Tesina multimediale
Scuola media” Mendola Vaccaro”
Anno scolastico 2009/10
Salvatore Piscopo classe 3^D
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Storia
Unificazione
d’Italia
Italiano
Giovanni Verga
novella “Libertà”
Storia dell’arte
I macchiaioli
Cost. e citt.
La costituzione
italiana
Geografia
Etiopia
Ed. fisica
I paramorfismi
1855-1870
Tecnologia
Il circuito elettrico
Musica
La musica jazz
Inglese
Il jazz
francese
Costruzione
dell’unione
europea
Scienze
L’elettricità
Storia: Unità d’Italia
1. Una guida per l’Italia: Cavour
Chiusasi l’epoca delle insurrezioni e delle cospirazioni, si aprì il periodo dell’unità
d’Italia caratterizzata dallo Stato Sabaudo di Vittorio Emanuele II grazie a un
grande statista e uomo politico Camillo Benso conte di Cavour
Secondo Cavour solo il Piemonte poteva concretamente condurre l’Italia
all’indipendenza,
per tre ragioni:
 disponeva di un potente apparato militare;
 era una monarchia costituzionale libera dall’influenza austriaca;
 poteva garantire, agli occhi delle grandi potenze europee, che il progetto si sarebbe
realizzato secondo i principi del Liberalismo moderato e non secondo quelli
democratici e repubblicani di Mazzini, considerati pericolosamente eversivi.
Nel decennio dominato dalla personalità di Cavour il Regno di Sardegna divenne lo
Stato-guida del movimento di indipendenza nazionale.
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AVANTI
La questione italiana diventa
europea
Per inserire il Piemonte in un sistema internazionale di alleanze e ottenere
l’appoggio di Gran Bretagna e Francia, Cavour attendeva l’occasione
propizia.
Questa si presentò nel 1854 con la Guerra di Crimea, che opponeva la
Russia a Turchia, Gran Bretagna e Francia. Su invito di queste due,
Cavour inviò un contingente di 18 000 soldati che partecipò all’assedio
della fortezza di Sebastopoli (1855).
Alla fine della guerra Cavour fu invitato a partecipare alle trattative di pace
al tavolo dei vincitori (Congresso di Parigi, 1856).
Il Piemonte alcun compenso tangibile, ma Cavour potè presentare alle
potenze europee la questione italiana. fu denunciato il mal governo di
certi Stati, come quello pontificio e il Regno delle due Sicilie; fu messo
sotto accusa anche l’Austria, che manteneva contingenti militari in varie
parti d’Italia.
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LA GUERRA DI CRIMEA
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2. Il “pericolo” dell’attività
rivoluzionaria dei mazziniani
Il “pericolo”di iniziative rivoluzionarie era reale per l’Italia di allora,
soprattutto da parte di esponenti radicali e mazziniani che si
erano opposti alla spedizione militare di Crimea.
Per Mazzini, il “popolo” era ormai pronto a recepire il messaggio
insurrezionale e aveva fondato il Partito d’azione .
Di fronte al fallimento del progetto rivoluzionario mazziniano molti
democratici e radicali si convertirono al progetto di Cavour. In
questo contesto ebbe un effetto trascinatore la decisione di
Giuseppe Garibaldi di abbandonare la prospettiva repubblicana
di Mazzini e di appoggiare la politica antiaustriaca del Piemonte
di Cavour, in quanto utile alla causa dell’indipendenza e dell’unità
d’Italia.
A tale scopo, insieme ad altri fondò nel 1857 la Società nazionale ,
associazione di appoggio al Piemonte al quale si unirono, oltre ai
Liberali moderati, un gran numero di mazziniani, repubblicani e
democratici radicali.
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AVANTI
3. Gli accordi segreti tra
Napoleone III e Cavour
Il 14 gennaio 1858 Felice Orsini compì un attentato contro Napoleone III.
FELICE ORSINI
Di fronte ad avvenimenti così gravi, fu facile per Cavour convincere Napoleone III che era necessario
accelerare la soluzione della questione italiana per stroncare il dilagare dell’estremismo
rivoluzionario. Da parte sua, Napoleone si convinse che, diventando l’arbitro delle due vicende
italiane, avrebbe affermato l’egemonia francese in campo europeo. Accettò, quindi, di incontrare
segretamente Cavour nella piccola città termale di Plombières, il 20 luglio 1858.
Qui fu firmato un accordo che prevedeva un’alleanza difensiva tra la Francia e il Piemonte: la
Francia sarebbe intervenuta al fianco dell’alleato nel caso in cui questo fosse stato aggredito
dall’Austria, ottenendo in cambio Nizza e la Savoia.
Una volta sconfitta l’Austria, il nuovo assetto politico della penisola sarebbe stato caratterizzato dalla
presenza di tre Stati:
 un regno dell’Alta Italia comprendente il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, l’Emilia e la Romagna
sotto la dinastia dei Savoia;
 un regno dell’Italia centrale formato dalla Toscana e dai territori pontifici;

un regno meridionale senza la dinastia borbonica.
