La scuola inclusiva Percorso di formazione destinato ai docenti dell’Istituto Comprensivo di San Giorgio di Mantova a.s. 2015/2016 Dott.ssa Giulia Facchini Programma Concetto e concretizzazione della Scuola Inclusiva Percorsi diversi a seconda delle differenti tipologie di deficit/disturbo/disagio PDP - caratteristiche di un PDP efficace - responsabilità delle parti - dall’analisi della situazione all’individuazione delle strategie personalizzate e individualizzate Rilevazione dei BES e strumenti di valutazione Modelli di PDP mirati ai vari casi Riflessione di partenza “Il problema dell’insegnante oggi non è più la gestione del singolo, ma la valorizzazione dell’eterogeneità in una classe di diversi” (M. Comoglio) La scuola di tutti e di ciascuno "Non c'è peggiore ingiustizia del dare cose uguali a persone che uguali non sono” (Don Milani) Importanza della differenziazione delle strategie didattico-educative Stessi obiettivi ma percorsi diversi "Istruire non è selezionare, al contrario è sforzarsi di far riuscire tutti.” (G. De Landsheere) Cosa intendiamo per Inclusione Scolastica? L'Inclusione scolastica è un processo finalizzato a realizzare il diritto allo studio di tutti gli alunni... con disabilità, con disturbi specifici di apprendimento, con difficoltà di sviluppo e di socializzazione, con situazioni di disagio emotivo… Finalità della Scuola Inclusiva La scuola inclusiva ha la finalità di rispondere ai bisogni degli alunni come PERSONE riprogettando la sua organizzazione e la sua offerta curricolare in funzione di ciascuno, perciò: • Valorizza le differenze • Garantisce il diritto allo studio di tutti gli alunni • Cerca di attivare i facilitatori e di rimuovere le barriere all’apprendimento e alla partecipazione piena di tutti gli alunni, al di là delle varie etichette diagnostiche. Concetti chiave dell’inclusione • Centralità della PERSONA che apprende • EQUITÀ come valorizzazione delle differenze • Necessità di percorsi PERSONALIZZATI E FLESSIBILI • Dimensione longitudinale del processo di inclusione • Coordinamento sinergico tra vita a scuola e vita nel contesto Il rapporto tra la qualità della scuola e la capacità di inclusione La qualità dell'inclusione scolastica è la qualità della scuola nel suo complesso che: • Si fa carico e valorizza le differenze • Favorisce apprendimenti significativi • Promuove l'instaurarsi di relazioni significative • Attiva l'interesse degli alunni e li motiva alla scoperta L’insegnante inclusivo I. (Saper) valutare la diversità degli alunni – la differenza tra gli alunni è una risorsa e una ricchezza II. Sostenere gli alunni – i docenti devono coltivare aspettative alte sul successo scolastico degli studenti III. Lavorare con gli altri – la collaborazione e il lavoro di gruppo sono approcci essenziali per tutti i docenti IV. Aggiornamento professionale continuo – l’insegnamento è una attività di apprendimento e i docenti hanno la responsabilità del proprio apprendimento permanente per tutto l’arco della vita. Riferimenti normativi 2010 L. 170: Norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico: diritti di personalizzazione didattica per alunni con DSA 2011, D.M. 5569, art.5 - Interventi didattici individualizzati e personalizzati. Le linee guida: strumenti compensativi e misure dispensative 2012 DM 27/12/2012 - "Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”: diritti di personalizzazione per alunni con Bisogni Educativi Speciali Riferimenti normativi • Direttiva Ministeriale 27/12/2012, "Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” • C.M. N.8 del 6/3/2013, "Indicazioni operative per la direttiva” • CM 13 del 24/4/2013, Esami di Stato 2012/2013 – art.18 c. 4: alunni con difficoltà di apprendimento di varia natura. Punto di arrivo del processo di definizione di norme in materia di inclusione Indicazioni operative La circolare ha fornito precisazioni e indicazioni operative: • Ruolo del C.d.C. che decide, anche in assenza di certificazione, dove è opportuna o necessaria la personalizzazione