• Il suo nome deriva da una frase che Roberto Saviano ha usato nel libro “Gomorra“. • L’appellativo fa riferimento alla presenza di roghi nocivi destinati all’eliminazione dei rifiuti, spesso tossici, che vengono smaltiti illegalmente abbandonati in zone non predisposte per la loro accoglienza • Per triangolo della morte si intende la vasta area della Campania compresa tra i comuni di Acerra, Nola e Marigliano nella quale è stato riscontrato negli ultimi anni un forte aumento della mortalità per cancro attribuita all'inquinamento ambientale, principalmente dovuto allo smaltimento illegale di rifiuti tossici. • Le indagini sui roghi tossici della terra dei fuochi hanno messo in un luce un legame con il triangolo della morte facendo diventare i due fenomeni una cosa sola. • Nella zona dei roghi infatti, sono stati trovate centinaia e centinaia di discariche abusive che hanno fatto rientrare la terra dei fuochi nel triangolo della morte. • Il triangolo della morte ha smesso di essere un triangolo per diventare un’intera area, dai contorni indefiniti, compresa fra le province di Napoli e Caserta e comprendente i comuni di Qualiano, Giugliano, Melito, Orta di Atella, Caivano, Acerra, Nola, Marcianise, Succivo, Frattaminore, Frattamaggiore, Mondragone, Castelvolturno.. www.laterradeifuochi.it . • Gli scarti domestici, anche quelli ingombranti, l’immondizia, gli scarti vegetali provenienti da giardini e parchi: sono questi i rifiuti urbani. Quelli speciali, invece, derivano da lavorazioni industriali, da attività commerciali, dal recupero e smaltimento di rifiuti urbani; sono fanghi prodotti da trattamenti e dalla depurazione delle acque reflue, le sostanze e gli oggetti di risulta dell’attività sanitaria e le apparecchiature dei veicoli a motore.. . Generalmente si tratta di prodotti di provenienza industriale e commerciale, ma anche di uso domestico (prodotti delle pulizie, batterie, cosmetici, prodotti di giardinaggio, medicinali scaduti), in agricoltura (fertilizzanti chimici, pesticidi), militare (armi nucleari e chimiche), servizi medici (prodotti farmaceutici), fonti radioattive, industria leggera (impianti di lavaggio a secco). Possono presentarsi in forma liquida, solida o liquame e contenere agenti chimici, metalli pesanti, radioisotopi e altre tossine. Si diffondono facilmente e possono contaminare laghi, fiumi e falde acquifere • I cumuli di rifiuti vengono riversati illegalmente ai margini delle strade o nelle campagne. Poi vengono incendiati, per cercare di eliminarne le tracce. • INDIPENDENTEMENTE DAL TIPO DI RIFIUTO si originano in questo modo dei fumi, che diffondono nell’atmosfera e nelle terre circostanti sostanze nocive (diossina e furani, sostanze tossiche e cancerogene) L'amianto o asbesto è un minerale (un silicato) con struttura fibrosa utilizzato fin dai tempi remoti per le sue particolari caratteristiche di resistenza al fuoco e al calore ma la sua ormai accertata nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti Paesi. Le polveri contenenti fibre d'amianto (più sottili 1300 volte un capello), respirate, possono causare gravi patologie, l‘ASBETOSI per importanti esposizioni, il TUMORE DELLA PLEURA ed il CARCINOMA POLMONARE Tra queste la peggiore sembra essere l’ACNA (azienda coloranti nazionali e affini) di Cengio (TORINO) che fu chiusa per rischio socio-ambientale nel 1999. La fabbrica produceva veleni, sostanze venefiche delle più pericolose: diossine; ammine (composti organici derivanti dall’ammoniaca e contenenti azoto); composti dello zolfo, del cianuro. I fanghi sono stati trasferiti in Campania, a bordo di camion e su navi fatte affondare • L’inquinamento ambientale legato allo smaltimento illecito di rifiuti attraverso fuochi o discariche abusive ma anche al loro smaltimento cosiddetto lecito in discariche non a norma e inceneritori, ha effetti devastanti sulla salute delle persone. • La combustione di rifiuti, porta al rilascio di sostanze cancerogene nell’ambiente, fra cui diossine, policlorobifenili (PCB), metalli pesanti, furani e idrocarburi policiclici aromatici (IPA). • I rifiuti tossici interrati in discariche non idonee vengono accumulati nei vegetali e negli animali. Infiltrandosi nel terreno possono anche arrivare alle falde acquifere. • Una volta liberate nella biosfera, le sostanze tossiche entrano nel corpo umano attraverso l’esposizione sia diretta (inalazione, ingestione, assorbimento cutaneo) che indiretta, quella cioè, a cui sono sottoposti il feto e il neonato, che assorbono sostanze inquinanti già presenti nel corpo della madre. • Quando s’insinuano nel nostro corpo, sostanze cancerogene