L’ESCLUSIONE GIOVANILE: LA CRISI DELLA CAMPANIA Dalla ricerca condotta da RESeT e Gesco redatta da Enrica d’Urzo e Maria Carannante Sommario I. LE DIFFICOLTÀ DEI GIOVANI EUROPEI II. IDENTIKIT DEL NEET ITALIANO III. MEZZOGIORNO CCHIÙ BLACK D’A MIDNAIT IV. A SUD DEL SUD: LA CAMPANIA E NAPOLI Fonte: Eurofound I. LE DIFFICOLTÀ DEI GIOVANI EUROPEI: DIFFERENZIAZIONE GEOGRAFICA La disoccupazione giovanile e i NEET si differenziano notevolmente in base all’area geografica. Individuiamo le classi di paesi che presentano caratteristiche simili. •I paesi dell’Europa settentrionale hanno un tasso di Neet e di giovani disoccupati inferiore alla media europea; •In una situazione intermedia si collocano gli stati dell’Europa centrale, con un tasso di NEET basso o prossimo alla media, ma con un’alta disoccupazione giovanile; •La situazione più critica è quella degli stati mediterranei e quelli di nuova adesione, con i tassi maggiori di NEET e di disoccupazione giovanile. Fonte: Ns. elaborazione su dati Eurostat I. LE DIFFICOLTÀ DEI GIOVANI EUROPEI All’interno un problema generalizzato, rappresentato dagli alti tassi di disoccupazione e dal loro aumento degli ultimi anni, esiste un problema specifico rappresentato dall’esclusione giovanile. •Dal 2008 il tasso di NEET che e il tasso di disoccupati subisce una crescita; •I NEET sono ben il 50% in più dei disoccupati. È dunque fuorviante parlare solo del problema disoccupazione giovanile. Fonte: Ns. elaborazione su dati Eurostat II. IDENTIKIT DEL NEET ITALIANO IL NEET È donna. Le giovani tra i 15 e i 29 anni, infatti, sono NEET nel 27,7% dei casi (il valore corrispondente per i ragazzi è pari al 24,4%). Vive nel Mezzogiorno. Una percentuale record di NEET risiede in Sicilia e Campania, che presentano valori rispettivamente del 39,7% e 36,4%. Fonte: Eurostat Ha un basso livello di istruzione. I NEET hanno un livello di istruzione inferiore rispetto ai giovani lavoratori: il 43% di loro ha conseguito, al massimo, la licenza media. II. IDENTIKIT DEL NEET ITALIANO: ANDAMENTO DAL 2008 AL 2013 Dal 2008, l’economia italiana ha perso circa 600.000 posti di lavoro •La crisi ha causato un aumento sia della disoccupazione giovanile sia dei NEET, in particolare negli ultimi due anni; •Nel 2013, i NEET in Italia sono circa 2,4 milioni. Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT II. IDENTIKIT DEL NEET ITALIANO: RIPARTIZIONE GEOGRAFICA La situazione non è uniforme su tutta la Penisola. Nel Mezzogiorno l’inattività è più preoccupante della disoccupazione •Il Mezzogiorno presenta sia un tasso di disoccupazione che di NEET maggiore rispetto alle altre ripartizioni geografiche; •La differenza più marcata del tasso dei NEET rispetto al tasso di disoccupazione suggerisce che il problema del Mezzogiorno è l’inattività e non la disoccupazione stessa. Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT III. MEZZOGIORNO CHIÙ BLACK D’A MIDNAIT I dati per regione mostrano che… •È enorme il divario esistente tra le regioni del Centro-Nord e quelle del Mezzogiorno. In particolare le regioni del Nord-Est sono quelle che presentano i tassi più bassi, seguite dalle regioni del Nord-Ovest e del Centro; •Il Mezzogiorno presenta la situazione più difficile. Tra le regioni la Campania e la Sicilia risultano quelle con più forti elementi di difficoltà. Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT III. MEZZOGIORNO CHIÙ BLACK D’A MIDNAIT: GENERE E TITOLO DI STUDIO Il genere e il titolo di studio sono due dei fattori che da sempre influiscono sulla possibilità di ricadere in una condizione di esclusione, ma tale influenza sembra essersi ridotta rispetto a quelle categorie che mantenevano una certa immunità Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT Il Mezzogiorno, a differenza delle altre due ripartizioni, non presenta una forte differenza nel tasso di NEET per genere. Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT In tutte e tre le ripartizioni geografiche, sono i diplomati a subire maggiormente l’esclusione dal mercato del lavoro, anche se la determinante principale resta l’area geografica. IV. A SUD DEL SUD: LA CAMPANIA E NAPOLI La reazione dei giovani alla crisi è stata di attivarsi per la ricerca di un’occupazione. •Il PIL sembra mostrare segni di timida ripresa solo a partire dal 2010, dopo la notevole caduta del 2009, pur restando comunque su valori vicini allo zero; •Il tasso di disoccupazione cresce a ritmi più rapidi rispetto al tasso di NEET, segno che gli inattivi sono diminuiti. Come per il dato italiano, ciò potrebbe essere legato ad una maggiore quota di giovani impegnati in corsi di studio o di formazione. Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT IV. A SUD DEL SUD: LA CAMPANIA E NAPOLI: TRA INATTIVI E DISOCCUPATI Tra le regioni del Mezzogiorno la Campania vive la condizione più disagiata. Ciò che preoccupa è l’elevatissimo tasso di inattività che supera di gran lunga quello di disoccupazione. La Campania presenta una percentuale maggiore di inattivi rispetto alla media del Mezzogiorno. Ciò indica la presenza di un maggiore effetto scoraggiamento. Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT IV. A SUD DEL SUD: LA CAMPANIA E NAPOLI: SCORAGGIATI A TEMPO PIENO Ma quali sono i perché dell’inattività? •Le motivazioni dell’inattività sono diverse in base al genere, ma la ragione principale per cui i giovani in Campania non cercano lavoro è lo scoraggiamento; • Gli uomini sono inattivi perché in attesa di riprendere il lavoro o dell’esito di una ricerca e per motivi di salute, mentre le donne sono inattive per motivi familiari e perché non interessate a lavorare (probabilmente perché in attesa di costruire una famiglia). •Lo studio o la formazione interessa sia gli uomini che le donne in modo simile. Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT IV. A SUD DEL SUD: LA CAMPANIA E NAPOLI: SE IL TITOLO DI STUDIO NON È UNA GARANZIA Il titolo di studio influenza la probabilità di diventare NEET anche in Campania. Il titolo di studio influenza sulla probabilità di diventare NEET in Campania. I laureati hanno un tasso di NEET inferiore rispetto al diploma e alla licenza media o elementare. Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT IV. A SUD DEL SUD: LA CAMPANIA E NAPOLI: ALLARME NAPOLI Tra le province campane Napoli presenta i tassi più elevati, e allarmanti, di NEET. I dati mostrano che Napoli è la provincia in cui il tasso di NEET è più alto, seguito dalle province di Caserta e di Salerno; Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT Fonte: Eurofound IV. A SUD DEL SUD: LA CAMPANIA E NAPOLI: ALLARME NAPOLI I costi economici dei NEET, divisi in costi di finanza pubblica e di spreco di potenziali risorse, sono calcolati in base alle stime di Eurofound. Costo unitario di finanza pubblica per l’Italia1: 14.337 euro per ogni NEET Spreco unitario di risorse per l’Italia2: 135 euro per ogni NEET Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT e Eurofound Fonte: Ns. elaborazione su dati ISTAT e Eurofound Sussidi di disoccupazione, indennità per morte del coniuge, indennità di malattia, indennità di disabilità e borse di studio. Costo del lavoro, stipendio netto, reddito lordo da lavoro autonomo, valore dei beni prodotti per l’autoconsumo e contributi versati alla previdenza complementare. 1 2 Riepilogo • Il fenomeno dei NEET esplode con la crisi economica; • Il tipico NEET italiano è donna, con un basso titolo di studio e residente nel Mezzogiorno; •I NEET non costituiscono un problema generalizzato dell’Italia, ma solo del Mezzogiorno; • La Campania e Napoli vivono un vero e proprio dramma sociale; • La principale ragione per cui si diventa NEET è lo scoraggiamento; • I NEET comportano costi economici e sociali, quantificabili in circa 6 miliardi per la Campania. Fonti Eurostat, Unemployment rate by sex and age groups - monthly average %, EU Labour Force Survey, 7 April 2014 Eurostat, Young people not in employment, education or training (% of total population), EU Labour Force Survey, 24 March 2014 ISTAT, Rilevazione Continua sulle Forze di Lavoro, anni vari Italia Lavoro, I destinatari del programma Youth Guarantee in Campania. Le caratteristi che dei giovani Neet e le politiche per i target più critici, Marzo 2014. Jungblut, J., et al., NEETs - Young people not in employment, education or training: Characteristics, costs and policy responses in Europe, European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions, Luxembourg 2012 Pastore. F., «Giovani disoccupati in Campania, specchio d’Italia», La Voce.info, 14 Aprile 2014