Lavoro di gruppo La poesia Francesco, Sara, Simone 3°D Ugo Foscolo Ugo Foscolo Niccolò Ugo Foscolo nacque a Zante, 6 febbraio 1778 ed è morto a Turnham Green, 10 settembre 1827. E’ stato il principale esponente letterario italiano del periodo a cavallo fra Settecento e Ottocento, nel quale si manifestano o cominciano ad apparire in Italia le correnti del Neoclassicismo, del Preromanticismo e del Romanticismo. Costretto fin da giovane ad allontanarsi dalla sua patria, allora Repubblica di Venezia, si sentì esule per tutta la vita, strappato da quel mondo di ideali classici in cui era nato. Errando di terra in terra, privo di fede religiosa in quanto intellettualmente formatosi alla scuola degli Illuministi, incapace di trovare felicità nell'amore di una donna, avvertì sempre dentro di sé un infuriare di passioni, ma, come molti intellettuali della sua epoca, si sentì attratto dalle splendide immagini dell'Ellade, simbolo di armonia e di virtù. Il Neoclassicismo, in letteratura, fu un movimento artistico-letterario che si sviluppò in Europa tra la seconda metà del Settecento e il primo decennio dell'Ottocento, manifestando un orientamento del gusto e delle predilezioni culturali verso la civiltà antica, soprattutto greca, scelta come modello da emulare. Il maggiore scrittore neoclassico italiano fu Vincenzo Monti, che tradusse in endecasillabi sciolti l'Iliade di Omero, completata nel 1810. In Italia assunse il significato di una tradizione nazionale che rallentò la diffusione del romanticismo e ne modificò alcuni tratti. Nel Preromanticismo prevale una nuova sensibilità in cui l'uomo è in armonia con la natura e recupera un'ammirazione per la poesia popolare. Secondo i preromantici, l'ispirazione poetica nasce dal cuore e dai sentimenti, piuttosto che dall'accademismo delle scuole di retorica. La sensibilità artistica dei poeti li induce a descrivere nuove sensazioni dell'animo, ed a manifestare al lettore le personali angosce ed i loro profondi tormenti, come pure le gioie ed i piaceri, utilizzando versi liberi e nuove immagini. Il Preromanticismo si sviluppa in Inghilterra, in Francia e in Germania oltre che in Italia Il Romanticismo è stato un movimento artistico, culturale e letterario sviluppatosi in Germania (Romantik) e in Inghilterra (Romanticism) al termine del XVIII secolo e poi diffusosi in tutta Europa. Nasce come reazione all’ Illuminismo e al Neoclassicismo cioè alla razionalità e al culto della bellezza classica alle quali si contrappongono la spiritualità, l’emotività, la fantasia, l’immaginazione, e soprattutto l’affermazione dei caratteri individuali d’ogni artista. Secondo alcuni filosofi, l'uomo “essere finito” tende all'infinito, cioè alla costante ricerca di un bene o di un piacere infinito, mentre nel mondo finito a sua disposizione non trova che risorse limitate. Questo fa sì che l'uomo senta un vuoto, una mancanza, che lo relega in una inevitabile situazione di infelicità. I maggiori esponenti del romanticismo italiano furono poi Alessandro Manzoni e Giacomo Leopardi. Trascorse parte della sua fanciullezza nella Dalmazia e nel 1785 si trasferì con la famiglia a Spalato, dove il padre esercitava la professione di medico. Presso il Seminario arcivescovile di quella città compì i suoi primi studi, fino a quando la morte improvvisa del padre lo costrinse a ritornare a Zante dove continuò la scuola e apprese i primi elementi del greco antico dimostrandosi però allievo ribelle alla disciplina e non troppo propenso allo studio. Nei primi mesi del 1789 la madre si trasferì a Venezia, mentre Ugo e Gian Dionisio (Giovanni) rimasero a Zante. Nel 