come le diossine, i PCB e i metalli pesanti, vanno a interferire con il nostro patrimonio genetico, attraverso meccanismi di tipo epigenetico di alterata trascrizione dell’informazione contenuta nel DNA. • In questo modo esse danno luogo a una serie di malattie caratteristiche della nostra società: il cancro, il diabete, l’infertilità, le malattie alle vie respiratorie, le allergie, l’obesità, i disturbi neurodegenerativi, l’alterata risposta allo stress • Col passare del tempo le sostanze chimiche si accumulano nel tessuto adiposo del nostro organismo e quindi anche l’esposizione quotidiana a dosi minime è pericolosa. • Nel periodo intrauterino gli agenti cancerogeni danno un imprinting negativo alla programmazione degli organi del feto, soprattutto del cervello che in questo stadio è la parte più ricca di tessuto adiposo nell’organismo. • La Campania, nonostante la tragediainquinamento, è fra le pochissime regioni italiane a essere rimasta senza registro per problemi di disavanzo della Regione Campania. • La mancanza di un registro tumori «è un’omissione gravissima in quanto si sottrae ai cittadini e ai magistrati l’unico strumento scientifico di monitoraggio che potrebbe essere usato nelle aule di tribunale per sancire giuridicamente i nessi tra l’incremento dei tumori e la persistenza in loco di fonti di inquinamento». Questi i dati emersi da uno studio condotto dall'Istituto per la cura dei tumori Pascale di Napoli e pubblicata nel luglio 2012 su alcuni organi di stampa: • Nei Comuni delle province di Napoli e Caserta il tasso di mortalità standardizzato per patologie tumorali è cresciuto del 27,4% negli uomini e del 23,5% nelle donne. A Caserta si è registrato un incremento del 28,4% negli uomini e del 32,7% nelle donne. • Più in generale, dal 1998 ad oggi, i casi di morte per malattie oncologiche sono aumentate nel Napoletano fino al 47%: un dato in controtendenza rispetto ai decessi per neoplasie nel resto dell'Italia. • "Nel mio lavoro in trincea (da sentinella appunto) ho riscontrato tra i miei assistiti (ne ho 1500) un aumento dei tumori (mammella, retto, linfomi) di malattie respiratorie, di allergie (anche in anziani, mai allergici), di malattie della tiroide (anche in adolescenti), di malformazioni fetali, di infertilità, bambini iperattivi o con disturbi del comportamento... addirittura ho tre giovani donne che hanno dovuto abortire per gravi malformazioni, e due assistite under 30 con il tumore alla mammella e che escono, quindi, dai parametri stabiliti dalla prevenzione secondaria (mammografia erogata gratuitamente dai 45 anni in su)“. LUIGI COSTANZO medico curante di Frattamaggiore. • Costanzo si è però spinto oltre, andando oltre le evidenze riscontrate sul campo. Ha richiesto quindi i dati ufficiali dell'Asl di appartenenza, nei comuni di Frattamaggiore, Frattaminore, S.Antimo, Grumo Nevano, Casandrino, alcuni di questi molto colpiti dalla crisi dei rifiuti degli scorsi anni e dai roghi tossici. Il risultato riscontrato è che i tumori sarebbero triplicati: "i codici di esenzione ticket richiesti per le neoplasie (048) - i tumori, ndr sono TRIPLICATI!!! Tra i tumori più frequenti quello della mammella, (1/3 dei quali ha colpito donne con un'età al di sotto dei 45 anni quindi fuori dall'età prevista per gli screening gratuiti del sistema sanitario nazionale che partono dai 45 anni in poi) e quello del colon-retto". • , napoletano, ordinario di anatomia ed istologia patologica all'università di Siena e direttore dello Sbarro Insititute for Cancer Resarch di Philadelphia, è stato uno dei primi scienziati ad affermare che la Campania è travolta da un'epidemia silente e causata dall'uomo. • Secondo l’eminente scienziato, la CAMPANIA INFELIX è «un laboratorio di cancerogenesi dove le cavie non sono topi, ma i napoletani ed i campani». • E’ arrivata la prima conferma della stretta relazione fra inquinamento atmosferico e tumori del polmone. Il risultato si deve a una ricerca europea pubblicata sulla rivista «Lancet Oncology».Secondo questa ricerca c’è correlazione CERTA fra inquinamento e l’adenocarcinoma, il tumore al polmone dei non-fumatori. • Tra un classe politica che continua a coprirsi e una classe di tecnici che continua a negare l’evidenza, tutto sta venendo alla luce… • La conoscenza del problema e della sua reale entità possono essere il punto di partenza del cambiamento… • “E questo ci deve aiutare perché questa consapevolezza è la nostra forza. Dobbiamo agire su questo. Anche perché il cittadino ha la percezione che le informazioni fornite dallo Stato non sono affidabili. Come dargli torto?” Antonio Giordano