LA MAFIA UCCIDE SOLO
D’ESTATE
COMMENTI E RIFLESSIONI
SUL FILM
La trama del film
Crescere e amare nella Palermo della mafia. Un racconto
lungo vent’anni attraverso gli occhi di un bambino, Arturo,
che diventa grande in una città affascinante e terribile, ma
dove c’è ancora spazio per la passione e il sorriso.
La mafia uccide solo d’estate è, infatti, una storia d’amore
che racconta i tentativi di Arturo di conquistare il cuore
della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è
invaghito alle elementari e che vede come una principessa.
Sullo sfondo di questa tenera e divertente storia, scorrono
e si susseguono gli episodi di cronaca accaduti in Sicilia tra
gli anni ‘70 e ‘90. Un modo nuovo di raccontare la mafia. Un
film che dissacra i boss e restituisce l’umanità dei grandi
eroi dell’antimafia. Un sorriso ironico e mai banale sugli
anni terribili degli omicidi eccellenti.
IL REGISTA
Pierfrancesco Diliberto “PIF” - Regia / Arturo
Pierfrancesco Diliberto, più conosciuto come Pif, è nato a Palermo
nel 1972. Agli inizi della sua carriera lavora come assistente alla
regia di Franco Zeffirelli in “Un tè con Mussolini” (1998) e un
anno dopo con Marco Tullio Giordana ne “I cento passi”.
Nel 2000 Pif partecipa ad un corso di Mediaset diventando autore
televisivo. Acquista celebrità attraverso uno degli show più
popolari del gruppo, la trasmissione di attualità investigativa “Le
Iene”, dove lavora come autore e inviato dal 2001 al 2010.
Nel 2007 per MTV realizza “Il testimone”, il suo primo programma
individuale, uno tra i più originali e innovativi del panorama
televisivo odierno. Dal 2011 è impegnato con “Il testimone Vip”,
che racconta da vicino i dettagli di vita quotidiana di personaggi
legati al mondo dello sport, della politica e dello spettacolo.
La Mafia uccide solo d’estate è il suo debutto alla regia
cinematografica.
I PERSONAGGI CHE
VENGONO CITATI NEL
FILM
ROCCO CHINNICI
Rocco Chinnici, il signore che seguiva con
affetto il corteggiamento a Flora di Arturo
bambino,è stato un magistrato onesto,
incorruttibile e, per questi motivi, pericoloso a
tal punto, che la mafia lo ha ucciso con
un'autobomba. E’ morto davanti alla porta
della sua casa di Palermo una mattina che, come
al solito, si stava avviando al lavoro. Non
volevano intimidirlo, volevano ucciderlo.
Possibile che Palermo negli anni ’70-’80 non si
rendesse conto del fatto che la mafia si stava
impadronendo dei gangli del potere in Sicilia,
eliminando chiunque potesse dargli fastidio?
BORIS GIULIANO
L’uomo che, nel film, in una pasticceria
palermitana, offre un dolce al piccolo Arturo era
Boris Giuliano, un giovane commissario di polizia
temuto dalla mafia perché, con coraggio, tentava di
raggiungere i capi, catturando i “picciotti” che
costituivano la loro base. E’ stato ucciso per ordine
dei capi mafiosi ed è stato colpito a morte in una
pasticceria dove, forse, stava comperando dolci, da
portare in famiglia. Non vi fa pensare il destino di
Giuliano a quello del padre di Giovanni Pascoli che
in una sua struggente poesia, “X agosto” lo ricorda
così: “Anche un uomo tornava al suo nido,
l’uccisero, disse: perdono e restò negli aperti occhi
un grido, portava due bambole in dono”?
CARLO ALBERTO DALLA CHIESA
Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale dei carabinieri, nei
primi anni ’80 nominato prefetto, venne inviato a Palermo
per sconfiggere la mafia. Egli da buon carabiniere, ligio al
dovere, andò nella città palermitana con Emanuela Setti
Carraro, la giovane donna appena sposata. Lo Stato non gli
dette alcun appoggio , né protezione e il generale, sua
moglie e la sua scorta vennero uccisi. Nel film (immagini
documentaristiche), si vedono i solenni funerali delle
vittime e le autorità che presenziarono alla cerimonia.
SALVATORE RIINA
Salvatore Riina, soprannominato
Totò o ancora Totò u' curtu
(Corleone, 16 novembre 1930), è un
criminale italiano, legato a Cosa
Nostra e considerato il capo
dell'organizzazione dal 1982 fino al
suo arresto, avvenuto il 15 gennaio
1993. Viene indicato anche con i
soprannomi U curtu, per via della sua
statura e La Belva, adottato per
indicare la sua ferocia sanguinaria.
LA STRAGE DI VIALE LAZIO
Arturo fu concepito il giorno della strage di Viale
Lazio, avvenuta a Palermo il 10 dicembre 1969,uno dei
più cruenti regolamenti di conti della storia di Cosa
Nostra. Un commando di killer composto da uomini
reclutati da varie Famiglie: Salvatore Riina, Bernardo
Provenzano, Calogero Bagarella della cosca di
Corleone, Emanuele D'Agostino , Gaetano Grado e
Damiano Caruso (con Riina che a bordo di
un'automobile dirigeva le operazioni), irruppe con
addosso uniformi da agenti di polizia, negli uffici del
costruttore Girolamo Moncada in viale Lazio, a
Palermo, covo del boss Michele Cavataio detto il
Cobra, capo della Famiglia dell'Acquasanta ritenuto
colpevole di avere scatenato la guerra fra le famiglie
mafiose.