della didattica e l'adozione di misure compensative o dispensative • Temporaneità • I C.d.C. devono monitorare gli interventi • Il percorso ipotizzato viene formalizzato in un PdP deliberato dal C.d.C., approvato e sottoscritto da DS, docenti, famiglia e studente se maggiorenne Caratteristiche del PDP LE INDICAZIONI NEL PDP DEVONO ESSERE: •SIGNIFICATIVE •REALISTICHE •COERENTI •CONCRETE E VERIFICABILI Piano Didattico Personalizzato (PDP) La scuola predispone, nelle forme ritenute idonee e in tempi che non superino il primo quadrimestre scolastico, un documento che dovrà contenere almeno le seguenti voci: dati anagrafici dell’alunno; tipologia di disturbo; attività didattiche individualizzate; attività didattiche personalizzate; strumenti compensativi utilizzati; misure dispensative adottate; forme di verifica e valutazione personalizzate La scuola individua gli studenti con Bisogni Educativi Speciali in tre modi, attraverso: ►certificazione ►diagnosi ►considerazioni didattiche. Il Piano Didattico Personalizzato NON è obbligatorio per tutti i BES Il Piano Didattico Personalizzato citato nella normativa è previsto dal DM n°5669 12/7/2011 sui DSA. E’ obbligatorio quando: abbiamo una diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento, dunque con tutti codici che iniziano con F 81 dell’ ICD-10. “E’ necessario il riferimento ai codici nosografici (attualmente tutti quelli compresi nella categoria F81: Disturbi evolutivi Specifici delle Abilità Scolastiche) e alla dicitura esplicita del DSA in oggetto (della lettura e/o della scrittura e/o del calcolo).” Il Piano Didattico Personalizzato NON è obbligatorio per tutti i BES E’ scelta del C.d.C. quando: Abbiamo una diagnosi di Disturbo Evolutivo (diverso dai DSA) come ADHD, Disturbo del Linguaggio, Disturbo Coordinazione Motoria o visuo-spaziale. Oppure quando abbiamo delle difficoltà di apprendimento in casi di svantaggio socio-culturale o alunni stranieri. “Si ribadisce che, anche in presenza di richieste dei genitori accompagnate da diagnosi che però non hanno diritto alla certificazione di Disabilità o di DSA, il Consiglio di classe è autonomo nel decidere se formulare o non formulare un Piano Didattico Personalizzato, avendo cura di verbalizzare le motivazioni della decisione” (Nota Ministeriale MIUR del 22/11/2013, n°2363) Tempistiche del PDP La compilazione spetta sempre alla scuola, e questo può avvenire durante l’anno anche inoltrato. Solo per le diagnosi di DSA, il PDP dovrebbe essere operativo entro 3 mesi dalla presentazione della documentazione diagnostica a scuola. Se si frequenta una classe in cui vi saranno gli esami di Stato, è invece richiesto che la diagnosi sia presentata entro il 31 marzo dell’anno in corso (CM n° 8 del 6/3/2013) Chi firma il PDP? Il PDP va firmato da tre figure: Dirigente scolastico dai docenti di classe dalla famiglia Tutte le parti sono responsabili in egual modo. Cosa dovrebbe e NON dovrebbe essere il PDP? E’ opportuno che il PDP non si trasformi in un dovere burocratico quanto piuttosto in un’occasione per i docenti di poter far apprendere al meglio i propri studenti e confrontarsi sulla loro situazione per comprenderli in modo approfondito. Il PDP non è un elenco di modalità dispensative/compensative e neppure delle caselline, tipo checklist, da spuntare. Si corre il rischio di produrre un PDP più per il bisogno d’avere un documento da registrare che delle indicazioni semplici ed operative da poter adottare. Percorso per giungere alla stesura di un PDP davvero efficace 1. 2. 3. 