LA II RIVOLUZIONE INDUSTRIALE LE NUOVE FONTI DI ENERGIA I TRASPORTI E LE COMUNICAZIONI LO SVILUPPO DELLA SCIENZA TRUST E CARTELLI L’EMIGRAZIONE LA QUESTIONE SOCIALE CAUSE DELLO SVILUPPO PRODUTTIVO Seconda Rivoluzione Industriale dagli anni ‘70 dell’Ottocento: alla base della società contemporanea. Cause: concorrenza di prodotti americani Molte merci europee invendute perché più care Molte fabbriche chiudono Disoccupazione Prima soluzione: protezionismo. Ma tutti i paesi tranne l’Inghilterra lo applicano penalizzate le esportazioni di tutti i paesi Seconda soluzione: migliorare la produzione con innovazioni tecniche ELETTRICITÀ, PETROLIO E ACCIAIO Energia del vapore ormai insufficiente: si utilizzò una nuova fonte di energia, l’elettricità. Edison costruì la prima centrale elettrica sulle Cascate del Niagara (1882) e inventò la lampadina. Conseguenze: sviluppo dell’industria nei paesi poveri di carbone/nascono tram elettrici/ illuminazione elettrica sostituisce quella a gas. Petrolio: sfruttato grazie al motore a scoppio nacque l’automobile. Industrie petrolifere come la Shell (inglese) e la Standard Oil (americana). Un nuovo metodo permise di produrre l’acciaio a costo più basso acciaio simbolo delle nuova era (rotaie non più in ghisa, grattacieli). La Tour Eiffel: http://www.youtube.com/watch?v=mWEs4vPuMxg La Patent Motorwagen, inventata da Karl Benz. È il primo veicolo a motore a scoppio (1886). http://www.youtube.com/watch?v=aKCIljXcPE4 La PeugeutType 3, prima auto a circolare in Italia (nel 1892). http://www.youtube.com/watch?v=NFnEo6I QRnQ TRASPORTI In Europa crebbe la rete ferroviaria, soprattutto in Inghilterra, e aumenta la velocità dei treni (da 55 a 80 km/h). Nacquero le ferrovie trascontinentali, ad es. NewYork-san Francisco o la Transiberiana. Prime case automobilistiche: Mercedes, Peugeut, Renault, FIAT (nel 1899), Ford. Navi a vapore con scafi in acciaio. Dirigibili e alianti (aerei senza motore che sfruttano le correnti d’aria). Primo aereo inventato dai fratelliWright nel 1903. Conseguenze delle innovazioni nei trasporti: più facile rifornirsi di merci si affrontavano meglio le carestie sostegno all’incremento demografico. COMUNICAZIONI Comunicazioni: l’italiano Marconi inventò il telegrafo senza fili (1898), che migliorava il telegrafo inventato da Morse nel 1837 possibile comunicare tra navi e terraferma/ l’italiano Meucci inventò il telefono (1871) ma l’americano Bell sfruttò per primo l’invenzione. Conseguenze dei nuovi mezzi di comunicazione: le notizie si diffusero più rapidamente sviluppo dei giornali necessario stampare più copie nacquero le rotative (macchine tipografiche veloci) e le macchine da scrivere. Si perfezionò la fotografia a partire dagli esperimenti che aveva condotto il francese Daguerre (le prime fotografie si chiamano perciò dagherrotipi). 1895: i fratelli Lumiére proiettarono a Parigi delle immagini in movimento nacque il cinema. http://www.youtube.com/watch?v=Sf00BMk6dSw - Il telegrafo di Morse, brevettato nel 1837, trasmetteva via cavo impulsi elettrici che venivano trasformati in punti (impulso elettrico breve) e linee (impulso lungo). Le sequenze di punti e linee indicavano le varie lettere dell’alfabeto. Nel 1896 Marconi brevettò il telegrafo senza fili, che sfrutta le onde elettromagnetiche. CHIMICA E MEDICINA Sviluppo della chimica, grazie a cui si producono colori artificiali, soda (necessaria per l’industria dei saponi), celluloide (prima materia plastica), fertilizzanti. Alfred Nobel inventò la dinamite. Nel testamento, lasciò