Una testa ben fatta è una testa atta a organizzare le conoscenze così da evitare la loro sterile accumulazione. [Edgar Morin] MIND MAPPING : ANNA GIGLIOLI 1 La mappa mentale “Una mappa mentale consiste di una parola o idea principale; intorno a questa parola centrale si associano 5 - 10 idee principali relazionate con questo termine. Di nuovo si prende ognuna di queste parole e ad essa si associano 5 - 10 parole principali relazionate con ognuno di questi termini. Ad ognuna di queste idee discendenti se ne possono associare tante altre”. [T. Buzan] 2 3 Struttura della mappa La costruzione di una mappa mentale inizia a partire da un input esterno (es. un racconto, un libro, una lezione) o interno (ricordare quanto appreso, ecc.) La mappa si dovrà organizzare intorno ad un concetto dal quale si diramano i nodi più o meno strettamente correlati a quello centrale. La mappa mentale possiede due caratteristiche che la contraddistinguono: ha un solo concetto-base, a differenza di altre mappe che possono averne anche molti ha una struttura gerarchica radiale La mappa si ‘legge’ abitualmente in senso orario 4 A cosa serve Presentare in modo sintetico e sinottico una struttura di pensiero anche complessa (un libro, un film, un progetto, un problema, una lezione, ecc.) Le mappe mentali aiutano: ad organizzare le nostre idee a trovare le parole chiave a sviluppare le associazioni fra idee diverse e le relazioni fra idee simili ad utilizzare la memoria visiva con l'uso di colori, simboli, icone, frecce, evidenziatori di testi, a partire da un'idea centrale per svilupparla in più direzioni 5 Tony Buzan Elabora la teoria e il metodo delle mappe mentali negli anni ’60 partendo dall’esperienza personale. Per memorizzare è importante: Identificare e associare parole-chiave Evidenziare le idee (posizione, colore) Primi principi ispiratori: associazione ed evidenziazione favoriscono la memoria e quindi l’apprendimento Nascono come metodi per prendere appunti e per il brainstorming Vengono poi sperimentate per le attività creative. 6 Il radiant thinking La conoscenza consiste in reti costruite e collegate tra dati: ogni memoria, immagine, evento, ogni pezzo di informazione è immagazzinato e associato agli altri, ogni elemento irradia altri elementi (come in ogni sinapsi i neuroni si collegano ad altri neuroni) Le idee di Buzan trovano conferma nelle ricerche sulle capacità cerebrali (dagli anni ’70) Ralph Haber (1970) Precisione il riconoscimento di immagini tra l'85 e il 95 per cento. Dr. Roger Sperry (1981) – Premio Nobel per le ricerche sullo sviluppo cognitivo Differenze emisferiche nell’elaborazione delle informazioni Buzan porta ad esempi Einstein, Newton, Michelangelo, Leonardo da Vinci, Beethoven 7 Mappe mentali e memoria Imparare a creare mappe mentali richiede tempo e pratica Utilizzare le mappe mentali stimola la capacità visiva e associativa della mente Le mappe mentali aiutano a rafforzare la memoria e la capacità di ricordare attraverso l'uso di immagini, di enfasi e di associazioni Un argomento, se rappresentato visivamente, può essere compreso e ricordato in modo molto più efficace. Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio imparo 8 Come costruirle 9 In pratica 1. 2. 3. 4. Prendere un foglio bianco di carta, A4 o più grande (per mappe manuali)* Utilizzare il foglio nell’orientamento orizzontale Iniziare al centro Disegnare un’immagine centrale che rappresenta il tema su cui si sta scrivendo/pensando: utilizzare almeno tre colori altezza e larghezza dell’immagine di circa 5 cm (in proporzione maggiore per fogli più grandi) l'immagine deve creare la propria forma (no cornici) * In alternativa usare un software di mindmapping 10 In pratica 5. I rami principali (BOIs) attorno all’immagine centrale sono come i capitoli di un libro scrivere ogni parola in lettere maiuscole o disegnare un'immagine porla su una linea della stessa lunghezza le linee centrali sono spesse, curve e organiche, come il ramo di un albero per il tronco le linee vanno collegate direttamente all’immagine centrale 6. Iniziare ad aggiungere un secondo livello di pensiero. Queste parole o