IL PROCESSO di PIANIFICAZIONE
in
A.N.L.A.
CONSULTA dei PRESIDENTI di REGIONE
Roma 27/28 novembre 2014
PREMESSA
Ogni strategia di successo necessita, per raggiungere le proprie finalità ,di
alcuni passaggi fondamentali:
 Deve essere chiaramente espressa ed efficacemente comunicata a tutti
gli attori interessati
 Deve essere sostanzialmente condivisa da tutti gli attori interessati
 Deve essere concretizzata in obiettivi e piani d’azione da realizzarsi con
determinazione anche attraverso un costante monitoraggio.
PROCESSO di PIANIFICAZIONE
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A.N.L.A.
VISION
A.N.L.A. è un organismo associativo unitario che, sostenuto da finalità e
valori comuni , opera in modo proattivo per la tutela degli interessi e delle
aspettative della popolazione di riferimento, valorizzando la ricchezza delle
specificità delle sue componenti.
LA STRATEGIA
Rilanciare A.N.L.A. nel mondo dell’associazionismo per costituirne punto
di riferimento per le tematiche dei seniores d’azienda interpretando
attivamente la dinamica evolutiva del contesto sociale.
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Elementi della Strategia in A.N.L.A.
 Una visione evoluta del ruolo e delle istanze dell’ anziano in una realtà
sociale mutata in cui, accanto ai tradizionali valori (identità aziendale,
esperienza e professionalità), trovi spazio la sua volontà di rendersi utile
verso gli altri.
 Una integrazione dell’assetto federativo dell’ANLA per realizzare una
forma associativa realmente coesa e sinergica nelle componenti che ,
rispettandone specificità e prerogative, sappia validamente garantire
all’associazionismo individuale ed ai piccoli gruppi rappresentatività,
disponibilità di mezzi e dinamicità operativa.
 Una rinnovata volontà dell’Associazione ad aprirsi e a relazionarsi
proattivamente con il mondo dell’associazionismo, del volontariato e delle
istituzioni .
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Elementi della Strategia in A.N.L.A.
 Una focalizzazione dei ruoli delle strutture A.N.L.A. : politico ed
istituzionale (oltre quello di indirizzo e coordinamento) il ruolo della sede
centrale; di presidio operativo quello del territorio ai diversi livelli; a tale
processo deve necessariamente affiancarsi anche un sostanziale
adeguamento delle risorse: umane ed economiche.
 Una sostenuta attività di proselitismo per ampliare rapidamente la base
associativa indispensabile per sostanziare la rappresentatività dell’ANLA e
per sostenere un crescente volume di progetti/iniziative e servizi a favore
degli iscritti.
 Un’accresciuta capacità progettuale e realizzativa unita ad una maggior
integrazione organizzativa e velocità di intervento.
 Un’adozione di strumenti e processi in grado di sostenere il
perseguimento degli obiettivi strategici ed operativi.
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Perché Pianificare in A.N.L.A.
La nostra realtà associativa ha una connotazione particolarmente complessa ed
articolata perché:
 Si basa sulla partecipazione volontaria dei soggetti aderenti (Gruppi aziendali e soci
territoriali); la gerarchia è, quindi, più un concetto di impegno e responsabilità
organizzativa che di potere costituito; il coinvolgimento motivato è fondamentale
per riconoscersi nell’organizzazione e operare con consapevolezza
 Le caratteristiche dei soggetti aderenti sono molteplici e ciascuna richiede modalità
di gestione (anche relazionale) differenziata ma necessariamente integrata
 L’articolazione strutturale copre l’intero territorio nazionale e nelle varie realtà
presenta interlocuzioni esterne di diversa natura e consistenza; parimenti le
potenzialità operative sono diverse e richiedono supporti diversamente graduati.
A.N.L.A. deve dotarsi di processi e strumenti di integrazione :PIANIFICAZIONE
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IL PROCESSO di PIANIFICAZIONE in
A.N.L.A
CARATTERISTICHE
 Semplice nella struttura, nelle regole e nelle modalità operative.
