PIETRO ARETINO “Figlio di cortigiana,anima di re” PRESENTAZIONE GENERALE Pietro Aretino fu uno dei maggiori artisti che nel XVI secolo aiutarono a superare definitivamente la visione etica e teologica di questo periodo.Non si conoscono i suoi genitori,in quanto egli non volle riconoscerli in età adulta,ma si suppone che fosse nato da una relazione fra un calzolaio di nome Luca e una cortigiana, Margherita dei Bonci,detta Tita,che si diceva fosse “molto scolpita e dipinta da parecchi artisti” (inteso nel senso meno artistico possibile),il che ci da un'idea sulla ragione della scrittura con toni molto bassi dell'Aretino.Con la sua scrittua egli fu sia amato che odiato dai critici dell’epoca. Biografia (Arezzo-1492;Venezia-1556) • Abbiamo notizie certe per quanto riguardo la data di nascita,posta nella notte fra il 19 e il 20 aprile 1492;tuttavia,dei primi anni della sua vita non si sa molto... • Si riferisce però che all'età di 14 anni si trasferì a Perugia,studiando pittura,e frequentando poi l'Università. • Nel 1517si trasferì a Roma sotto le cure di Agostino Chigi,lavorando per il cardinale Giulio de' Medici e per il papa Leone X. • Egli era ancora in questi locali quando si svolse il conclave del 1522:probabilmente ascoltando le varie conversazioni,scrisse in questo periodo uno dei suoi primi lavori,le Pasquinate, Biografia • Sempre nel 1522 ci fu la salita al grado di Papa da parte di un cardinale fiammingo che prese il nome di Adriano VI,e Pietro fu obbligato ad andarsene. • Per questo cominciò a girare l'Italia,in particolare a Mantova,dove conobbe e strinse amicizia con Giovanni dalle Bande Nere. • Nel 1523 alla morte di Adriano,potè tornare a Roma,riconquistando in breve tempo la notorietà di un tempo,puntellata però da varie difficoltà. • Dopo le sue prime pubblicazioni,ritenute aventi contenuti troppo crudi e al limite della pornografia,questo,sentendosi in collisione con l'ambiente in cui viveva, sentì il bisogno di trasferirsi a Venezia,che in quel periodo era aperta a tutti i vizi,e qui,tra divertimenti e storie amorose,rimase fino alla fine della sua vita,avvenuta in modo sospetto il 21 ottobre 1556. • Le fonti più autorevoli ci riportano un ictus come causa della morte,mentre una versione ufficiosa narra che Pietro Aretino morì a causa di un eccesso di risa. Mi dicono ch'io sia figlio di cortigiana... « Mi dicono ch'io sia figlio di cortigiana; ciò non mi torna male; ma tuttavia ho l'anima di un re. Io vivo libero, mi diverto, e perciò posso chiamarmi felice. - Le mie medaglie sono composte d'ogni metallo e di ogni composizione. La mia effigie è posta in fronte a' palagi. Si scolpisce la mia testa sopra i pettini, sopra i tondi, sulle cornici degli specchi, come quella di Alessandro, di Cesare, di Scipione. Alcuni vetri di cristallo si chiamano vasi aretini. Una razza di cavalli ha preso questo nome, perché papa Clemente me ne ha donato uno di quella specie. Il ruscello che bagna una parte della mia casa è denominato l'Aretino. Le mie donne vogliono esser chiamate Aretine. Infine si dice stile aretino. I pedanti possono morir di rabbia prima di giungere a tanto onore.» Così scrisse Pietro nelle Lettere per spiegare che non gli importava niente di sua madre,in quanto egli arrivò all'onore e alla fama,cosa che gli importava di più al mondo... (Per questo alcuni lo definirono come arrivista). Le Opere L'Aretino fu un grande poeta,ma fu anche drammaturgo e scrisse opere religiose(ma solo per farsi benvolere nell'ambito cattolico romano) Principalmente