Il papa avrebbe conservato solamente la sovranità su Roma e ottenuto la presidenza di una futura
Confederazione italiana.
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NAPOLEONE III
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4. Seconda Guerra di Indipendenza
Per provocare l’iniziativa austriaca come previsto
nell’accordo, i Piemontesi spostarono alcuni
reparti militari al confine con il LombardoVeneto e favorirono l’afflusso di volontari
armati da tutta l’Italia.
L’Austria, inasprita da tanti segnali di ostilità, inviò
al Piemonte un ultimatum, chiedendo il disarmo.
L’ultimatum venne respinto e il 26 aprile 1859
l’Austria dichiarò guerra al Piemonte.
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Le fasi vittoriose della guerra
L’esercito austriaco invase il Piemonte. Il 4 giugno 1859 i Franco-Piemontesi, sotto il
comando diretto di Napoleone III, sconfissero gli a Magenta.
Negli stessi giorni Garibaldi, al comando dei Cacciatori delle Alpi, liberava l’Alta
Lombardia, con Bergamo, Brescia, Varese e Como. Gli Austriaci tentarono la
contro offensiva ma subirono due sconfitte parallele: a Solferino da parte dei
Francesi, a San Martino da parte dei Piemontesi.
La rivolta esplose anche nello Stato Pontificio ( Bologna e Romagna).
A Firenze, Modena e Parma i sovrani furono costretti alla fuga e si costituirono
governi provvisori che chiesero l’annessione al Piemonte. Napoleone III vedeva
sconfitti i suoi piani e decise allora di trattare autonomamente la pace con
l’Austria. Tra il disappunto del Piemonte e dei patrioti italiani finiva la guerra.
Vittorio Emanuele II dovette firmare l’armistizio di Villafranca (11 luglio 1859).
La successiva Pace di Zurigo stabilì che:
 l’Austria avrebbe ceduto alla Francia la Lombardia, che poi passo al Piemonte;
 i principi spodestati sarebbero tornati nei loro domini;

il Veneto sarebbe rimasto all’Austria.
Vittorio Emanuele fu costretto ad accettare le condizioni dei due imperatori. Quanto
stabilito non era però destinato a diventare realtà.
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L’annessione dell’Italia centrale al
Piemonte
I governi provvisori di Firenze, Parma, Modena, Bologna e Ferrara si
rifiutarono di lasciare il posto ai vecchi sovrani, anzi si coalizzarono
per avviare assemblee di popolo e chiedevano l’annessione al
Piemonte.
Cavour si incontrò con Napoleone III che reclamava la cessione di Nizza
e la Savoia. A tale richiesta Cavour rispose che l’imperatore, firmando
separatamente l’armistizio con l’Austria, aveva violato gli accordi. Si
giunse così ad un nuovo patto: le cessioni territoriali in cambio dell’annessione
al Piemonte di Toscana, Emilia, Romagna, Parma e Modena.
Si decise tuttavia, con l’approvazione della Gran Bretagna che fossero le
popolazioni ad esprimere liberamente, attraverso i plebisciti , la
volontà di far parte del regno di Sardegna.
Si applicava, in Italia, il principio secondo il quale i popoli decidono
liberamente il proprio destino politico. E i plebisciti, svoltisi, tra l’11 e
il 12 marzo 1860 , sancirono con una maggioranza schiacciante la
volontà di annessione al Piemonte.
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5. Garibaldi e l’annessione dell’Italia
del Sud
L’annessione dell’Italia centrale alimentò nei patrioti la speranza di poter allargare
il processo di unificazione anche al resto d’Italia.
Soprattutto in Sicilia era molto attivo il movimento mazziniano. Pur conservando
un programma di riforme sociali più avanzate di quelle volute da Cavour,
perfino Mazzini si era convinto che, per raggiungere l’unità, era
necessario accettare la monarchia sabauda.
Nel mese di marzo 1860, i mazziniani siciliani, chiesero a Garibaldi di organizzare
una spedizione per la liberazione dell’isola. Cavour cercò di ostacolare
l’impresa.
 il prevalere del programma democratico mazziniano avrebbe potuto
compromettere il ruolo di guida dei moderati;

una rivolta popolare avrebbe causato l’intervento delle potenze estere,
complicando la situazione.
La difficoltà furono alla fine superate, anche perché Vittorio Emanuele II si
dimostrò segretamente favorevole all’impresa.
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L’impresa dei mille
Nella notte del 5 maggio 1860 Giuseppe Garibaldi , con 1089
volontari, i cosiddetti mille , salpò da Quarto sulle navi a vapore
Piemonte e Lomhardo, diretto in Sicilia.
sbarcò a Marsala, l’11 maggio. Qui fu accolto con entusiasmo .
Garibaldi, a Salemi , invitò la popolazione a ribellarsi al giovane
Francesco II, re dal 1859, e dichiarò di assumere i pieni poteri in
Sicilia in nome di Vittorio Emanuele II, re d’Italia.