 Rispettoso dei ruoli e delle specifiche prerogative dei soggetti aderenti.
 Collegiale prevedendo la partecipazione sinergica e complementare dei
rappresentanti di tutti i soggetti aderenti nella predisposizione e
realizzazione dei piani d’azione e dei piani operativi territoriali.
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IL PROCESSO di PIANIFICAZIONE
Start-up
La Presidenza Nazionale avvia il processo con l’
approntamento, anche sulla base delle indicazioni del
Consiglio Direttivo, del documento “Linee di Programmazione
Operativa” contenente gli elementi del quadro di riferimento,
le linee operative e gli obiettivi per l’anno; le strutture
regionali predisporranno i loro piani in modo collegiale con
esponenti dei Gruppi e delle sedi territoriali; detti piani
saranno discussi, omogeneizzati ed approvati in sede centrale.
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Gli attori della Pianificazione
Il processo richiede il coinvolgimento dell’intera struttura con ruoli definiti
dallo Statuto, chiaramente distinti ma integrati alla luce della Vision
associativa.
Presidenza Nazionale (Sede Centrale)
 Ha la responsabilità primaria di tradurre gli assunti strategici definiti
dalla Presidenza e dal CDN in linee di indirizzo ed in obiettivi
quali/quantitativi
 Ha la responsabilità di supportare il territorio nella predisposizione e
nell’attuazione dei piani operativi di cui monitorizza l’andamento
realizzativo anche attraverso i consuntivi parziali.
 Ha la responsabilità della gestione diretta dei Progetti Nazionali
coinvolgendo ,quando previsto, le strutture territoriali.
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Gli attori della Pianificazione
Sede Regionale
 Ha la responsabilità di tradurre le linee di indirizzo e gli obiettivi in Piani
Operativi del territorio regionale con la collaborazione delle strutture
provinciali
 Ha la responsabilità di coinvolgere e motivare i Gruppi aziendali
assicurando la composizione sinergica e complementare delle iniziative
 Ha la responsabilità di coordinare e monitorare l’attuazione dei Piani
Operativi
 Ha la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi a livello
complessivo regionale
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Gli attori della Pianificazione
Sede Provinciale
 Ha la responsabilità di predisporre i programmi operativi del territorio
provinciale attraverso la composizione sinergica e complementare delle
iniziative che si intendono porre in essere in ambito provinciale
 Ha la responsabilità di coinvolgere e motivare i Gruppi aziendali di
competenza, ferme restando le loro autonomie, in una logica di coerenza
con indirizzi ed obiettivi di A.N.L.A.
 Ha la responsabilità di attuare i programmi operativi provinciali
 Ha la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi a livello
complessivo provinciale
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Gli attori della Pianificazione
Gruppi Aziendali
 Devono interagire con le Strutture Territoriali e, pur mantenendo specificità ed
autonomie operative, recepire nei propri programmi gli indirizzi operativi e gli
obiettivi di A.N.L.A., veicolandoli attraverso le strutture territoriali di
riferimento
 Partecipano alla definizione ed al consolidamento del piano operativo del
territorio di riferimento contribuendo allo stesso in modo complementare e
sinergico con i propri piani d’azione; partecipano altresì al processo di
consuntivazione anche parziale
 Partecipano all’attuazione delle iniziative previste dal piano operativo
A.N.L.A. del territorio di riferimento
 Concorrono al raggiungimento degli obiettivi a livello complessivo provinciale
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IL PROCESSO di PIANIFICAZIONE
I Tempi(*) e i Contenuti





PRO - 2015
Entro Ottobre la sede centrale invia il documento “Linee di Programmazione
Operativa” , corredato delle schede obiettivi, alle sedi regionali; NOVEMBRE
Entro Novembre le Regioni predispongono i propri piani operativi DICEMBRE
Entro il 15 Dicembre la Sede centrale e le Regioni, effettua un processo di analisi
e di omogeneizzazione anche in relazione alle risorse economiche GENNAIO
Entro il 31 Dicembre la sede centrale rilascia alle Regioni i piani approvati e le
risorse economiche assegnate; con riferimento a queste saranno impegnabili solo
quelle del primo trimestre mentre per i successivi trimestri saranno di volta in
volta autorizzate in funzione dei consuntivi operativi trimestrali e delle effettive
disponibilità di cassa;
FEBBRAIO
Con cadenza trimestrale le Regioni predispongono report consuntivi sull’attività
svolta nel trimestre e confermano quello del successivo con eventuali richieste
suppletive/sostitutive; entro il 10 del mese successivo trasmettono detto report
alla sede centrale che, per le varianti, riaprirà una fase di analisi; entro il 20 del
mese saranno rilasciate le varianti approvate e le risorse del trimestre in corso.