4. Leggere con attenzione le relazioni degli insegnanti provenienti dalla scuola precedentemente frequentata ed eventuali strategie didattiche risultate valide ai fini dell’apprendimento Osservare con attenzione l’alunno sia nella sfera dell’apprendimento che comportamentale che emotivo-relazionale Coinvolgere la famiglia cercando di comprendere il bambino/ragazzo anche attraverso le loro informazioni Farsi aiutare dallo psicologo clinico-scolastico nell’interpretazione delle certificazioni o diagnosi provenienti dai Servizi di Neuropsichiatria Infantile Dalla documentazione clinica alla rilevazione dei bisogni e di un percorso adatto ad ognuno E’ fondamentale saper interpretare le valutazioni cliniche provenienti dagli specialisti (neuropsichiatri, psicologi, logopedisti, ecc.) per poter comprendere, non solo la categoria diagnostica in cui è inserito l’alunno, ma anche quali sono le caratteristiche reali del suo apprendimento, come vive i suoi ostacoli e quale percorso possiamo mettere in atto per aiutarlo a superarli. Alunni che necessitano di Bisogni Educativi Speciali a scuola sono: Come lo individuo Cosa faccio Per quanto tempo Disabilità certificata ai sensi dell’art. 3 c.1 e c.3 Disabilità intellettiva Disabilità sensoriale e motoria Altra disabilità PEI Sempre ma con modifiche DSA PDP per DSA della legge 104/1992 Disturbi evolutivi specifici (con certificazione o con diagnosi) Svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale (170/2010) annuali. annuali. DSL Diagnosi di ADHD Bordeline cognitivi Disturbi evolutivi specifici PDP per BES Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (ad es. una segnalazione degli PDP per Svantaggi operatori dei servizi sociali) Sempre ma con modifiche (se il CdC lo ritiene opportuno) (se il CdC lo ritiene opportuno) Circoscritto nell’anno scolastico di riferimento e messo in atto per il tempo strettamente necessario. Circoscritto nell’anno scolastico di riferimento e messo in atto per il tempo strettamente necessario. DSA - “La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, denominati «DSA», che si manifestano in: presenza di capacità cognitive adeguate, assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana” (Art. 1 Leg.170/10). I DSA tecnicamente non sono dei BES, ma i DSA necessitano di Bisogni Educativi Speciali a scuola, ovvero di interventi e strategie didattiche specifiche per i DSA. Le definizioni nella Legge 170/2010 Dislessia: disturbo specifico che si manifesta con difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura. Disgrafia: disturbo specifico di scrittura che si manifesta nella realizzazione grafica. Disortografia: disturbo specifico di scrittura che si manifesta nei processi di transcodifica. Discalculia: disturbo specifico che si manifesta negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri. Norme in materia di DSA in ambito scolastico “…gli studenti con diagnosi DSA hanno diritto a fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica;” “…agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche garantiscono: -l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata…; -l’introduzione di strumenti compensativi …nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali; -per l’insegnamento delle lingue straniere, l’uso di strumenti compensativi che favoriscano la comunicazione verbale…, prevedendo, ove risulti utile, la possibilità dell’esonero. Stessa meta, percorsi diversi Premesso che ogni alunno con diagnosi di DSA è un caso a sé, non confrontabile ad altri nelle potenzialità o difficoltà, gli obiettivi minimi che questi deve raggiungere in ogni materia sono identici a quelli dei compagni, così come stabilito nelle programmazioni disciplinari curricolari. Anche nella fase conclusiva del percorso scolastico, in occasione degli esami, a oggi non è prevista dispensa da alcuna materia. Le indicazioni per questi studenti sono relative all’adozione di strumenti compensativi e dispensativi, di modalità differenti di verifica e valutazione, che afferiscono alle modalità, ma non al contenuto. Il PDP passo dopo passo… a) ANALISI DELLA SITUAZIONE DELL’ALUNNO L’analisi della situazione dell’alunno deve riportare le indicazioni fornite da chi ha redatto la segnalazione, quelle pervenute dalla famiglia e i risultati del lavoro di osservazione condotto a scuola. Deve rilevare le specifiche difficoltà che l’allievo presenta ed anche i suoi punti di forza. Il PDP passo dopo passo… b) LIVELLO DEGLI APPRENDIMENTI Nelle diverse materie o nei diversi ambiti