Sconfisse il 15 maggio i borbonici a Calatafimi; dopo tre giorni di
scontri violenti, sostenuto dal popolo insorto, conquistò Palermo
( 29 maggio).
Garibaldi promise che vi sarebbe stata una distribuzione delle terre
comunali, ma non arrivò mai a mantenere l’impegno, per non
perdere l’appoggio della borghesia. Fu costretto, anzi, a reprimere
energicamente le sommosse dei contadini.
In agosto le truppe di Garibaldi sbarcarono in Calabria, con l’obiettivo
di risalire la penisola puntando sulla capitale del Regno borbonico.
Il 6 settembre Francesco II lasciò la capitale per rifugiarsi a Gaeta.
Il 7 settembre Garibaldi entrò a Napoli, vittorioso “liberatore del Sud.
L’ITALIA DURANTE IL 1859
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GIUSEPPE GARIBALDI
Garibaldi fu il protagonista più amato del Risorgimento italiano e
divenne il simbolo dell’Unità d’Italia.
Garibaldi nacque nel 1807, a Nizza, da famiglia ligure di marinai e
piccoli mercanti. La città, che era allora sotto il dominio francese
di Napoleone, era stata a lungo parte del regno piemontese dei
Savoia.
Da bambino, Garibaldi amava il mare come il suo ambiente
naturale. La sua abilità nel muoversi in acqua era tale che, si
racconta, da giovane salvò la vita a parecchie persone.
Condottiero in America
Dalla Francia riparò in America meridionale, dove visse per 12 anni,
facendo la vita del guerriero.
Nelle sue avventure venne sempre seguito dalla moglie Anita,
sposata a Montevideo nel 1842 e diventata, anch’essa parte del
mito garibaldino.
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L’intervento di Cavour e la conquista
delle Marche e dell’Umbria
Fu a questo punto che Cavour decise di intervenire direttamente. Temeva che
Garibaldi puntasse alla conquista di Roma e che i successi militari dei
garibaldini spingessero i mazziniani democratici a proclamare al Sud la
Repubblica.
A questo fine, in seguito ad alcuni disordini provocati nelle Marche ed in
Umbria, il Piemonte poté inviare un esercito e occupare le due regioni
pontificie.
La battaglia decisiva contro le truppe dei mercenari dello Stato pontificio avvenne
il 18 settembre a Castelfidardo. Marche e Umbria furono acquisite al Regno
di Sardegna.
Il 4-5 novembre 1860 un plebiscito avrebbe sancito l’annessione delle regioni
occupate.
L’esercito piemontese proseguì poi verso il Mezzogiorno, affinché Vittorio
Emanuele II, con la sua presenza, potesse dare un aspetto di legalità
all’impresa di Garibaldi, che aveva suscitato le proteste dei regnanti europei.
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Garibaldi consegna il Sud nelle mani
di Vittorio Emanuele
Il 26 ottobre 1860, a Teano, Garibaldi incontrò Vittorio
Emanuele II cedette ogni potere.
Sciolte le truppe dei suoi garibaldini,
chiese al re che i suoi ufficiali fossero integrati
nell’esercito nazionale. Ciò non avvenne, perché l’immissione
nell’esercito regolare di democratici rivoluzionari avrebbe
creato disordini e problemi.
Per parte sua, Garibaldi, rifiuta qualsiasi onorificenza, si ritirò
nell’isola di sua proprietà, Caprera, a Nord della Sardegna.
Il 21-22 ottobre, le popolazioni de Sud avevano votato con un
plebiscito l’annessione dell’Italia meridionale al Regno di
Sardegna.
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La proclamazione del Regno d’Italia
Nel gennaio 1861 si svolsero le elezioni per il nuovo
Parlamento, con il successo dei moderati.
Il 17 marzo 1861 a Torino il Parlamento proclamò
ufficialmente la nascita del Regno d’Italia e dichiarò
Vittorio Emanuele re d’Italia, “per grazia di Dio e per
volontà della nazione”.
Mancavano solo Roma, con il Lazio, e il Veneto
all’unificazione totale dell’Italia.
Ma Cavour, il grande protagonista dell’unità italiana, non
poté veder realizzato quest’ ultimo progetto, perché
morì il 6 giugno 1861.
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5. La Terza Guerra di Indipendenza
Cinque anni più tardi, l’Italia trovò l’occasione propizia per conquistare il
Veneto.
Il nuovo Regno non era militarmente preparato ad affrontare una guerra; tuttavia
i governanti italiani decisero di partecipare al conflitto, per non perdere
l’opportunità di ampliare il territorio.
Il 19 giugno 1866 l’Italia iniziava la Terza Guerra di Indipendenza come alleata
della Prussia contro l’Austria. Il nuovo esercito subì una grave sconfitta a
Custozza, presso Verona. Un ulteriore sconfitta patì la flotta italiana presso
Lissa, isola della Dalmazia.
