Il voto politico 2013 e i suoi effetti Maggio 2013 © 2012 Ipsos. All rights reserved. Contains Ipsos' Confidential and Proprietary information and may not be disclosed or reproduced without the prior written consent of Ipsos. Il voto 2013 IL VOTO DEL 2013 – TASSI DI PARTECIPAZIONE % PARTECIPAZIONE AL VOTO Più intensa è la tonalità del colore e maggiore è il tasso di partecipazione IL VOTO DEL 2013 E LE DIFFERENZE RISPETTO AL 2008 CAMERA – scarti in valori assoluti CAMERA RIVOLUZIONE CIVILE * SEL PD SVP CENTRO DEMOCRATICO CON MONTI PER L'ITALIA UDC FLI LEGA NORD PDL FRATELLI D'ITALIA GRANDE SUD - MPA LA DESTRA PENSIONATI ALTRI CENTRO DESTRA MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT TOTALE ITALIA scarto dal 2013 2008 765.054 -1.953.268 1.090.802 8.642.700 -3.452.606 146.804 -914 167.201 2.823.814 608.292 -1.441.937 159.454 1.390.156 -1.634.387 7.332.121 -6.297.343 666.001 148.570 -261.929 220.312 -664.649 55.050 110.890 8.688.545 FARE PER FERMARE IL DECLINO LISTA AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA' ALTRE LISTE TOTALE VALIDI 380.937 64.744 541.076 -599.641 34.002.523 -2.454.731 BIANCHE + NULLE ASTENUTI ELETTORI 1.269.017 -148.298 11.634.803 2.467.558 46.906.343 -135.471 COALIZIONI valori assoluti 2013 TOTALE INGROIA TOTALE BERSANI TOTALE MONTI TOTALE BERLUSCONI TOTALE GRILLO TOTALE ALTRI 765.054 10.047.507 3.591.560 9.923.100 8.688.545 986.757 * Scarto dal 2008 rispetto a IDV + Sinistra Arcobaleno scarto dal 2008 -1.953.268 -3.641.823 1.541.331 -7.141.406 8.688.545 -1.542.134 IL VOTO DEL 2013 Il primo partito per provincia IL VOTO DEL 2013 E LE DIFFERENZE RISPETTO AL 2008 il calo di PD – PDL – Lega Nord PD – quota di voti persi PDL – quota di voti persi dal 2008 al 2013 dal 2008 al 2013 Lega Nord – quota di voti persi dal 2008 al 2013 Più intensa è la tonalità del colore e maggiore è il calo dei voti IL VOTO DEL 2013 - I NUOVI PROTAGONISTI voti al MOVIMENTO 5 STELLE e SCELTA CIVICA CON MONTI Più intensa è la tonalità del colore e maggiore è la percentuale di voti raggiunta FLUSSI ELETTORALI Cosa hanno votato oggi gli elettori dei principali partiti nel 2008? FLUSSI ELETTORALI CAMERA DEI DEPUTATI: TOTALE STIMA DA SONDAGGI IPSOS* RIELABORATA ELETTORI SULLA BASE DEI RISULTATI REALI PDL 2013 Lega Nord 2013 altre liste centro destra 2013 PD 2013 altre liste centro sinistra 2013 Scelta Civica con Monti 2013 altre liste centro 2013 Movimento 5 Stelle 2013 Rivoluzione Civile 2013 altre liste 2013 bianche, nulle, astenuti 2013 Totale 15,6% 3,0% 2,6% 18,4% 3,0% 6,0% 1,6% 18,5% 1,6% 2,2% 27,5% 100,0% PDL 2008 Lega Nord 2008 PD 2008 IDV 2008 47% 3% 5% 3% 0% 4% 2% 16% 0% 2% 18% 100% 13% 26% 3% 1% 0% 7% 1% 24% 0% 3% 22% 100% 1% 0% 1% 57% 5% 5% 1% 14% 1% 1% 14% 100% 0% 1% 1% 20% 5% 6% 0% 32% 5% 4% 26% 100% Sinistra UDC 2008 Arcobaleno 2008 3% 1% 4% 8% 1% 34% 12% 12% 0% 2% 23% 100% 1% 1% 0% 16% 14% 4% 0% 31% 9% 3% 21% 100% * Sondaggi realizzati da Ipsos Srl presso campioni casuali nazionali rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 11.000 interviste (su 107.299 contatti) mediante sistema CATI fra il 18 ed il 22 febbraio 2013. CHI HA VOTATO E CHI NO? CAMERA 2013 - VOTO PER GRUPPI SOCIODEMOGRAFICI STIMA DA SONDAGGI IPSOS* RIELABORATA SULLA BASE DEI RISULTATI REALI votanti 72,4% bianche/ nulle/ astensione 27,6% uomini 81% 19% donne 65% 18-24 anni CAMERA 2013 - VOTO PER GRUPPI SOCIODEMOGRAFICI STIMA DA SONDAGGI IPSOS* RIELABORATA SULLA BASE DEI RISULTATI REALI votanti 72,4% bianche/ nulle/ astensione 27,6% laureati 78% 22% 35% diplomati 75% 25% 80% 21% licenza media 73% 27% 25-34 anni 77% 23% licenza elementare 66% 34% 35-44 anni 72% 28% imprend./ liberi prof./ dirigenti 78% 22% 45-54 anni 72% 28% lavoratori autonomi 76% 24% 55-64 anni 72% 28% impiegati/ insegnanti 76% 24% 65 anni e oltre 68% 32% operai ed affini 78% 22% frequenza messa settimanale 70% 30% disoccupati 74% 26% frequenza messa mensile 70% 30% studenti 77% 23% frequenza messa occasionale 75% 25% casalinghe 58% 42% nessuna frequenza messa 76% 24% pensionati 70% 30% si informa solo con TV 65% 35% dipendenti pubblici 76% 24% si informa prevalentemente con TV 74% 26% dipendenti privati 78% 23% si informa prevalentemente con giornali 75% 25% si informa prevalentemente con internet 80% 20% si informa prevalentemente con radio 73% 27% TOTALE ELETTORI TOTALE ELETTORI * Sondaggi realizzati da Ipsos Srl presso campioni casuali nazionali rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 11.000 interviste (su 107.299 contatti) mediante sistema CATI fra il 18 ed il 22 febbraio 2013. COME ABBIAMO VOTATO? % raggiunte dalle principali liste per singole categorie dell’elettorato italiano CAMERA 2013 - VOTO PER GRUPPI SOCIODEMOGRAFICI STIMA DA SONDAGGI IPSOS* RIELABORATA SULLA BASE DEI RISULTATI REALI (% su validi) TOTALE ELETTORI uomini donne 18-24 anni 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anni 65 anni e oltre frequenza messa settimanale frequenza messa mensile frequenza messa occasionale nessuna frequenza messa si informa solo con TV si informa prevalentemente con TV si