DISLESSIA Esempi di errori commessi dai bambini dislessici confondono lettere che sono visivamente simili, ma orientate diversamente: d-b-p, un, m-n confondono lettere che hanno suoni simili: v-f, g-c, b-p, d-t leggono le parole al contrario invertono le sillabe che compongono le parole sbagliano la sequenza delle lettere (capra-carpa) inoltre, fanno confusione e hanno spesso difficoltà nell'apprendere: le tabelline le serie numeriche le informazioni in sequenza (mesi dell'anno, giorni della settimana, lettere dell'alfabeto) i rapporti spaziali e temporali (ieri/domani destra/sinistra) alcuni abilità motorie problemi di attenzione e di concentrazione Esempi di errori in lettura di dislessici evolutivi SOSTITUZIONI (PIU’ FREQUENTI) valo-salo bileggio-dileggio dorso-borso lona-lano forma-forza botto-botte rendiconto-cendiconto chiodochiudo INVERSIONI serdo-sedro nutto-tunto linea-liena OMISSIONI (DOPPIE) vunto-vunito zato-zatto tana tanta LESSICALIZZAZIONI (MENO FREQUENTI) arlo-altro (inver. e inserim.) binca-bianca (inserimento) •L’inversione di lettere e numeri (legge “al” invece di “la” e “51” al posto di “15”); •La sostituzione di suoni vicini come m/n (“mano” al posto di “nano”), f/v (“foce” al posto di “voce”), t/d (“tue” al posto di “due”), s/z (“Sara” al posto di “Zara”), c/g (“care” al posto di “gare”), c/g (“ciro” al posto di “giro”), p/b (“palla” al posto di “balla”),…; •La sostituzione di suoni scritti in modo simile come m/n dove la differenza è solo una gambetta (“muovo” al posto di “nuovo”); n/u dove la lettera è ribaltata (“nova” al posto di “uova”); p/q/d/b (“quove” al posto di “dove”; “paro” invece di “baro”; “dalla” al posto di “palla”;…); •Difficoltà, a volte, di imparare informazioni in sequenza come le tabelline, i giorni della settimana, i mesi dell’anno, le stagioni, le lettere dell’alfabeto,…; •Difficoltà, a volte, nei rapporti spaziali e temporali (lateralizzazione destra-sinistra, alto basso e le varie combinazioni: in alto a destra, in basso a sinistra,…; ieri, oggi, domani; collocare le proprie ed altrui esperienze nel tempo indivi- duando il giorno, il mese e l’anno,…; •Difficoltà, a volte, ad esprimere verbalmente ciò che pensa in modo chiaro e corretto; •Difficoltà, a volte, di coordinazione oculo-motoria come l’allacciarsi le scarpe, ripassare una figura andando sopra le linee, lanciare le freccette in un bersaglio o la palla nel canestro,…; Difficoltà, a volte, nel calcolo e nell’utilizzare la linea dei numeri; •Difficoltà, a volte, di attenzione e concentrazione; •Difficoltà di comprensione del testo scritto, essendo molte energie attentive impegnate nella decodifica del messaggio scritto. DISGRAFIA SEGNALI D’ALLARME I segnali di allarme sono indipendenti dalla cultura, dalla lingua e dal modello grafico. Riguardano le varie categorie grafiche: SPAZIO – FORMA – MOVIMENTO - TRATTO. Soprattutto le alterazioni rispetto allo spazio e al tratto, quando sono accentuate, destano preoccupazioni. Le stranezze e anomalie nella ripartizione bianchi/neri, i bruschi contrasti tra afflosciamento e restringimenti, il tratto incerto, molto ritoccato, “sporco”, sono tutti segnali di grande disagio. L’intervento del grafologo può essere allora molto utile per non rischiare di scambiare per incapacità allo studio ciò che è invece inibizione e insicurezza, evitando all’alunno il circolo vizioso delle frustrazioni e dello smarrimento intellettuale. L’insegnante potrà leggere le difficoltà dell’attenzione, l’insicurezza, la