Tema Nazionale di Studio
LIONS 108L
Dall’abuso sui minori
alla violenza sulle donne… Combattiamo il silenzio!
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
Governatore
Marco PAOLINI
« Sidera Firiemus»
1
I MALTRATTAMENTI E GLI ABUSI
SUI MINORI
LO STATO DELL’ARTE
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
2
ASPETTI GENERALI
I maltrattamenti e le violenze ai bambini/e sono sempre esistiti senza che
se ne avesse, però, la consapevolezza, sviluppatasi in tempi recenti grazie
ai cambiamenti che si sono verificati a livello sociale (Romito 2001).
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Patrizia MARINI NOVARINA
3
Gli abusi e i maltrattamenti nella storia
Comportamenti abusanti compaiono nei miti e nelle fiabe che ci raccontano di figli divorati dai genitori,
come :
•
nel mito di Krònos
•
o abbandonati, come Edipo lasciato su una
montagna con i piedi legati e feriti,
•
anche la Bibbia racconta di padri che
sacrificano i figli benché il sacrificio di Isacco
da parte di Abramo sia fermato all’ultimo
momento
•
oppure di figli minacciati di morte o uccisi,
come nella “strage degli innocenti” ordinata da
Erode
•
o come nelle fiabe di Pollicino e di Hansel e
Gretel.
Dunque i miti raccontano una realtà che ha
sempre accompagnato la storia dell’umanità
(Correra e Martucci, 1988)
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Patrizia MARINI NOVARINA
4
Gli abusi e i maltrattamenti nella storia
In ogni epoca storica troviamo condotte che oggi non esiteremmo a definire abuso: pensiamo allo
sfruttamento economico, al lavoro minorile, all’abbandono, all’incuria e all’esercizio di un potere
pressoché assoluto, letteralmente di vita o di morte.
•
In Inghilterra, ad esempio, non era raro che i
bambini fossero accecati per impietosire le
persone e ottenere elemosine;
•
i bambini che attraverso l’evirazione
potevano garantire una preziosa “voce
bianca”, anch’essa fonte di notevole
guadagno per la famiglia (Centro S. Maria Mater
Domini, 1997; Abburrà et. al., 2000)
•
alcune
correnti
del
Protestantesimo
Calvinista attive nel Nord America
svilupparono la dottrina della “naturale
depravazione” del fanciullo, per questo
l’educazione doveva tendere, con un ampio
uso di punizioni corporali, a sottomettere
completamente la volontà dei bambini,
vincendo le loro “inclinazioni malvagie”
(Correra e Martucci, 1988).
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Patrizia MARINI NOVARINA
5
Gli abusi e i maltrattamenti nella storia
la consapevolezza collettiva del maltrattamento
•
Nel 1874 a New York un’infermiera scopre una bambina incatenata al letto con ematomi, ferite ed
abrasioni su tutto il corpo. L’unico modo che trovò per aiutare la bambina fu denunciare il caso alla
locale Società di Protezione degli Animali che, esaminato il caso, riconoscendo che rientrava nei
compiti previsti dal proprio statuto, poté intervenire e salvare la bambina (Correra e Martucci, 1988).
•
Nel 1875 a seguito di quel evento a New York fu fondata la
prima Società di Protezione dell’Infanzia: la New York Society
for the Prevention of Cruelty to Children, a dieci anni di distanza
dalla fondazione della Society for the Prevention of Cruelty to
Animals.
•
Alla fine del 1800 i bambini erano considerati meno degni di
attenzione e di difesa degli animali (Cofano, 1993).
Non dobbiamo pensare che oggi le cose siano molto diverse, ci
sono moltissime associazioni in difesa degli animali, cani, gatti,
cavalli o visoni, e nella sola zona di Liverpool ci sono 1500 rifugi per
animali contro i 200 rifugi per donne maltrattate (Stoddart, 2002).
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6
Gli abusi e i maltrattamenti nella storia
Le prime segnalazioni della letteratura medico – legale e
pediatrica
Risalgono a Tardieu, che nel 1852 a Parigi descrisse il caso di due
bambine morte per le sevizie di un’istitutrice.
Altre segnalazioni le troviamo nel :
•
1929 da parte di Parisot e Cassaude,
•
1946 un radiologo pediatra americano, Caffey, riscontrò in vari
bambini la presenza di ematomi subdurali associati di frequente
a fratture multiple delle ossa lunghe dovute a cause non
accidentali.
Queste osservazioni furono poi confermate successivamente dai
Silverman (1953) Kempe e coll. (1962) che, con la definizione di
“Battered Child Syndrome” (in italiano “Sindrome del Bambino
Picchiato”), descrissero una precisa entità nosologica relativa alle
diverse forme di maltrattamento fisico.
Qualche tempo dopo viene sostituita la definizione precedente con
quella più completa di “Child Abuse and Neglet” (in italiano “Abusi
ed Incuria verso l’Infanzia”) che comprende l’intero quadro dei
maltrattamenti, da quelli fisici, emotivi, all’incuria, all’abuso
sessuale.
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Patrizia MARINI NOVARINA
7
Gli abusi e i maltrattamenti nella storia
Da questo momento in poi molte saranno le definizioni proposte e le precisazioni fatte in
base alle diverse impostazioni, ma il termine, che sul piano internazionale viene
maggiormente riconosciuto e usato, è “Child Abuse” (Correra e Martucci, 1988; Colesanti, 1995).
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IL BAMBINO COME SOGGETTO
Nel 1959 con la “Dichiarazione dei Diritti del Bambino” dell’ONU, il bambino comincia a
diventare soggetto di diritto e non è più un oggetto del tutto sottomesso all’autorità
parentale e degli adulti.
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9
IV Seminario Criminologico del Consiglio d'Europa
(1978)
definisce gli abusi sessuali sui minori come
"gli atti e le carenze che turbano gravemente i bambini e le bambine, attentando alla
loro integrità corporea, al suo sviluppo fisico, intellettivo e morale, le cui manifestazioni
sono la trascuratezza e/o lesioni di ordine fisico e/o psicologico e/o sessuale da parte di
un familiare o di altri che hanno cura del bambino".
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Il National Center of Child Abuse and Neglect
(1981)
lo definisce:
" quella situazione in cui, attraverso atti intenzionali o
disattenzione grave nei riguardi dei bisogni di base del
bambino, il comportamento di un genitore (o di un suo
sostituto, o di un altro adulto che si occupa di lui), abbia
causato danni o menomazioni che potevano essere previsti
o evitati, o abbia contribuito materialmente al
prolungamento o al peggioramento di un danno o di una
menomazione esistente".
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L'Organizzazione Mondiale della Sanità
(OMS)
definisce l'abuso e il maltrattamento sui minori"
tutte le forme di cattivo trattamento fisico e/o affettivo, abuso sessuale, incuria o
trattamento negligente nonché sfruttamento sessuale o di altro genere che provocano
un danno reale o potenziale alla salute, alla sopravvivenza, allo sviluppo o alla dignità
del bambino, nell’ambito di una relazione di responsabilità, fiducia o potere”.
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Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia
Il primo atto formale di una certa rilevanza che testimonia questa maggiore attenzione alla figura del
minore è la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia, sottoscritta a New York il 20.11.89 e
ratificata dall'Italia con la Legge 176 del 1991.
l'articolo 3
sancisce chiaramente che
"...in tutte le decisioni riguardanti i fanciulli che scaturiscano da istituzioni, di assistenza sociale,
private o pubbliche, tribunali, autorità amministrative o organi legislativi, "l 'interesse superiore del
fanciullo deve costituire oggetto di primaria considerazione".
In particolare, l'articolo 9, comma 3,
stabilisce che
"deve essere rispettato il diritto del fanciullo separato...omissis...da uno dei genitori di mantenere
relazioni personali e contatti diretti in modo regolare con entrambi i genitori".
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13
Il 25 Gennaio 1996, a Strasburgo, viene sottoscritta la Convenzione
Europea sull'Esercizio dei Diritti dei Fanciulli
Focalizza l'attenzione sui minori che divengono oggetto di una particolare tutela.
comma 2 dell'articolo 1, la Convenzione stabilisce che,
"nella tutela dell'interesse ottimale dei minori, gli Stati parti, devono garantire la promozione dei loro
diritti, la garanzia dei loro diritti procedurali e la facilitazione dell'esercizio degli stessi, l'assicurazione
che i minori siano, essi stessi o attraverso altre persone, informati ed autorizzati a prendere parte alle
procedure che li riguardano, avviate dinanzi alle autorità giudiziarie".
all'art. 3, la Convenzione stabilisce
il diritto dei minori di essere consultati e di esprimere i propri punti di vista; inoltre, all'art. 4 è stabilito
che, quando il giudicante reputi il minore privo di sufficiente capacità di comprensione (comma 2),
questi avrà diritto di richiedere, personalmente o attraverso altre persone, un rappresentante speciale
nei procedimenti dinanzi ad autorità giudiziarie che lo coinvolgono (comma 1).
il ruolo dell'autorità giudiziaria,
"prima di prendere una decisione, dovrà valutare se dispone di informazioni sufficienti per poter
decidere nel migliore interesse del minore e, se necessario, dovrà ottenere ulteriori informazioni
consultando il minore personalmente; quindi dovrà dare il giusto peso al punto di vista del minore".
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CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI ALL'INFANZIA
IL MALTRATTAMENTO
Secondo il Consiglio d’Europa si ha
“quando il minore è oggetto di aggressione da parte dei familiari
con conseguenze fisiche che vanno da lesioni come ecchimosi,
fratture e bruciature, fino alla morte”.
fisico
è la forma più manifesta e facilmente riconoscibile
psicologico:
è forse l'abuso più difficile ad essere individuato, se non
quando ha già determinato gli effetti devastanti sullo sviluppo
della personalità del bambino; in notevole incremento negli
ultimi anni con lo stile di vita della società consumistica e
materialistica e la crisi della famiglia.
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CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI ALL'INFANZIA
PATOLOGIA DELLA FORNITURA DI CURE
Un tempo identificata nella incuria, in realtà viene individuata non solo nella carenza di cure, ma anche
nella inadeguatezza delle cure fisiche e psicologiche offerte, considerandole sia da un punto di vista
quantitativo che qualitativo.
Si possono distinguere le seguenti forme:
•
INCURIA:
cioè la carenza di cure fornite (la cosiddetta violenza per
omissione);
•
DISCURIA:
quando le cure, seppur fornite, sono distorte ed inadeguate
se rapportate al momento evolutivo del bambino;
•
IPERCURA:
quando viene offerto, in modo patologico, un eccesso di
cure. In questo gruppo è compresa la sindrome di
Münchhausen per procura, il medical shopping e il chemical
abuse.
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CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI ALL'INFANZIA:
ABUSO SESSUALE
•
Secondo la definizione del Consiglio d’Europa,
“quando il minore è coinvolto da parte dei familiari
in atti sessuali che presuppongono violenza o ai
quali non può acconsentire con consapevolezza”.
•
Secondo Kempe (1989) l’abuso sessuale è “il
coinvolgimento di bambini e adolescenti, soggetti
immaturi e dipendenti, in attività sessuali che essi
non comprendono ancora completamente, alle
quali non sono in grado di acconsentire con totale
consapevolezza o che sono tali da violare tabù
vigenti nella società circa i rapporti familiari”.
Con questo termine dobbiamo considerare tutti gli atti
che sono volti all’eccitazione e alla gratificazione
sessuale dell’adulto, compresi quelli che avvengono
senza contatto fisico tra adulto e bambino, e
indipendentemente dall’uso o meno di forza fisica.
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CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI ALL'INFANZIA
ABUSO SESSUALE
Tale forma di abuso è onnicomprensiva di tutte le pratiche sessuali manifeste o mascherate a cui
vengono sottoposti i minori e comprende:
•
abuso sessuale intrafamiliare
Non riguarda solo quello comunemente considerato
tra padri o conviventi e figlie femmine, ma anche
quello tra madri o padri e figli maschi, nonché forme
mascherate in inconsuete pratiche igieniche; è
attuato da membri della famiglia nucleare (genitori,
compresi quelli adottivi e affidatari, patrigni,
conviventi, fratelli) o da membri della famiglia
allargata (nonni, zii, cugini ecc.; amici stretti della
famiglia);
•
abuso sessuale extrafamiliare
Interessa indifferentemente maschi e femmine e
riconosce spesso una condizione di trascuratezza
intrafamiliare che porta il bambino ad aderire alle
attenzioni affettive che trova al di fuori della famiglia;
è attuato, di solito, da persone conosciute dal
minore (vicini di casa, conoscenti ecc.).
A questa classificazione si può aggiungere una
distinzione ancora più ampia
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Patrizia MARINI NOVARINA
18
CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI ALL'INFANZIA:
ABUSO SESSUALE
•
ABUSO ISTITUZIONALE
quando gli autori sono maestri, bidelli, educatori, assistenti di