informa prevalentemente con giornali si informa prevalentemente con internet si informa prevalentemente con radio MoV. 5 Stelle 25,5% 29% 22% 35% 29% 34% 32% 20% 10% 19% 26% 26% 32% 22% 24% 21% 45% 25% PD 25,4% 25% 26% 19% 20% 20% 21% 32% 37% 25% 21% 27% 28% 25% 26% 30% 19% 19% PDL 21,6% 20% 24% 19% 22% 19% 20% 22% 27% 23% 25% 22% 17% 25% 23% 23% 11% 18% Scelta Civica con Monti 8,3% 8% 9% 8% 7% 9% 9% 8% 9% 13% 9% 7% 5% 10% 10% 7% 6% 10% Lega Nord 4,1% 4% 5% 4% 5% 4% 4% 3% 4% 6% 4% 4% 2% 4% 4% 4% 3% 12% * Sondaggi realizzati da Ipsos Srl presso campioni casuali nazionali rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 11.000 interviste (su 107.299 contatti) mediante sistema CATI fra il 18 ed il 22 febbraio 2013. COME ABBIAMO VOTATO? % raggiunte dalle principali liste per singole categorie dell’elettorato italiano CAMERA 2013 - VOTO PER GRUPPI SOCIODEMOGRAFICI STIMA DA SONDAGGI IPSOS* RIELABORATA SULLA BASE DEI RISULTATI REALI (% su validi) TOTALE ELETTORI laureati diplomati licenza media licenza elementare imprenditori/ liberi prof./ dirigenti lavoratori autonomi impiegati/ insegnanti operai ed affini disoccupati studenti casalinghe pensionati dipendenti pubblici dipendenti privati MoV. 5 Stelle 25,5% 29% 31% 28% 14% 25% 39% 31% 29% 33% 37% 21% 11% 31% 30% PD 25,4% 27% 25% 23% 29% 23% 15% 25% 20% 18% 23% 22% 37% 29% 21% PDL 21,6% 15% 18% 23% 27% 17% 20% 15% 24% 25% 11% 29% 25% 14% 20% Scelta Civica con Monti 8,3% 11% 8% 8% 8% 13% 7% 9% 7% 4% 9% 9% 9% 9% 9% Lega Nord 4,1% 2% 2% 4% 8% 3% 3% 5% 5% 4% 1% 5% 4% 4% 5% * Sondaggi realizzati da Ipsos Srl presso campioni casuali nazionali rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne secondo genere, età livello di scolarità, area geografica di residenza, dimensione del comune di residenza. Sono state realizzate 11.000 interviste (su 107.299 contatti) mediante sistema CATI fra il 18 ed il 22 febbraio 2013. LE QUATTRO PRINCIPALI FORZE POLITICHE PRIMA E DOPO LA CAMPAGNA ELETTORALE elettori in % su % su valore gli effetti della campagna validi elettori assoluto elettorale PD STIMA IPSOS dicembre 2012 36,3% 24,3% 11.408.100 PD Camera 2013 25,4% 18,4% 8.642.700 -2.765.400 PDL STIMA IPSOS dicembre 2012 13,8% 9,1% PDL camera 2013 21,6% 15,6% 4.272.200 7.332.100 +3.059.900 M5 STELLE STIMA IPSOS dicembre 2012 14,2% 9,6% M5 STELLE camera 2013 25,4% 18,5% 4.505.200 8.688.500 +4.183.300 3.695.000 2.823.800 -871.200 SCELTA CIVICA STIMA IPSOS dicembre 2012 12,0% SCELTA CIVICA camera 2013 8,3% 7,9% 6,0% Stime basate su rielaborazioni da Banca Dati Sondaggi Ipsos Srl (circa 11.000 interviste telefoniche CATI condotte nel mese di dicembre 2012 e circa 11000 interviste condotte fra il 18 e il 22 febbraio 2013). PERDITE E GUADAGNI DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE QUATTRO FORZE POLITICHE A CONFRONTO % SU TOTALE ELETTORI Delta stime IPSOS fra termine e inizio campagna elettorale (fine febbraio 2013 - fine dicembre 2012) PD SCELTA CIVICA PDL M5 STELLE FRA TUTTI GLI ELETTORI -5,9% -1,9% 6,5% 8,9% laureati -10,2% -3,1% -6,6% -7,8% -1,9% -1,9% -2,4% -0,9% 7,1% 5,2% 6,5% 7,5% 12,2% 11,3% 10,9% 4,4% -5,5% -5,9% -7,6% -4,8% -2,8% -6,2% -3,6% -6,9% 1,1% -1,9% -2,7% -1,3% -2,5% -1,9% -2,2% -1,6% 5,9% 7,2% 5,3% 8,1% 7,6% 1,4% 8,9% 6,1% 3,7% 13,8% 11,5% 12,0% 12,2% 18,2% 3,5% 4,1% -4,5% -8,1% -1,9% -2,0% 5,6% 6,7% 10,3% 12,2% diplomati licenza media licenza elementare imprenditori/ liberi prof./ dirigenti lavoratori autonomi impiegati/ insegnanti operai ed affini disoccupati studenti casalinghe pensionati dipendenti pubblici dipendenti privati Stime basate su rielaborazioni da Banca Dati Sondaggi Ipsos Srl (circa 11.000 interviste telefoniche CATI condotte nel mese di dicembre 2012 e circa 11000 interviste condotte fra il 18 e il 22 febbraio 2013). PERDITE E GUADAGNI DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE QUATTRO FORZE POLITICHE A CONFRONTO % SU TOTALE ELETTORI Delta stime IPSOS fra termine e inizio campagna elettorale (fine febbraio 2013 - fine dicembre 2012) PD SCELTA CIVICA PDL M5 STELLE FRA TUTTI GLI ELETTORI -5,9% -1,9% 6,5% 8,9% collocati a sinistra -7,9% -2,4% -6,3% -2,6% -1,7% -0,8% -1,2% -2,0% 1,7% -4,6% -1,7% -1,0% 0,4% 0,8% 1,3% 15,1% 12,7% 4,8% 14,5% 6,9% 7,1% 8,0% 4,3% 10,4% -6,0% -8,4% -4,6% -7,5% -2,7% -1,8% -2,2% -0,7% 5,5% 6,7% 6,5% 6,6% 7,3% 7,0% 9,0% 14,6% -1,1% -7,2% -5,9% -7,0% -10,2% 0,3% 0,2% -3,3% -7,2% -2,1% 4,1% 6,4% 9,8% 2,3% 4,6% 5,9% 7,9% 9,3% 17,0% 6,8% collocati al centro sinistra collocati al centro collocati al centro destra collocati a destra non collocati pol. frequenza messa settimanale frequenza messa mensile frequenza messa occasionale nessuna frequenza messa si informa solo con TV si informa prevalentemente con TV si informa prevalentemente con giornali si informa prevalentemente con internet si informa prevalentemente con radio Stime basate su rielaborazioni da Banca Dati Sondaggi Ipsos Srl (circa 11.000 interviste telefoniche CATI condotte nel mese di dicembre 2012 e circa 11000 interviste condotte fra il 18 e il 22 febbraio 2013). Politiche 2013: i macrofenomeni