(*) valgono per il processo a regime
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IL PROCESSO di PIANIFICAZIONE
Modalità
PRO - 2015
 Il 2015 sarà considerato sperimentale per la verifica di strumenti e modalità
operative ma impegnativo per gli obiettivi e le risorse;
 Il Piano Operativo Regionale (POR) va predisposto di concerto
(collegialità ed integrazione) con i rappresentanti dei Gruppi associati di
pertinenza (per contributi ed armonizzazione), delle province e dei
fiduciari; per gli iscritti territoriali si dovranno programmare incontri e/o
modalità comunicazionali per raccogliere loro istanze e/o proposte;
 Il POR sarà dettagliato nei piani d’azione per i primi due trimestri e qualitativo
(cosa e quando)per i successivi; ad ogni consuntivo trimestrale sarà aggiunto al
POR il dettaglio di un ulteriore trimestre;
INIZIA DAL 2° TRIMESTRE
 Si ricorda che le risorse economiche saranno rilasciate trimestralmente a fronte
di disponibilità di cassa e, soprattutto, del dinamismo operativo dimostrato
dalle Regioni.
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IL PROCESSO di PIANIFICAZIONE
Gli strumenti - 1
 I Piani Operativi sono i Piani complessivi a livello territoriale e composti dai
piani d’azione e dalle singole iniziative individuate per i diversi obiettivi; si
avranno così :
 Piani operativi regionali (POR)
 Piani operativi della sede regionale
 Piani operativi provinciali (POP)
 I Piani Operativi saranno rappresentati su apposite schede (predisposte dalla
sede centrale) suddivise per:
 Obiettivo
 Sede ( Regione, Provincia e Totale Regione *)
 Trimestre
*
In questa scheda andranno indicate la ripartizione trimestrale delle risorse economiche
richieste/assegnate e la previsione dei possibili contributi esterni ( pubblicità, finanziamenti
pubblici/privati)
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IL PROCESSO di PIANIFICAZIONE
Gli strumenti - 2
 I Piani Operativi Regionali riportano una sintesi dei Piani concordati con le
Sedi provinciali, identificando le iniziative individuate come prioritarie e
comuni per i diversi obiettivi
 I Piani Operativi Provinciali e quelli delle Sedi Regionali riportano,
naturalmente, le iniziative esposte nel POR di pertinenza,(caratterizzate per
ciascuna realtà territoriale) e, in più, le azioni specifiche del singolo territorio
 Ovviamente, per entrambi, il livello di dettaglio sarà più spinto per i trimestri
più “vicini”
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IL PROCESSO di PIANIFICAZIONE
Le regole
 Le Regioni sono gli attori principali e determinanti nella realizzazione degli
obiettivi e,quindi, nel perseguimento delle finalità costitutive di A.N.L.A; è sul
territorio che si dà concretezza ai valori associativi;
 Le Regioni concorrono al reperimento delle risorse ed al controllo dei costi; in
tal senso collaboreranno responsabilmente con la sede centrale alla regolarità
degli incassi, condizione indispensabile per rendere attuabili i piani operativi
previsti;
 I Gruppi aziendali concorrono in modo sostanziale al raggiungimento degli
obiettivi attraverso i propri programmi e partecipando alla definizione e
realizzazione dei piani d’azione di A.N.L.A. territoriale;
 Tutti i programmi operativi di A.N.L.A. e dei gruppi associati avranno piena
visibilità sui mezzi di comunicazione dell’Associazione e saranno aperti alla
partecipazione di tutti gli iscritti.