comunità, allenatori, medici, infermieri, religiosi, ecc., cioè tutti
coloro ai quali i minori vengono affidati per ragioni di cura,
custodia, educazione, gestione del tempo libero, all'interno delle
diverse istituzioni e organizzazioni;
•
ABUSO DA PARTE DI PERSONE SCONOSCIUTE
(i cosiddetti "abusi di strada");
•
SFRUTTAMENTO SESSUALE A FINI DI LUCRO
da parte di singoli o di gruppi criminali organizzati(quali le
organizzazioni per la produzione di materiale pornografico, per lo
sfruttamento della prostituzione, agenzie per il turismo sessuale);
•
VIOLENZA DA PARTE DI GRUPPI ORGANIZZATI
(sette, gruppi di pedofili, ecc.).
Non è affatto infrequente che vengano attuate da parte di più
soggetti forme plurime di abuso (ad esempio, abuso intrafamiliare e
contemporaneo sfruttamento sessuale a fini di lucro; abuso da parte
di adulti della famiglia e di conoscenti, ecc.).
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Patrizia MARINI NOVARINA
19
Chi e' il bambino maltrattato
•
•
•
Per quanto riguarda l'età
Si scatenano più facilmente nel caso di bambini della fascia da 0 a 3
anni.
E’ un'età in cui il bambino vive un periodo in cui sono più complessi i
problemi di adattamento e per cui esso ha poche capacità personali di
sottrarsi alle percosse o comunque di denunciare il suo abusante.
Per quanto riguarda il sesso
Vi è una assoluta parità nel maltrattamento tra i due sessi. Al più si
può affermare che più frequentemente viene maltrattato il bambino
del sesso opposto a quello desiderato dai genitori poiché la sua
nascita delude le loro aspettative.
Per quanto riguarda le caratteristiche specifiche del bambino
maltrattato
Vi sono dei fattori che più di altri possono far sì che il minore divenga
vittima dell'episodio violento. Infatti, non tutti i bambini sono uguali:
già al momento della nascita presentano caratteristiche proprie che
vengono definite "personalità di base" o "differenze costituzionali".
Naturalmente un bambino irrequieto, che piange, che ha difficoltà di
alimentazione sarà più esposto al rischio di essere maltrattato rispetto
ad un bambino che non crea problemi ai genitori.
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Patrizia MARINI NOVARINA
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DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE DEGLI ABUSI
ALL'INFANZIA
Si è concordi nel ritenere che tutte le forme di
abuso
incidano
sullo
sviluppo
fisico,
psicologico, emotivo, comportamentale e
relazionale del minore, condizionando l'assetto
totale dell'intera personalità in fieri.
Ogni forma di violenza ai danni di un minore,
costituisce sempre un attacco confusivo che
destabilizza la personalità in via di sviluppo, e
provoca danni a breve, medio e lungo termine
sul processo di crescita dell'individuo:
il bambino abusato è prima di tutto violato nella
psiche.
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Patrizia MARINI NOVARINA
21
STATISTICHE SUI
MALTRATTAMENTI
E SUGLI ABUSI
IN ITALIA
Rilevazione statistica effettuate dal Centro del Bambino Maltrattato in riferimento al sesso delle
vittime di abuso sessuale pervenute a conoscenza del Centro tra il 1985 e il giugno 1997
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Patrizia MARINI NOVARINA
Dott.ssa Patrizia MARINI NOVARINA
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La realtà dell'abuso
Più recentemente, la Commissione Scientifica "Monitoraggio del maltrattamento" del Coordinamento Italiano dei Servizi
contro il Maltrattamento e l'Abuso all'Infanzia (CISMAI) ha realizzato nel 1999 una rilevazione del maltrattamento e
dell'abuso sessuale sui minori sulla base dei dati raccolti da alcuni centri e servizi del CISMAI in relazione ai casi di
maltrattamento e/o abuso sessuale segnalati o in carico a tali enti negli anni 1998 e 1999.
Alla rilevazione hanno partecipato 7 centri o servizi aderenti al Coordinamento e, di questi, 2 sono servizi/centri pubblici,
mentre 5 sono servizi/centri privati (che spesso hanno però convenzioni con gli enti pubblici per gestire l'intervento nei
casi di abuso sessuale su minori).
Il materiale raccolto è riferibile a 928 minori segnalati o in carico negli anni indicati .
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Patrizia MARINI NOVARINA
23
La realtà dell'abuso
Lo strumento per la rilevazione è stato una scheda specifica, elaborata in tre anni dalla Commissione.
Riguardo alle varie tipologie di violenza, dal diagramma relativo (realizzato dalla ricerca del CENSIS) risulta che dopo le
situazioni a rischio di violenza (oltre il 26%) e la trascuratezza (quasi il 22%) - situazioni queste in cui dovrebbe
maggiormente operare l'attività di prevenzione - la tipologia di violenza percentualmente più commessa è l'abuso
sessuale (circa il 20%).
Emerge, dunque, l'immagine di un bambino
abbandonato a se stesso, non stimolato, non
curato, isolato affettivamente e spettatore della
conflittualità in famiglia che spesso arriva a
coinvolgerlo.
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Patrizia MARINI NOVARINA
24
La realtà dell'abuso
Tali violenze, secondo questa ricerca ,
sono commesse, nella quasi totalità dei
casi, in ambiente domestico (91%).
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Patrizia MARINI NOVARINA
Dott.ssa Patrizia MARINI NOVARINA
25
La realtà dell'abuso
Anche da un'altra ricerca svolta nel 2002, dalla Scuola Romana Rorschach (Centro studi e intervento
infanzia violata), sui dati raccolti da 35 audizioni protette di minori sessualmente abusati, è stato
confermato quest'ultimo risultato.
L'abuso sessuale è stato distinto in abuso sessuale :
•
intrafamiliare ed intradomestico: quando l'abuso sessuale è commesso dal genitore o
comunque da un parente convivente con il minore;
•
intrafamiliare ed extradomestico: quando l'abuso è perpetuato da un parente non convivente o
da un amico di famiglia;
•
extrafamiliare: quando l'abuso è compiuto da un soggetto estraneo al minore e/o alla famiglia.
Le tipologie
dell'abuso sessuale
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Patrizia MARINI NOVARINA
26
La realtà dell'abuso
È emerso che si ha un numero più elevato di casi di abuso sessuale intrafamiliare extradomestico. Considerando poi,
oltre a questa, la percentuale dei casi di abuso sessuale intrafamiliare intradomestico, il numero dei casi di abuso
intrafamiliare risulta fortemente maggiore rispetto a quello dei casi di abuso extrafamiliare.
Dalla ricerca del CENSIS
risulta infatti che chi ha
compiuto
violenza
è
in
prevalenza il padre (autore
principale o unico), seguito
dalla madre (secondo autore).
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27
La realtà dell'abuso
Per quanto riguarda la composizione familiare, da un'ulteriore rilevazione sulla violenza all'infanzia,
compiuta nel 2002 dalla Dott.ssa Celeste Pernisco, pedagogista, è emerso che la maggioranza dei
bambini vittime di violenze vive in nuclei costituiti da entrambi i genitori biologici conviventi (il 56%) e la
famiglia "normale" continua ad essere l'ambito in cui si verificano la maggior parte degli abusi.
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28
La realtà dell'abuso
Riguardo al sesso delle vittime di abuso sessuale, dalla ricerca svolta da Terragni risulta che si tratta
soprattutto di soggetti di sesso femminile e di età media raramente al di sotto dei sei anni.
Egli sostiene che "parlare di violenza nei confronti di bambini significa, nella grande maggioranza dei
casi, parlare di violenze nei confronti di bambine e adolescenti“.
Per i maschi è stato comunque registrato un notevole rischio di abuso sessuale extrafamiliare, a
differenza delle femmine dove l'abuso avviene più frequentemente nell'ambito familiare.
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Dott.ssa Patrizia MARINI NOVARINA
29
La realtà dell'abuso
Rilevazioni statistiche sul sesso ed età delle vittime di abuso sessuale compiute dal CISMAI nel 1999.
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Dott.ssa Patrizia MARINI NOVARINA
30
La realtà dell'abuso
Rilevazione statistica compiuta dalla Scuola Romana Rorschach nel 2002 sull'incidenza degli abusi
sessuali a seconda del sesso del minore e dell'età.
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Patrizia MARINI NOVARINA
Dott.ssa Patrizia MARINI NOVARINA
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La realtà dell'abuso
Dalla rilevazione compiuta dalla Dott.ssa Pernisco , maschi e femmine non risultano subire una
quantità diversa di azioni abusanti per quanto riguarda la violenza sessuale "tradizionale" (come gli atti
di libidine e i rapporti sessuali penetrativi o nell'avvio alla prostituzione), mentre nelle violenze
connesse alle attività organizzate di pedofilia i maschi sono coinvolti in misura quasi doppia rispetto
alle femmine.
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La realtà dell'abuso
È stato inoltre rilevato che i bambini stranieri subiscono maggiormente le varie forme di violenza
sessuale rispetto ai minori italiani.
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Dott.ssa Patrizia MARINI NOVARINA
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La realtà dell'abuso
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TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
Le tipologie di maltrattamento riscontrate fanno rilevare:
•
•
•
•
una alta percentuale di maltrattamento fisico (46%)
seguita da abuso sessuale (22%)
trascuratezza (16%)
maltrattamento psicologico (8%) e situazioni di pregiudizio (8%).
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35
TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
In relazione all'autore della violenza possiamo
osservare la irrilevanza dei membri della rete
parentale e la netta prevalenza di due diverse
modalità di maltrattamento:
•
quella che viene perpetrata da entrambi i
genitori (139 pari al 35%) all'interno di una
situazione familiare fortemente conflittuale e
critica nella quale viene progressivamente
meno qualsivoglia relazione positiva con il
bambino
•
e quella che vede in un solo genitore,
tendenzialmente nel padre (163 pari al 41%)
più che nella madre (66 pari al 16%) il
principale responsabile della violenza.
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36
TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
L'età dei bambini si colloca prevalentemente nell'infanzia (6-10 anni) e nella prima infanzia (0-5 anni).
Le misure di tutela già attuate prima dell'avvio del lavoro presso il CBM sottolineano la presenza di situazioni di alto
rischio che hanno richiesto nella gran parte dei casi, il collocamento in ambienti eterofamiliari e solo nel 25% dei casi la
permanenza nella famiglia di origine.
Per quanto riguarda l'ambito dell'abuso sessuale sui minori, alcuni dati significativi arrivano dal Censis , secondo le cui
ricerche, il perfetto estraneo rappresenta solo una minima parte della percentuale dei responsabili di abuso sessuale. In
effetti, i procedimenti penali del Tribunale di Roma nell'anno 1996 dimostrano che (fig. 1), nel complesso:
– il 90% dei casi di abuso nei confronti dei minori avviene in famiglia, e vede nel ruolo di abusante il padre
naturale, il patrigno o, più raramente, la madre/matrigna;
– l'8% avviene in ambito extrafamiliare, come la scuola o la palestra, e l'abusante risulta essere una persona
conosciuta precedentemente dall'abusato, come l'insegnate, il personale scolastico, o altre figure
professionali vicine al mondo dei minori;
– appena il 2% dei casi di abuso nei confronti dei minori chiama in causa abusanti che risultano del tutto
sconosciuti al minore abusato.
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Rilevazione statistica sull'ambito dell'abuso sessuale sui
minori compiuta dal Censis nel 1999
Per quanto riguarda i minori vittime di violenza sessuale (violenza carnale e molestie sessuali), il
rapporto annuale del 1998 (tab. 1) del Censis, ha calcolato in Italia un numero oscillante tra i 10.500 e i
21.000 minorenni ogni anno.
Secondo i dati forniti da tale rapporto, in Italia, su un totale di 470 denunce:
•
•
406 sono a carico di autori noti
mentre solo 64 sono a carico di autori ignoti.
Inoltre, circa due bambini su mille subirebbero, ogni anno, violenza sessuale con 1 caso ogni 400
minori, ogni 4 scuole (tra elementari e medie inferiori) e ogni 500 famiglie.
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Telefono Azzurro
Rilevazione statistica sull'ambito delle denunce per violazione sessuale su minori
compiuta dal Censis dal 1993 al 1997
•
•
•
Nel 1997, il servizio ha raccolto circa 135 segnalazioni di abuso sessuale sui minori, fra queste, solo il 9% risulta
essere stato commesso da sconosciuti (viceversa, la maggior parte dei casi denunciati ha origine all'interno della
struttura familiare (compresi i genitori acquisiti e i compagni dei genitori) o, in proporzioni inferiori, nell'ambito delle
persone conosciute ai minori.
Bisogna però tener presente che i riscontri di Telefono Azzurro provengono da un servizio di consulenza e di primo
intervento, per cui se da un lato l'affidabilità statistica e metodologica andrebbe meglio verificata, dall'altra è