Politiche 2013: i macrofenomeni A. L’astensionismo. Fino a poche settimane dal voto si evidenziava una elevatissima tendenza all’astensione. Ma la fuga di massa dal voto non si è verificata. Ha preso al contrario la forma del suffragio per Grillo. Tuttavia in alcune zone del paese la crescita dell’astensione è stata più sensibile e in particolare al Sud. Si ripropone la storica frattura territoriale. B. Il superamento del bipolarismo. L’ingresso travolgente del M5s e quello meno rilevante ma assolutamente non secondario della lista montiana, segnano il superamento (definitivo?) dello schema bipolare che ha caratterizzato il ventennio. Politiche 2013: i macrofenomeni C. Antipolitica e nuova politica. E’ difficile relegare il consenso di Grillo alla semplice (e, in fondo, scarsamente esplicativa) nozione di antipolitica. Nell’elettorato di Grillo convergono scelte programmatiche (ambientalismo e localismo ma non solo), spinte ideali e voglia di liberarsi di chi è visto come responsabile del fallimento del paese e dell’incapacità di riforma del suo sistema. Si tratterà di vedere come riuscirà l’amalgama di queste diverse e non sempre sovrapponibili tendenze. D. La falsa partenza del polo centrista. Il successo limitato del tentativo montiano è stato ampiamente sottolineato. I voti che guadagna sono pochi, meno di un milione al Senato se consideriamo i consensi UDC 2008, poco di più alla camera. Più presente nel Nord del Paese, ottiene un voto elitario, più consistente tra laureati, ceti elevati e medi. E. La “mancata vittoria” del PD. Il PD perde una parte consistente dei propri voti verso Grillo nell’ultima parte della campagna elettorale; il PD arretra in misura più rilevante nei propri insediamenti tradizionali, ma anche in Puglia e Basilicata, il suo profilo è sempre più spostato verso elettori di età più elevata, pensionati. Perde pezzi di ceto medio e di giovani verso M5S. E’ quindi un partito che deve ripensarsi nelle sue consitutencies basilari. Politiche 2013: i macrofenomeni F. La “mancata sconfitta” del PDL. Il PDL ha perso più di 6 milioni di voti rispetto al 2008. Nonostante la vulgata mediatica, non vi è stata una rimonta di Berlusconi. Dopo l’incremento registrato al momento della ridiscesa in campo di Berlusconi non molto cambia. La rimonta percepita non è stata frutto di un aumento significativo del consenso al PDL quanto piuttosto dalla riduzione del consenso per il PD. Il PDL non ha perso perché il PD non ha vinto. G. La “anomala sconfitta” della Lega. La Lega perde oltre un milione di voti rispetto al 2008, sostanzialmente dimezzando il proprio consenso e manifesta una pesante emorragia nel Veneto. Rinchiusa sempre più nei piccoli comuni e nelle aree territoriali che hanno visto la sua nascita, ottiene però una vittoria politica straordinaria: governa le tre regioni del Nord, le principali produttrici di ricchezza del paese. In sostanza siamo di fronte ad uno scacchiere politico tripolare quasi equamente distribuito, con un quarto attore meno rilevante. I due grandi partiti modificano profondamente le loro costituencies. Non si tratta forse solo di governabilità, che pure è il tema che assilla tutti in questo momento, quanto di rappresentanza. Il tema della ricomposizione torna centrale. Gli imputati: sondaggi e sondaggisti SONDAGGI NAZIONALI IPSOS CAMERA Delta Rivoluzione civile Centro sinistra Centro Centro destra M5S -1,0% -4,9% -1,3% 0,9% 5,6% Risultati reali 2,3% 29,5% 10,6% 29,2% 25,6% 23-feb 22-feb 21-feb 20-feb 19-feb 14-feb 07-feb 31-gen 3,3% 34,4% 11,9% 28,3% 20,0% 3,5% 34,4% 12,5% 27,8% 20,5% 3,5% 34,5% 12,5% 28,1% 20,0% 4,0% 34,0% 13,0% 28,2% 19,4% 4,0% 34,2% 13,6% 27,9% 18,5% 4,1% 34,1% 14,4% 28,1% 17,1% 3,9% 35,0% 15,3% 28,2% 15,7% 4,6% 37,9% 16,2% 26,2% 13,6% Gli instant poll: Piepoli SENATO RISULTATI REALI INSTANT POLL Delta Instant Reali 15:00 ora copertura del campione RIVOLUZIONE CIVILE 1,8% 2,5% 0,7% SEL 3,0% 3,0% 0,0% PD 27,4% 33,0% 5,6% CENTRO DEMOCRATICO PSI ALTRI CENTRO SINISTRA 0,5% 0,2% 0,5% 1,0% 0,5% CON MONTI PER L'ITALIA 9,1% 8,0% -1,1% LEGA NORD PDL FRATELLI D'ITALIA GRANDE SUD - MPA LA DESTRA PENSIONATI ALTRI CENTRO DESTRA 4,3% 22,3% 1,9% 0,6% 0,7% 0,4% 0,5% 4,5% 23,0% 1,0% 0,5% 1,0% 0,2% 0,7% -0,9% -0,1% 0,3% MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT 23,8% 18,0% -5,8% FARE PER FERMARE IL DECLINO 0,9% 1,0% 0,1% LISTA AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA' 0,2% ALTRE LISTE 1,8% Gli instant poll: Tecnè RISULTATI REALI SENATO INSTANT POLL Delta Instant - Reali 15:00 ora copertura del campione RIVOLUZIONE CIVILE 1,8% 3,0% 1,2% SEL 3,0% 3,5% 0,5% PD 27,4% 32,0% 4,6% CENTRO DEMOCRATICO PSI ALTRI CENTRO SINISTRA 0,5% 0,2% 0,5% 1,5% 1,0% CON MONTI PER L'ITALIA 9,1% 9,0% -0,1% LEGA NORD 4,3% 5,5% 1,2% PDL FRATELLI D'ITALIA GRANDE SUD - MPA LA DESTRA PENSIONATI ALTRI CENTRO DESTRA 22,3% 1,9% 0,6% 0,7% 0,4% 0,5% 22,5% 0,2% 3,0% 2,5% MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT 23,8% 16,5% -7,3% FARE PER FERMARE IL DECLINO 0,9% 1,0% 0,1% LISTA AMNISTIA GIUSTIZIA LIBERTA' 0,2% ALTRE