Per l’Italia fu una disfatta, appena mitigata dell’azione di Garibaldi, il quale, con i
suoi volontari, aveva sconfitto gli austriaci a Bezzecca, nel tentativo di
liberare il Trentino.
Nel frattempo, però, la Prussia aveva sconfitto l’Austria a Sadowa, in Boemia. La
successiva Pace di Vienna premiava anche l’Italia con l’acquisizione del
Veneto.
Garibaldi fu costretto a ritirarsi e il Trentino restò ancora in mano austriaca.
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AVANTI
INCONTRO TRA GARIBALDI E
VITTORIO EMANUELE II A
TEANO
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GARIBALDI NELLA MATURITA’
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CAVOUR
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FELICE ORSINI
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LO SBARCO DEI “MILLE”
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L’ITALIA DURANTE IL 1859
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7. La conquista di “Roma capitale”
Al compimento dell’unità mancava ancora il Lazio e la
città di Roma, che tutti i patrioti ritenevano la naturale
capitale d’Italia.
La conquista avvenne tre anni dopo nel 1870 Napoleone
III sconfitto dalla Prussia dovette abbandonare il trono
francese e Roma rimase senza il suo difensore.
IL 20 settembre 1870 l’esercito italiano, apertosi una
breccia nelle mura di Porta Pia, penetrava a Roma.
Il papa Pio IX scomunicò il re e il governo italiano.
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AVANTI
PAPA PIO IX
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LA BRECCIA DI PORTA PIA
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L’organizzazione del nuovo Stato
e i problemi da risolvere
Il governo del nuovo Stato ora doveva risolvere molti problemi tra
quali:
l’analfabetismo;
la questione meridionale e il brigantaggio;
l’emigrazione.
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AVANTI
La questione meridionale e il
problema del brigantaggio
La situazione di difficoltà economica e sociale riguardava tutte le regioni italiane,.
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IL BRIGANTAGIO E LA
QUESTIONE MERIDIONALE
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L’ANALFABETISMO
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Il problema dell’emigrazione
Uno dei fenomeni più imponenti e complessi della storia italiana a cavallo dei due
secoli fu l’intensificarsi di un già consistente flusso migratorio.
L’emigrazione italiana si inseriva all’interno del flusso migratorio europeo, che
in questo periodo vide decine di milioni di persone lasciare i propri Paesi
dirette in Sud America, in Australia e negli Stati Uniti.
Emigrarono principalmente agricoltori, artigiani ed operai espulsi dal sistema
produttivo, persone per la maggior parte analfabete.
Se inizialmente l’emigrazione transoceanica si indirizzò verso il Brasile e l’
Argentina, dagli inizi del ‘900 le mete preferite divennero le città industriali
degli Stati Uniti : New Orleans, Boston e in misura maggiore, New York.
Emigrare rappresentava non solo l’unica speranza di trovare lavoro e di
migliorare le condizioni di vita, ma assicurava anche una fonte di reddito alle
famiglie rimaste nel Paese, che ricevevano dai parenti emigrati somme di
denaro per vivere più dignitosamente.
L’emigrazione portò all’economia nazionale un flusso di valuta pregiata attraverso
le rimesse ( denaro inviato in patria ) dei lavoratori italiani all’estero.
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L’EMIGRAZIONE
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IL QUARTO STATO
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I Macchiaioli: pittori del realismo
italiano
Come in Francia, anche in Italia emerge, intorno alla metà dell’Ottocento,
l’esigenza di abbandonare i modi della pittura accademica utilizzando un
linguaggio orientato al realismo.
Firenze e Napoli sono le città in cui per prime si avvia questo nuovo corso. La
prima, in particolare, attrae intellettuali, artisti, patrioti, grazie alla politica di
apertura promossa dai Granduchi di Toscana.
Luogo di riunione è il Caffè Michelangelo.
Qui prende corpo, intorno al 1856, il movimento dei pittori Macchiaioli. Essi
affermavano che la realtà può essere resa sulla tela attraverso macchie di colore
che consentono di cogliere in sintesi le forme delle cose. Per dar forza alle
immagini, i Macchiaioli accentuano il contrasto tra luce e ombra, accostando
zone di colore omogeneo. Essi abbandonano presto i soggetti storici,
preferendo temi quotidiani e semplici.
Principali interpreti del movimento sono Giovanni Fattori, Silvestro Lega e
Telemaco Signorini, riuniti nella cosiddetta Scuola di Piagentina. Ad essi si
aggiungono Raffaello Sernesi e Giuseppe Abbati.
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IL CAMPO ITALIANO ALLA
BATTAGLIA DI MAGENTA
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BUOI AL CARRO
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GIOVANNI FATTORI
Giovanni Fattori nacque a Livorno il 6 settembre 1825.
E’ il pittore più rappresentativo dei Macchiaioli. Descrive i colori, i volti e i gesti
dei contadini contrapponendo i toni chiari delle grandi distese naturali a
piccole macchie di colore bruno: il bruno degli animali, degli arnesi da lavoro,
degli abiti maremmani.