1792, accompagnato dal Provveditore dell'isola poté raggiungere la madre e i fratelli a Venezia e stabilirsi con loro. Tra il 1793 e il 1797 frequentò le Scuole di San Cipriano a Murano La linea dei suoi studi fu all'inizio tradizionale, con la lettura dei classici, gli esercizi di traduzione soprattutto da Saffo, Anacreonte, Alceo e Orazio; passò poi a più ampie letture, tra le quali quelle degli autori del Settecento e numerose altre, aiutato nella scelta e nella guida dal bibliotecario Jacopo Morelli che lavorava alla Marciana frequentata assiduamente dal Foscolo, che pare vi studiasse dieci ore al giorno. “Alla sera” Ugo foscolo Alla sera Ugo Foscolo Forse perché della fatal quïete tu sei l'imago a me sì cara vieni O sera! E quando ti corteggian liete le nubi estive e i zeffiri sereni, E quando dal nevoso aere inquïete tenebre e lunghe all'universo meni sempre scendi invocata, e le secrete vie del mio cor soavemente tieni. Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme che vanno al nulla eterno; E intanto fugge questo reo tempo, e van con lui le torme Delle cure onde meco egli si strugge; E mentre io guardo la tua pace, dorme quello spirto guerrier ch'entro mi rugge. Forse perché l’eterna quiete tu rappresenti mi sei così cara O sera! Sia quando ti accompagnano festose le nuvole estive e i venti sereni, Sia quando dall’aria nevosa porti le ombre minacciose e lunghe scendi sempre da me evocata e le vie segrete per arrivare al mio cuore hai. Mi fai viaggiare con i miei pensieri sulla strada che va verso l’eterno; intanto scappa questo tempo infelice, vanno via con lui le preoccupazioni A causa delle quali insieme a me anche il tempo presente si consuma; e mentre io contemplo la tua pace, si tranquillizza anche il mio spirito ribelle che ruggisce dentro me. La poesia presenta una struttura in versi suddivisi in quattro strofe. Le prime due con quattro versi ognuna e le ultime due con tre. Usa sempre lo schema di rime alternate anche se la prima strofa è diversa dalla seconda mentre le ultime due hanno lo stesso schema. Il poeta usa alcune figure retoriche come l’anastrofe: v. 1, l’allitterazioni: v. 2; 6; 7; 910; 14, l’anafore: v. 3 e 5, l’enjambements: v. 5-6; 7-8; 10-11; 13-14, l’apostrofe: v. 3, le metafore: v. 14, l’antitesi: v. 13-14 e infine il chiasmo: v. 13-14. Alcune delle immagini più suggestive che il poeta rappresenta sono quando parla delle nuvole estive che accompagnano la sera festose e quando invece c’è l’aria nevosa e la sera fa apparire delle lunghe e minacciose ombre. Oppure quando nell’ultimo verso parla del suo spirito ribelle che ruggisce ma che si tranquillizza guardando la pace delle sera. L’autore della poesia come già detto è Ugo Foscolo. Ha scritto “Alla sera” nel 1803 ed è contenuta nell’opera “I Sonetti”. Fu ritenuta un’introduzione dal poeta stesso il quale gli riservò il primo posto nella edizione definitiva dell’opera. La poesia parla della sera intesa come la morte “fatal quiete”. Arriva all’autore gradita che sia con il bel tempo o che sia con la neve perché in quanto immagine di morte la sera è pur sempre portatrice di serenità. Il poeta mentre scrive la poesia passava un momento difficile ma con l’arrivo della sera pure il suo spirito ribelle si placava all’arrivo della morte. Leggendo insieme questa poesia inizialmente l’abbiamo trovata un po’ complicata ma ragionandoci su e leggendo anche qualche parafrasi presa da internet siamo riusciti a comprenderla. Siamo entrati nella mente dell’autore e abbiamo guardato con i suoi occhi il calare del giorno così simile per quiete al calare della vita e all’arrivo della morte.