di studio vanno individuati gli effettivi livelli di apprendimento, che devono essere rilevati con le modalità più idonee a valorizzare le effettive competenze dell’allievo superando le sue specifiche difficoltà. Il PDP passo dopo passo… c) OBIETTIVI E CONTENUTI D’APPRENDIMENTO PER L’ANNO SCOLASTICO Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuate le abilità e le conoscenze fondamentali che l’allievo deve acquisire, affinché sia mantenuta la validità effettiva del corso di studi ma al contempo assicurando un volume di lavoro compatibile con le specifiche modalità di funzionamento di un allievo con DSA. Il PDP passo dopo passo… d) METODOLOGIE – MISURE COMPENSATIVE E DISPENSATIVE Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuate le metodologie più adatte ad assicurare l’apprendimento dell’allievo in relazione alle sue specifiche condizioni. Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuati gli strumenti compensativi e dispensativi necessari a sostenere l’allievo nell’apprendimento. Nella scuola secondaria, vanno individuati con particolare cura gli strumenti compensativi e dispensativi che sarà possibile assicurare anche in sede di Esame di Stato. Il PDP passo dopo passo… e) MODALITÀ DI VERIFICA Realizzazione di verifiche strutturate a scelte multiple, chiuse, V/F..., realizzazione di verifiche a risposte aperte, realizzazione delle verifiche in forma digitale; lettura del testo della verifica scritta da parte dell’insegnante; lettura del testo della verifica scritta con l’utilizzo della sintesi vocale; riduzione/selezione della quantità (non della qualità) di esercizi nelle verifiche scritte; organizzazione di interrogazioni programmate; prove orali in compensazione alle prove scritte; programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte; predisposizione di interrogazioni orali per le materie previste solo orali; supporto alle verifiche orali e scritte con l’utilizzo di mappe concettuali, con immagini e schemi. Il PDP passo dopo passo… f) VALUTAZIONE FORMATIVA E VALUTAZIONE FINALE In conformità a quanto indicato nelle precedenti parti del piano personalizzato, andranno specificate le modalità attraverso le quali si intende valutare i livelli di apprendimento nelle diverse discipline o ambiti di studio. Dovrà essere ad esempio esplicitamente esclusa la valutazione della correttezza ortografica e sintattica per gli allievi disgrafici o disortografici etc. Per ogni disciplina andranno pertanto individuate le modalità che consentano di appurare l’effettivo livello di apprendimento. Il PDP passo dopo passo… g) ASSEGNAZIONE DEI COMPITI A CASA E RAPPORTI CON LA FAMIGLIA Nella programmazione personalizzata dovranno essere indicate le modalità di accordo tra i vari docenti e con la famiglia in ordine all’assegnazione dei compiti a casa: - come vengono assegnati (con fotocopie, ...); - in quale quantità vengono assegnati (tenere conto che i ragazzi con DSA sono lenti e fanno molta più fatica degli altri anche nell’organizzazione del lavoro, quindi occorre selezionare gli aspetti fondamentali di ogni apprendimento); - con quali scadenze vengono assegnati, evitando quando possibile sovrapposizioni e sovraccarichi; - con quali modalità possono essere realizzati, se quelle consuete risultano impossibili o difficoltose. La famiglia dell’alunno, la privacy e il PDP Alla stesura del PDP deve far seguito il contatto con la famiglia, alla quale sarà proposta la firma del documento. Con l’apposizione della firma, la famiglia deve essere consapevole che autorizza il Consiglio di Classe ad utilizzare tutti gli strumenti indicati per il raggiungimento del successo scolastico dell’alunno e che si impegna a procurarglieli e farglieli usare. Il trattamento differenziato sarà più o meno evidente, ma comunque non occultabile. Questo deve essere chiarito fin dall’inizio. Se la famiglia non vuole che siano rese “palesi” le difficoltà dello studente o insiste perché non si riveli alla classe la condizione del figlio, lo deve dichiarare ed essere consapevole