Le sue opere possiedono anche un’elevata forza espressiva, comunicata dai gesti
spontanei ed essenziali delle figure umane.
Pochi esempi dei sui primi lavori sono giunti ad oggi; si tratta esclusivamente di
schizzi, il che fa ritenere che il lavoro sia diventato più forte e maturo solo
dopo il 1851, quando l’artista era ormai sui trent’anni
Fattori prese parte alle battaglie per l’Unità d’Italia. Il primo lavoro di soggetto
risorgimentale, Il campo italiano alla battaglia di Magenta, risale a questo periodo.
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BESTIAME AL PASCOLO
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GIOVANNI FATTORI
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Inglese il jazz
New Orleans is famous for its Jazz music played in the open air, its beautiful
architecture and its Carnival. If you like architecture you must pay a visit to
the “vieux carré” ( the old square = antica piazza) that is the French Quarter.
It was designed in 1721( seventeen twenty-one) and it is full of houses made
of wood and stucco decorated with arcades and colonnades. Here you can see
restaurants and such as the “Café du Monde” and visit interesting museum.
There is a particular atmosphere in the streets of New Orleans. You can listen to
musical bands playing jazz. Jazz music was created after the end of the
American civil war in 1865, many of the freed black slaves moved To this city.
They went there to find jobs on the Mississippi riverboats and began playing
jazz together in bars and clubs. Jazz music was a combination of spirituals,
African blues and above all improvisation. It was, in certain sense, the music
of the poor. Then, little by little, it became a mass entertainment and gained
more importance thanks to great singers like LOUIS ARMSTRONG.
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LOUIS ARMSTRONG
Italiano: Giovanni Verga e novella
“Libertà”
Giovanni Verga nacque a Catania nel 1840 da una famiglia di
proprietari terrieri, seguì gli studi nella sua città, dove s’iscrisse
alla Facoltà di Legge, ma non li concluse avendo deciso di
dedicarsi all’attività letteraria.
Partecipò con passione alle vicende storico-politiche del suo tempo
e nel 1865 si trasferì a Firenze, allora capitale del nuovo Regno
d’Italia, dove venne in contatto con numerosi letterati, tra i quali
Luigi Capuana, il maggior teorico del Verismo.
Nel 1872 si trasferì a Milano, dove ferveva una ricca vita artistica e
letteraria e dove i problemi sociali del Paese erano più vivamente
sentiti. Qui Verga maturò la sua adesione al Verismo e scrisse le
opere più importanti. Nel 1893 ritornò a Catania, dove visse in
un volontario isolamento fino alla morte, avvenuta nel 1922.
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GIOVANNI VERGA
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Le opere di Verga
L’attività letteraria di Verga fu ricca e diversificata. Iniziò con romanzi storici e romanzi
romantici, passionali, ambientati nel mondo aristocratico e ricco borghese: Una
peccatrice(1866), Storia di una capinera(1871), Eva(1873)e Tigre reale(1875)
Dal 1874 in poi le opere di Verga assumono caratteristiche completamente nuove e
testimoniano la sua adesione al Verismo: Nedda(1874): tragica storia di una giovane
donna siciliana che vede morire di stenti i suoi cari.; Vita dei campi(1880); Novelle
rusticane(1883): due raccolte di novelle che descrivono la vita semplice, dura, delle
sua gente di Sicilia; I Malavoglia(1881)
e Mastro don Gesualdo(1889): due romanzi facenti parte del progettato ciclo di romanzi
intitolato I Vinti, che però non fu condotto a temine.
I Malavoglia racconta la storia di una famiglia di pescatori travolta da disavventure e
disgrazie.
Mastro don Gesualdo narra la vita di un manovale che a forza di duro lavoro e sacrifici
riesce a diventare ricco e a innalzarsi socialmente, ma finisce miseramente, solo e
abbandonato, rimpiangendo tutta la <<roba>> accumulata nella vita e ora dissipata
dai familiari.
Tra le novelle più importanti c’è la novella “Libertà”.
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COPERTINA DEI MALAVOGLIA
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Novella “Libertà”
Verga in questa novella rivive la vicenda di Bronte dopo la
rivolta della povera gente che voleva dividere le terre dei
ricchi, alcuni sventolavano un fazzoletto rosso dal campanile e
altri gridavano nella piazza la parola “ Libertà”
Quest’evento storico che narra il poeta è ricordato come “I fatti
di Bronte”, ed è una reazione del popolo siciliano all’inganno
garibaldino.
I contadini vedevano la libertà come la ridistribuzione delle terre,
i garibaldini come libertà morale e personale che era garantita
dalla costituzione italiana.
Questa volontà di non ridistribuire le terre fu una delle cause del
brigantaggio, una sorta di protesta armata contro lo Stato.
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Francese: costruzione dell’unione
europea
L’Union euroéenne, esat nait à la fin de la seconde guerre mondiale.