solitudine, sotto un’altra luce ed essere, per la sua calma e la capacità di comprensione, un modello ed un’immagine direttrice. Eccesso di: - spaziature: tra parole, buchi, “caminetti”, “isole” - confusione: righe intricate, collisioni tra tracciati, movimento tumultuoso, forma strapazzata - rigidità: regolarità sistematica, spazio iperstrutturato, tensione, collegamenti angolosi, movimento irrigidito, lettere strette - rilasciamento: tensione insufficiente Ad esempio, perturbazioni: MOVIMENTO: mancanza di elasticità, finali bloccate, - del rotture. - del TRATTO: coprente, ritoccato, pastoso/impreciso, frammentato/spezzato - della FORMA: collegamenti a meandri POSIZIONE E PRENSIONE La scrittura è irregolare, la mano del bambino scorre con fatica sul piano di scrittura e l’impugnatura è spesso scorretta. Anche la posizione del corpo è in genere inadeguata: il gomito non è appoggiato sul tavolo, il busto è eccessivamente inclinato. ORIENTAMENTO NELLO SPAZIO GRAFICO La capacità di utilizzare lo spazio a disposizione è molto ridotta, il bambino non possiede adeguati riferimenti per orientarsi, non rispetta i margini sul foglio, lascia spazi irregolari tra i grafemi e le parole; non segue la linea di scrittura e procede in “salita” o in “discesa” rispetto al rigo. PRESSIONE SUL FOGLIO La pressione della mano non è adeguatamente regolata, talvolta è troppo forte, talvolta è troppo debole, in quanto è spesso presente una paratoia, cioè un’alterazione 4in eccesso o in difetto del tono muscolare. Sono inoltre frequenti le sincinesie, cioè atti motori in eccesso o, comunque, non direttamente implicati nell’attività grafica. DIREZIONE DEL GESTO GRAFICO Vi sono spesso le inversioni nella direzionalità del gesto che si evidenziano sia nell’esecuzione dei singoli grafemi sia nella scrittura autonoma, che a volte procede da destra verso sinistra. PRODUZIONI E RIPRODUZIONI GRAFICHE Il bambino disgrafico presenta difficoltà notevoli anche nella riproduzione di figure geometriche. Anche il livello di sviluppo del disegno è spesso inadeguato all’età; la riproduzione di oggetti o la copia di immagini è molto globale e i particolari risultano scarsamente differenziati. ESECUZIONE DI COPIE La copia di parole e di frasi è scorretta e vi sono frequenti inversioni del gesto, errori dovuti a scarsa coordinazione oculomanuale, cioè alla difficoltà, sempre presente nei disgrafici, di seguire con lo sguardo il proprio gesto grafico. La copia dalla lavagna risulta ancora più complessa perché il bambino deve portare avanti più compiti contemporaneamente: distinzione della parola dallo sfondo, spostamento dello sguardo dalla lavagna al foglio, riproduzione dei grafemi.D DIMENSIONE DEI GRAFEMI Si evidenzia uno scarso rispetto delle dimensioni delle lettere; esse vengono riprodotte o troppo piccole o troppo grandi e, frequentemente, in modo irregolare alternando microdimensioni a macrodimensioni. UNIONE DEI GRAFEMI Nel bambino disgrafico dato che la mano non scorre adeguatamente sul foglio ed egli fa fatica a seguire con lo sguardo la propria scrittura, anche la fluidità del gesto sarà limitata, dando origine a una legatura inadeguata tra le lettere. RITMO GRAFICO Il ritmo è alterato e il bambino scrive con velocità eccessiva o estrema lentezza, i movimenti della mano sono ”a scatti”, senza armonia del gesto e con frequenti interruzioni. Si può notare difficoltà nell’uso dello spazio grafico, incertezza nell’uso dei caratteri, il gesto è impacciato e faticoso, l’impostazione dei segni risulta scorretta,non in tutti le le parole sono comunque decodificabili. (ESEMPI) DISCALCULIA DA DOVE NASCONO LE DIFFICOLTA’? DALL’INCONTRO TRA SISTEMA NUMERICO E SISTEMA VERBALE 1. PROCESSI SEMANTICI Comprensione della quantità 0 0 0 > 0 0 2. PROCESSI LESSICALI Il nome del numero Transcodifica: 7…….sette…….0000000………VII Errore: scrivi quattro ……. 