delle conseguenze. Rifiutando l’adozione delle misure indicate nel PDP per il successo scolastico si assume anche la responsabilità di un suo eventuale insuccesso. La diagnosi di DSA rientra nei dati sensibili secondo la normativa sulla privacy, quindi, senza l’autorizzazione della famiglia, non si può rendere noto ad altri (compresi i compagni) questa condizione, a meno che non sia lo stesso alunno a farlo. E’ necessario altresì informare tutti i docenti del Consiglio di Classe della situazione, perché agiscano adeguatamente, vincolati all’obbligo della riservatezza. Strategie didattiche Individualizzate L’insegnante assicura a tutti gli alunni l’acquisizione di saperi ed il raggiungimento di obiettivi comuni ritenuti irrinunciabili, adottando un ricco repertorio di metodologie didattiche (lavoro di gruppo, apprendimento cooperativo, tutoring) adeguate alle diverse caratteristiche degli allievi. Personalizzate L’insegnante sostiene l’apprendimento di un determinato alunno, adottando modalità e strumenti , tesi a favorire l’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze del singolo allievo, valorizzando preferenze, attitudini e particolari caratteristiche con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che si frappongono all’acquisizione delle strumentalità di base. STRUMENTI COMPENSATIVI SPECIFICI: Sostituiscono in modo diretto e specifico una abilità: lettura, scrittura, grafia, ortografia, calcolo, numero, ecc.: •Sintesi vocale •Calcolatrice •Correttore ortografico •Lettore esterno •Penne con impugnatura speciale •Quaderni specifici FUNZIONALI: Supportano alcune funzioni , come la memoria procedurale, gli automatismi, l’organizzazione delle informazioni, ecc.: •Tavola pitagorica •Promemoria con le regole e le formule •Sequenza dei mesi •Testi con carattere più leggibile •Audiolibri •Mappe concettuali Strumenti compensativi da selezionare per ciascun alunno •tavola pitagorica; •tabella delle misure o delle formule geometriche; •calcolatrice; •audio registratore o lettore MP3(con cuffia); •cartine geografiche e storiche; •tabelle della memoria di ogni tipo; •schemi e mappe per favorire la memorizzazione; •computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale, commisurati al singolo caso; •traduttori automatici digitali; •testo parlato dei libri in adozione, ed altri testi culturalmente significativi (audiolibro); •testo scolastico con allegato CD ROM; •dizionari di lingua straniera computerizzati, tabelle, traduttori. Misure dispensative da selezionare per ciascun alunno non richiedere: -lettura a voce alta in pubblico, -scrittura veloce sotto dettatura (e prendere appunti rapidamente), -uso del vocabolario cartaceo, -studio mnemonico non ragionato (es: tabelline), -studio mnemonico delle forme verbali (o selezionare tempi e modi); evitare l’uso di materiale scritto a mano e prediligere quello in stampato maiuscolo; stabilire tempi più lunghi per le prove scritte; programmare o concordare le interrogazioni; assegnare compiti a casa in misura ridotta; incoraggiare l’uso degli schemi, tabelle, mappe concettuali e permettere il loro utilizzo durante le verifiche scritte ed orali; affiancare, laddove è possibile, al linguaggio verbale altri codici; favorire l’apprendimento delle lingue straniere nella loro forma orale, con la possibilità di utilizzare qualsiasi supporto per quelle scritte. Strategie didattiche e discipline ITALIANO _ Schede per le forme verbali, per l’analisi grammaticale, logica, del periodo, aiuti per i tempi verbali, etc...; _ Uso sintetizzatore vocale per i testi; _ Uso registrazioni; _ Computer con correttore automatico e vari programmi e Internet; _ Uso di materiali differenti per appuntare o per fissare graficamente informazioni specifiche; _ Elaborati, materiali vari, conoscenze, documenti o fotografie; _ Sintesi, schemi, mappe concettuali. Strategie didattiche e discipline LINGUE STRANIERE _ Privilegiare la comunicazione orale con valorizzazione di eventuali esperienze pregresse; _ Negli elaborati scritti, limitare