L’idée a été lancée par Robert Schuman, minitsre français des affaires étrangères,dans son discours du 9 mai 1950.
L’unité dans la diversité
L’Europe est un continent caractérisé par de nombreuses traditions et languages différentes et des valeurs
communes.
Aujourd’hui, l’Union européenne aborde bien d’autres thèmes qui concernent directement notre vie de tous les
jours.
L’Union européenne a assuré un demi siècle de stabilité, de paix et de sécurité. Elle a contribué à l’élévation du
niveau de vie et a renforcé la voix de l’Europe dans le monde.
Les institutions de l’UE
Les décisions sur des questions d’intérètcommun sont prises démoctratiquement au niveau européen. Chaque
institution de l’Union européenne joue un ròle spécifique.
Les citoyens européens
Ètre citoyen européen donne des droit mais aussi des devoirs. On a le droit par example de circules, vivre et
travailler dans un autre pays de l’Union européenne. À 18 ans, on a le droit de voter et d’ètre élu aux élection
européennes.
Bien sùr, il est obligatorie de respecter les lois et les règles habituelles du pays où l’on est. On peut donc ètre citoyen
européen tout en gardant sa propre nationalité
Les institutions de l’Union européenne: La Commission européenne, Le Conseil européen, Le Conseil des
ministres, Le parlament européen, La Cour de justicie, Le Comité des régions, Le Comité économique et social,
La Cour des comptes.
Les symboles de l’Europe
Le drapeau, L’euro, Le passeport européen, La journée de l’Europe, L’himne européen
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ROBERT SCHUMAN
Geografia: l’Etiopia
Nel paesaggio tormentato dell’Etiopia, tra altopiani e bassure, montagne e profonde vallate, si
sono sviluppati popoli diversi, ognuno in una zona distinta. La lingua ufficiale è l’amharico,
gli amhara sono solo il 30 % della popolazione.
Gli Etiopici nacquero dall’incrocio fra africani nilotici e genti venute dalla penisola Arabica
Isolata e ben difesa dall’altitudine fin dall’antichità si sviluppò una civiltà particolare, dotata di
una propria lingua e di un alfabeto scritto.
Nel IV secolo il popolo si convertì al cristianesimo, ma vi erano già un gruppo di ebrei: la
tradizione narra che qui furono portate le Tavole della Legge scomparse in Israele. Nel
Nord-Ovest, le 37 isole del lago Tana ospitano monasteri e tombe di imperatori, mentre a
Lalibela si trovano 11 enormi cattedrali, con architetture scavate nella roccia e dipinti
murali, che conservano antichi segreti.
Un ramo della “grande cicatrice”, qui fu detta Fossa dei Galla, percorre l’altopiano. Molte ambe
superano i 3500 metri. I fiumi e i torrenti hanno scavato profonde valli, sul fondo delle quali
cresce una vegetazione tropicale. Il lago più grande è il Tana il cui emissario è il Nilo
Azzurro, che scende dall’altopiano con le cascate Tinisat.
Il 40% del territorio è al pascolo; le mandrie di bovini, ovini e caprini si spostano sempre
perché sono minacciati dalla siccità.
Dopo la perdita dell’Eritrea, l’Etiopia tratta per ottenere l’uso del porto di Assab sul Mar Rosso,
e utilizza maggiormente il porto di GIBUTI, capitale dell’omonimo Stato di lingua francese
e araba e di popolazione prevalentemente somala, con un clima torrido. Tra Addis Abeba e
Gibuti funziona l’unica ferrovia, che è a scartamento ridotto: percorre 784 km con 1355
ponti per attraversare un territorio particolarmente accidentato.
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BADIERA DELL’ETIOPIA
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LA POSIZIONE GEOGRAFICA
DELL’ETIOPIA
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Ed. fisica: i paramorfismi
Per paramorfismi si intende tutto ciò che pur determinando un’alterazione della forma
corporea, e correggibile e provoca dolore. I dismorfismi avvengono quando le
alterazioni dello scheletro si sono ormai cicatrizzate quindi incorreggibili e provocano
dolore.
La colonna vertebrale di fronte deve presentarsi rettilinea, per tanto ogni deviazione di
quest’ultima sul piano frontale prende il nome di scogliosi e le cause sono dovute agli
atteggiamenti scoliotici che si hanno durante le giornate ma a volte questi tipi di
paramorfismi una persona li ha perche possono essere fattori ereditari.
I pesi molto elevati inoltre possono provocare scoliosi.
Ogni paramorfismo ha origine da squilibri muscolari-legamentosi(solitamente dovuti ad
abitudini statiche o motorie scorrette) che protratti nel tempo, tendono a diventare
dismorfismi coinvolgendo anche il normale accrescimento osseo. In base alla gravità
ed al grado di maturazione ossea raggiunto al paziente, i paramorfismi possono essere
trattati con esercizi di rieducazione posturale(chinesiterapia), corsetti o tutori, o
intervento chirurgico. I paramorfismi più comuni sono atteggiamenti che possono far
giungere alla scoliosi quindi: ipercifosi dorsale, piede piatto e ginocchio valgo(o varo).