i suoi beni ad una Fondazione incaricata di premiare ogni anno i benefattori dell’umanità in vari campi. Marie Curie scoprì il radio, elemento chimico presente nell’uranio e responsabile della radioattività. Ottiene due premi Nobel. Progressi della medicina: scoperti i microbi responsabili di malaria, tubercolosi e colera, scoperti i raggi x (usati ancora oggi nelle radiografie), inventati aspirina, anestetici e disinfettanti. Pasteur inventò un procedimento per conservare il latte attraverso il calore (pastorizzazione). Conseguenze delle novità: diminuì la mortalità (soprattutto infantile o per parto) e si allungò la vita media. FISICA Si studiava l’infinitamente piccolo (struttura della materia) e l’infinitamente grande (universo). Scoperta la struttura dell’atomo, che non è indivisibile ma fatto a sua volta di particelle (protoni, elettroni, neutroni). Studi sull’elettromagnetismo. Einstein nel 1905 propose la teoria della relatività, che segna la nascita della fisica moderna. Einstein nel 1921. IL TAYLORISMO Si tratta di una modalità scientifica di organizzazione del lavoro, proposta dall’americano Taylor. Consiste nell’eliminare tutti i tempi morti nella produzione in fabbrica, dividendo il processo produttivo in tante singole operazioni, ognuna svolta da un operaio. Conseguenze: la produzione cresce moltissimo ma ogni operaio svolge in modo ripetitivo lo stesso lavoro, come un automa. Nel 1913 taylorismo fu applicato da Henry Ford nella catena di montaggio della sua industria automobilistica: su un nastro trasportatore passavano i vari pezzi che venivano lavorati dagli operai collocati lungo il percorso. Si evitavano gli spostamenti degli operai ma c’era il rischio di incidenti sul lavoro, perché i lavoratori si estraniavano da quello che stavano facendo. Henry Ford e una delle automobili da lui prodotte. La catena di montaggio della Ford. IL SISTEMA OLIGOPOLISTICO Le aziende più grandi si unirono per intensificare la produzione nascono i trust (da più imprese se ne crea una sola). Le industrie che producono la stessa merce, inoltre, si accordarono sui prezzi e sulla quantità da produrre. Questi accordi sono i cartelli. Conseguenze: 1. Economi in mano a poche aziende multinazionali (sistema oligopolistico, da oligos = poco), penalizzata la libera concorrenza. Società principali: Bayer ( settore chimico), Siemens e AEG (elettromeccanico), Krupp (acciaio e armi). 2. Alle multinazionali servivano capitali da investire grande importanza delle banche. Capitali investiti in paesi asiatici e africani, ricchi di materie prime colonialismo (conquista militare) e imperialismo (sfruttamento economico delle colonie). Importanza della pubblicità, che sfruttava i nuovi media (giornali, manifesti, fotografia, cinema). Anche una parte del proletariato iniziò a poter godere dei beni industriali. LE TRASFORMAZIONI AGRICOLE Anche l’agricoltura europea fu colpita dalla concorrenza (cereali americani, australiani e argentini). Due conseguenze: 1) In alcune zone (Danimarca, Olanda, Pianura Padana) l’agricoltura venne rinnovata: uso di concimi chimici e macchine/ nascita di industrie conserviere, caseifici e salumifici per conservare meglio i prodotti/ associazione di aziende agricole in cooperative. 