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LINEE di PROGRAMMAZIONE OPERATIVA
2015-2016
IL QUADRO di RIFERIMENTO
PUNTI di DEBOLEZZA
PUNTI di FORZA
Progressiva erosione della base degli
iscritti
I valori morali e sociali che sostanziano le
finalità dell’Associazione
Non adeguata visibilità esterna
La dimensione ancora significativa degli
iscritti ed una presenza organizzativa ben
strutturata sul territorio
Aziende madri in difficoltà con perdita del
valore dell’appartenenza
Una diffusa volontà di rilancio ed una
condivisione degli indirizzi strategici di
Bergamo
Staticità operativa ed insufficienti risorse
economiche
Un bacino di risorse umane potenzialmente ricco e desideroso di agire
Esistono le potenzialità per un reale rilancio dell’Associazione
STA A TUTTI NOI RENDERLO POSSIBILE
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LINEE di PROGRAMMAZIONE OPERATIVA
2015-2016
GLI OBIETTIVI
FARE
COMUNITA’
E’ l’obiettivo che realizza il vero cambiamento strategico dell’Associazione ;
un “corpo” unitario, coeso, attivo e sostenuto da profondi valori morali e
sociali è la miglior presentazione verso il mondo esterno ed i potenziali
aderenti.
FARE
PROSELITISMO
Nel biennio 2015/2016 occorre realizzare un incremento significativo di
consistenza degli iscritti (circa 10000); allo scopo verrà avviato un Progetto
Nazionale cui il territorio è chiamato a dare un decisivo contributo anche
con ulteriori iniziative locali; a tal fine saranno offerti riconoscimenti (anche
economici) a quelle realtà territoriali che avranno realizzato i migliori
risultati.
AUMENTARE
LA VISIBILITA’
Va decisamente sviluppato il rapporto costante con le istituzioni, le
associazioni ed i mass-media locali non solo ai fini conoscitivi
ma,soprattutto, per realizzare iniziative congiunte .
AMPLIARE
L’OFFERTA
Occorre intensificare ,con un’azione sistematica, la ricerca di convenzioni e
servizi a favore degli iscritti sia per offrire concreti vantaggi agli stessi sia
per ricavarne possibili finanziamenti ( pubblicità).
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LINEE di PROGRAMMAZIONE OPERATIVA
2015-2016
ESEMPI di MODALITA’ d’INTERVENTO
Fare comunità
 Utilizzare le modalità operative del processo di pianificazione per costruire, ai
diversi livelli territoriali , gruppi di risorse leader per lo sviluppo locale delle
iniziative
 Organizzare incontri conviviali periodici con la partecipazione di tutte le
componenti A.N.L.A.
 Organizzare eventi (convegni, incontri di approfondimento) su tematiche di
interesse degli iscritti; eventi culturali e ludici
 Favorire la partecipazione incrociata alle iniziative dei Gruppi aziendali oltre che a
quelle di A.N.L.A.
 Utilizzare forme di comunicazione interna quanto più dirette e continue
 Organizzare la partecipazione delle componenti A.N.L.A. ad iniziative esterne
(volontariato)
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LINEE di PROGRAMMAZIONE OPERATIVA
2015-2016
ESEMPI di MODALITA’ d’INTERVENTO
Aumentare la visibilità
 Programmare con sistematicità incontri di presentazione di A.N.L.A. presso
le istituzioni locali pubbliche(Regioni, Comuni, Assessorati d’interesse,
Prefetture) e private (Associazioni, Enti di promozione, organizzazioni
datoriali di categoria, Fondazioni bancarie..)