verosimile pensare che siano maggiormente aderenti alla realtà, visto che si tratta di segnalazioni fatte ad un ente
non giudiziario e come tale "libero" dalle "formalità" delle accuse da sporgere alle autorità pubbliche.
Anche i dati nazionali relativi alle denunce presso le Forze dell'Ordine comunque, confermano la relativa esiguità
delle denunce contro ignoti.
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39
TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
I dati più recenti forniti dal Ministero dell'Interno, Dipartimento della Pubblica Sicurezza , documentano
che nel:
– 1999, su un totale di 522 persone denunciate, 357 erano conosciute dalla vittima
– mentre nell'anno 2000, su un totale di 621 persone denunciate, 476 erano conosciute dalla
vittima.
Rilevazione statistica sull'ambito delle denunce per violazione sessuale su minori fornita dal Ministero
dell'Interno, anno 1999 e 2000
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Patrizia MARINI NOVARINA
40
TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
Rilevazione statistica sull'ambito delle denunce per violazione sessuale su minori fornita dal Ministero
dell'Interno, con comparazione del periodo gennaio-agosto 2001 e gennaio-agosto 2002
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Patrizia MARINI NOVARINA
41
CONCLUSIONI
•
L'abuso sessuale perpetrato ai danni dei minori si configura in Italia come un fenomeno
essenzialmente domestico.
•
Inoltre, uno studio più approfondito del fenomeno dell'abuso intrafamiliare , che tiene conto di
un'analisi qualitativa dei casi e delle denunce presso le autorità di polizia, dimostra come la
violenza si perpetri all'interno di tipologie di famiglie che non risultano connotate né in termini di
ceto socioeconomico né in termini di collocazione geografica .
•
Indipendentemente dal reddito, dal titolo di studio, dalla professione dei genitori, dalla città o
regione di residenza, la violenza e l'abuso delle famiglie sono un fenomeno reale, le cui ragioni
sono da rintracciarsi negli equilibri interni alle coppie e alle famiglie e nei loro sistemi di relazione,
spesso incerti e problematici.
•
Per quanto riguarda la composizione familiare, da una rilevazione sulla violenza all'infanzia
compiuta dalla Dott.ssa Celeste Pernisco nel 2002 , è emerso che la maggioranza dei bambini
vittime di violenze vive in nuclei costituiti da entrambi i genitori biologici conviventi (56%) e la
famiglia "normale" continua ad essere l'ambito in cui si verificano la maggior parte degli abusi.
Rilevazione statistica compiuta dalla Dott.ssa Perisco sulla struttura familiare delle vittime di abuso
sessuale, nel 2002.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
42
TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
43
TIPOLOGIE DI MALTRATTAMENTO
Rilevazione statistica compiuta dalla
Perisco, con confronto dei sessi e nazionalità delle vittime in base alle
caratteristiche dell'abuso sessuale, nel 20023
D3ott.ssa
Le statistiche evidenziano, infatti, che i bambini extracomunitari sono, più spesso di quelli italiani, vittime di rapporti
sessuali, indotti alla visione di pornografia ed avviati alla prostituzione .
La causa, probabilmente, si può ricondurre alla loro stessa situazione di vita, caratterizzata da una quasi totale
abbandono sia da parte delle istituzioni, sia da parte della famiglia (costretta a lottare per la sopravvivenza con un
elevato numero di figli).
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
44
STUDIO ONU SULLA VIOLENZA CONTRO I
BAMBINI - STATISTICHE
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
45
Studio ONU sulla violenza contro i bambini - Statistiche
Almeno 53.000 bambini
sono stati assassinati nel 2002 in tutto il mondo
150 ml di bambine e 73 ml di bambini
sotto i 18 anni sono stati sottoposti nel 2002 a rapporti
sessuali forzati o ad altre forme di violenza che
includono il contatto fisico molesto
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
Tra il 20 e il 65% dei bambini in età scolare
dichiarano d'esser stati vittime di atti fisici o
verbali di bullismo nei 30 giorni precedenti
l'intervista
Un numero variante tra 100 e 140 ml di donne e
ragazze hanno subito, su scala mondiale, una
qualche forma di mutilazione o taglio dei
genitali.
46
Studio ONU sulla violenza contro i bambini - Statistiche
Nel 2004
218 milioni di bambini sono stati coinvolti nel lavoro minorile,
di cui 126 milioni in attività lavorative rischiose .
Stime del 2000
5,7 milioni di bambini risultavano coinvolti in attività lavorative
forzate o imposte loro per l'estinzione di un debito
(bonded labour),
1,8 milioni nel giro della prostituzione e della pornografia,
circa 1,2 milioni risultavano vittime del traffico di minori
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
nel 2002
Il tasso di omicidi di bambini era due volte maggiore nei
paesi a basso reddito di quello registrato nei paesi ad
alto reddito (ad es. 2,58 contro 1,21 su una
popolazione di 100.000 persone).
I tassi più alti di omicidio si rilevano durante l'adolescenza in particolar modo tra i ragazzi - in un età compresa tra
i 15 e 17 anni (3,28 per le ragazze e 9,06 per i ragazzi)
e nei bambini tra 0 e 4 anni (1,99 per le bambine e
2,06 tra i bambini)
47
Studio ONU sulla violenza contro i bambini - Statistiche
Un'insieme di studi condotti in 21 paesi (la maggior parte dei quali sviluppati)
rileva che una percentuale variante tra il 7 e il 36% delle donne e il 3 e il 29% degli uomini
afferma d'esser stata vittima di abusi sessuali durante l'infanzia,
e la maggior parte degli studi ha riscontrato che il tasso di abusi tra le bambine è da una volta e
mezzo a tre volte superiore a quello dei bambini.
La maggior parte degli abusi è avvenuta in ambito familiare
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
48
Studio ONU sulla violenza contro i bambini - Statistiche
Uno studio multi paese condotto dall'OMS,
comprendente tanto paesi sviluppati che in via di sviluppo,
indica che tra l'1 e il 21% delle donne ha denunciato di
essere stata abusata sessualmente prima del 15° anno di
età, nella maggior parte dei casi da membri maschi della
famiglia
La violenza tra conviventi
accresce il rischio delle violenze in famiglia sui
bambini, con studi dalla Cina, Colombia, Egitto,
Messico, Filippine e Sud Africa che mostrano la
correlazione più stretta tra violenza contro le donne e
violenza contro i bambini
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
Si stima che ogni anno, su scala mondiale, tra i 133 e i 275
milioni di bambini assistano a violenze familiari .
Uno studio effettuato in India
ha riscontrato che la violenza domestica
raddoppia il rischio di violenza contro i
bambini .
49
Studio ONU sulla violenza contro i bambini - Statistiche
Almeno 8 milioni di bambini
si trovano, su scala mondiale, in istituti d'accoglienza .
Relativamente pochi vi si trovano perché privi di genitori,
mentre la maggior parte dei bambini sono in istituto perché
disabili, a causa della disintegrazione della loro famiglia, di
situazioni di violenza domestica e delle loro condizioni sociali
ed economiche, povertà inclusa
I bambini rinchiusi nei centri di detenzione
sono frequentemente sottoposti a violenze commesse dal
personale stesso degli istituti, sia come forma di controllo
sia come punizione, spesso per infrazioni minime.
In almeno 77 paesi, le punizioni corporali e altre punizioni
violente sono accettate negli istituti penali come misure
disciplinari legali
Lo sfruttamento di minori nella prostituzione, pornografia infantile
e attività simili costituisce una violenza.
Si stima che 1 milione di bambini entrino ogni anno nel giro di tali
settori di sfruttamento
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
50
La violenza contro le donne è forse la più
vergognosa violazione dei diritti umani.
E' forse la più diffusa.
Non conosce confini geografici, culturali o di
stato sociale.
Finché continuerà, non potremo pretendere di
realizzare un vero progresso verso
l'uguaglianza, lo sviluppo e la pace.
Kofi Annan
Segretario Generale delle Nazioni Unite
8 marzo 1999
La violenza sulle donne:
una battaglia da vincere.
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Governatore
Marco PAOLINI
« Sidera Firiemus»
51
Presentato dai Lions Club
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52
PRESUPPOSTI DEL SERVICE
La violenza sulle donne non ha tempo né confini, è endemica e non risparmia nessuna nazione o
paese, industrializzato o in via di sviluppo che sia.
Non conosce nemmeno differenze socio-culturali: vittime ed aggressori appartengono a tutte le classi
sociali perché, al di là di quello che tutti i giorni viene mostrato dai media, il rischio maggiore sono i
familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici, dai vicini di casa, dai conoscenti stretti e dai colleghi di
lavoro. Secondo l’Oms, una donna su cinque ha subito, nella sua vita, abusi fisici o sessuali da parte di
un uomo.
Bisogna considerare che da studi effettuati sulla violenza di genere
risulta che da un quinto a un quarto di tutte le donne in Europa hanno
subito atti di violenza fisica almeno una volta nelle loro vita adulta e che
più di un decimo delle donne ha subito violenza sessuale che
comportano l’uso della forza. La violenza contro le donne è un
problema internazionale ed europeo e nonostante da decenni se ne
parli , la comunità internazionale non è riuscita a porre fine a questa
forma di criminalità estremamente distruttiva.”
(tratto dalla relazione al Parlamento Europeo il 18.3.2011 Commissione per i diritti della
donna e dell’uguaglianza di genere)
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Patrizia MARINI NOVARINA
53
L’OMICIDIO
La prima causa di morte delle donne in Europa e nel mondo non sono gli incidenti stradali, i tumori, la
fame o l’AIDS:
È L’OMICIDIO.
Il più delle volte, questo si consuma in famiglia, per mano di parenti,
mariti, amanti, compagni, conoscenti.
Il più delle volte il gesto è giustificato facendo leva sul movente
passionale, sul contesto disagiato, sul fatto che avvenga in zone critiche
del pianeta.
Tuttavia, vi è un termine comune tra tutti questi omicidi, il fatto che la
vittima sia donna e questo, spesso, viene calcolato come elemento
secondario rispetto al fatto, alla violenza, alla morte.
E’ noto che le società di matrice patriarcale e quelle divise in classi generano meccanismi ideologici per
perpetrare e giustificare le relazioni di disuguaglianza, discriminazione, ingiustizia e tutti i tipi di
violazioni dei diritti di quelle parti sociali che stanno in una posizione subordinata e marginale.
Tali meccanismi vengono fatti propri e riprodotti non solo dalle classi che ne beneficiano, ma anche
dalle classi che ne sono vittime, che si rassegnano al loro status e si sentono alienate.
Un dato importante che ci preme segnalare è come spesso, oltre alla donna, altri soggetti restino
coinvolti in queste drammatiche uccisioni: per lo più i figli e le figlie della vittima e dell’autore, amiche,
conoscenti, spesso una parente, di frequente un’altra donna.
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54
Nel 1993
le Nazioni Unite hanno predisposto una Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne:
• riconoscendo il bisogno urgente di una universale applicazione alle donne dei diritti e dei principi con
riguardo all'uguaglianza, alla sicurezza, alla libertà, all'integrità e alla dignità di tutte le persone
umane;
• riconoscendo che la violenza contro le donne è una manifestazione delle relazioni di potere
storicamente disuguali tra uomini e donne, che ha portato alla dominazione e alla discriminazione
contro le donne da parte degli uomini e ha impedito il pieno avanzamento delle donne, e che la
violenza contro le donne è uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono
costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini;
• richiamando la conclusione del paragrafo 23, in allegato alla
risoluzione del Consiglio Economico e Sociale 1990/15 del 24
maggio 1990, in cui il riconoscimento che la violenza contro le
donne in famiglia e nella società era diffusa e tagliava
trasversalmente le linee di reddito, di classe e di cultura doveva
essere affiancato da passi urgenti ed efficaci al fine di eliminarne
l'incidenza
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
55
Nel 1993
•
•
•
•
richiamando la conclusione del paragrafo 23, in allegato
alla risoluzione del Consiglio Economico e Sociale 1990/15
del 24 maggio 1990, in cui il riconoscimento che la
violenza contro le donne in famiglia e nella società era
diffusa e tagliava trasversalmente le linee di reddito, di
classe e di cultura doveva essere affiancato da passi
urgenti ed efficaci al fine di eliminarne l'incidenza;
richiamando, inoltre, la risoluzione del Consiglio
Economico e Sociale 1991/18 del 30 maggio 1991, in cui il
Consiglio raccomandava lo sviluppo di uno schema di
strumento giuridico internazionale che riguardasse
esplicitamente la questione della violenza contro le donne.
La violenza contro la donna, che avvenga dentro o fuori le mura domestiche, è stata così