2) Disoccupazione tra i contadini molti si trasferiscono in città sviluppo delle aree urbane. Molti altri emigrano in paesi extraeuropei. L’EMIGRAZIONE Tra gli ultimi decenni dell’800 e i primi del ‘900 massiccia emigrazione - - dall’Europa soprattutto verso USA e Argentina, ma anche verso Brasile, Australia, Sud Africa. I primi a partire furono inglesi, tedeschi e soprattutto irlandesi (gravissima carestia causata da un fungo che attacca le patate). Dal 1880 l’emigrazione riguardò soprattutto l’Europa orientale (Russia, Ungheria) e meridionale (Italia, Spagna, Portogallo). I nuovi trasporti facilitano gli spostamenti. Molti emigranti finiranno a fare lavori pericolosi e malpagati (es. minatori). Cause emigrazione: Crisi dell’agricoltura tradizionale Incremento demografico in Europa Prospettive per i piccoli imprenditori di trovare maggiori possibilità economiche Incoraggiamento di alcuni governi, che vedono nell’emigrazione un modo per evitare tensioni sociali Migranti in attesa ad Ellis Island. In quest’isoletta, posta di fronte a Manhattan, essi erano sottoposti ad esami medici prima di essere accettati negli Stati Uniti. Una famiglia guarda Manhattan da Ellis Island. LE ORGANIZZAZIONI OPERAIE La seconda rivoluzione industriale provocò in tutta Europa un aumento del proletariato. Gli operai si organizzarono in sindacati e partiti politici socialisti. Il modello era il Partito Socialdemocratico tedesco. Queste organizzazioni si riunirono nella Prima Internazionale dei Lavoratori, fondata a Londra (1864). Concordavano nel volere il suffragio universale maschile, ma per il resto c’erano idee discordanti: - Marx e i socialisti: le lotte dei lavoratori hanno lo scopo di far loro conquistare il potere politico. - Anarchici: la società deve essere composta di libere associazioni, autonome dallo stato. - Mazzini e mazziniani: parteciparono alla Prima Internazionale ma presto se ne distaccarono perché non approvavano l’idea di abolire la proprietà privata. Per queste divergenze, la Prima Internazionale venne sciolta. Nel 1889 venne fondata la Seconda Internazionale (solo socialisti). A fine ‘800 vennero eletti nei parlamenti i primi deputati socialisti. LE LOTTE FEMMINILI Le donne erano pagate meno degli uomini, escluse da alcune carriere (medico, ingegnere, avvocato) e dalla vita politica. In Inghilterra e Stati Uniti nacquero associazioni che rivendicavano il diritto di voto femminile. Le donne che vi aderirono furono definite “suffragette”. Lottarono anche in modo violento (sassi contro le vetrine, tram incendiati) e si scontrarono con la polizia. Le prime ad ottenere il diritto di voto furono le inglesi (1918) e le americane (1919). In Italia le donne ottennero il diritto di voto nel 1946, in Portogallo solo nel 1976. LEONE XIII E LA “RERUM NOVARUM” 1891: Papa Leone XIII pubblicò la sua enciclica intitolata Rerum novarum (Delle cose nuove). Scopo dell’enciclica: presentare una dottrina sociale che escludesse la violenza come soluzione per i problemi della società (in opposizione alle idee socialiste). Punti importanti: - la società è organizzata in classi - i rapporti tra le classi devono essere regolati dalla giustizia: gli operai hanno il dovere di “prestare fedelmente la loro opera”, ma i capitalisti “non devono tenere gli operai schiavi”. - la proprietà privata è un diritto naturale e consente l’ordine della società, ma deve essere mitigata dalla carità. - lo stato deve essere neutrale, garantendo agli imprenditori la proprietà ma tutelando anche l’interesse degli operai (ad es. sostenendoli in caso di infortunio o malattia). L’enciclica diede nuovo slancio alle organizzazioni sociali cattoliche. Molti santi si impegnarono per il proletariato, ad es. don Bosco. Leone XIII e la copertina della Rerum Novarum Don Bosco e gli allievi di una scuola corale e strumentale