 Costituire rapporti correnti con i mass media locali ricercando opportunità
d’intervento su tematiche d’interesse
 Costituire rapporti correnti con le Associazioni locali che operano su
tematiche similari programmando incontri periodici
 Partecipare in maniera significativa e visibile a manifestazioni/eventi di
terzi
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LINEE di PROGRAMMAZIONE OPERATIVA
2015-2016
ESEMPI di MODALITA’ d’INTERVENTO
Fare proselitismo
 Utilizzare le iniziative dei precedenti obiettivi per coinvolgere , con il
contributo di tutti gli iscritti, potenziali aderenti presentando l’Associazione,
i suoi valori, la sua finalità,le sue iniziative ed i suoi servizi
 Ricercare, con il supporto delle associazioni datoriali, occasioni di
presentazione dell’Associazione e la formazione di nuovi Gruppi aziendali
 Estendere le iniziative ed i servizi offerti a potenziali aderenti con il passa
parola degli iscritti
 Partecipare attivamente al Progetto Nazionale che verrà avviato nel 2015
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LINEE di PROGRAMMAZIONE OPERATIVA
2015-2016
ESEMPI di MODALITA’ d’INTERVENTO
Ampliare l’offerta
 Realizzare un forte sviluppo delle convenzioni utilizzando le potenzialità
del territorio ricercando categorie oltre le tradizionali (turismo) quali:
 Servizi per l’assistenza domiciliare (sanitaria, logistica,pulizia, rapporti con P.A.)
tipicamente svolti da cooperative o associazioni di volontariato
 Servizi culturali (musei, teatri, biblioteche, formazione ) e sportivi
 Termalismo
 Servizi erogati da gestori locali (trasporti, energia, gas)
 Diffondere i servizi (anche di volontariato) già offerti presso alcune realtà
all’intero territorio ricercandone altri ( v. assistenza legale) che potrebbero
essere veicolati da soggetti terzi tramite accordi/convenzioni
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Punti di attenzione
 RUOLO dei GRUPPI ASSOCIATI
 RAPPRESENTANZA degli ISCRITTI TERRITORIALI
 DINAMICITA’ delle STRUTTURE A.N.L.A.
 LIVELLO di SFIDA degli OBIETTIVI
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RUOLO dei GRUPPI ASSOCIATI
 Rappresentano la maggioranza degli iscritti e ,quindi, hanno una vasta
conoscenza delle loro aspettative e caratteristiche
 Sono portatori di esperienze e specificità diversificate e, quindi, in grado di
arricchire le iniziative A.N.L.A. se opportunamente coinvolti e stimolati
 Devono sentirsi responsabilizzati , pur conservando specificità ed
autonomia operativa, nella definizione di strategie e piani operativi di
A.N.L.A. attraverso un processo interattivo continuo e concreto
 Le strutture territoriali A.N.L.A. debbono porre la massima cura al
rapporto con i Gruppi di competenza agendo su:
 Comunicazione e coinvolgimento
 Leva organizzativa (scelta delle risorse che collaborano in sede)
 Processi interni
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RUOLO dei GRUPPI ASSOCIATI
IL PROCESSO DI PROGRAMMAZIONE OPERATIVA E’ LO
STRUMENTO PRINCIPE PER REALIZZARE L’OBIETTIVO DI
INTEGRAZIONE
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RUOLO dei GRUPPI ASSOCIATI
PRIMI PASSI
 Avviare in sede regionale ed in modo formale il processo coinvolgendo i
rappresentanti dei Gruppi ed i presidenti provinciali; in tale incontro vanno
rappresentati:
 Le linee strategiche A.N.L.A.
