolo e nel sottosuolo), allo smaltimento dei rifiuti prodotti.
– Descrizione delle metodologie utilizzate per valutare gli
effetti ambientali.
– Descrizione delle misure previste per evitare, ridurre o
compensare gli effetti negativi dell’opera in progetto sul
contesto ambientale.
– Descrizione delle misure previste per il monitoraggio.
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La Legge Regionale 14.12.1998 n. 47
Problemi aperti
• Il coordinamento operativo di procedimenti
amministrativi affini e/o interferenti
• Il livello di definizione, la credibilità e la modalità
di valutazione delle soluzioni alternative ipotizzate
• Allestimento di un GIS per le simulazioni
• Le competenze tecniche per l’istruttoria
• La attuazione del D. Lgs 152/2006 – Parte II (t.v.)
• La semplificazione procedurale conseguente alla
valutazione ambientale di piani e programmi di
settore (Valutazione Ambientale Strategica;
Valutazione di Incidenza)
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La evoluzione della normativa ambientale
• dalla valutazione di impatto ambientale
(progetti)
Direttiva CEE 337/85 del 27.6.1985
Direttiva CE 97/11 del 3.3.1997
D.P.C.M. 10.8.1988 n. 377
D.Lgs. 152/2006 – Parte II (modif. D.Lgs. 4/2008)
Legge Regionale 14.12.1998 n. 47
• alla valutazione ambientale strategica
(piani e programmi)
Direttiva 42/2001/CE
D.Lgs. 152/2006 – Parte II (modif. D.Lgs. 4/2008)
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica – I principi
• Il territorio costituisce una risorsa non rinnovabile
da tutelare e governare con opportune politiche che
consentano di conservare e migliorare le
caratteristiche che qualificano l’intero contesto
ambientale.
• La Direttiva 42/2001/CE stabilisce i principi di
riferimento per la valutazione di piani (o programmi)
che possono determinare effetti significativi
sull’ambiente, con l’obiettivo di integrare le
considerazioni di carattere ambientale e la valutazione
degli effetti già nella fase di elaborazione di tali piani
per la selezione e localizzazione degli interventi, anche
attraverso la valutazione di ipotesi alternative, e
successivamente di valutare gli effetti reali
conseguenti alla attuazione del piano attraverso un
adeguato monitoraggio delle caratteristiche del
contesto ambientale di riferimento.
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
Lo schema di valutazione degli effetti
ambientali: il modello DPSIR della
European Environmental Agency (EEA)
2- Pressioni:
trasformazionie
missioni
rifiuti
scarichi
ecc.
1- Determinanti:
agricoltura
industria
energia
insediamenti
ecc.
5- Risposte:
leggi
piani
regolamenti
prescrizioni
azioni
ecc.
Determinanti
Pressioni
3- Stato:
Risposte
aria
acqua
suolo
ecc.
Stato
4- Impatti:
Impatti
paesaggio
ecosistemi
salute
ecc.
Analisi SWOT (Strenght, Weakness, Opportunities, Threats)
punti di forza/punti di debolezza/opportunità/rischi
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
Valutazione ambientale strategica
Le fasi del processo
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Definizione degli obiettivi generali del piano
Definizione dell’ambito territoriale del piano
Predisposizione di uno schema operativo per lo svolgimento del processo
Definizione della portata delle informazioni
Raccolta ed analisi dei dati
Elaborazione delle alternative e valutazione delle scelte
Redazione della proposta di piano
Definizione del sistema e delle attività di monitoraggio
Consultazioni
Valutazione degli esiti delle consultazioni
Stesura definitiva del piano
Attuazione del piano
Attuazione del sistema di monitoraggio
Valutazione degli effetti della realizzazione degli interventi di piano
Definizione di eventuali azioni compensative
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
I principi del processo
La partecipazione al processo di pianificazione e
la costruzione del consenso sono processi volti a
raggiungere soluzioni condivise, attraverso
azioni in grado di far convergere gli interessi
dei diversi soggetti interessati (stakeholders).