immagini sono collegate al ramo principale che le ha attivate. Ricordare: Le linee di connessione sono più sottili Le parole sono ancora in stampatello ma possono essere di dimensioni inferiori 11 In pratica 7. Aggiungere un terzo o quarto livello di elementi così come vengono le idee: Usare il più possibile immagini al posto o in aggiunta alle parole Permettere ai propri pensieri di arrivare liberamente, cioè saltare da una parte all’altra della mappa mentale sulla base di come affiorano nella mente i collegamenti e le associazioni 8. Rendere ogni Mappa Mentale un po’ più: Bella Artistica Colorata Immaginativa Dimensionale 9. Divertirsi! Aggiungere possibile un po’ di umorismo, esagerazione o assurdità, ove è 12 Dalle minimappe alle mappe mentali • Prima di costruire le mappe mentali vere e proprie Buzan consiglia di esercitarsi con quelle che vengono definite minimappe, cioè rappresentazioni grafiche di esplosioni di idee frutto del pensiero associativo, in cui non esiste ancora una gerarchia chiara e ben organizzata (simili alle attività del brainstorming). • Le idee devono essere rappresentate da parole singole (e/o da immagini). Le mappe mentali invece richiedono un’organizzazione gerarchica delle idee: questa gerarchia richiede l’introduzione delle Basic Ordering Ideas (BOIs). • Le BOIs sono concetti-chiave o categorie che consentono di organizzare una moltitudine di altri concetti in modo gerarchico • Parole singole o immagini che raccolgono il più grande numero di associazioni. • Esempio: macchine – veicoli a motore – automobili 13 Come iniziare 1. Le minimappe Partire dal centro con un’immagine e una parola e completare scrivendo da 7 a 10 nuove parole-chiave su rami che si irradiano dal centro. Lavorare per associazioni: scrivere le prime idee che vengono in mente. Ad es. CHIAVE LAVAGNA COMPETENZA Le minimappe favoriscono lo sviluppo del pensiero associativo e creativo 14 Come iniziare 2. Sviluppare le minimappe Dalla minimappa: ampliare ognuna delle parole-chiave iniziali con ulteriori associazioni. Impiegare un minuto per ogni parolachiave (10 minuti in tutto). Provare ad inserire nuove associazioni da quelle appena inserite. Le mappe mentali devono presentare associazioni sempre riferite all’idea chiave centrale di partenza 15 Come iniziare 3. La mappa mentale: le BOIs Riorganizzare le idee inserite nella mappa, organizzandole in forma gerarchica: raggruppare le idee ove possibile in categorie più ampie identificare le categorie o idee-chiave più generali che raccolgono il più grande numero di associazioni (Basic Ordering Ideas) La qualità di una mappa e la sua efficacia dipendono molto dalla capacità di identificare le BOIs rilevanti per quell’argomento. 16 Come identificare le BOIs PORSI LE SEGUENTI DOMANDE: Qual è la conoscenza richiesta? Se la mappa fosse un libro quali sarebbero i titoli dei suoi capitoli? Quali sono le categorie più importanti sul tema? Quali sono le domande di base a cui rispondere? (es. chi?, cosa?, come?, dove?, quando?, come?, perché?) Qual è la categoria più grande o completa che le comprende? All’inizio le BOIs possono essere configurate come domande Queste domande poi possono essere identificate con una etichetta (parola e/o immagine) sintetica 17 BOIs = domande 18 BOIs: ETICHETTE SINTETICHE 19 Gianfranco Di Primio: Prosperità. Mappa mentale realizzata nel corso Learning Strategies – Docente Anna Giglioli - ENAIP Udine. Per gentile concessione dell’autore. Vietata la riproduzione al di fuori degli obiettivi didattici previsti dal progetto TKEY HIL. Come valutare una mappa mentale Non è consigliabile valutare le mappe mentali realizzate per scopi personali, perché la loro efficacia e chiarezza dipendono molto dai processi associativi individuali (alcune associazioni che sono significative per l’autore possono non esserlo per gli altri) Tuttavia è opportuno prevedere una loro valutazione quando usate in ambito didattico. Per valutare le mappe mentali degli studenti Guastavigna propone i seguenti criteri: Congruenza: la mappa è congruente con ciò per cui è stata costruita? Coerenza: le relazioni sono coerenti? Corrispondenza: c’è corrispondenza a quanto trattato (nella lezione, sul libro, ecc.)