Citomegalovirus
Aggiornamento Marzo 2014
Dott Carlo Corchia
Già Primario Neonatologia Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Direttore ICBD – Alessandra Lisi International Centre on Birth Defects and Prematurity;
Centro Collaborativo OMS, Roma
Obiettivi didattici
Al termine di questa sessione i discenti dovranno essere in grado di:
• sapere qual è la raccomadazione relativa all’infezione da
citomegalovirus da dare a tutte le donne in età fertile, alle donne che
iniziano una gravidanza, e a tutte le coppie che desiderano avere dei
figli;
• conoscere le basi principali dell’evidenza della raccomandazione;
• conoscere quali sono le principali manifestazioni cliniche della
malattia congenita da citomegalovirus;
• conoscere quali sono le norme igieniche da seguire per diminuire la
probabilità di infezione primaria in gravidanza;
• saper indicare quali sono le basi principali per un’informazione
corretta sulla infezione da citomegalovirus in gravidanza e sulla
opportunità di effettuare il test anticorpale.
Citomegalovirus - raccomandazione
• Le donne che hanno bambini piccoli o che
lavorano con bambini piccoli possono eseguire
il test immunologico nel periodo
preconcezionale e se risultano suscettibili
devono essere informate su come ridurre il
rischio di contrarre l’infezione da CMV in
gravidanza
L’evidenza dell’efficacia degli interventi
Test immunologico per le donne con un progetto riproduttivo che hanno o
lavorano con bambini piccoli
 nessuno studio (affermazioni del tipo: “se si sa che la donna era
sieronegativa prima dell’inizio della gravidanza, …..”)
Consigli su come evitare l’infezione prima o durante la gravidanza
 Evidenza debole da studi di bassa qualità sull’efficacia di interventi per
promuovere l’utilizzo di misure igieniche in donne che hanno programmato
una gravidanza, che hanno una gravidanza in corso o che hanno bambini
piccoli che eliminano il CMV (Harvey & Dennis, 2008)
 Nessun trial randomizzato sulla prevenzione della trasmissione verticale
(McCarthy et al, Cochrane Review 2011)
 La conoscenza e la consapevolezza del problema da parte delle donne sono
molto basse
 Le donne con gravidanza in corso sembrano essere maggiormente disposte a
mettere in atto misure igieniche
Analisi del testo della raccomandazione
“Donne che hanno bambini piccoli o che lavorano con bambini piccoli “
• I bambini piccoli sembrano essere un’importante fonte di
infezione per le donne sieronegative (Joseph et al, 2006)
“Eseguire il test immunologico nel periodo preconcezionale”
• Indicazione controversa. Nessuno specifico studio su questo
aspetto. In genere le linee guida non ne parlano, ma viene anche
affermato che “le donne sieronegative in età riproduttiva
dovrebbero conoscere le misure di prevenzione” (Coll et al,
2009). Per sapere se sono sieronegative devono fare il test!
“Le sieronegative devono essere informate su come ridurre il rischio”
• Misure igieniche. Evidenza debole, ma effetto possibile.
Citomegalovirus – misure igieniche per le donne
suscettibili
• Se possibile, evitare o limitare le attività
professionali con bambini sotto i 3 anni
• Se inevitabile o se si hanno figli piccoli:
• Lavaggio molto accurato delle mani,
soprattutto dopo contatto con pannolini e
secrezioni orali di bambini sotto i 3 anni
• Non baciare bambini piccoli vicino alla
bocca (<5-6 anni)
• Non condividere bevande, bicchieri,
alimenti, piatti, spazzolini da denti con
bambini piccoli
Malattia congenita da CMV
•
•
•
•
•
Mortalità (30%)
Multiple organ failure
IUGR
Microcefalia
Calcificazioni cerebrali, dilatazione
ventricolare, atrofia corticale
• Corioretinite
• Esiti neurologici e ritardo mentale
• Sordità neurosensoriale
CMV – stima trasmissione in gravidanza in Italia
Donne non immuni
•
Sieroconversione
•
Trasmissione
•
Infetti sintomatici
•
Infetti asintomatici con sequele
≈ 50%
≈ 1-4%
≈ 40%
≈ 15%
≈ 8,5%
Donne immuni
≈ 50%
•
Trasmissione dopo riattivazione≈ 0,15-1%
•
Sequele
≈ 0,5-1%
Neonati/anno con gravi sintomi o sequele 250-1050
Prevalenza
0,5 – 1,9 ‰
CMV – trasmissione in relazione all’epoca di
infezione primaria
Dati di studi retrospettivi
osservazionali indicano che l’epoca
dell’infezione primaria influisce
sulla probabilità di trasmissione
verticale al feto. La probabilità
sarebbe maggiore nell’ultimo
trimestre di gravidanza
L’infezione contratta nel secondo o
terzo trimestre di gravidanza non
esita in sintomatologia grave nel
neonato. Se l’infezione viene
contratta nel secondo trimestre
possono esserci, in circa 1 neonato
su 7, sintomi lievi/moderati.
80
70
60
50
% 40
30
20
10
0
64,1
42,2
43,5
37,1
5,7
pre-conc 1° Trim. 2° Trim. 3° Trim. Totale
adattata da Revello et al, 2011
Enders et al, 2011
CMV – perché il test in gravidanza
spesso non è raccomandato
• Non esiste un trattamento preventivo o curativo
efficace
• È difficile definire un segno prognostico affidabile di
danno fetale
• Non esiste consenso su cosa fare/consigliare alle
donne che presentano una sieroconversione in
gravidanza
• Le potenziali conseguenze sono ansia indotta, perdite
fetali iatrogene e aumentata richiesta di IVG
CMV – Linea guida gravidanza
fisiologica, 2010
▸ Lo screening dell’infezione da Citomegalovirus non deve
essere offerto alle donne in gravidanza poiché non ci sono
prove di efficacia a supporto dell’intervento.
➔ La diagnosi di infezione fetale di per sé non è un indicatore di
malattia. Non è stato ancora identificato un marker del periodo
prenatale per prevedere se un feto con infezione congenita sarà
sintomatico o meno, o se si svilupperanno sequele e di che tipo.
I dati degli studi osservazionali sulla profilassi o terapia con
gammaglobuline anti-CMV specifiche disponibili non sono stati
confermati da studi clinici controllati randomizzati. I farmaci
antivirali utilizzabili per l’infezione si sono dimostrati teratogeni
negli animali e mancano studi sull’uso in gravidanza.
Domande
Carlo Corchia
Già Primario Terapia Intensiva Neonatale Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Alessandra Lisi International Centre on Birth Defects and Prematurity
WHO Collaborating Centre Roma
[email protected]
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Citomegalovirus - Pensiamoci prima