Ognuno degli attori coinvolti ha, al tempo stesso,
il diritto di far valere i propri interessi e
la responsabilità di proporre soluzioni
praticabili che tengano nella dovuta
considerazione le aspettative degli altri
soggetti coinvolti.
Il confronto tra gli attori coinvolti nel processo
deve “disinnescare” la creazione di conflitti.
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Le possibile cause di conflitto (1/2)
conflitti di rapporto :
• Scarsa base informativa
• Differenze di personalità
• Preconcetti
• Stereotipi
conflitti conoscitivi :
• Mancanza di informazioni di base
• Discordanza dei dati disponibili
• Incompatibilità dei dati disponibili
• Procedure di elaborazione dei dati
• Valutazione delle informazioni
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Le possibile cause di conflitto (2/2)
conflitti di valori :
• Disaccordo su obiettivi
• Disaccordo su priorità
• Disaccordo su desiderabilità di una azione
conflitti strutturali :
• Modalità di definizione delle regole
• Forzature dei tempi
• Privilegi
• Controllo delle risorse non equanime
• Limiti geografici o fisici
conflitti di interesse :
• Distribuzione di risorse considerate prioritarie
• Aspetti procedurali
• Desiderio di partecipazione
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
La costruzione del consenso (1/2)
• Le parti devono trovare una convenienza e un
interesse a partecipare al processo.
• Tutti gli stakeholders con interessi significativi nel
processo devono essere coinvolti.
• Ognuna delle parti deve essere realmente disponibile
a comprendere ed accettare i diversi valori, interessi
e conoscenze degli altri.
• Devono essere stabiliti esplicitamente i tempi a
disposizione delle parti per raggiungere un accordo,
perché una infinita disponibilità al dialogo rende il
processo inefficace ed inefficiente.
• Il processo viene progettato e articolato tenendo
conto delle esigenze delle parti.
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
La costruzione del consenso (2/2)
• Le parti possono convenire nell’adattare il percorso
precedentemente identificato, in risposta a nuovi fatti
intervenuti nel processo.
• E’ necessario identificare e considerare più alternative,
possibilmente generate anche dalle stesse parti coinvolte
nel processo.
• Le parti devono concordare gli interventi di
monitoraggio in grado di verificare la corretta
implementazione dell’accordo.
• Tutti gli stakeholders devono avere uguale accesso alle
informazioni rilevanti e partecipare realmente al
processo.
• Tutti i partecipanti devono essere aggiornati su tutte le
iniziative e le decisioni assunte nel corso del processo.
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
L’approccio per la pianificazione territoriale
•
•
•
•
•
Delimitazione dell’ambito territoriale interessato
Analisi delle caratteristiche del contesto
Analisi delle criticità ambientali
Definizione dei criteri di selezione degli interventi
Definizione dei criteri di localizzazione degli
interventi
• Valutazione delle alternative possibili
• Orientamenti per la progettazione degli interventi
• Criteri per il monitoraggio degli effetti ambientali
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Il monitoraggio ambientale
• L’analisi ed il monitoraggio delle caratteristiche ambientali e
della loro evoluzione in rapporto alla realizzazione degli
interventi consentono la valutazione degli effetti ambientali
sia preventivamente che successivamente alla localizzazione
degli interventi stessi e quindi di adottare le necessarie
soluzioni per gli eventuali problemi che possano insorgere a
causa di eventi non definibili nelle fasi di programmazione o
progettazione.