le correzioni ai soli errori percepibili e modificabili, nonché prevedere un aiuto esterno per le trascrizioni; _ Lettura da parte del docente del Compito in Classe Scritto; _ Computer con correttore automatico e vari programmi e Internet; _ Uso di materiali differenti per appuntare o per fissare graficamente informazioni specifiche; _ Elaborati, materiali vari, conoscenze, documenti o fotografie; _ Sintesi, schemi elaborati dai docenti, mappe concettuali. Dispensa o esonero dalle lingue straniere Si possono DISPENSARE alunni DALLE SOLE PRESTAZIONI SCRITTE in lingua straniera in corso d’anno scolastico e in sede di esami di Stato, nel caso in cui ricorrano tutte le condizioni di seguito elencate: certificazione di DSA attestante la gravità del disturbo e recante esplicita e motivata richiesta di dispensa dalle prove scritte; (Responsabilità dello specialista) richiesta di dispensa dalle prove scritte di lingua straniera presentata dalla famiglia o dall’allievo se maggiorenne; (Responsabilità della famiglia) approvazione da parte del consiglio di classe, che confermi la dispensa, in forma temporanea o permanente, tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e sulla base delle risultanze degli interventi di natura pedagogico-didattica. (Responsabilità della scuola) Dispensa o esonero dalle lingue straniere “…Solo in caso di particolari gravità del disturbo di apprendimento, anche in comorbilità con altri disturbi o patologie, risultanti dal certificato diagnostico, l’alunno o lo studente possono – su richiesta delle famiglie e conseguente approvazione del consiglio di classe – essere ESONERATI dall’insegnamento delle lingue straniere e seguire un percorso didattico differenziato.” L’ESONERO TOTALE DALLO STUDIO DELLA LINGUA STRANIERA NELLA SCUOLA SECONDARIA NON CONSENTE IL RILASCIO DI UNA LICENZA e di ciò le famiglie devono essere esplicitamente informate e devono firmare uno specifico documento in tal senso, di cui una copia originale viene conservata agli atti della scuola. Strategie didattiche e discipline MATEMATICA, SCIENZE _ Tabelle della memoria, tavola pitagorica, tavola delle formule, delle misure o dei linguaggi specifici, etc…; _ Strutturazione dei problemi per fasi; _ Uso della calcolatrice; _ Computer con correttore automatico e vari programmi e Internet; _ Uso di materiali differenti per appuntare o per fissare graficamente informazioni specifiche; _ Elaborati, materiali vari, conoscenze, documenti o fotografie; _ Sintesi, schemi elaborati dai docenti, mappe concettuali. Strategie didattiche e discipline STORIA, GEOGRAFIA _ Cartine geografiche e storiche; _ Linea del tempo; _ Computer con correttore automatico e vari programmi e Internet; _ Uso di materiali differenti per appuntare o per fissare graficamente informazioni specifiche; _ Elaborati, materiali vari, conoscenze, documenti o fotografie; _ Sintesi, schemi elaborati dai docenti, mappe concettuali. Rilevazione delle difficoltà di apprendimento o delle varie tipologie di disagio Ai fini della rilevazione del disagio anche da parte degli insegnanti, è opportuno aver ben chiari i sintomi e i segnali di ogni difficoltà o disturbo così da poter utilizzare strategie mirate ed efficaci anche con gli alunni che non sono in possesso di diagnosi degli specialisti. Anche gli insegnanti possono rilevare problematiche rispetto all’apprendimento, al comportamento o sul versante psico-emotivo. Rilevazione delle difficoltà di apprendimento o delle varie tipologie di disagio Per la valutazione dei vari tipi di disagio, è importante utilizzare un linguaggio specifico comune che permetta di condividere informazioni chiare e precise, sia tra i vari ordini di scuola che con gli specialisti all’esterno del contesto. Nell’ambiente scolastico possiamo svolgere delle osservazioni specifiche sull’alunno che sono fondamentali per l’analisi dei bisogni e per decidere le strategie didattico-educative più efficaci. E’ utile avvalersi degli stessi strumenti per potersi comprendere in modo chiaro. Griglie