LISTE 1,8% 2,5% Qualche spiegazione La nuova offerta politica non più bipolare, consente agli elettori delusi, sia di centrodestra che di centrosinistra che un tempo si sarebbero astenuti, di effettuare una scelta senza sentirsi dei traditori. Il flusso più consistente, degli ultimi giorni, è l’uscita dal PD al M5S, che dai sondaggi non emerge. Questo è quello che non siamo riusciti ad individuare I sondaggi individuano correttamente il quadro: •Rischio di astensione elevata, connessa ad un forte atteggiamento di rifiuto della politica tradizionale •Affermazione del M5S •Vittoria del centrosinistra alla Camera •Senato senza maggioranza assoluta Qualche spiegazione Pertanto, senza in nessun modo sottovalutare il problema dell’affidabilità delle stime riguardanti i singoli partiti, possiamo dire che lo scenario sopra descritto si è puntualmente verificato, sia pure con un livello di precisione molto più limitato del solito, alla luce degli elementi sopra evidenziati. Rimane il fatto che sui sondaggi, come spesso succede negli ultimi anni, si è concentrata l’attesa spasmodica dei media e della politica, di una “predizione” che fotografasse l’esito del voto con grande precisione. Ma la tornata elettorale, per la prima volta non bipolare dopo un ventennio, ha reso ancora più ardua una previsione corretta e reso meno affidabili le stime puntuali. La campagna elettorale UNA CAMPAGNA MONONOTA Il baricentro della campagna di comunicazione è stata ancora una volta la televisione Nell’ultimo mese di campagna (21 gennaio- 22 febbraio) la tv pubblica dedica ben 9978 minuti, equivalenti a più di 5 ore in media al giorno I TRE MOMENTI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE Nella fase pre-elettorale la discussione politica segue un percorso formato da tre momenti ben distinti: 1. Nelle prime due settimane il dibattito è in buona parte gestito e focalizzato su Silvio Berlusconi (è lui il vero agenda setter), che irrompe sulla scena con le sua proposta-shock (“Nel nostro primo Consiglio dei ministri delibereremo come risarcire agli italiani la restituzione dell’Imu pagata dai cittadini sulla prima casa”). Inizia così la sua personale narrazione della rimonta, stile horserace I TRE MOMENTI DELLA CAMPAGNA ELETTORALE 2. Il secondo momento è caratterizzato dallo stand-by della politica (11-16 febbraio). 3. Il terzo momento: dalla piazza mediale alla piazza reale. E’il M5S a farla da protagonista in tutti gli ambienti mediali DI COSA SI E’ DISCUSSO …. Dal punto di vista dei temi, il frame-tasse (patrimoniale, IMU, spesa pubblica, evasione fiscale) è quello che ha racchiuso buona parte della discussione politica, non solo in televisione Silvio Berlusconi declina il tema della crisi economica in chiave antieuropea, e antitedesca in particolare. A ciò si aggiunge la promessa di abolire l’IMU e la decisa contrarietà alla tassa patrimoniale Pier Luigi Bersani, pur fornendo la propria risposta circa la posizione del Pd e della coalizione di centrosinistra su IMU e patrimoniale, inserisce l’agenda economica e il tema della fiscalità nel frame più ampio della politica del lavoro. In diverse circostanze, inoltre, Bersani sottolinea la relazione tra la crisi economica e la perdita di concetti-guida come moralità pubblica, civismo, uguaglianza e dignità, pressoché assenti nelle politiche economiche degli ultimi anni Chiamato a rispondere circa la pesante manovra fiscale varata dal “governo tecnico”, Mario Monti ricorre al frame della credibilità per rappresentare il proprio operato, fornendo dati a favore della necessità delle misure fiscali introdotte, dovute agli errori del governo Berlusconi. Gli argomenti della logica discorsiva di Monti (ammonimenti BCE, dati su fisco, pensioni, IMU sì- IMU no)hanno spesso finalità deresponsabilizzante PARTITO DEMOCRATICO: IL GRANDE SONNO Il Partito Democratico ha fatto ben poco per sfruttare dal punto di vista comunicativo (e politico) la spinta e l’entusiasmo delle primarie (quando i sondaggi lo davano al 36%) Per la prima volta primarie “vere” (Renzi e contendibilità) Si decide di puntare sulla sobrietà e sulla franchezza, impegnandosi a non nascondere la difficoltà della situazione e a non fare Bersani ha una posizione defilata per tutta la promesse non mantenibili. campagna elettorale: non è mai il protagonista Basso profilo del tono, senza della discussione politica. colpi di scena e facili slogan Punto di debolezza politico e comunicativo: costante oscillare tra la compattezza dell’alleanza con Vendola e il ventilato accordo con Monti Il Pd al centro della scena: MPS A fine gennaio, esplode il caso Monte dei Paschi, che subito si impone nell’agenda dell’informazione, costringendo in difesa il Pd e il suo leader che il 26 gennaio conscio del danno d’immagine reagisce duramente: “se ci attaccano sul MPS li sbraniamo!”