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LA SCOLIOSI
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PARAMORFISMI
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La Costituzione Italiana
Entrò in vigore il 1° gennaio 1948.
I lavori dell’Assemblea costituente durarono più di un anno e il testo definitivo fu
approvato il 22 dicembre 1947.
La costituzione è la legge fondamentale di uno Stato: garantisce i diritti
dei cittadini e definisce l’ordinamento dello Stato.
La costituzione è divisa in 4 sezioni (principi fondamentali prima parte, 18
disposizioni transitorie e finali parte seconda ) ed è composta da 139 articoli.
Il testo si apre con l’esposizione dei principi fondamentali; essi sono
particolarmente importanti perché riconoscono e garantiscono i diritti
inviolabili dei cittadini:
prima tra tutti l’uguaglianza davanti alla legge, alla vita e il diritto al lavoro,
dichiarando la Repubblica italiana unica e indivisibile
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LA COSTITUZIONE
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LA FIRMA DELLA
COSTITUZIONE
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L’EMBLEMA DELLA
REPUBBLICA ITALIANA
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Tecnologia: il circuito elettrico
Per mantenere attivo il flusso di cariche elettriche attraverso un conduttore, è necessario
che i due estremi o poli di esso siano collegati tra loro in un circuito elettrico
mediante un generatore di corrente elettrica, ad esempio una pila.
Esso ha la funzione di mantenere costante nel tempo la differenza di potenziale tra i due
estremi del conduttore, proprio come una pompa in un circuito idraulico.
In un circuito elettrico vi si trovano generatore(la pila), filo conduttore, utilizzatore (la
lampadina), interruttore (una lamina di metallo posta tra i due capi del filo
conduttore).
Perché il circuito elettrico sia percorso dalla corrente, è necessario che sia chiuso, cioè non
interrotto.
Tra i diversi tipi di circuito che si possono realizzare, ricordiamo i circuiti in serie e in
parallelo.
Nei circuiti in serie gli utilizzatori sono collegati tra loro e sono posti uno in seguito
all’altro, appunto “in serie”. Il funzionamento di ciascuno di essi dipende dal
funzionamento di quello che lo precede. Se come a volte accade nelle insegne
pubblicitarie, una lampadina è guasta, tutte le lampadine successive rimangono spente.
Nei circuiti in parallelo gli utilizzatori sono collegati al generatore, ma in modo
indipendente l’uno dall’altro. Il guasto di uno di essi non determina pertanto il
mancato funzionamento degli altri.
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CIRCUITO IN SERIE E IN
PARALLELO
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Musica: la musica jazz
I canti di lavoro
Il termine jazz indica un genere musicale nato negli Stati Uniti tra la
fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento e deriva dalla fusione della
musica degli schiavi neri deportati dall’Africa (canti di lavoro,
spirituals e gospel) e la cultura dei coloni bianchi.
A loro era concessa solo la libertà di cantare: le lunghe ore di fatica nei
campi di cotone erano tristemente ritmate dai canti di lavoro o work
song , che intonavano insieme i ritmi della lontana terra africana.
I canti di lavoro si possono differenziare in base alla situazione lavorativa
in cui i neri si trovavano:
 plantion song, eseguito durante il lavoro nei campi;
 chain-gang song, eseguito durante la costruzione di strade ferrate
con le catene ai piedi.

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LE JAZZ BAND
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I gospel e gli spirituals song
I gospel song sono canti ispirati alla Bibbia che i
neri cantavano durante le funzioni religiose.
Là si riunivano per cantare melodie improvvisate,
nacquero così gli spirituals, canti spirituali che
cantavano delle loro sofferenze.
Le caratteristiche musicali degli spirituals sono:
 forma responsoriale;
 frequente ripetizione delle frasi ;
 Accompagnamento ritmico fatto con il solo battito
delle mani.
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Il blues
Il blues è un’altra importante espressione della musica
dei neri; è essenzialmente un canto dal ritmo
particolare che esprime uno stato d’animo
malinconico
Le caratteristiche musicali del blues sono:
 parole ripetute più volte e spezzate da lunghe
pause
generalmente è formato da tre frasi musicali
 Il ritmo è sincopato
La melodia è costruita sulla scala blues.

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Scienze: elettricità
ATOMO CARICATO
NEGATIVAMENTE
ATOMO CARICATO
POSITIVAMENTE
Strofinando con un panno oggetti di plastica, vetro ebanite, essi acquistano la proprietà di
attirare o respingere altri corpi.
Questo fenomeno dipende dalla struttura dell’atomo e, in particolare, e dalla proprietà che
hanno alcuni atomi di perdere o acquistare elettroni in determinate condizioni.
Gli atomi normalmente sono elettricamente neutri, cioè il numero di particelle aventi carica
positiva, i protoni, e di particelle aventi carica negativa, gli elettroni, è lo stesso.