per la valutazione oggettiva dei disturbi di apprendimento, dei problemi comportamentali e delle difficoltà emotive nell’alunno Strumento di osservazione guidata che comprende sintomi e segnali dei vari disturbi che si possono incontrare nella sfera dei BES e che ricalca gli stessi parametri che utilizzano i neuropsichiatri per svolgere le diagnosi. Rilevazione della DISLESSIA DISLESSIA Confonde le lettere che appaiono simili graficamente Inverte lettere o sillabe o parti di parola Omette lettere o sillabe Aggiunge lettere o sillabe Legge correttamente una parola e la sbaglia nella riga successiva Legge lentamente Legge sillabando (lettura non scorrevole) Salta le righe o le parole Commette errori di anticipazione Quando legge fatica a cogliere il contenuto del testo Non impara informazioni in sequenza(giorni, mesi, stagioni, ecc.) Fa confusione rispetto ai rapporti spazio-temporali (ieri/oggi, destra/sinistra, lettura dell’orologio, mattina/sera, ecc.) Fatica a ricopiare dalla lavagna Ha difficoltà nello studio se veicolato dalla lettura Rilevazione della DISGRAFIA DISGRAFIA Ha difficoltà a mantenere i giusti rapporti spaziali di misura delle lettere Non rispetta il margine del foglio Lascia spazi eccessivi o troppo ristretti tra i grafemi e/o tra le parole Procede in salita o in discesa rispetto alla riga Ha difficoltà a ricordare come si formano le lettere Ha difficoltà a regolare la pressione esercitata sul foglio Ha difficoltà a riprodurre i differenti stili grafici Ha difficoltà a mantenere una corretta postura e/o impugnatura durante la scrittura Cambia spesso direzione nel gesto grafico per il mancato automatismo L’esecuzione della scrittura non risulta spontanea Mostra confusione nell’organizzazione degli spazi del foglio I disegni che realizza non sono adatti e coerenti all’età anagrafica Fatica a colorare entro i margini Quando colora lascia segni evidenti e lo spazio non è riempito in modo omogeneo Rilevazione della DISCALCULIA DISCALCULIA Ha difficoltà a manipolare i numeri anche con l’utilizzo di strumenti (abaco, regoli, ecc.) Non riesce ad eseguire semplici calcoli a mente Non recupera i risultati delle tabelline Fatica nella comprensione della risoluzione di un problema Scrive un numero al posto di un altro Inverte la sequenza delle cifre dei numeri Compie errori nella lettura dei numeri elevati in particolare se hanno degli zeri Fatica a comprendere la differenza concettuale tra le varie operazioni Non ha ben chiaro il concetto di doppio, triplo o terza parte, quarta parte, ecc. Conta o fa di calcolo con l’utilizzo delle dita Utilizza tecniche di conteggio non facilitanti (nell’addizione parte dall’addendo minore per aggiungere il numero maggiore, ecc.) Ha difficoltà ad incolonnare i numeri delle operazioni Fatica a seguire la direzione procedurale (equivalenze, numeri relativi, ecc.) Applica delle regole proprie di un tipo di operazione in un’altra Rilevazione della DISORTOGRAFIA DISORTOGRAFIA Scambia grafemi fonologicamente simili (“mome” per “nome”) Omette lettere o sillabe (“taolo” per “tavolo”) Aggiunge lettere o sillabe (“tavolovo” per “tavolo”) Inverte lettere (“al” per “la”) Inverte sillabe (“corelo” per “colore”) Scrive grafemi inesatti (“lagi” per “laghi”) Separa illegalmente le parole (“in capace” per “incapace”) Fonde illegalmente le parole (“labete” per “l’abete”) Scambia grafemi omofoni (“quoco” per “cuoco”) Omissione o aggiunta scorretta della lettera H (“ciesa” per “chiesa”) Omissione scorretta di accenti (“ando” per “andò”) Omissione scorretta di doppie (“sula” per “sulla”) Aggiunta scorretta di doppie (“comme” per “come”) Aggiunta scorretta di accenti (“alzà” per “alza”) Rilevazione dell’ ADHD DISTURBO DI ATTENZIONE CON IPERATTIVITA’ (ADHD) Non riesce a stare seduto per lungo tempo Si agita con gli arti e si dimena sulla sedia Quando gli si parla non riesce ad ascoltare Incontra difficoltà ad impegnarsi in attività e nell’organizzazione dei compiti Manifesta irrequietudine interna ed esterna Viene distratto facilmente