. Nel periodo 22 gennaio-23 febbraio nei telegiornali prime time delle sette reti generaliste sono andate in onda 356 notizie sullo scandalo del Monte dei Paschi, con il Tg5 che non ha mai avuto un giorno senza almeno una notizia in proposito ( in tutto 72 in 33 giorni). SILVIO BERLUSCONI E LA RIMONTA (?) A dispetto della vulgata mediatica che parla di "rimonta" e perfino di "miracolo" di Berlusconi, il Pdl e il Centrodestra hanno toccato il punto più basso della loro storia elettorale (il Pdl ha subito un calo di 6.300.000 elettori e l’elettorato si è ridotto a circa metà, rispetto al 2008). La percezione della rimonta è dovuta alla straordinaria performance (comunicativa) di Silvio Berlusconi Massiccia presenza su tutti i media: televisione, radio e web (lunghi monologhi e poco spazio al contradditorio, salvo qualche caso) SILVIO BERLUSCONI E LA RIMONTA (?) Messaggio semplice, compatto, essenziale e ripetuto ossessivamente fino all’ultimo minuto della campagna elettorale la famiglia, la casa, le tasse, l’invadenza dello Stato, la mancanza di libertà Nessuna novità del messaggio ha rafforzato gli slogan che lo hanno sempre accompagnato da quando è sceso in campo Punto di forza: conoscenza dettagliata del proprio elettorato potenziale e delle caratteristiche del pubblico televisivo ha puntato su programmi come Unomattina (Raiuno), Mattino 5 e Pomeriggio 5 ( Canale 5), l’Arena (Raiuno) e la famosa intervista a Domenica Live della Barbara D’Urso sempre su Canale 5 MONTI: DAL FISCAL COMPACT AD EMPY L’improvvisa salita in campo di Mario Monti, figura super partes chiamato dai politici per uscire dalla crisi, ha colto tutti di sorpresa. Questo lo costringe ad una brusca virata nella comunicazione: da tecnocrate algido e irrigidito a politico pop (con evidente disagio) MONTI: DAL FISCAL COMPACT AD EMPY Pervasività della sua presenza televisiva: partecipa a tutti i talk show, programmi di intrattenimento e programmi elettorali L’immagine che cerca di trasmettere è quella di un leader che prova a coniugare principi inderogabili e ostici con quella di un politico che si avvicina alla gente. Un mix difficile da tenere insieme in tempi così rapidi L’esito è di dubbia riuscita ha neutralizzato ulteriormente l'immagine di tecnico, su cui ha costruito il proprio consenso. Come ha osservato Carlo Freccero, "ha smontato lo scenario montiano di ogni sacralità“ senza riuscire a sostituirlo con quello di politico affidabile IMU sì, IMU no troppa ambiguità sulla questione Imu. Dopo averla difesa a spada tratta, fa un passo indietro e l’11 febbraio, durante l’incontro alla sede di Confindustria di Monza, annuncia che «sarà gradualmente ridotta a partire dal 2013 rendendola ancora più progressiva per eliminarla da circa la metà delle prime case » percepita come incoerenza Monti: da tecnocrate a politico – radiografia di un crollo Monti tecnico 60% 54% 50% 51% 51% 50% 39% 40% 36% 34% 33% 30% Monti politico 24% 20% 28 5 dicembre 12 dicembre 19 dicembre 8 gennaio novembre 2012 2013 16 gennaio 30 gennaio 8 febbraio oggi Fonte: banca dati Ipsos 38 BEPPE GRILLO E IL M5S: IL VERO VINCITORE #1 Un pezzo importante della campagna di Grillo l’hanno fatta gli altri BEPPE GRILLO E IL M5S: IL VERO VINCITORE #1 Bipolarismo alla Grillo Casta (partiti politici , sistema dei media, giornalisti italiani, sistema finanziario/banche, lo stato nelle sue varie forme) vs tutti gli altri Strategia comunicativa in cui l’identità è la lotta alla casta: è riuscito a mettere sotto lo stesso ombrello “profili” elettorali molto eterogenei tra loro: temi-proposte trasversali-> elettorato trasversale-> comunicazione e mezzi di comunicazione trasversali Grillo non ha venduto un prodotto specifico. Ha venduto in negativo ciò che non piaceva dei prodotti degli altri BEPPE GRILLO E IL M5S: IL VERO VINCITORE #2 Utilizzo strategico della piazza: partecipazione: la gente si è sentita vicino al proprio leader, al contrario, la casta si è rinchiusa nei teatri effetto eco: Grillo è sempre al centro della scena di rimessa. La televisione non può non parlare del M5S Utilizzo accessorio del web: blog utilizzato come luogo di discussione e come piattaforma per lanciare iniziative politiche collettive la scelta del web come strumento di comunicazione e di partecipazione politica effetto “democrazia partecipativa” effetto passaparola: campagna elettorale coperta integralmente fruibilità di qualsiasi comizio-show Il web è sostegno della campagna, non il suo centro Internet (anche se presentato come key driver) ha funzioni di engagement e amplificazione virale (ed è strumento di mobilitazione). Ma non fa conquistare voti, semmai li stabilizza. L’impatto della crisi sull’opinione pubblica italiana LeLecondizioni condizionidelle dellefamiglie: famiglie:redditi, redditi,consumi consumieerisparmi risparmi Nel 2012, il potere d’acquisto delle famiglie ha registrato una flessione del 4,8% nei confronti del 2011. Anche nel 2012, le famiglie hanno risposto all’erosione del potere d’acquisto aumentando la quota di reddito destinata ai consumi. La riduzione nella diffusione del risparmio prodottasi con la crisi è senza precedenti: nel 2012 la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è pari all'8,2%, con una diminuzione di 0,5 punti percentuali rispetto al 