8 3. PROCESSI SINTATTICI La grammatica numerica SISTEMA VERBALE , . Qui se APE lo leggi al contrario non ha senso EPA SISTEMA NUMERICO 38,24 . Unisci in 1333 l’1 a 333 13 letto al contrario è 31 che ha significato. Dislessia per le cifre: incompetenza lessicale sia in comprensione che in produzione Discalculia procedurale: difficoltà nell'acquisizione di procedure e algoritmi di calcolo Discalculia per i fatti aritmetici: difficoltà nell'immagazzinamento di fatti numerici SEGNALI IMPORTANTI A SCUOLA - (sc.inf. - sc. prim. ) - Disinteresse inconsueto per i numeri - Riconoscimento numeri con sostegno sequenza (anche <,>) - Enumerazione all’indietro carente - Scrittura / lettura dei numeri ad una cifra - Immagazzinamento dei fatti aritmetici (somme di numeri in coppia, e più tardi tabelline) ERRORI NEL RECUPERO DI FATTI ARITMETICI • Effetto “confusione” tra il recupero di fatti aritmetici di addizione e quelli di moltiplicazione. Es: 3 + 3 = 9 (Ashcraft e Battaglia, 1978) • Effetto “inferenza”: la semplice presentazione di due cifre può produrre un’attivazione automatica della somma. Es. 2 e 4 →6 (Le Fevre, Bisanz, McKonjic, 1988) • ERRORI NEL MANTENIMENTO E RECUPERO DI STRATEGIE Non utilizzo delle procedure di conteggio facilitanti Es. 3 + 5 → partire a contare da 5 per aggiungere 3 • Confusione tra semplici regole di accesso rapido (Svenson e Broquist, 1975) Es. nx0=0 e n+0=n DIFFICOLTA’ VISUOSPAZIALI (Rourke e Strang, 1978) difficoltà nel riconoscimento dei segni di operazione difficoltà nell’incolonnamento dei numeri difficoltà nel seguire la direzione procedurale ERRORI NELL’APPLICAZIONE DELLE PROCEDURE (Badian,1983; De Corte e Verschaffel, 1981; Brown e Burton, 1978) • difficoltà nella scelta delle prime cose da fare per affrontare una delle quattro operazioni (incolonnamento o meno, posizione dei numeri, ...) • difficoltà nella condotta da seguire per la specifica operazione e nel suo mantenimento fino alla risoluzione Es. 75 – 6 = 71 → dimenticata regola direzione • difficoltà nell’applicazione delle regole di prestito e riporto Es. 75 – unità 5 – 8 = 0 58 = decine 7 – 5 = 2 20 • difficoltà nel passaggio ad una nuova operazione → perseverazione nel ragionamento precedente • difficoltà nella progettazione e nella verifica g.perticone discalculia evolutiva → spesso il bambino svolge immediatamente l’operazione senza soffermarsi ad individuare difficoltà e strategie da usare ERRORI INTELLIGENTI SONO QUELLI DATI DALL’INTERFERENZA FRA SISTEMA VERBALE E NUMERICO “Scrivi milletrecentosei” e scrive 1000306 usa sia il verbale che il numerico “Scrivi centoventiquattro” e scrive 100204 usa solo il verbale 34 x 2= _______ 36 esegue una somma errore intelligente. Attenzione alla componente visuo-spaziale, il x è spostato di pochi gradi dal +. Lavorare sul visuo e non sulla moltiplicazione. 322 36= _______ 314 usa il verbale, più grande meno il più piccolo. 225 5 22 14 2 17+ 14= ______ 111 usa il numerico ma parte da dx (dal 5), come in tutte le altre operazioni la : parte da sx verbale: leggiamo da sx a dx parte da dx e ha spento l’intelligenza numerica non guarda il giudizio di numerosità