definita dall’art. 1 della Dichiarazione delle Nazioni Unite del 1993:
« Qualsiasi atto di violenza per motivi di genere che provochi o possa verosimilmente provocare
danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione
arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata ».
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56
TIPI DI VIOLENZA
Vi sono diversi tipi di violenza sulla donna:
– violenza fisica
– violenza psicologica
– violenza sessuale
– violenza economica
– stalking
Le cifre parlano chiaro: oltre 14 milioni di italiane nel
corso della propria vita sono state oggetto di violenza
fisica, sessuale o psicologica.
Secondo l’Istat, inoltre, un terzo delle vittime subisce
violenza più volte e, nella quasi totalità dei casi, le
violenze non vengono denunciate.
La maggior parte degli abusi viene commesso da
mariti e compagni, rendendo alle vittime ancora più
difficile scardinare il ricatto psicologico messo in atto.
Grafico 1
Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale da
un uomo o qualsiasi per tipo di violenza subita
Anno 2006 (per 100 donne con le stesse caratteristiche)
(manuale “Donne italiane e straniere maltrattate in famiglia”
pubblicato dalla Provincia di Milano).
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TIPI DI VIOLENZA
Tavola 1 - Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale per periodo in cui si è verificata, tipo di autore e
tipo di violenza subita - Anno 2006 (per 100 donne con le stesse caratteristiche)
Nel corso della vita
Negli ultimi 12 mesi
Un autore
qualsiasi
Partner o
ex partner
Un uomo
non
qualsiasi
Un autore
qualsiasi
Partner o
ex partner
Un uomo
non
qualsiasi
Violenza fisica o
sessuale
31,9
14,3
24,7
5,4
2,4
3,4
Violenza fisica
18,8
12,0
9,8
2,7
1,7
1,1
Violenza sessuale
23,7
6,1
20,4
3,5
1,0
2,6
Stupro o tentato
stupro
4,8
2,4
2,9
0,3
0,2
0,2
Stupro
2,3
1,6
0,8
0,2
0,1
0,0
Tentato stupro
3,3
1,3
2,3
0,2
0,1
0,2
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LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE DENTRO E FUORI
LE MURA DOMESTICHE
Troppe volte, e non solo in Italia ma anche in tanti altri paesi occidentali e
democratici, quando a subire una violenza, un maltrattamento o più
semplicemente un'ingiustizia è una donna, si ricorre ad un relativismo culturale
pericolosissimo e sbagliato, soprattutto se si parte dall'assunto che il rispetto
dei diritti umani debba essere dato senza se e senza ma, uguale per tutti, a
garanzia di ogni uomo o di ogni donna a prescindere dalla razza, dalla cultura,
dalla religione, dall'orientamento sessuale.
La violenza contro le donne, fuori e dentro le mura domestiche, è diffusa in
tutto il mondo, è trasversale alle varie culture, alle varie etnie, età e classi
sociali.
La violenza si presenta spesso anche come violenza
assistita da parte di minori, figli esposti, e
completamente indifesi di fronte agli atti più
aggressivi del proprio padre, o di figure comunque
parentali che, al contempo, vanno a rappresentare
qualcosa di minaccioso e di affettivamente
significativo.
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59
LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE DENTRO E FUORI
LE MURA DOMESTICHE
La complessità e la drammaticità del fenomeno in
questione è tale per cui si rende indispensabile il
confronto fra il “particolare” e il “generale”.
La violenza subita dalla singola donna non è e non può
essere considerata un fatto privato o specifico di quel
contesto: è comunque e sempre una violazione dei diritti
umani.
I tipi di violenza subita vanno da quella fisica, alla
sessuale, a quella psicologica.
Confrontando le età dell’aggressore e della vittima, al
tempo della violenza, emerge in generale che
l’aggressore ha un’età maggiore della vittima ad
eccezione del caso in cui l’autore è un amico, più
frequentemente coetaneo.
Considerando la violenza fisica, i tassi di vittimizzazione
sono maggiori per le donne che hanno una vita di
relazione e sociale esterna alle mura domestiche,
almeno qualche volta.
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60
LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE DENTRO E FUORI LE MURA
DOMESTICHE: Grafici
Grafico 2:
Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza fisica o
sessuale nel corso della vita in cui si è verificata, tipo di autore e
tipo di violenza subita.
Anno 2006 (per 100 donne con le stesse caratteristiche)
Grafico 3:
Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza fisica o
sessuale negli ultimi 12 mesi in cui si è verificata, tipo di autore e
tipo di violenza subita.
Anno 2006 (per 100 donne con le stesse caratteristiche)
*Per le violenze da non partner si considerano le violenze a partire dai 16 anni.
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61
LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE DENTRO E FUORI LE MURA
DOMESTICHE: Grafici
Grafico 4: Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza fisica o da qualsiasi uomo per un periodo di accadimento e forme di
violenza subita.
Anno 2006 (per 100 donne con le stesse caratteristiche)
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LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE DENTRO E FUORI LE MURA
DOMESTICHE: Grafici
Grafico 5: Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza fisica o da qualsiasi uomo per un periodo di accadimento e forme di
violenza subita.
Anno 2006 (per 100 donne con le stesse caratteristiche)
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LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
LA VIOLENZA FAMILIARE
Rappresenta uno degli argomenti di maggiore
attualità in Italia.
Le principali ricerche sociologiche, psicologiche e
giuridiche hanno posto una grande attenzione nei
riguardi del fenomeno, ed è proprio negli ultimi
trent’anni, infatti, che l’interesse politico sociale si
è rivolto alla violenza domestica.
La violenza perpetrata nell’ambito delle relazioni
familiari non è una questione privata e non può
essere considerata come un problema che non si
possa risolvere, anzi, tale problematica deve
porsi al primo posto di tutti i programmi educativi
dei singoli paesi Europei.
Le donne che subiscono violenza in famiglia
difficilmente denunciano il loro aggressore,
perdono la loro autostima e arrivano a sentirsi
inutili.
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64
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
LA VIOLENZA FAMILIARE
E’ importante innanzitutto sottolineare che sarebbe una reductio ad
absurdum asserire che la famiglia sia un luogo necessariamente
violento: sebbene, infatti, la violenza alberghi in alcune famiglie,
una parte di esse è totalmente esente da maltrattamenti. Inoltre,
sarebbe utile definire con chiarezza che cosa possa essere
considerato come maltrattamento e cosa invece non rientri in
questa categoria.
La violenza subita da queste donne le porta ad un totale
isolamento e spesso le stesse non riescono neanche a comunicare
i propri bisogni di aiuto.
Molto spesso queste donne hanno problemi economici di
dipendenza che le rendono ancora più vulnerabili e, in tali difficoltà
economiche, la loro più grande paura è quella di perdere i propri
figli.
Bisogna prendere atto che la violenza domestica sulle donne
costituisce la causa principale di aborti spontanei e di parti di feti
morti nonché di decessi della madre al momento del parto.
Nell’ambito della violenza domestica prevalgono le violenze fisiche;
le vittime di questo tipo di violenza sono, infatti, quasi il doppio
delle donne vittime di violenza sessuale.
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65
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
LA VIOLENZA FAMILIARE
All’interno del sistema familiare i cambiamenti sociali vengono intesi come evoluzione dei singoli
individui e sono correlabili ai compiti evolutivi del gruppo familiare inteso come sistema, rappresentato
dalla somma dei suoi componenti e dalle interazioni di questi ultimi tra loro.
Pertanto, tale sistema familiare si trova a dover affrontare costantemente periodi di equilibrio e
adattamento a periodi di squilibrio conseguenti a trasformazioni strutturali.
Dopo un periodo, per così dire di disorganizzazione
dovuto all’evento che scatena la crisi, la donna tende
a crearsi una nuova organizzazione, frutto di un
equilibrio diverso.
I continui stress, che gli eventi inducono, possono
destabilizzare la famiglia al punto che essa si può
trovare nella condizione di non riuscire ad affrontare i
problemi che quotidianamente si presentano.
Pertanto, le difficoltà generate dagli eventi che i singoli
componenti del sistema incontrano, richiedono la
messa in atto di meccanismi di adattamento e di
problem-solving.
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66
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
LA VIOLENZA FAMILIARE
In una società competitiva ed in continua evoluzione, caratterizzata da continui conflitti per la conquista
da parte delle donne dei propri diritti e di una condizione paritaria nei confronti degli uomini, la famiglia
rappresenta il luogo atto a rifugiarsi, libero da conflitti, in cui ripararsi dalle frustrazioni esterne; non
sempre però essa adempie a questo bisogno, acuendo e potenziando, il più delle volte, vecchie
frustrazioni e creandone di nuove.
In tale atmosfera la violenza trova il terreno fertile per svilupparsi ed il contesto, ovvero la casa, in cui il
gruppo familiare si ritrova, diventa il luogo prescelto per l’aggressione.
Le modalità con cui la violenza familiare si evolve, nell’ambito dei rapporti familiari, sono molteplici.
Gli studi hanno dimostrato come gli abusi verbali, sessuali e fisici, spesso intervengono
sequenzialmente o simultaneamente.
In tale atmosfera la violenza trova il terreno fertile
per svilupparsi ed il contesto, ovvero la casa, in
cui il gruppo familiare si ritrova, diventa il luogo
prescelto per l’aggressione.
Le modalità con cui la violenza familiare si
evolve, nell’ambito dei rapporti familiari, sono
molteplici.
Gli studi hanno dimostrato come gli abusi verbali,
sessuali
e
fisici,
spesso
intervengono
sequenzialmente o simultaneamente.
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67
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
LA VIOLENZA FAMILIARE
Possiamo affermare che, nei casi in cui la violenza
interviene, questa non si manifesta come evento isolato
nella vita della coppia, ma è parte integrante del processo
di comunicazione interpersonale, che le persone usano
per regolare le loro vite quotidiane.
La letteratura dimostra che nelle famiglie abusive sono gli
uomini più propensi ad usare calci, a strattonare o
picchiare le donne, mentre queste ultime, wife beating or
battered woman (moglie picchiata o donna battuta), più
frequentemente si ritrovano nel ruolo di vittime.
All’interno del comportamento abusivo, la “relazione” e
“l’identità” sono determinati dallo scopo che si prefigge
l’abusatore e sono fondamentali per comprendere in che
modo la comunicazione funzioni in maniera differente se
la famiglia è abusiva oppure no.
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LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
LA VIOLENZA FAMILIARE
La violenza, quale espressione di potere e di controllo, sembra
riguardare l’abilità di imporre sull’altro volontà, desideri e necessità.
A tal proposito alcuni autori argomentano che la violenza fisica e
sessuale è auto-rinforzante in quanto intesa come modalità atta ad
ottenere risultati attraverso atti verbali e non verbali o entrambi agiti
in modo tale che si violino gli standards dal punto di vista sociale e
portati avanti con l’intenzione di infliggere pene, ferite fisiche e
psicologiche o entrambe.
All’interno del comportamento abusivo, la “relazione” e “l’identità”
sono determinati dallo scopo che si prefigge l’abusatore e sono
fondamentali per comprendere in che modo la comunicazione
funzioni in maniera differente se la famiglia è abusiva oppure no.
La violenza, quale espressione di potere e di controllo, sembra
riguardare l’abilità di imporre sull’altro volontà, desideri e necessità.
A tal proposito alcuni autori argomentano che la violenza fisica e
sessuale è auto-rinforzante in quanto intesa come modalità atta ad
ottenere risultati attraverso atti verbali e non verbali o entrambi agiti
in modo tale che si violino gli standards dal punto di vista sociale e
portati avanti con l’intenzione di infliggere pene, ferite fisiche e
psicologiche o entrambe.
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69
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
LA VIOLENZA FAMILIARE
L’entrare in conflitto diventa un modo per soddisfare
desideri e bisogni e se l’aggressione è concepita come
vittoria, allora questa diventa più importante dello stato di
benessere emozionale e fisico del partner.
Una motivazione, ad esempio, sull’uso della violenza
sembra risiedere nella diseguale distribuzione del potere
nella relazione tra maschi e femmine, ciò non vuol dire che
tutti gli uomini forti abusino delle donne ma che la violenza
tende a gravitare verso il partner con il potere e la forza
maggiori.