GIULIO ANDREOTTI
Giulio Andreotti (Roma, 14 gennaio 1919 – Roma, 6 maggio 2013) è stato un
politico, scrittore e giornalista italiano. È stato uno dei principali esponenti
della Democrazia Cristiana, protagonista della vita politica italiana per tutta la
seconda metà del XX secolo.
Senatore a vita dal 1991, è stato il 16º, 19º e 28º presidente del Consiglio dei
ministri della Repubblica Italiana e ha ricoperto più volte numerosi incarichi
di governo:
sette volte presidente del Consiglio tra cui il governo di "solidarietà nazionale"
durante il rapimento di Aldo Moro (1978-1979), con l'astensione del Partito
Comunista Italiano, e il governo della "non-sfiducia" (1976-1977), con la prima
donna-ministro, Tina Anselmi, al dicastero del Lavoro;otto volte ministro della
Difesa;cinque volte ministro degli Esteri;tre volte ministro delle Partecipazioni
Statali;due volte ministro delle Finanze, ministro del Bilancio e ministro
dell'Industria;una volta ministro del Tesoro, ministro dell'Interno (il più
giovane della storia repubblicana, a soli trentaquattro anni), ministro dei beni
culturali (ad interim) e ministro delle Politiche Comunitarie . Dal 1945 al 2013
è sempre stato presente nelle assemblee legislative italiane: dalla Consulta
Nazionale all'Assemblea costituente e poi nel Parlamento italiano dal 1948,
come deputato fino al 1991 e successivamente come senatore a vita. È stato
presidente della Casa di Dante a Roma.
Pio La Torre
Pio La Torre (Palermo, 24 dicembre 1927 –
Palermo, 30 aprile 1982) è stato un politico e
sindacalista italiano. Alle 9:20 del 30 aprile
1982, con una Fiat 131 guidata da Rosario Di
Salvo, Pio La Torre stava raggiungendo la sede
del partito. Quando la macchina si trovò in una
strada stretta, una moto di grossa cilindrata
obbligò Di Salvo, che guidava, ad uno stop,
immediatamente seguito da raffiche di
proiettili. Da un'auto scesero altri killer a
completare il duplice omicidio. Pio La Torre
morì all'istante mentre Di Salvo ebbe il tempo
per estrarre una pistola e sparare alcuni colpi,
prima di soccombere.
Giovanni Falcone
« La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come
tutti i fatti umani ha un inizio, e avrà anche una fine.
Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno
terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non
pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando
in questa battaglia tutte le forze migliori delle
istituzioni. »(Giovanni Falcone, in un'intervista a Raitre)
Giovanni Salvatore Augusto Falcone (Palermo, 18
maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992) è stato
un magistrato italiano. Fu assassinato con la
moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta
nella strage di Capaci ad opera di Cosa nostra.
Assieme all'amico e collega Paolo Borsellino è considerato
uno fra gli eroi simbolo della lotta alla mafia in Italia e a
livello internazionale.
PAOLO BORSELLINO
Paolo Emanuele Borsellino (Palermo, 19 gennaio 1940 – Palermo,
19 luglio 1992) è stato un magistrato italiano . La strage di via
D'Amelio fu l'attentato terroristico-mafioso[ in cui il 19 luglio
1992, in via Mariano d'Amelio a Palermo, persero la vita il giudice
antimafia Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino
Catalano, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e
prima agente della Polizia di Stato a cadere in servizio, Vincenzo
Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina; l'unico
sopravvissuto fu l'agente Antonino Vullo, risvegliatosi in ospedale
dopo l'esplosione, in gravi condizioni. L'attentato seguì di due
mesi la strage di Capaci, in cui era stato ucciso il giudice Giovanni
Falcone, amico e collega di Borsellino, segnando uno dei momenti
più tragici nella lotta alla mafia. Dopo l'attentato, l'agenda rossa
che il giudice portava sempre con sé e dove era solito annotare le
informazioni e le riflessioni personali sulle sue indagini ed i suoi
incontri, non fu mai ritrovata.
FALCONE E BORSELLINO
IL 23 MAGGIO
Un appuntamento che si rinnova ogni anno ma non vuole essere, e non è, un’abitudine. Il 23
maggio è ormai una data simbolo nella lotta contro tutte le mafie. E’ dal 2002, in occasione
del decennale della strage di Capaci, che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, in collaborazione con la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, si rivolge alle
scuole di tutta Italia per realizzare insieme iniziative di educazione alla legalità che hanno il
loro momento conclusivo proprio nell’anniversario del 23 maggio. Nel ricordo del sacrificio
di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Due eroi, nella memoria di tutti. Due esempi, nel
messaggio che la scuola vuole custodire e trasmettere ai cittadini di domani.
E sono sempre di più gli studenti e i docenti che rispondono all’appello per la legalità, grazie
anche alla collaborazione delle forze dell’ordine, di enti e di associazioni, che hanno
condiviso questo impegno. Ogni anno, per la ricorrenza di Capaci, viene anche promosso un
concorso. Al concorso è legato il viaggio della “Nave della legalità”, da Civitavecchia a
Palermo. Un viaggio che punta a lasciare una traccia nella vita dei ragazzi che vi
partecipano.
IL VIAGGIO DELLA LEGALITA’
Sono stati oltre 20.000 gli studenti che il 23 maggio di quest’anno hanno commemorato a
Palermo il XXII anniversario delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio. Oltre mille di loro sono
sbarcati nel capoluogo siciliano con la nave dellal egalità. La nave, messa a disposizione dalla
Snav, è partita il 22 maggio da Civitavecchia con a bordo, fra gli altri, il Ministro dell
’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini , il Presidente del Senato Pietro Grasso, il
Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, il Presidente della Corte dei Conti
Raffaele Squitieri, il Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti, il Presidente Rai
Anna Maria Tarantola.
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