 Gli obiettivi operativi
 Il valore aggiunto del processo di Programmazione Operativa ponendo in particolare
risalto : le responsabilità statutarie; le sinergie ,anche economiche, ottenibili; la ricchezza
complessiva dell’azione TERRITORIALE rappresentabile nei POR
 Avviare una riflessione sulla vita associativa ai livelli territoriali di
competenza , sulle potenzialità esistenti, sulle sinergie interne/esterne
sviluppabili
 Definire collegialmente e nel rispetto complessivo di linee ed obiettivi di
A.N.L.A. le linee operative regionali che saranno la guida per l’ideazione
dei programmi operativi della sede regionale, delle sedi provinciali e dei
Gruppi aziendali
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RUOLO dei GRUPPI ASSOCIATI
PRIMI PASSI
 I programmi specifici dei Gruppi aziendali possono non essere inseriti nei
POR territoriali di A.N.L.A.; sarebbe , tuttavia, auspicabile che essi lo
fossero come corredo integrante degli stessi POR soprattutto ai fini di una
diffusa circolazione delle informazioni sulle attività svolte nel suo
complesso da A.N.L.A. e per consentire una possibile ed ampia
partecipazione di tutti gli iscritti
 Il consolidamento dei POR regionali deve avvenire anch’esso in forma
collegiale; lo stesso vale per le consuntivazioni periodiche
 Si ricorda che in prospettiva tutte le attività programmate avranno piena
visibilità sul sito istituzionale nella sua versione avanzata
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RAPPRESENTANZA ISCRITTI TERRITORIALI
E’ un elemento cruciale per la vita associativa anche nella prospettiva
auspicata di una loro crescita numerica.
Sul piano organizzativo è previsto che la loro rappresentanza sia garantita
dai Presidenti Regionali e Provinciali; in concreto si registra il fenomeno
dell’abbandono degli iscritti
COME CAMBIARE MARCIA?
Utilizzare la comunicazione diretta ed indiretta attraverso convention e
dibattiti, e-mail, utilizzo del/i blog, coinvolgimento diretto nelle attività
anche sulla base delle informazioni del NDB (Nuovo Data Base)
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DINAMICITA’ delle STRUTTURE A.N.L.A.
• Le strutture territoriali possono e debbono giustificarsi non solo sotto il
profilo dei costi ma , soprattutto , se sono in grado di garantire una reale
presenza dell’Associazione che si concretizzi in azioni coerenti con le
finalità dell’Associazione stessa; azioni che siano partecipate dagli iscritti e
visibilmente percepite dalla società civile.
• Le strutture territoriali troveranno nel processo di Programmazione
Operativa un valido supporto sia in termini metodologici che di stimolo alla
crescita attraverso la circolarità delle informazioni.
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LIVELLO di SFIDA degli OBIETTIVI
• Gli obiettivi operativi sono coerenti non solo con le strategie della
Associazione ma, soprattutto, con le criticità esistenziali dell’attuale fase.
• Il livello di sfida va vissuto con convinzione e determinazione in quanto le
potenzialità per il successo esistono in A.N.L.A. e vanno perseguite con
forte slancio partecipativo.
• Essi richiedono una condivisione collegiale di tutte le componenti A.N.L.A.
e vanno costantemente declinati in tutti gli eventi della vita associativa.
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In sintesi
 Con la pianificazione si rendono palesi all’intera struttura : quadro di
riferimento, strategie ed obiettivi
 Con il processo di pianificazione la struttura è direttamente coinvolta ,
ciascuno secondo le responsabilità assegnate dallo Statuto e
dall’organizzazione, nella ideazione e nella realizzazione degli interventi
necessari al raggiungimento degli obiettivi
 I Gruppi associati partecipano in modo sostanziale e collegiale agli sforzi
ed alle iniziative di A.N.L.A. ed assumono, pur nella loro specificità, un
ruolo propulsivo e di integrazione
 Il metodo adottato è semplice, non burocratico ma dinamico; consente
di focalizzare gli sforzi individuali e di gruppo verso obiettivi comuni e di
correlare gli obiettivi stessi con le azioni e le risorse
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Consulta presidenti regionali, Roma 27 – 28 novembre