Le teorie strutturali sociali sostengono che si riscontrano
indici più alti di frustrazione, che possono condurre ad
azioni violente, nelle famiglie a basso reddito, con
preoccupazioni finanziarie, con problemi relativi alla salute.
Un’altra teoria sull’uso della violenza, considera la stessa
espressione di disordini mentali e di comportamenti
anormali.
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70
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
LA VIOLENZA FAMILIARE
Tale teoria, infatti, presuppone che l’abuso
sessuale infantile o l’abuso coniugale siano
commessi da individui seriamente disturbati
mentalmente o che presentino dei disturbi della
personalità.
La violenza familiare dunque rappresenta uno dei
fenomeni più complessi e non può più essere
compresa, oggi, all’interno di schemi di pensiero
precostituiti, perché la complessità dei fenomeni
attraverso cui si manifesta, richieda un’analisi che
vada oltre le prospettive di studio parziali e
ristrette.
La violenza, pertanto, diventa oggetto privilegiato
della psicologia giuridica, chiamata oggi in
sinergia con le altri settori di ricerca ad occuparsi
di relazioni interpersonali problematiche.
Solo una modesta percentuale delle donne che
hanno subito violenza fisica o sessuale in famiglia
considera la violenza subita un reato.
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71
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
VIOLENZA PSICOLOGICA
L’esame più in dettaglio delle diverse forme di violenza
psicologica mette in luce che i comportamenti di controllo
economico (“controlla costantemente quanto e come
spende”) e di limitazione dell’autonomia della donna
(“cerca di limitare i suoi rapporti con la famiglia o con gli
amici”, “le impedisce o cerca di impedirle di lavorare o di
studiare”) sono decisamente i più diffusi, in particolare da
parte del marito o del convivente .
La gelosia e il controllo di come la donna si veste, si
pettina o si comporta in pubblico rappresentano, invece,
forme di violenza psicologica subite più frequentemente
ad opera del fidanzato.
Dai dati emerge che la quota di donne vittime di violenza
psicologica attuata dal partner con cui hanno al momento
una relazione, è maggiore fra le donne separate o
divorziate.
La quota di vittime di una o più forme di violenza
psicologica è più elevata della media anche fra le donne
in qualche modo più isolate, ovvero quelle donne che
molto raramente o mai escono di sera per svago.
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72
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
Analizzando le ragioni che scatenano la violenza
nell’ambito della coppia, emerge come a
provocare la scintilla del comportamento violento
siano spesso un futile motivo, una banale
discussione di coppia.
La quota di donne che non reagiscono alla
violenza è ancor più alta se l’episodio fa parte di
una “storia di violenze”, ovvero quando tale evento
costituisce l’ennesimo atto di violenza da parte del
partner.
Molte volte una madre non si rende conto, presa
com’è dalla necessità di evitare le percosse
quotidiane, del fatto che i bambini subiscono dei
gravi danni psicologici quando, ad esempio, pur
non vivendo delle aggressioni fisiche assistono
alle aggressioni di cui è vittima la madre.
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73
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
Grafico 6: Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza psicologica dal patner nel corso della vita, per tipo di
violenza psicologica subita.
Anno 2006 (per 100 donne con le stesse caratteristiche)
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74
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
LA VIOLENZA DOMESTICA
La famiglia, ancora oggi, riveste un ruolo
essenziale nella vita delle singole persone ed è
anche un’istituzione sociale.
E' una triste realtà che la vergogna, la
sudditanza, la prostrazione psicologica e la
paura, che impregnano la vita della donna che
subisce la violenza, rendano particolarmente
difficile l’emergere di questi fenomeni e ciò fa sì
che sia chi vive la violenza sia chi ne viene a
conoscenza compia spesso dei meccanismi di
negazione, per giustificare o minimizzare la
gravità di quanto sta accadendo, lasciando tutti
più tranquilli nelle proprie sicurezze o speranze
che sia l’ultima volta.
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75
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
LA VIOLENZA DOMESTICA
L’assimilazione si riferisce al processo in cui
l’informazione viene alterata o distorta per
adattarsi (essere assimilata) allo schema
esistente.
L’accomodamento, d’altra parte, implica un
cambiamento degli schemi esistenti per accettare
nuove e incompatibili informazioni.
Si osserva frequentemente, nelle vittime di stupro
e
violenza
sessuale,
un
processo
di
assimilazione; quando, ad esempio, la donna o la
bambina si colpevolizzano per essere state
aggredite o per non aver resistito con successo
allo stupro; oppure, quando si chiedono se
l’accaduto sia davvero uno stupro o, ancora,
quando sviluppano un’amnesia per tutto o parte
dell’evento.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
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LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
La violenza da non partner riguarda 5 milioni 221 donne .
A differenza della violenza domestica, la cui
forma più diffusa è quella fisica, la violenza da
non partner è in primo luogo sessuale
Vi sono vari studi (Finkelhor et al, 1990;
Lundqvist et al, 2004; Barone, Maffei, 1997) che
mettono in evidenza come tali esperienze
rappresentino un fattore di rischio per i disturbi
mentali in età adulta. Le conseguenze di tali
abusi possono essere di vario tipo.
Ad esempio, una reazione potrebbe consistere
nel negare la gravità dell’evento, minimizzando
l’accaduto, cercando di non pensarci più
attraverso la soppressione di ricordi disturbanti.
Un’altra strategia simile, ma che richiede un
intervento più attivo del soggetto nella realtà, può
consistere nel cercare di distrarsi, di sognare
delle cose positive, in modo da scacciare il
ricordo traumatico.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
77
LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
Oppure si può avere una reazione emotiva,
esprimendo le proprie emozioni, o una reazione
depressiva accettando l’accaduto come la prova
della propria incapacità di affrontare la situazione
stressante. Infine, si può mettere in atto una
strategia focalizzata sul problema, che consiste
nella ricerca di assistenza, consigli, informazioni,
comprensione, supporto sociale, rassicurazioni.
Attraverso un percorso psicoterapeutico, ad
esempio, la donna che ha subito violenza può
rielaborare l’esperienza traumatica in termini di
crescita personale.
Infine si segnala che, purtroppo, oltre il 50% delle
donne, che si rivolgono alle Forze dell’ordine, non
si ritiene soddisfatto di come venga trattato.
Tanto si è fatto in tal senso, ma evidentemente il
percorso è ancora impervio.
Molte donne non hanno parlato con nessuno
della violenza subita, anche nel caso di violenza
effettuata da un uomo non partner.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
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LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
Grafico 7: Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale da un partner negli ultimi 12 mesi, per
tipo di autore, denuncia del fatto e persona con cui ne hanno parlato
Anno 2006 (composizione percentuale)
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
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LA VIOLENZA DOMESTICA:
LUOGHI, DINAMICHE E CONSEGUENZE
Tabella 1: Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale da un partner per tipo di autore, periodo in
cui si è verificata e tipo di violenza subita
Anno 2006 (per 100 donne con le stesse caratteristiche)
Partner
attuale o
ex partner
Partner
Un ex
Marito/
attuale
partner
convivente
Ex marito
Fidanzato
ex
convivente
Ex
fidanzato
NEL CORSO DELLA VITA
Violenza fisica o sessuale
14,3
7,2
17,4
7,5
5,9
22,4
13,7
Violenza fisica
12
5,9
14,6
6,2
4,5
20,5
10,8
Violenza sessuale
6,1
2,5
8,1
2,6
2
10,7
6,1
Stupro o tentato stupro
2,4
0,5
3,7
0,6
0,1
5,2
2,6
Stupro
1,6
0,4
2,4
0,5
0
4,2
1,5
Tentato stupro
1,3
0,3
2
0,3
0,1
2,5
1,6
2,938
1,187
1,921
1
187
723
1,25
Totale donne vittime di
violenza (v.a. in migliaia)
NEGLI ULTIMI 12 MESI
Violenza fisica o sessuale
2,4
2,3
1,1
1,9
3,8
0,9
1,1
Violenza fisica
1,7
1,5
0,9
1,3
2,6
0,8
0,9
1
1
0,4
0,9
1,3
0,4
0,4
499
373
127
254
119
30
100
Violenza sessuale
Totale donne vittime di
violenza (v.a. in migliaia)
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
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LA VIOLENZA FUORI DELLA FAMIGLIA
I LUOGHI , LA DINAMICA, LE CONSEGUENZE
E’ stato chiaramente stabilito dalla letteratura
socio psicologica corrente che le persone
tendono a credere in un mondo giusto, dove le
buone cose succedono alla brava gente e
quelle brutte alla gente cattiva.
Questa convinzione probabilmente esercita una
funzione difensiva cosicché la gente si sente
meno vulnerabile a eventi negativi casuali.
L’accadere di un particolare evento negativo,
quali uno stupro, un’improvvisa ed inaspettata
aggressione sessuale nonché una molestia
sessuale ad opera di una persona stimata
degna di fiducia, é in contraddizione con la
convinzione di un mondo giusto.
Quando un individuo riceve nuove informazioni
in contrasto con precedenti convinzioni o
schemi, succedono di solito due cose:
“l’assimilazione o l’accomodamento”.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
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LA VIOLENZA FUORI DELLA FAMIGLIA
I LUOGHI , LA DINAMICA, LE CONSEGUENZE
Tabella 1: Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale da un partner per tipo di
autore, periodo in cui si è verificata e tipo di violenza subita
Anno 2006 (per 100 donne con le stesse caratteristiche)
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
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LA VIOLENZA FUORI DELLA FAMIGLIA
I LUOGHI , LA DINAMICA, LE CONSEGUENZE
Grafico 8: Donne da 16 a 70 anni anni che hanno subito violenza fisica o sessuale da un partner negli ultimi 12 mesi,
per tipo di violenza subita, denuncia del fatto e persona con cui ne hanno parlato autore, denuncia del fatto
e persona con cui ne hanno parlato
Anno 2006 (composizione percentuale)
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
83
LA VIOLENZA FUORI DELLA FAMIGLIA
I LUOGHI , LA DINAMICA, LE CONSEGUENZE
La violenza è più spesso ripetuta quando l’autore è il
patrigno, il fratello, il padre, il nonno, lo zio, un altro
parente, l’amico di famiglia, il compagno di scuola, il
docente/bidello.
Interessante è notare, anche in questa analisi, come
i maggiori pericoli di abuso derivino, per le bambine,
dalla frequentazione dei parenti più prossimi o dei
così detti ‘amici di famiglia’ mentre, come si vede, il
pericolo derivante da persone sconosciute è, in
confronto, piuttosto basso.
Da alcuni anni, quindi, l'Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS) ha cominciato a lanciare
l'allarme sulla violenza come fattore eziologico e di
rischio in una serie di patologie di rilevanza per la
popolazione femminile.
Una particolare attenzione è stata riservata
dall'OMS alle patologie mentali ed alla depressione,
di cui le donne soffrono da due a tre volte più degli
uomini. Su questo terreno, il legame tra condizioni di
salute e violenza è ancora più forte.
Coordinatrice distrettuale
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84
LA VIOLENZA FUORI DELLA FAMIGLIA
I LUOGHI , LA DINAMICA, LE CONSEGUENZE
Solo il 7,3% della violenza in famiglia è stata denunciata, il 3,4% negli ultimi 12 mesi.
Il 92,4% delle violenze fisiche e sessuali fanno parte del numero oscuro.
Si denuncia meno la violenza sessuale da partner (4,7%) che la fisica (7,5%).
Si denunciano meno i mariti o i fidanzati attuali che gli
ex mariti e gli ex fidanzati, anche negli ultimi 12 mesi.
I ricercatori di diversi paesi osservano nelle vittime
alcune costanti: lo stupro viene vissuto come evento
minaccioso per la vita, la violenza sessuale viene
associata a paure di mutilazione e di morte.
Le violenze sessuali e gli stupri portano, in molti casi,
a gravi conseguenze psico-fisiche: incubi, insonnia,
nausea, vomito, batticuore, tremito, stato di
eccitazione nervosa, delirio, uso di sostanze, quali
alcool o droghe, depressione, crisi isteriche anche con
ricoveri ospedalieri, disturbi alimentari.
Queste ricerche portano alla definizione dello stupro
come fattore scatenante del disturbo post-traumatico
da stress e trasformano lo stupro da atto sessuale a
crimine.
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85
LA VIOLENZA FUORI DELLA FAMIGLIA
I LUOGHI , LA DINAMICA, LE CONSEGUENZE
Il tasso di denuncia è basso, anche se le donne ne parlano con i familiari; risulta, invece, più elevato
nel caso in cui le donne si siano rivolte ad operatori del pronto soccorso, ad avvocati, a magistrati, alla
polizia, ai Carabinieri, ad un medico o infermiere.