Quando, però, gli atomi che costituiscono un corpo, perdendo o acquistando elettroni,
assumono una carica elettrica positiva o negativa, anche il corpo cessa di essere
elettricamente neutro.
Esso acquisisce pertanto uno stato elettrico o, come si dice normalmente, risulta elettrizzato.
Un corpo è elettrizzato quando possiede un eccesso di carica; viene detto caricato
positivamente quando perde elettroni; caricato negativamente quando acquista elettroni.
Un corpo elettrizzato attira corpi di carica elettrica opposta e respinge quelli che hanno la
medesima carica.
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Corpi isolanti e corpi
conduttori
CORPI ISOLANTI
( MARMO)
CORPI CONDUTTORI
(RAME)
In alcuni corpi, che prendono il nome di isolanti, le cariche elettriche si
muovono con grande difficoltà e restano, per così dire, intrappolate
all’interno del corpo stesso.
In altri corpi, invece, che sono detti conduttori, le cariche elettriche si muovono
liberamente e con notevole facilità.
Infatti, in questi materiali, alcuni elettroni, detti elettroni di conduzione, sono
legati debolmente al nucleo, per cui possono spostarsi all’interno di un
conduttore.
Sono materiali isolanti il vetro, l’ambra, la paraffina, la gomma, la porcella, il
legno, il marmo. Tra i materiali conduttori ricordiamo i metalli, in particolare
il mercurio, l’argento, il rame, le leghe e alcuni non metalli, come la grafite e il
carbone.
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L’elettrizzazione dei corpi
Il processo di elettrizzazione dei corpi può essere
compiuto mediante tre metodi differenti:
 per strofinio,
 per contatto;
 per induzione.
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ELETTRIZZAZIONE PER
STROFINIO
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ELETTRIZZAZIONE PER
CONTATTO
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ELETTRIZZAZIONE PER
INDUZIONE
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Corrente elettrica
La corrente elettrica è il flusso ordinato e prolungato di
cariche elettriche all’interno di un conduttore.
Nella corrente elettrica affinché delle cariche elettriche
passino attraverso un conduttore, generando così
corrente elettrica, è necessario che agli estremi del
conduttore siano accumulate quantità diverse di
cariche elettriche.
Si definiscono polo positivo l’estremo del conduttore
verso il quale gli elettroni si avvicinano, polo negativo
l’estremo dal quale gli elettroni si allontanano.
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I CIRCUITI ELETTRICI E LA
RESISTENZA ELETTRICA
Per mantenere attivo il flusso di cariche elettriche attraverso
un conduttore, è necessario che i due poli di esso siano
collegati tra loro in un circuito elettrico mediante un
generatore di corrente elettrica.
Un circuito elettrico è costituito da un generatore (la pila),
da un filo conduttore, da un utilizzatore (la lampadina)
e da un interruttore (una lamina di metallo posta tra i
due capi del filo conduttore).
Perché un circuito elettrico sia percorso dalla corrente, è
necessario che esso sia chiuso, cioè non interrotto.
Tra i diversi tipi di circuito ricordiamo: circuiti in serie e
circuiti in parallelo
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LA RESISTENZA ELETTRICA
E LE LEGGI DI OHM
La resistenza che un corpo oppone al passaggio di una
corrente elettrica prende il nome di resistenza
elettrica.
La resistenza elettrica è una grandezza fisica e la sua
unità di misura è l’ohm, dal nome del fisico tedesco
Georg Simon Ohm. Lui riuscì a dimostrare
l’esistenza di una relazione tra la differenza di
potenziale esistente alle estremità di un filo
conduttore, la sua resistenza e l’intensità della
corrente elettrica che lo attraversa.
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IL MAGNETISMO
La proprietà di attirare oggetti ferrosi non appartiene a tutti i materiali, ma
solo ad alcuni, chiamati magneti.
Nella bussola si può rilevare che una delle due estremità del magnete è
sempre orientata verso il Nord geografico. Questa estremità prende il
nome di polo nord magnetico; l’altra, opposta e orientata quindi
sempre verso il Sud geografico, si chiama polo sud magnetico.
I poli opposti di due magneti si attraggono; i poli uguali si respingono.
I poli magnetici non si possono mai separare.
La terra può essere considerata un enorme magnete in cui il polo sud
magnetico si trova quasi in corrispondenza del Nord geografico e il
polo nord magnetico nel punto opposto.
Le bussole si basano sulla proprietà magnetiche della Terra e sono
costituite da magneti a forma di ago, liberi di ruotare.
Il processo di magnetizzazione avviene per strofinio, per contatto e per
induzione.
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LA CALAMITA
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LA BUSSOLA
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L’EFFETTO
ELETTROMATGNETICO
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L’effetto elettromagnetico
Un conduttore metallico percorso da corrente si
comporta come un magnete, cioè esercità su una
bussola gli stessi effetti di un magnete. Questo
fenomeno prende il nome di effetto
elettromagnetico
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Tesina multimediale (Piscopo Salvatore 3D)