2011 Propensione al risparmio (%), potere d’acquisto e consumi reali (2000=100) - Anni 2001- 2012 Fonte: Istat Il crollo del 2012 Famiglie Da qui riduzione tasso risparmio v v Fonte: Istat 44 Il crollo del 2012 Imprese non finanziarie Fonte: Istat 45 Famiglie in condizioni di povertà e deprivazione Povertà relativa: ≤ 1.011 € mensili per due persone Deprivazione: almeno 3 su nove deprivazioni (es: arretrati pagamenti, non ferie, no pasto adeguato ogni 2 gg., ecc. ) 37,5 Povertà relativa Deprivazione Aumentano gli individui in famiglie che non possono permettersi: spese impreviste di 800 euro (dal 33,3% al 38,4%), una settimana di ferie all’anno (dal 39,8% al 46,5%), un pasto con carne o pesce ogni due giorni (dal 6,7% al 12,3%), riscaldare adeguatamente l’abitazione (dal 11,2% al 17,9%). 23,3 22,4 18,6 15,2 12,3 11,1 6,4 4,9 Nord Ovest 5,0 Nord Est Centro Mezzzogiorno Italia Fonte: Istat Cnel Bes 46 Il clima di fiducia dei consumatori: dati Isae/Istat 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Aspettative rispetto alla propria condizione economica Aprile 2013 TREND OTTIMISTI/PESSIMISTI - ITALIA ottimisti pessimisti Dopo i segnali di ottimismo del 2009, il 2010 ed il 2011 sono stati segnati dalla “perdita dell’illusione” per una rapida uscita dalla crisi. Solo nel secondo semestre del 2012 si assiste finalmente ad un’inversione di tendenza confermata dai primi dati del 2013. totale Italia 22% Mi aspetto che peggiori 37% 35% 31% (Non so) 25% Mi aspetto che resti invariata 29% 29% 31% 53% 32% 26% 27% 23% 30% 25% 23% 22% 24% 24% 23% 21% 22% Mi aspetto che migliori 20% 20% 20% 21% 17% 17% 24% primo secondo primo secondo primo secondo primo secondo primo secondo semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre semestre 08 08 09 09 10 10 2011 2011 2012 2012 feb-13 mar-13 apr-13 Fonte: banca dati Ipsos 48 A che punto siamo con la crisi … % DI CHI, RIGUARDO ALLA CRISI, PENSA CHE IL PEGGIO DEVE ANCORA ARRIVARE - TREND polemiche sulla riforma del mercato del lavoro, lo spread che ricomincia a crescere, incremento della disoccupazione effetti decreto “salva Italia” 67% 64% 65% 63% 62% 57% 57% 54% 59% 58% 57% 54% 53% 51% 46% 47% 43% instabilità politica postelezioni 61% 59% 54% risalita dello spread, governo Monti verso la fine della sua esperienza entusiasmo per la lotta all’evasione ed il miglioramento insediamento dell’immagine italiana governo Monti all’estero successi europei di Monti e discesa dello spread 52% 53% 50% verso l’intesa PDPDL e la nascita del Governo Letta apr 11 mag 11 giu 11 lug 11 sett 11 ott 11 nov 11 dic 11 gen 12 feb 12 mar 12 apr 12 mag 12 giu 12 lug 12 set 12 ott 12 nov 12 dic 12 gen 13 feb 13 mar-13 apr-13 Fonte: banca dati Ipsos 49 I consumi Andamento dei consumi: continua la contrazione I consumi delle famiglie cambiano nel tempo per diverse ragioni. Rispetto a 2,3 anni fa, lei direbbe che la sua famiglia ha aumentato o diminuito il consumo di…? molto diminuito un po' diminuito un po' aumentato molto aumentato Ristoranti, pizzerie, bar rimasto piu' o meno invariato 33% 33% 4%1% -57% -52% 38% 3% -56% -46% 5% 1% -53% -45% 5% 1% -51% -36% 6% -16% -10% 4%1% -31% -25% 8% 2% -26% -19% 2% -18% -12% 3% -9% -9% 7% 2% -17% -5% 6% +17% +23% 36% 23% Viaggi, vacanze 35% 24% 22% 14% 23% Cura della persona, capelli, bellezza 14% 22% Libri, giornali, riviste Elettronica e elettrodomestici Telefono e telefonia 17% Prodotti alimentari e per la casa 5% Medicinali e farmaci 2% 7% Base: Totale intervistati 37% 42% 15% 59% 19% 13% 8% 35% 35% Spese per auto, moto, spostamenti 54% 19% 54% 19% 12% 55% 21% 15% 65% 65% 2011 29% Cinema, teatro, concerti Vestiario, abbigliamento, accessori 2012 20% Si tende ad utilizzare lo stesso bene per un periodo più lungo rispetto a prima della crisi Qual è l’età, anche approssimativa, di… Fra quanti anni pensa che sostituirà o dovrà sostituire … perché si romperà/rovinerà, ne vorrà un modello migliore ecc.? Qual era l’età dell’oggetto precedente quando è stato/a sostituito/a? Valori in anni FONTE: osservatorio Findomestic (ottobre 2012) BASE: italiani attivi 18-64enni possessori del bene 52 La rinuncia alla sostituzione di beni durevoli e semi-durevoli Dall’inizio della crisi, ossia dal 2009 a oggi, la sua famiglia ha dovuto rinunciare - rimandandola nel tempo – alla SOSTITUZIONE dei seguenti beni? Valori % Colpiti dalla crisi *: 60% Colpiti dalla crisi*: 61% Colpiti dalla crisi*: 63% Colpiti dalla crisi*: 65% Colpiti dalla crisi*: 59% Colpiti dalla crisi*: 59% Colpiti dalla crisi*: 53% Colpiti dalla crisi*: 53% Colpiti dalla crisi*: 44% Dati calcolati al netto dei “non possiede” Nel grafico sono riportati i dati su base: “totale intervistati”, nelle caselle di testo invece i dati su base: “Coloro che pagano gli effetti della crisi sul lavoro ”, ossia coloro che: hanno condizioni peggiori, hanno perso il lavoro, sono in cassa integrazione, non ricevono lo stipendio, hanno dovuto cambiare lavoro * Sub-campione diverso e più ampio rispetto a quello identificato dalla ricerca Acri FONTE: Osservatorio mensile Findomestic (marzo 2013) Base: 18-64enni attivi (546) 53 Il calo dei consumi: focus sui non alimentari La voglia di risparmio non fa dormire tranquilli In fatto di risparmio, quale di queste 3 affermazioni descrive meglio il Suo pensiero? Faccio dei risparmi ma senza troppe rinunce Non vivo tranquillo se non metto da parte qualche risparmio Preferisco godermi la vita senza preoccuparmi troppo del futuro 60% 59% Non indica 50% 50% 49% 45% 46% 34 p.ti 43% 39% 26% 12% 33% 34% 14% 13% 45% 42% 47% 40% 46% 44% 44% 47% 40% 41% 36% 29% 10% 12% 11% 9% 2% 2% 3% 3% 3% 4% 3% 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Base: Totale intervistati 11% 10% 11% 10% 2% 3% 2% 2% 2008 2009 2010 2011 9% 4% 2012 E negli ultimi 12 mesi si è risparmiato sempre meno Negli ultimi 12 mesi Lei/ la sua Famiglia è riuscito/a a risparmiare parte del reddito guadagnato? 48% 47% 43% Sì, sono riuscito a risparm iare 48% 40% 38% 38% 38% 34% 37% 38% 39% 37% 37% 10% 2%3% 2001 11% 3% 1% 2002 13% 14% 2001 2002 3% 1% 2003 18% 16% 18% No, ho consum ato tutto il reddito 28% 25% No, ho dovuto ricorrere a risparm i accum ulati 35% 36% 35% 22% 19% 18% 40% No, ho dovuto ricorrere a prestiti 13% 4% 1% 2004 18% 17% 2003 2004 Base: Totale intervistati 20% 37% 37% 34% 33% 15% 38% 6% 7% 7% 1% 1% 1% 2005 22% 2005 2006 25% 2007 27% 9% 7% 1% 2008 27% 2009 25% 7% 7% 6% 1% 1% 1% 2010 26% 2011 29% Non indica 2012 31% Famiglie in saldo negativo 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Il motivo principale per risparmiare sono le preoccupazioni per il futuro E quale è il motivo che più la spinge a risparmiare, quando lo fa? 46 Le preoccupazioni per il suo futuro Accumulare risorse per un progetto futuro personale 20 14 Perché ritiene sia eticamente corretto 10 Perché il risparmio è nella sua indole 5 Ridurre i miei debiti Per avere in futuro una sua attività Non sa/non indica Base: Totale intervistati 3 2 Valori % Una prima sintesi: la famiglia che non tiene più Le famiglie italiane sono caratterizzate da: 1. 2. 3. 4. un’elevata propensione al risparmio una diffusa proprietà dell’abitazione un contenuto ricorso all’indebitamento una diseguaglianza della ricchezza che, nel confronto europeo, è meno marcata di quella osservata in termini reddituali. In presenza di un sistema di welfare che ha sempre riguardato soprattutto la componente previdenziale, la famiglia ha funzionato da ammortizzatore sociale a difesa dei membri più deboli (minori, giovani e anziani), talora celando le difficoltà di accesso all’indipendenza economica di giovani di ambo i sessi e donne di ogni età (per queste ultime, soprattutto in presenza di significativi carichi familiari). Una prima sintesi: la famiglia che non tiene più La crisi economica degli ultimi cinque anni sta mostrando i limiti di questo modello, accentuando le disuguaglianze tra classi sociali, le profonde differenze territoriali e riducendo ulteriormente la già scarsa mobilità sociale. Il potere d’acquisto, cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali, è diminuito del 5% tra il 2007 e il 2011, ma fino al 2009 ciò non si è tradotto in un significativo aumento degli indicatori di povertà e di deprivazione grave (stabili al 18,4% e al 7% rispettivamente), grazie al potenziamento degli interventi di sostegno al reddito dei lavoratori (indennità di disoccupazione e assegni di integrazione salariale) e al funzionamento delle reti di solidarietà familiare. In altri termini, le famiglie hanno tamponato la progressiva erosione del potere d’acquisto intaccando il patrimonio, risparmiando meno e, in alcuni casi, indebitandosi: la quota di persone in famiglie che hanno ricevuto aiuti in denaro o in natura da parenti non coabitanti, amici, istituzioni o altri è passata dal 15,3% del 2010 al 18,8% del 2011, mentre nei primi nove mesi del 2012 la quota delle famiglie indebitate è passata dal 2,3% al 6,5%. Una prima sintesi: la famiglia che non tiene più Con il perdurare della crisi, nel 2011 si segnala un deciso deterioramento della situazione, testimoniato dall’impennata degli indicatori di deprivazione materiale: la grave deprivazione aumenta di 4,2 punti percentuali, passando dal 6,9% all’11,1%, mentre il rischio di povertà calcolato sul reddito 2010 cresce dal 13,6% al 15,1% nel Centro e dal 31% al 34,5% nel Mezzogiorno. Inoltre, aumenta anche la disuguaglianza del reddito: infatti, il rapporto tra il reddito posseduto dal 20% più ricco della popolazione e il 20% più povero sale da 5,1 del 2008 a 5,6 del 2011. Questa sarà la vera emergenza del 2013, anche perché la crisi delle famiglie produce comportamenti recessivi La disperata tenuta dei riferimenti Il Presidente: il ritorno del “nocchiero” - celebrazioni 25 Aprile - elezioni regionali 90 87 84 82 78 79 80 78 82 84 80 86 75 81 76 Celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia 75 81 78 FIDUCIA 73 8485 82 83 79 77 76 85 85 77 77 73 85 85 84 84 83 82 81 75 88 86 85 79 90 81 81 8280 77 76 74 75 70 OPERATO 71 75 72 72 70 70 73 71 73 70 69 68 67 68 65 Governo Monti 60 ott- nov- mag- giu06 07 07 07 ott07 