La gravità della violenza non incide su un maggior
ricorso alla denuncia.
Più di un terzo delle donne non ne ha parlato con
nessuno.
E’, perciò, contro il silenzio che bisogna
combattere, magari proprio facendo sentire ogni
donna vittima di violenza mai sola, anzi
convincendola di poter uscire dal proprio inferno
personale contando sull’appoggio di strutture ed
associazioni antiviolenza; inoltre, che bisogna
spezzare la catena di soprusi ed aberrazioni
compiuti
da
veri
e
propri
“criminali”.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
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LA VIOLENZA FUORI DELLA FAMIGLIA
I LUOGHI , LA DINAMICA, LE CONSEGUENZE
Tabella 3: Donne da 16 a 70 anni che hanno subito violenza fisica o sessuale da un qualsiasi uomo per tipo di violenza subita,
nell’ambito nazionale.
VIOLENZA FISICA O
SESSUALE
Nel corso
della vita*
*
VIOLENZA FISICA
Ultimi
12 mesi
Nel corso
della vita
Ultimi
12 mesi
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA
19,7
2,5
VIOLENZA SESSUALE
STUPRO O
TENTATO
STUPRO
Nel corso
della vita
Ultimi
12 mesi
Nel corso
della vita
Nord Ovest
34,5
5,2
25,9
3,1
5
Nord Est
35,5
6,1
20,9
2,2
27,1
4,5
6
Centro
35,9
6
20,7
3,4
27,5
3,6
5,1
Sud
26,8
5,2
16,6
3
18,6
3,1
3,7
Isole
24,3
4,7
14,5
2
17,5
3,3
3,6
Totale
31,9
5,4
18,8
2,7
23,7
3,5
4,8
Per le violenze da non partner si considerano le violenze a partire dai 16 anni
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
87
LA VIOLENZA FUORI DELLA FAMIGLIA
I LUOGHI , LA DINAMICA, LE CONSEGUENZE
Coordinatrice distrettuale
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88
L’IMPEGNO DEI LIONS NELLA SOCIETÀ PER
CONTRASTARE TALI AZIONI
La rivoluzione femminile che abbiamo conosciuto dalla seconda metà del secolo scorso ha cambiato
radicalmente il mondo. Sono mutate prima di tutto le nostre vite, le relazioni familiari, l'amicizia e
l'amore tra uomini e donne, il rapporto con figlie e figli; sono cambiate consuetudini e modi di sentire.
Anche le norme scritte della nostra convivenza
registrano, sia pure a fatica, questo
cambiamento. L'affermarsi della libertà femminile
non è una realtà delle sole società occidentali.
Il moto di emancipazione e liberazione delle
donne si è esteso, con forme, modalità e
sensibilità diverse, in tutto il mondo.
I Lions hanno un importante compito etico, che
può incidere in maniera significativa nella società
se il progetto educativo verrà affrontato con
attenzione e tenacia.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
89
L’IMPEGNO DEI LIONS NELLA SOCIETÀ PER
CONTRASTARE TALI AZIONI
Il primo obiettivo dei Lions dovrà essere la
conoscenza più ampia possibile del
fenomeno della violenza sulle donne.
Il secondo obiettivo sarà la prevenzione,
attuata attraverso l'informazione alle
donne, agli uomini, agli studenti, alla
società tutta.
Il Tema della Violenza sulle donne è un
argomento che i club avranno modo di
approfondire, nell'attuazione degli scopi del
Lionismo, al fine di individuare ed indicare
alla collettività in cui operano soluzioni di
interesse generale.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
90
La proposta dei nostri club si caratterizza per l'attualità dei contenuti, in quanto non c’è giorno
dell’anno che non si segnalino azioni di violenza perpetrata nei confronti delle donne.
L’azione di tutti i Lions sarà quella di proporre tale
tema come un progetto con valide soluzioni per il
futuro, come quello di far comprendere alle donne
e alle ragazze che hanno i loro diritti e che gli
stessi vanno rivendicati, nonostante gli ostacoli
che si incontrano nella vita.
Le donne non devono più essere vittime passive
ma cittadine attive e partecipi dei diritti umani.
Educare alla legalità giovani donne e giovani
uomini sarà il nostro scopo, perché costoro
rappresentano il futuro che è intorno a noi e per
loro noi abbiamo il dovere di lottare per credere in
un mondo migliore, ove la violenza non esista più.
Inoltre, dobbiamo operare a favore della salute pubblica che, altrimenti, a causa dei dati OMS,
andrebbe persa per molte donne in modo irreparabilmente
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
91
I Lions potranno supportare e favorire anche la conoscenza dei comportamenti da adottare per
rispondere all’iniziale richiesta d’aiuto delle donne e delle adolescenti.
Affrontare tale tematica non ci deve preoccupare, in
quanto la conoscenza e la riflessione non hanno
mai arrecato danno ad alcuno.
È necessario un impegno costante delle autorità
pubbliche e di tutta la comunità che non può
declinarsi solo in una maggiore attenzione e
controllo sul territorio ma deve essere finalizzato ad
un cambiamento culturale e sociale in quanto, come
più volte indicato nella nostra proposta, sussiste una
relazione stretta tra discriminazione sessuale e casi
di violenza di genere. Al termine del progetto verrà
valutata l’azione educativa con appositi test di
monitoraggio.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
92
LINEE DI INTERVENTO DEI LIONS PROPOSTE DAL
TEMA NAZIONALE
Ci sono parole e comportamenti che nessuna
legge punisce ma che possono uccidere
psichicamente una persona o, almeno, ferirla in
modo grave e spesso irreversibile.
La provocazione continua, l'offesa, la disistima, la
derisione, la svalutazione, la coercizione, il
ricatto, la minaccia, il silenzio, la privazione della
libertà, la menzogna e il tradimento della fiducia
riposta, l'isolamento sono solo alcune delle forme
in cui si manifesta la violenza psicologica.
Le violenze sulle donne sono un flagello
mondiale, una malattia sociale e rappresentano
una grave negazione dei diritti umani
fondamentali.
Bisogna ricordare che i diritti delle donne sono
diritti umani. Le violenze non sono mai un fatto
individuale e privato, ne' solo un problema di
sicurezza urbana, ma una responsabilità collettiva
da assumere tutti.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
93
LINEE DI INTERVENTO DEI LIONS PROPOSTE DAL
TEMA NAZIONALE
La relazione esposta evidenzia la magnitudine e la gravità del fenomeno in esame.
La violenza sulle donne non è un fenomeno da fronteggiare e combattere, visto i “numeri” che lo
caratterizzano, ma è necessaria un’azione più profonda che non può essere circoscritta al controllo del
territorio o a pene più severe.
Questi strumenti sono certamente utili ma non bastano,
è necessaria una politica a tutto tondo che, accanto alla
prevenzione prima e alla protezione dopo la violenza,
riesca a modificare due atteggiamenti che caratterizzano
il fenomeno della violenza contro la donna.
Innanzitutto far sviluppare l’idea della parità tra i sessi
perché, fino a quando non si raggiungerà una totale
parità, le violenze, in particolare quella domestica,
saranno all’ordine del giorno; in secondo luogo occorre
mettere in atto azioni forti e progetti che infondano
maggiore fiducia e sicurezza alla donna vittima,
favorendo in tal modo la denuncia delle violenze subite.
Scopo principale dei Lions deve, perciò, essere quello di vincere questa battaglia etica, di dare
speranza a chi non ne ha, di far vedere uno spiraglio di luce e di speranza in un mondo in cui i veri
valori abbiano trovato la giusta collocazione.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
94
Le linee di intervento su cui puntare, a nostro avviso, sono essenzialmente di due tipi:
EDUCATIVA
stabilire un partenariato con il MIUR e quindi con gli Istituti
d’istruzione, al fine di fornire la formazione sulla violenza di
genere con professionisti del settore , le forze d’ordine, gli
operatori del settore sanitario, dell’istruzione e il personale
di sostegno alle vittime a volte inconsapevoli. Elaborare una
carta Etica sviluppata insieme agli studenti delle scuole in
una peer education che li coinvolga in toto. A tal fine sarò
utile coinvolgere i discenti eletti nella Consulta degli
Studenti, in quanto rappresentanti degli allievi di tutta Italia.
Promuovere nelle scuole e nei luoghi di aggregazione
giovanile, una cultura di genere che orienti alla
valorizzazione delle differenze.
Nel campo dell'informazione e della comunicazione, occorre
diffondere la cultura del
rispetto dell'immagine della
donna, contrastando l'utilizzo di messaggi lesivi della dignità
della stessa.
Nelle scuole si organizzeranno incontri con maratone di letture sulla tematica della violenza di genere
e verranno proiettati dei film dedicati. Inoltre, saranno realizzati dei seminari sui diritti umani.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
95
DI SUPPORTO
maggiore sarà la conoscenza relativa alla violenza di genere, maggiore potrà essere la consapevolezza
dell’opinione pubblica a tale riguardo.
Diffondere il rispetto delle donne e la cultura
della parità fra generi ovunque e con ogni
mezzo: in famiglia, nelle scuole, nei posti di
lavoro, nelle comunità immigrate, nella società.
Per questo è necessario realizzare Convegni
per
sviluppare
la
prevenzione
e
la
sensibilizzazione contro tutte le forme di
violenza fisica, morale, psicologica e sessuale
sulle donne.
Bisogna comprendere, inoltre, che la violenza sulle donne ha una grave ricaduta e un grave impatto
sui bambini che, perciò, devono essere tutelati, consapevoli che i bambini di oggi saranno gli adulti di
domani.
Per combattere questa violenza è importante agire sulle relazioni tra uomini e donne, rafforzando
l’equilibrio e il rispetto reciproco, valori che possono e dovrebbero essere trasmessi dalla scuola, dalla
famiglia e dalle altre istituzioni.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
96
Molti sono gli uomini che si sono prodigati in questa battaglia etica e tra loro Sandro Bellassai,
Stefano Ciccone, Marco Deriu, Massimo Michele Greco, Alberto Leiss, Jones Mannino, Claudio
Vedovati, è stato tratto l'appello « Violenza sulle donne, un problema maschile « che vogliamo citare:
Chiediamo che si apra finalmente una riflessione pubblica tra gli uomini, nelle famiglie, nelle scuole
e nelle università, nei luoghi della politica e dell'informazione, nel mondo del lavoro. Una riflessione
comune capace di determinare una sempre più riconoscibile svolta nei comportamenti concreti di
ciascuno di noi".
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97
TEMPI DI REALIZZAZIONE: DIAGRAMMA DI GANTT
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Gennaio
febbraio
marzo
Aprile
Maggio
Predisposizione materiale
Relazione con il MIUR e scuole-sportelli CIC
Convegni ed eventi nelle scuole
Valutazione Ex post
Convegno Nazionale
Dal momento dell’approvazione in tempi relativamente brevi, circa due mesi, lo stesso potrà
essere diffuso con slide specifiche, filmati, spot e brochure informativa.
Tenuto conto dell’utenza diretta, si suggerisce di utilizzare modalità innovative di diffusione; tali
modalità avvicineranno in maniera più significativa i giovani ai nostri scopi precipui.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
98
COSTI
•
•
In un momento di recessione economica come l’attuale, bisognerà raggiungere il
massimo risultato nel minor tempo possibile e senza costi aggiuntivi.
Si può fare molto con la forza delle idee e senza costi, quando si crede realmente
nella forza di un tema che si presenta.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
99
VERIFICA
•
E' prevista come verifica finale la presentazione, da parte di ciascun club
partecipante, di una proposta (flow chart) compatibile con l’organizzazione del servizio
rappresentato, di sensibilizzazione degli operatori scolastici, della Consulta degli
studenti e delle donne utenti al tema della violenza.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
100
PROGRAMMAZIONE DIDATTICO- METODOLOGICA
Essa prevede per ogni incontro una tematica da sviluppare con la presenza di due docenti e di un
tutor.
METODOLOGIA
•
relazioni su temi preordinati
•
confronto e discussioni di gruppo coordinato da un conduttore
•
presentazione di problemi e casi
•
lavoro a piccoli gruppi con produzioni di Raccomandazioni e /o Linee guida
STRUMENTI
•
smart board , filmati, drammatizzazione
MATERIALI
•
rapporti di ricerca
STATISTICHE
RACCOLTE DI CASI CLINICI
•
Metodologie
Coordinatrice distrettuale
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101
TEMATICHE E CORPO DOCENTE
•
Le tipologie della violenza contro le donne
•
La violenza e le connessioni con la salute: statistiche ed epidemiologie
•
I percorsi delle donne ed i centri anti-violenza
•
Il maltrattamento familiare: la tipologia più frequente tra le violenze contro le donne
•
Gli indicatori della violenza familiare
•
Le leggi e la violenza contro le donne
•
Il punto di vista legale
•
Le procedure di valutazione del danno conseguente a maltrattamento: un campo da esplorare
•
L’approccio alla violenza da parte del mondo scolastico: strategie di intervento
•
Come organizzare la prevenzione
Durante i workshop sviluppati con i ragazzi durante le riunioni-discussione verranno elaborati materiali
informativi (filmati, depliant e locandine) e per completare tale presentazione abbiamo ritenuto utile
segnalare una breve bibliografia e filmografia.
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
102
BIBLIOGRAFIA