da stimoli esterni apparentemente insignificanti Interrompe o si comporta in modo invadente Perde oggetti necessari alle attività che deve svolgere Fatica ad organizzare il materiale scolastico Non ha cura del materiale scolastico e lo rovina giocandoci Tende ad essere istintivo e a rispondere precipitosamente Evita attività che richiedono un impegno continuato Incontra difficoltà a porre l’attenzione sui dettagli e compie errori di negligenza Pur avendo compreso le istruzioni, fatica a portare a termine la consegna Rilevazione del DOP DISTURBO OPPOSITIVO-PROVOCATORIO (DOP) Spesso mette in atto comportamenti ostili senza apparente motivazione Tende a mostrarsi aggressivo sia con i compagni che con gli adulti Ha atteggiamenti pessimi nell’affrontare le proposte Si relaziona con i coetanei in modo molto egoista Si pone spesso al centro dell’attenzione con atteggiamenti inadatti al contesto Non rispetta le regole sociali Manifesta uno spiccato egocentrismo Si pone in situazioni di pericolo per attirare l’attenzione Sembra non essere consapevole delle conseguenze dei suoi comportamenti Affronta l’apprendimento con scarsa autostima Mette in atto comportamenti scorretti relazionandosi con i compagni Utilizza prese in giro e offese a carico dei compagni e/o degli adulti Non si rende conto della gravità dei suoi comportamenti e atteggiamenti Sembra non provare sentimenti profondi e ha squilibrio emotivo Rilevazione del DSL DISTURBO SPECIFICO DEL LINGUAGGIO (DSL) Non possiede un ricco vocabolario Ha difficoltà nella ricerca di sinonimi e contrari Fatica a spiegare anche contenuti molto semplici rispetto all’età anagrafica Si esprime con una sintassi sconnessa e scorretta Manifesta difficoltà nell’organizzazione del contenuto e della forma del testo Spesso sembra non trovare “le parole giuste” per esprimersi Ha una strutturazione della frase poco evoluta rispetto ai coetanei Si esprime verbalmente utilizzando numerose pause Fatica a spiegare definizioni di parole conosciute Ha difficoltà nella fluidità della frase Mostra capacità fonologica deficitaria Manifesta notevoli difficoltà nel versante comunicativo Non interiorizza automatismi per i suoni linguistici Comunica verbalmente i contenuti in modo confuso e disorganizzato Rilevazione del DCT DISTURBO DELLA COMPRENSIONE DEL TESTO (DCT) Fatica a comprendere il senso di frasi con sintassi non lineari Spesso ritorna a leggere la stessa frase Fatica a comprendere la strutturazione del testo anche se breve Ha serie difficoltà nell’assimilazione dei contenuti Mostra ostacoli nell’interpretare informazioni non esplicite ma ovvie A volte presenta disorganizzazione spazio-temporale Non comprende del tutto frasi negative o espresse nel modo condizionale Non manifesta immediatezza e automatizzazione della comprensione Nonostante l’impegno e la preparazione, non esegue correttamente le consegne Ha difficoltà nell’individuazione delle funzioni grammaticali Fatica nel riconoscimento del soggetto in una frase o dei personaggi in un racconto Le sue produzioni sono spesso brevi e disorganizzate La memorizzazione dei contenuti risulta un suo ostacolo Non individua le informazioni più rilevanti nel testo e fatica nello studio autonomo Quale modello di PDP utilizzare dopo aver individuato la tipologia di disagio? Dopo aver analizzato in modo approfondito l’eventuale certificazione/diagnosi e/o dopo aver svolto in team importanti considerazioni didattico-educative, è opportuno scegliere il PDP più adatto al singolo caso. Modelli di PDP DSA software elaborato dal Prof. Fogarolo BES Modello ADHD-DOP Modello Svantaggio Socio-culturale Modello Alunni Stranieri Modello per la Scuola dell’Infanzia Dalla teoria alla pratica… Focalizzare l’attenzione su un alunno presente nella classe che non è in possesso di diagnosi clinica ma che manifesta problematiche Utilizzare le Griglie di Valutazione per analizzare il disturbo/deficit/disagio Scegliere il modello di PDP più adatto e confrontarsi ipotizzando le strategie didatticoeducative più efficaci