dic- mag- dic- mar- lug07 08 08 09 09 dic09 apr10 giu10 ott10 dic10 apr11 giu11 ott11 dic- gen- feb- mar- apr11 12 12 12 12 04giu12 giu12 lug12 05set12 19dic12 28- 2030 mar gen13 15apr La fiducia nell’Unione Europea (% positivi su voti validi) 95 85 77 75 74 71 72 70 71 72 71 70 70 74 71 70 70 67 Unione Europea 65 62 58 57 55 55 53 55 54 55 52 45 35 set- feb- mag- set- feb- 'ma ott07 08 08 08 09 g-09 09 dic- mar- apr09 10 10 giu- set- dic- mar- mag- set- dic- feb- apr- giu- set- nov- feb- mar10 10 10 11 11 11 11 12 12 12 12 12 13 13 Una lieve ripresa delle istituzioni politiche dopo il crollo (% positivi su voti validi) 55 51 50 50 50 48 48 47 45 47 45 41 35 32 25 39 38 31 36 32 32 28 Camera dei deputati 42 43 42 35 45 35 38 35 34 27 22 23 25 23 24 21 33 27 25 22 21 15 14 23 25 24 22 20 20 13 14 16 13 24 Senato della Repubblica 21 22 19 16 15 15 5 ott- dic- mar- apr- giu- set- dic- mar- mag- set- dic- feb- apr- giu- set- nov- feb- marmag- 09 09 10 10 10 10 10 11 11 11 11 12 12 12 12 12 13 13 09 Partiti politici E adesso? Ma se si tornasse a votare domani? LISTE (% su validi) Liste Sinistra (Ingroia, PRC, Verdi, IDV) Elezioni politiche 2013 Camera 2,2% STIME POLIMETRO 17-apr 23-apr 30-apr 8-mag 1,3% 1,1% 1,4% 2,1% AZIONE CIVILE PRC VERDI IDV 15-mag 0,6% 1,8% 0,2% 0,6% Altri di centro sinistra SEL PD 0,9% 3,2% 25,4% 0,6% 2,3% 28,8% 0,5% 4,0% 25,2% 0,4% 3,7% 26,5% 0,4% 4,2% 26,8% 0,4% 3,9% 26,7% CON MONTI PER L'ITALIA UDC+ FLI 8,3% 2,3% 7,9% 1,5% 8,0% 1,0% 7,1% 1,2% 6,2% 1,3% 5,7% 1,5% LEGA NORD PDL FRATELLI D'ITALIA altri di centro destra 4,1% 21,6% 2,0% 1,5% 4,0% 25,4% 1,3% 1,2% 3,7% 27,6% 1,6% 1,0% 3,3% 30,4% 1,3% 0,9% 3,7% 30,0% 1,2% 0,9% 3,3% 28,8% 1,3% 1,3% MOVIMENTO 5 STELLE BEPPEGRILLO.IT 25,6% 23,8% 24,4% 23,3% 23,0% 23,3% ALTRE LISTE Totale 2,9% 100,0% 1,9% 100,0% 1,9% 100,0% 0,5% 100,0% 0,2% 100,0% 0,6% 100,0% (indecisi + non voto) 27,5% 28,0% 27,8% 28,4% 28,6% 29,0% Ma se si tornasse a votare domani? riepilogo coalizioni 40% 35,9% 33,9% 35% 31,7% 30% 29,5% 31,3% 31,6% 31,3% 31,7% 29,7% 25,6% 25,0% 30,6% 23,3% 24,9% 24,4% 23,8% Centro destra 34,7% 31,9% 29,2% 25% 35,8% 31,4% 23,0% 31,0% Centro sinistra 23,3% Movimento 5 Stelle 20% Monti 15% 10,6% 10% 5% 0% 2,9% 2,2% Elezioni politiche 2013 Camera 1,9% 1,5% 3-apr 9,4% 9,1% 8,6% 2,1% 1,0% 10-apr 9,0% 1,9% 1,9% 1,3% 17-apr 1,1% 23-apr 8,3% 1,4% 0,5% 30-apr 7,5% 2,1% 0,2% 8-mag 7,2% Liste Sinistra (Ingroia, PRC, Verdi, IDV) 3,2% altri 0,6% 15-mag Il livello di gradimento del Governo Letta trend 22-mg 15-mag 08-mag 30-apr (non sa, non indica) 62% 61% 62% 63% voto negativo (voti 1-5) 34% 35% 34% 33% © 2013 Ipsos voto positivo (voti 6-10) 68 Base: totale casi Il livello di gradimento del Governo Letta analisi per orientamento di voto (non sa, non indica) 62% Totale elettori elettori PDL 17% 22% 75% 42% 56% 84% elettori liste di centro elettori altre liste, astenuti 34% 82% elettori PD elettori M5S voto negativo (voti 1-5) 50% 13% 43% © 2013 Ipsos voto positivo (voti 6-10) 69 Base: totale casi Quale tra queste tre descrizioni corrisponde meglio all’immagine che lei si è fatta del Governo Letta? è finalmente un governo fuori dalle ideologie, con un approccio concreto ai problemi è il governo dell'inciucio fra PD e PDL è un governo di fatto guidato da Berlusconi, che può farlo cadere quando vuole (nessuna di queste, non sa, non indica) 34% elettori PD elettori PDL 44% 27% elettori altre liste, astenuti 26% non voto 24% 9% 12% 26% 31% 25% 33% 5% 31% 37% 31% 12% 23% 25% 38% elettori M 5 Stelle 26% 28% 35% elettori coalizione centro indecisi 28% 26% 38% 39% 5% 23% 6% 13% 4% 9% © 2011 Ipsos TOTALE ELETTORI 70 La fiducia nel Presidente del Consiglio Letta e nei principali leader politici 72 69,6 69 71,4 68,7 66 68,2 70,5 69,0 65,8 63 67,3 66,6 65,5 65,6 64,5 E. Letta Renzi 60 57 54 Epifani* 51 48 Alfano 45 42 39 40,4 39,3 36 Berlusconi 37,3 39,0 36,0 35,5 33 34,2 33,3 31,5 31,3 30 27 24 26,2 25,8 22,5 25,4 21 26,3 24,1 24,2 23,5 26,4 23,0 22,3 27,1 25,1 24,5 27,6 31,8 29,1 25,8 23,8 29,9 25,9 26,3 24,1 22,9 28,6 24,7 22,0 18 15 12 9 13,5 12,6 12,3 31,9 33,0 30,8 31,1 14,7 31,1 27,2 26,9 25,8 22,9 15,5 25,3 25,8 21,6 Grillo Monti 14,7 Maroni 11,6 11,9 Vendola 11,0 6 Casini 3 0 20-mar 27-mar 3-apr 10-apr 17-apr 23-apr 30-apr 8-mag 15-mag Fiducia nei leaders – i primi 10 leader per fiducia indice di fiducia (0-100) [base casi: chi conosce ciascun leader] 81 +8 Giorgio Napolitano 53 +3 66 Pietro Grasso 51 +12 Enrico Letta Emma Bonino 65 -4 Matteo Renzi 43 -2 56 +6 Mario Draghi 40 +2 54 -3 Nicola Zingaretti Susanna Camusso 38 = Laura Boldrini Giuliano Pisapia 72 In attesa di un leader che risolva (come sempre) Qualcuno ce l’ha fatta … Qualcuno si sta scaldando… In sintesi … La crisi: morde sempre di più e produce comportamenti recessivi Il governo Letta: una scelta necessitata (come avvenne per il governo Monti) Il voto: la tripartizione si mantiene sostanzialmente invariata La rappresentanza: i riferimenti tradizionali sono definitivamente saltati 74 Qualche concetto … L’io patchwork La disintermediazione La fine dei blocchi sociali 75