Merete Amann Gainotti, Susanna Pallini, La Violenza Domestica.
Testimonianze, interventi, riflessioni, Magi Edizioni Scientifiche, 2008

Elvira Reale, Maria Capalbo, Silvana Carloni, Clara Pappalardo,
Annamaria Raimondi, Maltrattamento e violenza sulle donne,"Strumenti
per il lavoro psico-sociale ed educativo", Vol. I: La risposta dei servizi
sanitari, pp. 336, 2011; Vol. II: Criteri, metodi e strumenti dell'intervento
clinico, pp. 384, 2011, .

Monica Vodarich (a cura di), Uscire dalla violenza si può, Jar Edizioni,
2008

AA.VV.: Addis Saba, Cristiana di San Marzano, Elena Doni, Paola
Gaglianone, Claudia Galimberti, Elena Gianini Belotti, Lia Levi, Dacia

Maraini, Maria Serena Palieri, Francesca Sancin, Mirella Serri, Simona
Tagliaventi, Chiara Valentini, Amorosi assassini. Storie di violenze sulle
donne, 2008, "Robinson/ Letture"

Robin Norwood, Donne che amano troppo, Feltrinelli,

Rosalind B. Penfold, Le pantofole dell'orco. Storia di un amore crudele.
Sperling & Kupfer

Robin Norwood, Lettere di donne che amano troppo, Feltrinelli

Concita De Gregorio, Malamore. Esercizi di resistenza al dolore,
Mondadori,
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
103
BIBLIOGRAFIA

Marie-France Hirigoyen, Molestie morali. La violenza perversa nella
famiglia e nel lavoro, "ET Saggi", Einaudi, 2000

Sandra Filippini, Relazioni perverse. La violenza psicologica nella coppia,
Franco Ange

Marie-France Hirigoyen, Sottomesse. La violenza sulle donne nella
coppia, "Gli struzzi", Einaudi, 2006,

Silvia Ricci Lempen, Una famiglia perfetta, “Graffiti”, Iacobelli, 2010

Antonio Capolongo, Un incontro d'Amore, Arduino Sacco

Vera Slepoj, Le Ferite delle Donne, "Saggi", Mondadori, 2003

Sonia Reali Di Nardo, Il limone negli occhi, Elena De Michelis Ed., 2004

Laia Caputo, Mai devi dire, Tea Due, 1997

Elisabetta Bergamasco, Nel baratro della violenza, Eracle, "Eracle
Narrativa", 2010

Maria Barresi, Non dire niente, Solfanelli Editore, 2007
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
104
BIBLIOGRAFIA

Lara Cardella, Volevo i pantaloni, Mondadori, 2009

Gemma Tisci, Perché a me. Storie di ordinaria violenza, L'Isola dei ragazzi,
2010.