• La qualità del monitoraggio ambientale si fonda sulla qualità
dell’informazione:
•
•
•
•
•
•
Regole certe per la raccolta dei dati
Aderenza dell’indicatore rispetto alla informazione richiesta
Comparabilità dei dati (metodologia di rilevamento)
Affidabilità delle fonti dei dati
Completezza della serie nel tempo
Copertura areale
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Le attività del monitoraggio ambientale
•
•
•
•
•
•
•
Metodologie: Definizione delle matrici ambientali di riferimento, dei
parametri da monitorare e della localizzazione delle stazioni di misura
Rilevazione: Definizione delle modalità di acquisizione dei dati
(localizazione delle stazioni; strumentazione di misura; procedure di
misurazione; frequenza temporale di misurazione; modalità di registrazione
dei dati)
Validazione: Verifica della correttezza complessiva della rilevazione e
della qualità del dato
Elaborazione: Analisi sistematica dei dati (archiviazione; catalogazione;
raffronto; gerarchizzazione)
Interpretazione: Estrinsecazione del significato dei dati, anche rispetto
alla loro distribuzione areale e temporale
Sperimentazione: Tipologia di dato; Significato del dato; Modalità di
acquisizione; Procedure di elaborazione; Metodologie di indagine;
Applicazioni
Informazione: Annuario dei dati ambientali; Relazione sullo stato
dell’ambiente; L. 16.3.2001 n. 108; D.Lgs. 195/2005
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Il monitoraggio ambientale
Le macroaree
tematiche :
– Biosfera
– Atmosfera
– Idrosfera
– Geosfera
– Antroposfera
indicatori
parametri
Le matrici ambientali:
•Aria
•Acqua
•Suolo
•Flora
•Fauna
•Paesaggio
•Ecosistemi
•Biodiversità
•Fattori climatici
•Popolazione
•Salute umana
•Patrimonio architettonico
•Patrimonio culturale
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
La verifica di assoggettabilità (art. 6 -c. 3- e 12 D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Tale procedimento si può attuare per piani o programmi
che determinano l’uso di piccole aree a livello locale e
per modifiche minori a piani vigenti.
• Fasi del procedimento:
– Deposito del Rapporto Preliminare (descrizione del
piano; informazioni e dati necessari alla verifica dei
possibili impatti ambientali conseguenti alla
attuazione del piano)
– Individuazione, in collaborazione con l’autorità
procedente, dei soggetti competenti in materia
ambientale da consultare
– Consultazione e acquisizione dei pareri (30 gg)
– Valutazione istruttoria (per le conclusioni deve
essere sentita l’autorità procedente) e
formulazione del provvedimento di verifica,
contenente anche le eventuali prescrizioni per la
attuazione del piano (90 gg)
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Criteri per la verifica di assoggettabilità di piani e programmi
(art. 12 e All. I D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Caratteristiche del piano:
– Valenza del piano come quadro di riferimento per la ubicazione di
opere o altre attività o per la ripartizione di risorse
– Influenza del piano su altri piani o programmi, inclusi quelli
gerarchicamente coordinati
– Pertinenza del piano per l’integrazione di considerazioni
ambientali e per la promozione dello sviluppo sostenibile
– Problemi ambientali pertinenti al piano
– Rilevanza del piano per la attuazione della normativa comunitaria
nel settore dell’ambiente
• Caratteristiche degli impatti e delle aree
potenzialmente sensibili:
–
–
–
–
–
Entità, probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti
Carattere cumulativo degli impatti
Natura transfrontaliera degli impatti
Rischi per la salute umana o per l’ambiente
Valore e vulnerabilità delle aree interessate, con particolare
riferimento alle aree classificate in regimi di tutela ambientale
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Il procedimento di valutazione (art. da 13 a 18 D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Tale procedimento è da attuare per tutti i piani e programmi che
possono avere impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio
culturale (art. 6 D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Fasi del procedimento:
– Deposito del Rapporto Preliminare (descrizione del piano; informazioni
e dati necessari alla verifica dei possibili impatti ambientali
conseguenti alla attuazione del piano)
– Consultazione, anche con gli altri soggetti competenti in materia
ambientale, al fine di definire la portata ed il livello di dettaglio delle
informazioni da includere nel rapporto ambientale (90 gg)
– Redazione della proposta di piano e del rapporto ambientale
– Deposito (presso Regione e Provincia) della proposta di piano,
comprensiva del rapporto ambientale e di una sua sintesi non tecnica, e
pubblicazione del relativo avviso nel B.U.R.