i suoi componimenti erano di stampo popolano,con linguaggio medio-basso e frequenti riferimenti sessuali. Le opere principali sono i Sonetti lussuriosi,scritta nel primo periodo passato a Roma,"La Cortigiana",scritta nello stesso periodo,parodia de "Il cortegiano" di Baldassar Castiglione e ispirato da una serie di incisioni a sfondo erotico prodotte da Marcantonio Raimondi. Dello stesso stampo dei Sonetti lussuriosi abbiamo i Dubbi amorosi;ben più maturo è invece lo scritto pseudo-filosofico dei Ragionamenti. Tra le commedie la più nota è La Cortigiana,ma scrisse anche Il filosofo,Lo ipocrito,Il marescalco,La Talanta e Fraza. Abbiamo invece notizie riguardanti una sola tragedia,l'Orazia. Alcune descrizioni: • Sonetti Lussuriosi: L'opera si divide in due libri,e si distaccano completamente dall'idea di sonetto che ognuno di noi ha in testa.Infatti,ogni sonetto è rivolto al malcostume della cortigiana, e alle voglie e alle passioni degli esseri umani,denotato soprattutto dal largo uso di riferimenti agli organi sessuali maschili e femminili.Sono presenti sedici sonetti nel primo libro e tredici nel secondo,ognuno dei quali diviso in due quartine e tre terzine.L'Aretino ci porta con i suoi sonetti a immaginare il momento dell'atto sessuale,poichè in molti componimenti inserisce frequentemente discorsi diretti fra l'uomo (in prima persona e rappresentato da Pietro),e la donna di turno che lo accompagna. • • Dubbi Amorosi: Anche quest’opera è divisa in due libri,ciascuno dei quale presenta dei “dilemmi esistenziali” presentati come filastrocche,con le relative soluzioni.Naturalmente tutti questi problemi sono di natura sessuale e amorosa,poichè questo fu il suo chiodo fisso...Sono ironici e allegri,ma anche piuttosto stupidi,in contrasto al tema trattato,che dovrebbe essere discusso con serietà e attenzione. La Cortigiana: Commedia satirica verso “Il Cortigiano” di Castiglione.Infatti ci mostra la reale vita di corte,piena di inganni e tradimenti.Narra due casi diversi,che si concludono tramite il lavoro delle cortigiane,che ammaliano i nobili e si concedono per aiutare il loro protettore. I Ragionamenti Scritti dell’età matura di Pietro l’Aretino,hanno strutturra unitaria,ma sono divisi in 3 giornate.Pietro non si inserisce in questo scritto,ma lascia il compito di parlare a Antonia,cortigiana molto attiva,Nanna,una negoziante,e Pippa,figlia di Nanna. Nanna interroga Antonia sulle piccole disgrazie che le capitano quasi ogni giorno,e Antonia le propina sempre dei piccoli consigli,e infine dice che anche sua figlia dovrebbe fare la cortigiana,a causa dei comportamenti che ha con i ragazzi. RAGIONAMENTO FATTO DALLA NANNA E DALLA ANTONIA SOTTO UNA FICAIA COMPOSTO DAL DIVINO ARETINO PER SUO CAPRICCIO A CORREZIONE DEI TRE STATI DELLE DONNE. V° Sonetto I° Libro Perch'io prov'or un sì solenne cazzo che mi rovescia l'orlo della potta, io vorrei esser tutta quanta potta, ma vorrei che tu fossi tutto cazzo. Perché, s'io fossi potta e tu cazzo, isfameria per un tratto la potta, e tu avresti anche dalla potta tutto il piacer che può aver un cazzo. Ma non potendo esser tutta potta, né tu diventar tutto di cazzo, piglia il buon voler da questa potta. - E voi pigliate del mio poco cazzo la buona volontà: in giù la potta ficcate, e io in su ficcherò il cazzo; e di poi su il mio cazzo lasciatevi andar tutta con la potta: e sarò cazzo, e voi sarete potta. Questo sonetto non ha bisogno di parafrasi,perchè si capisce benissimo ciò che Pietro vuole intendere... THE END