Prof.ssa MARIA SAVIGNI 13 dicembre 2011 DANTE NEL RISORGIMENTO Inf. IX, 113 - 115 Sì come ad Arli, ove Rodano stagna, sì com'a Pola, presso del Carnaro ch'Italia chiude e suoi termini bagna Inf. XXXIII, 80 Il bel paese dove il sì suona DE MONARCHIA 1812-13 PURG. VI, 76-87 Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello! Quell'anima gentil fu così presta, sol per lo dolce suon de la sua terra, di fare al cittadin suo quivi festa; e ora in te non stanno sanza guerra li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode di quei ch'un muro e una fossa serra. Cerca, misera, intorno da le prode le tue marine, e poi ti guarda in seno, s'alcuna parte in te di pace gode. G. MAZZINI DELL’AMOR PATRIO DI DANTE “O Italiani! Studiate Dante; non sui commenti, non sulle glosse, ma nella storia del secolo in ch’egli visse, nella sua vita, nelle sue opere. — Da quelle pagine profondamente energiche, succhiate quello sdegno magnanimo onde l’esule illustre nudriva l’anima; ché l’ira contro i vizi e le corruttele è virtù. Apprendete da lui come si serva alla terra natia, finché l’oprare non è vietato, come si viva nella sciagura.” U. FOSCOLO DISCORSO SUL TESTO DELLA COMMEDIA DI DANTE (1825) • “Dante vide che le lingue fanno nazioni; e che molte provincie, ove non compongano una nazione, non possono ottenere mai lingua. Fors’anche presentiva che le animosità provinciali cresciute sino dall’età barbare, ed inferocite anche a suoi danni, avrebbero negato all’Italia di possedere una lingua comune a tutte le sue città.” C. BALBO VITA DI DANTE (1839) “Dante è gran parte della storia d’Italia; la sua vita è quella dell’italiano che più di niun altro raccolse in sé l’ingegno, la virtù, i vizi, le fortune della patria; insomma dell’italiano più italiano che sia stato mai. Ond’è che il nome di Dante tanto più risplendette e sempre tra le generazioni successive, quanto più elle tornarono a virtù; e che non ultima fra le ragioni di patrie speranze, è il veder redivivo il culto e lo studio di lui.” V. GIOBERTI IL PRIMATO MORALE E CIVILE DEGLI ITALIANI (1846) “Il merito sovrano di Dante è di essere stato il primo a cogliere le potenziali bellezze della parola evangelica e ad improntarle in una nuova lingua; onde il suo poema è veramente la Bibbia umana del nuovo incivilimento, e il principio dinamico della nostra letteratura.” F. DE SANCTIS STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA (1871) “La Divina Commedia non è un concetto nuovo, né originale, né straordinario, sorto nel cervello di Dante e lanciato in mezzo a un mondo meravigliato. Anzi il suo pregio è di essere il concetto di tutti, il pensiero che giaceva in fondo a tutte le forme letterarie, rappresentazioni, leggende, visioni, trattati, tesori, giardini, sonetti e canzoni.” G. MAZZINI DANTE (1841) in SCRITTI EDITI E INEDITI “In ogni città d’Italia, il primo nome che si affaccia allo sguardo …è quello di Dante..Chi fu l’uomo, il cui nome è fidato alla memoria di tutto un popolo?Nessuno forse sa ch’ei fu grande sovra tutti i grandi Italiani, perché amò sovra tutti la patria; e l’adorò destinata a cose più grandi che non spettano a tutti gli altri paesi. Nessuno sa che infelicissimo, ramingo, mendico, Dante conservò intatto fino all’ultimo il pensiero che dominò la sua vita, e morì confortato nella credenza che l’Italia sarebbe un giorni Nazione e direttrice una terza volta dell’incivilimento Europeo…..Dante è la più perfetta incarnazione dell’idea nazionale” DANTE FIGURA SIMBOLICA PER I PATRIOTI RISORGIMENTALI • PER IL DESTINO DI ESULE • PER LA FAMA DI UOMO AL DI SOPRA DELLE PARTI • PER LA CRITICA RIVOLTA AL POTERE TEMPORALE DELLA CHIESA • PER LA VISIONE DI UNA SOCIETA’ FONDATA SU PRESUPPOSTI RELIGIOSI FOSCOLO a proposito dell’esilio di Dante • «Spesso io – scrive Foscolo il 12 marzo 1816 – ripensando a' guai di quel grand'uomo, e alle magnanimità con che li convertì a invigorirsi il cuore ed esercitare l'ingegno, io mi sollevai dall'abbattimento in cui le disgrazie mie volevano pure prostrarmi: e dunque bene che io imiti il suo sdegno generoso». ma soprattutto…. • PERCHE’ PADRE DELLA NAZIONE, AVENDONE CREATO LA LINGUA E LA POESIA FOSCOLO: “la Commedia e’ il libro degli italiani” MAZZINI: “Dante scelse il fiore delle voci e dei modi di dire di tutti i dialetti, e ne formò una lingua comune, che rappresenterà un giorno tra tutti noi l’Unità Nazionale…” W. BLAKE DANTE ALL’INFERNO (1826) D.G. ROSSETTI SOGNO DI DANTE ALLA MORTE DI BEATRICE (1871) A. SCHEFFER LE OMBRE DI PAOLO E FRANCESCA (1855) FIRENZE – CHIESA DI SANTA CROCE CENOTAFIO DI DANTE (1829) FIRENZE - PIAZZA SANTA CROCE MONUMENTO a DANTE (F. PIAZZI 1865) VERONA – PIAZZA DEI SIGNORI MONUMENTO a DANTE (U. ZANNONI 1865) A DANTE ALIGHIERI LO SUO PRIMO RIFUGIO E PRIMO OSTELLO NELLE FESTE E NEI VOTI CONCORDE OGNI TERRA ITALIANA • • • TRENTO MONUMENTO A DANTE • (C. ZOCCHI 1896) • Società Dantesca Italiana La Società Dantesca Italiana nacque ufficialmente in Firenze il 31 luglio 1888, a Palazzo Vecchio; si proponeva - l'edizione di un testo criticamente fermato della Commedia e delle opere minori - la pubblicazione di un "Bullettino" che riportasse "scritti concernenti la ricerca e la notizia di fatti" relativi alla vita e alle opere del poeta. - dal 1899 la pubblica lettura del poema, con lo scopo di assicurare in perpetuo “l’illustrazione della Divina Commedia in Firenze". - tra il 1965 e il 1967 ha pubblicato l’edizione critica del poema a cura di G. Petrocchi. Società Dante Alighieri • • • • Nasce nel 1889 grazie a un gruppo di intellettuali guidati da Giosue Carducci Il suo scopo primario è “tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madre patria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana”. Per questo fine si avvale di oltre 500 Comitati, di cui più di 400 attivi all’estero, in Africa, America, Europa, Asia e Oceania. Organizza in questi paesi manifestazioni culturali per gli italiani residenti all’estero o in generale per chi è innamorato della nostra Italia e desidera conoscerla in tutti i suoi aspetti caratteristici, dall’arte figurativa alla musica, dallo sport al cinema, dal teatro alla moda, fino alla letteratura.