– Presa visione e presentazione di eventuali osservazioni da parte del
pubblico (60 gg)
– Istruttoria e formulazione del parere motivato (90 gg dalla scadenza
del periodo di partecipazione pubblica)
– Eventuale revisione del piano
– Adozione/approvazione del piano
– Monitoraggio degli impatti ambientali derivanti dalla attuazione del
piano
– Informazione sugli esiti del monitoraggio e sulle eventuali misure
correttive adottate
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Contenuti del Rapporto Ambientale (art. 13 e All. VI D. Lgs. 152/2006 – t.v.)
• Contenuti del piano (o programma) e suoi obiettivi principali,
rapporto con altri piani o programmi pertinenti
• Aspetti pertinenti dello stato dell’ambiente e della sua probabile
evoluzione senza la attuazione del piano o programma
• Caratteristiche ambientali, culturali e paesaggistiche delle aree
che potrebbero essere significativamente interessate
• Problemi ambientali esistenti, pertinenti al piano
• Obiettivi di protezione ambientale prestabiliti
• Possibili impatti significativi sull’ambiente (biodiversità;
popolazione; salute umana; flora e fauna; suolo; acqua; aria;
fattori climatici; beni materiali; patrimonio culturale,
architettonico e archeologico; paesaggio; interrelazione tra i vari
fattori esaminati)
• Misure previste per impedire, ridurre e compensare gli eventuali
impatti negativi conseguenti alla attuazione del piano
• Sintesi delle ragioni della soluzione scelta e descrizione delle
modalità di valutazione delle alternative individuate
• Misure previste in merito al monitoraggio degli effetti
ambientali derivanti dalla attuazione del piano (modalità di
raccolta dei dati, definizione degli indicatori, periodicità del
reporting per illustrare i risultati della valutazione degli impatti
e le eventuali misure correttive da adottare)
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Coordinamento delle procedure per la pianificazione urbanistica
•
•
•
al fine di ricercare le possibili modalità procedurali di attuazione della
Direttiva 42/2001/CE e le correlazioni possibili fra tali procedure,
dovendo tenere conto oggi delle modifiche al D.Lgs. 152/2006
introdotte con il D.Lgs. 4/2008, risulta particolarmente significativa la
indicazione riportata nella attuale stesura dell’art. 14 al comma 4, ove si
dispone il coordinamento delle procedure di deposito, pubblicità e
partecipazione già previste da specifiche norme di settore.
A tale proposito, risulta opportuno suddividere le modalità della
consultazione sulla proposta di piano, separando quella delle “autorità
aventi competenze in materia ambientale” da quella del “pubblico
interessato”.
Per i piani ai quali è applicabile la procedura della “verifica di
assoggettabilità” (D.Lgs. 152/2006 - t.v., art. 6 comma 3), la
consultazione dei “soggetti competenti in materia ambientale” (D. Lgs.
152/2006 - t.v., art. 12 comma 2) deve essere svolta necessariamente
antecedentemente alla conclusione della Conferenza di Pianificazione
(L.R. 23/1999), in quanto gli esiti di tale consultazione sono parte
integrante delle valutazioni che conducono alla formulazione del
provvedimento di verifica (D. Lgs. 152/2006 - t.v., art. 12 comma 4).
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Le modalità di applicazione alla pianificazione territoriale ed urbanistica
costruzione della proposta di piano
1- Definizione degli obiettivi di piano.
2- Redazione di un rapporto preliminare (sostanzialmente
coincidente con il “Documento preliminare” richiesto all’art.
11 della L.R. 23/1999) sui possibili impatti ambientali
significativi conseguenti alla attuazione del piano.
3- Consultazione con i soggetti competenti in materia
ambientale, al fine di definire la portata ed il livello di
dettaglio delle informazioni da includere nel rapporto
ambientale.
