Bill of Rights Quali Stati membri della Federazione australiana hanno adottato un Bill of Rights? A cura di Ilaria Cappello e Gabriele Gualdi La legge australiana non protegge le libertà fondamentali. • Un Bill of Rights darebbe riconoscimento ad alcuni diritti universali. • Un Bill of Rights darebbe il potere d’ azione agli australiani che sarebbero altrimenti non tutelati. • Un Bill of Rights avrebbe portato l'Australia in linea con il resto del mondo. • Un Bill of Rights avrebbe incontrato in Australia gli obblighi internazionali. • Un Bill of Rights rafforzerebbe la democrazia australiana attraverso la tutela dei diritti delle minoranze. • Un Bill of Rights migliorerebbe il governo delle politiche e decisioni amministrative. • Un Bill of Rights avrebbe una funzione educativa importante. • Un Bill of Rights promuoverebbe la tolleranza e la comprensione all’interno della comunità. • I Diritti sono già ben protetti in Australia. • L'Alta Corte tutela già i diritti attraverso la sua interpretazione della Costituzione e della legge comune. • I Diritti e gli Atti elencati nella Costituzione effettivamente fanno poca o nessuna differenza nella tutela dei diritti. • Il sistema politico è di per sé la migliore tutela dei diritti in Australia. • Un Bill of Rights sarebbe in realtà una forma per limitarli. • Un Bill of Rights sarebbe antidemocratica per fornire ai giudici non eletti il potere di annullare la sentenza del Parlamento. • Un Bill of Rights significherebbe politicizzare la magistratura australiana. • Un Bill of Rights sarebbe molto costosa data la mole di contenzioso che potrebbe generare. • Un Bill of Rights sarebbe estranea alla nostra tradizione di sovranità parlamentare. • Un Bill of Rights ne avrebbe protetto solo alcuni (ad esempio, il diritto di portare armi), che potrebbero non essere così importanti per le generazioni future. Queensland Capitale: Brisbane 1999: Il Parlamento del Queensland rigetta la proposta di creare un Bill Of Right, a seguito di polemiche sulla conformità costituzionale dell’annessione di quest’ultimo alla legge federale. Lo Stato rimane dunque senza un’ ufficiale dichiarazione dei diritti dell’uomo all’interno della sua legislazione, ed è dunque il primo a creare un precedente di rigetto formale di Bill Of Rights. New South Wales Capitale:Sydney Nel 2001 lo Stato del Nuovo Galles del Sud indice una inchiesta parlamentare atta a creare un modello di Bill Of Rights, e dunque a verificarne la possibile approvazione e dar voce alle varie correnti di pensiero all’interno del parlamento. Fu proprio in questa occasione che il Premier dell’ NSW, Bob Carr, si dichiarò contrario alla possibilità di creare un effettivo Bill Of Rights nello stato da lui rappresentato, tenendo uno speech ufficiale davanti al Parlamento del NSW. La questione in seguito non fu più presa in discussione, ed il Nuovo Galles del Sud, si ritrova tuttora senza una ufficiale dichiarazione di tutela dei diritti fondamentali. Australian Capital Territory Capitale:Canberra Nel 2004 dopo più di cinque anni di ricerca giurisprudenziale, il Territorio della Capitale Australiana approva in Parlamento (il Parlamento Federale Australiano) il primo Bill Of Rights all’interno del territorio federale. Fu questo il primo vero passo avanti verso una codificazione dei diritti fondamentali all’interno dello Stato Federale. Da questo atto presero vita i dibattiti più intensi e strutturati sulla creazione di un Bill Of Rights Federale su tutto il territorio Australiano. Capitale:Adelaide Nel 2004 Sandra Kanck, deputato del partito democrata, propose in sede parlamentare un progetto per la creazione di un Bill Of Rights per lo stato sudaustraliano. La proposta fu rigettata con ampia maggioranza dal parlamento del medesimo Stato e Sandra Kanck si ritirò dalla scena politica nel 2008. Tuttora il Sud Australia non dispone di un formale documento per la tutela dei diritti fondamentali. Capitale:Hobart Nel febbraio del 2005 venne proposta in sede parlamentare la creazione di un Bill Of Rights, e fu in questa occasione che venne stilato il documento che prese il nome di “Bill Of Rights Bill”, ossia una proposta di legge la quale, se approvata, sarebbe diventata formalmente il documento propulsore della tutela dei diritti dell’uomo. Tale documento non fu mai approvato, a causa delle continue contestazioni da parte dell’ala conservatrice del parlamento che, avendo la maggioranza, impedì l’approvazione dello stesso. Da allora la questione del Bill Of Rights tasmaniano rimane una questione tutt’oggi aperta. Capitale:Perth Dal 2007 l’Australia Occidentale ha dato luogo in sede parlamentare ad una consultazione in merito alla creazione di un progetto di Human Rights. Tra tutti gli Stati è l’unico nel quale tuttora il Parlamento non ha espresso né un’opinione negativa al riguardo né un vero e proprio impulso riguardante la creazione di questo documento. La questione rimane tuttora irrisolta. Capitale:Melbourne Il 25 luglio 2006 viene approvato il secondo Bill Of Rights in territorio Australiano, il primo all’interno di uno Stato. Oltre il valore effettivo e formale che questo documento assunse, la “Charter of Rights and Responsabilities” (è questo il nome originale del documento) simbolicamente è stata la conferma di una possibilità concreta di approvare un documento così importante da parte di uno Stato sovrano membro della federazione. Il documento, entrato in vigore il 1° Gennaio 2007, riaprì il dibattito concernente la possibilità di un’applicazione concreta del Bill Of Rights all’interno di tutti gli altri Stati. Da un sondaggio effettuato nel 1991-1992 dalla Australian National University, in merito all’atteggiamento dei cittadini australiani verso i diritti fondamentali, su un campione di 1522 cittadini australiani di varie estrazioni sociali, ne sono risultati i seguenti dati: •il 70.6% degli australiani sono favorevoli alla creazione di un Bill of Rights federale. •Il 7,4% degli australiani sono contrari alla creazione di un Bill of Rights federale. •Il 21,8% degli australiani si ritengono indecisi in merito alla suddetta questione. •Il 57,8% degli australiani sostiene che una “Carta dei diritti” sarebbe utile a rafforzare il sentimento di unità nazionale.