Amnesty International, Mai più: fermiamo la violenza sulle donne. EGA
Editore, Torino, marzo 2004, Prefazione di Rita Levi Montalcini

Rosanna Rivas, La luce nel deserto, "Narrativa", Albus Edizioni, 2011

Daniela Di Benedetto, Il dono del diavolo, Tabula Fati, 2006

Somaly Mam, Il silenzio dell'innocenza, Corbaccio, 2006

Daniela Bertulu, Caduta libera, Iacobelli Editore, "Graffiti", 2009

Cate, R.M., Henton, J.M., Koval, J., Christopher, F.S., & Lioyd, S. (1982),
Premarital abuse: A social psychological perspective, Journal of family
Issue, 3(1), 79-90

De Turck, M. A. (1987), When communication fails: Physical aggression as
a compliance-gaining strategy, Communication Monographs, 54 (1),
106-112

Gulotta, G. (1995), La scienza della vita quotidiana, Giuffrè, Milano

Gulotta, G. (1984), Famiglia e violenza, Giuffrè, Milano
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
105
FILMOGRAFIA
Titolo
:
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
Festen - Festa in famiglia
: Thomas Vinterberg
: Ulrich Thomsen, Henning Moritzen, Thomas Bo Larsen, Paprika Steen
: Drammatico
: Danimarca
: 1998
Titolo
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
:
:
:
Giglio infranto (Broken Blossoms)
David Wark Griffith
Richard Barthelmess, Donald Crisp, Lillian Gish
Drammatico
USA
1919
Titolo
Regia
Cast
:
:
:
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
La bestia nel cuore
Cristina Comencini.
Giovanna Mezzogiorno, Alessio Boni, Stefania Rocca, Angela Finocchiaro,
Giuseppe Battiston, Luigi Lo Cascio, Francesca Inaudi.
Drammatico
Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna
2005
Titolo
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
:
:
:
L'ultima eclissi (Dolores Claiborne)
Taylor Hackford.
Jennifer Jason Leigh, David Strathairn, Kathy Bates, Christopher Plummer
Drammatico
USA
1995
Titolo
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
:
:
:
Pomodori verdi fritti (alla fermata del treno)
Jon Avnet.
Mary Stuart Masterson, Jessica Tandy, Kathy Bates, Mary-Louise Parker.
Commedia
USA
1991
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
106
FILMOGRAFIA
Titolo
:
Regia
Genere
Nazionalità
Terror at Home: Domestic Violence in America
: Maryann De Leo
: Documentario
: Stati Uniti
Titolo
Regia
Cast
:
:
:
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
The Gift
Sam Raimi
Cate Blanchett, Giovanni Ribisi, Keanu Reeves, Katie Holmes, Greg Kinnear,
Hilary Swank, Michael Jeter, Kim Dickens, Gary Cole, Rosemary Harris, J. K.
Simmons, Chelcie Ross, John Beasley, Lynnsee Provence, Hunter McGilvray
Thriller
USA
2000
Titolo
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
:
:
:
Ti do i miei occhi (Te doy mis ojos)
Icíar Bollaín.
Luis Tosar, Laia Marull, Candela Peña, Rosa María Sardá.
Drammatico
Spagna
2003
Titolo
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
:
:
:
Tina - What's Love Got to Do With It
Brian Gibson
Laurence Fishburne, Angela Bassett, Tina Turner, Vanessa Bell Calloway
Biografico
USA
1993
Titolo
Regia
Cast
:
:
:
Genere
Sceneggiatura
Anno
:
:
:
Via dall'incubo (Enough)
Michael Apted
Jennifer Lopez, Bill Campbell, Tessa Allen, Juliette Lewis, Dan Futterman,
Coah Wyle, Fred Ward, Christopher Maher, Janet Carroll, Bill Cobbs
Drammatico/Thriller
Nicholas Kazan
2002
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
107
FILMOGRAFIA
Titolo
:
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
Volver - Tornare
: Pedro Almodóvar
: Penelope Cruz, Carmen Maura, Lola Dueñas, Blanca Portillo, Yohana
Cobo, Chus Lampreave, Leandro Rivera
: Drammatico
: Spagna
: 2006
Titolo
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
:
:
:
Il segreto di Esma (Grbavica)
Jasmila Zbanic.
Mirjana Karanovic, Luna Mijovic, Leon Lucev
Drammatico
Bosnia-Herzegovina
2006
Titolo
Regia
Cast
:
:
:
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
Il Vestito da sposa
Fiorella Infascelli
Maya Sansa, Pierpaolo Lovino, Salvatore Lazzaro, Mauro Marchese,
Pietro Faiella, Alberto Cracco, Chiara Conti, Lorenzo Branchetti
Drammatico
Italia
2004
Titolo
Regia
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
:
:
Lajja
Rajkumar Santoshi
Drammatico
Kuwait
2001
Titolo
Regia
Cast
:
:
:
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
Non ti muovere
Sergio Castellitto
Penelope Cruz, Sergio Castellitto, Claudia Gerini, Angela Finocchiaro,
Marco Giallini, Pietro De Silva, Elena Perino
Drammatico
Italia
2004
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
108
FILMOGRAFIA
Titolo
:
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
Oltre ogni limite
: Robert Malcolm Young
: Farrah Fawcett, James Russo, Diana Scarwid
: Drammatico
: USA
: 1986
Titolo
Cast
:
:
Sotto accusa (The Acused)
Bernie Coulson, Jodie Foster, Steve Antin, Carmen Argenziano, Ann
Hearn, Leo Rossi
Jonathan Kaplan
Tom Topor
Thriller
1988
Regia
Sceneggiatura
Genere
Anno
:
:
:
:
Titolo
Regia
Genere
Cast
:
:
:
:
Nazionalità
Anno
:
:
Magdalene (The Magdalene Sisters)
Peter Mullan
Drammatico
Nora-Jane Noone, Anne-Marie Duff, Dorothy Duffy, Eileen Walsh,
Geraldine McEwan, Mary Murray, Britta Smith, Frances Healy, Eithne
McGuinness, Phyllis McMahon, Rebecca Walsh, Eamonn Owens, Chris
Simpson, Daniel Costello, Alison Goldie, Anita Hyslop, Leonna
McGillian, Claire Murray, Mariann Taylor, Peter Mullan
Scozia - Gran Bretagna,
2002
Titolo
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
:
:
:
Mai senza mia figlia (Not Without my Daughter)
Brian Gilbert
Alfred Molina, Sally Field, Sheila Rosenthal
Drammatico
USA
1991
Titolo
Regia
Cast
:
:
:
Nazionalità
Anno
:
:
Moolaadè
Sembene Ousmane
Fatoumata Coulibaly, Maimouna Helene Diarra, Salimata Traore,
Aminata Dao
Senegal/Francia
2004
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
109
FILMOGRAFIA
Titolo
:
Regia
Nazionalità
Anno
Vivantes
: Ould Khelifa
: Algeria
: 2007
Titolo
Regia
Genere
Cast
Nazione
Anno
:
:
:
:
:
:
Fire
Deepa Mehta
Drammatico
Shabana Azmi, Nandita Das, Jaaved Jaferi
Canada/India
1997
Titolo
Regia
Cast
Genere
Nazione
Anno
:
:
:
:
:
:
Earth
Deepa Mehta
Nandita Das, Maia Sethna, Aamir Khan
Drammatico
Canada/India
1998
Titolo
Regia
Cast
:
:
:
Genere
Nazione
Anno
:
:
:
Water
Deepa Mehta
Shakuntala Seema Biswas, Kulbhushan Kharbanda, Kalyani Lisa,
Ray Bhagavati,Waheeda Rehman
Drammatico
Canada/India
2005
Titolo
Regia
Cast
:
:
:
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
4 mesi, 3 settimane e 2 giorni
Cristian Mungiu
Anamaria Marinca, Laura Vasiliu, Vlad Ivanov, Alex Potocean,
Luminita Gheorghiu, Adi Carauleanu
Drammatico
Romania
2007
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
110
FILMOGRAFIA
Titolo
:
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
La sconosciuta
: Giuseppe Tornatore
: Xenia Rappoport, Michele Placido, Claudia Gerini, Piera Degli Esposti,
Alessandro Haber, Clara Dossena, Angela Molina, Margherita Buy,
Pierfrancesco Favino
: Drammatico
: Italia
: 2006
Titolo
Regia
Cast
:
:
:
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
North Country - Storia di Josey
Niki Caro
Charlize Theron, Frances McDormand, Elle Peterson,
Thomas Curtis, Sean Bean, Woody Harrelson, Richard Jenkins,
Jeremy Renner, Sissy Spacek, Rusty Schwimmer, James Cada.
Drammatico
USA
2005
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
111
FILMOGRAFIA
Titolo
:
Regia
Cast
Genere
Nazionalità
Anno
4 mesi, 3 settimane e 2 giorni
: Cristian Mungiu
: Anamaria Marinca, Laura Vasiliu, Vlad Ivanov, Alex Potocean,
Luminita Gheorghiu, Adi Carauleanu
: Drammatico
: Romania
: 2007
Titolo
Regia
Cast
:
:
:
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
Titolo
Regia
Cast
:
:
:
Genere
Nazionalità
Anno
:
:
:
La sconosciuta
Giuseppe Tornatore
Xenia Rappoport, Michele Placido, Claudia Gerini, Piera Degli Esposti,
Alessandro Haber, Clara Dossena, Angela Molina, Margherita Buy,
Pierfrancesco Favino
Drammatico
Italia
2006
North Country - Storia di Josey
Niki Caro
Charlize Theron, Frances McDormand, Elle Peterson,
Thomas Curtis, Sean Bean, Woody Harrelson, Richard Jenkins,
Jeremy Renner, Sissy Spacek, Rusty Schwimmer, James Cada.
Drammatico
USA
2005
Coordinatrice distrettuale
Patrizia MARINI NOVARINA
112
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VIOLENZA SUI MINORI E SULLE DONNE