4- Redazione della proposta di piano.
5- Redazione del rapporto ambientale, quale parte integrante
del piano, contenente la individuazione, descrizione e
valutazione degli impatti significativi potenzialmente
conseguenti alla attuazione del piano.
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Le modalità di applicazione alla pianificazione territoriale ed urbanistica
valutazione e di approvazione del piano
6- Conferenza di Pianificazione (L.R. 23/1999), allargata ai “soggetti
competenti in materia ambientale” (D. Lgs. 152/2006 - t.v., art. 13
c. 5).
7- Valutazione del piano e delle osservazioni pervenute e formulazione
del parere motivato (D. Lgs. 152/2006 - t.v., art. 15 c. 1).
8- Conclusione della Conferenza di Pianificazione.
9- Adozione del piano, pubblicazione dell’avviso di deposito (D. Lgs.
152/2006 - t.v., art. 14 c. 1) e attivazione del processo di
partecipazione pubblica.
10- Eventuale revisione del piano (D. Lgs. 152/2006 - t.v., art. 15 c. 2).
11- Adozione/approvazione del piano.
12- Informazione sulla decisione adottata.
13- Monitoraggio degli effetti ambientali derivanti dall’attuazione del
piano.
14- Valutazione della eventuale necessità di azioni correttive.
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Schema di analisi degli impatti ambientali
Le implicazioni ambientali scaturenti dalla pianificazione
territoriale ed urbanistica, connesse alla attuazione
degli interventi di piano, possono essere sintetizzate
come segue:
• Impatti dovuti alla localizzazione degli interventi
(consumo di territorio e delle sue risorse naturali;
incidenza sulla popolazione e sulla qualità della vita)
• Impatti dovuti alla realizzazione degli interventi
(materiali da utilizzare e loro approvvigionamento;
attività di cantiere)
• Impatti dovuti alla fruizione e gestione delle opere
realizzate (attività connesse alle destinazioni d’uso,
sia residenziali che produttive; materie prime
consumate; rifiuti prodotti; emissioni in genere;
impianti tecnologici)
• Impatti connessi a infrastrutture e servizi (tipologia
specifica, pervasività del territorio, modalità di
fruizione e gestione)
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LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI AMBIENTALI NELLA PROGRAMMAZIONE, PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEGLI INTERVENTI SUL TERRITORIO
La valutazione ambientale strategica
Pesatura, monitoraggio e valutazione degli effetti ambientali di un piano
• Partendo dallo schema di analisi degli impatti
ambientali conseguenti alla attuazione di un piano, si
possono sviluppare le seguenti considerazioni:
– Il consumo di territorio e delle sue risorse deve trovare
adeguate motivazioni nella definizione degli ambiti di
intervento, nel dimensionamento delle ipotesi di piano e nella
localizzazione degli interventi;
– La scelta delle tipologie di intervento, di materiali e tecnologie
da utilizzare deve seguire i criteri di minimizzazione degli
impatti ambientali, del contenimento dei consumi (materiali e
risorse energetiche), del contenimento dei rifiuti prodotti;
– Il monitoraggio delle trasformazioni ambientali può sempre
essere sviluppato in forma qualitativa (analisi descrittiva del
contesto di riferimento), riservando la forma analitica
(misurazione di parametri e valutazione di indicatori) per
ambiti particolarmente sensibili o per interventi
particolarmente impattanti;
– Molte attività usuali già implicano la valutazione degli impatti
conseguenti alla realizzazione di un’opera (autorizzazioni
ambientali; direzione lavori; collaudo delle opere; attività di
vigilanza sul territorio; ecc.) e pertanto possono concorrere
nella definizione di un programma organico di monitoraggio e
valutazione degli effetti ambientali conseguenti alla attuazione
di un piano.
50
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Dott. S. Lambiase 182,18 kB PPTX - Ordine dei Geologi di Basilicata