? Ergonomia: la mappa è chiara e comprensibile? Trasferibilità: la mappa può essere utilizzata per un tema o un ambito diverso? In che misura? 21 Criteri di valutazione In alcune università (Canada) si utilizzano ad es. i seguenti punteggi Contenuto Ampiezza (trattazione idee chiave): 5 Profondità (dettagli): 4 Strategie di mind mapping Colori: 2 Simboli: 2 Frecce/enfasi: 2 Ergonomia: Chiarezza: 1 Trasferimento Sviluppo di associazioni, di idee personali congruenti: 4 22 Valutazione Le ‘buone’ mappe mentali sono caratterizzate da: Una struttura radiale gerarchica che si sviluppa dal centro verso la periferia (dall’idea chiave centrale’ di partenza alle idee associate più specifiche e/o meno centrali per l’argomento) Un primo livello (vicino al centro) di BOIs pertinenti e in grado di racchiudere le informazioni necessarie per comprendere o sintetizzare l’argomento Idee espresse in modo sintetico (il più possibile con singole parole, evitando frasi o testi lunghi) Mancata ripetizione di idee/concetti (che dovrebbero apparire una sola volta nella mappa) Uso di espedienti grafici: molte immagini, colori, caratteri grafici diversi, ecc. 23 Esempi di valutazione 24 Esempio (2) 25 Valutazione mappe – esempi MAPPA 1 - tema: ROMANZO (1) (scuola media inferiore) Punteggio totale: 14 Ampiezza (trattazione idee chiave): 3 Profondità (dettagli): 4 Colori: 2 Simboli: 2 Frecce/enfasi: 1 Ergonomia: Chiarezza: 1 Trasferimento: idee personali congruenti: 1 Giudizio: mappa chiara, coerente e ben organizzata. Buono l’uso dello spazio e gli aspetti grafico-visivi e veramente buona l’organizzazione delle BOIs. Non è però del tutto corrispondente al tema trattato, a causa della mancanza di un elemento importante del tema (i personaggi) e la difficoltà ad usare la sintesi (etichette verbali). La mappa potrebbe essere trasferibile ad altri argomenti. 26 Valutazione mappe – esempi MAPPA 2 - tema: ROMANZO (2) (scuola media inferiore) Punteggio totale: 11 Ampiezza (trattazione idee chiave): 4 Profondità (dettagli): 2 Colori: 2 Simboli: 2 Frecce/enfasi: 1 Ergonomia: Chiarezza: 0 Trasferimento: idee personali congruenti: 0 Giudizio: mappa ben strutturata e completa a livello delle BOIs, ma con incoerenze nella disposizione dei livelli successivi: alcuni rami sono ben sviluppati, mentre altri non lo sono (ad es. spazio). Queste incoerenze rendono la mappa di difficile lettura e poco chiara. Non emergono idee personali. La mappa potrebbe essere trasferibile ad altri argomenti. 27 Come proporle agli studenti Introduzione (cosa sono le mappe, cos’è un’idea, ecc.) Prime attività: Minimappe, mappe a esplosione Prime attività: mappa con BOIs identificate assieme Mappe di sintesi di un breve testo (es. testo narrativo): inizialmente un lavoro di classe supportato dall’insegnante e poi di gruppo e/o individuale Valutazione e analisi mappe (inizialmente lavoro di classe supportato dall’insegnante) in gruppo e/o individuale Mappe riassuntive di testi, lezioni, appunti, ecc.durante lo studio (in gruppo) Mappe di sintesi di argomenti di studio/ Mappe per la preparazione di interrogazioni o stesura di testi, ecc. (in gruppo e/o individuali) 28 Esempio 29 Prendere appunti con le mappe mentaliApprofondimento Estrarre dal testo parole-chiave particolarmente evocatrici e che stimolino la formazione di immagini Buzan distingue: Parole chiave per ricordare Parole chiave creative Realizzare gli appunti sotto forma di mappa tenendo presente che tutte le parole sono pluridirezionali: ognuna è un piccolo centro da cui si irradiano o diramano numerosissimi uncini che si appigliano ad altre parole (es. correre per forza, correre con le ali ai piedi). 30 Parole chiave per ricordare Funzionano come un imbuto che raccoglie un’ampia gamma di immagini particolari e all’occorrenza riemette quelle stesse immagini Di solito sono un verbo o un sostantivo forte circondato da altri aggettivi o avverbi chiave 31 Parole chiave creative Si tratta di parole particolarmente evocative, che stimolano la formazione di immagini. Sono più generiche di una parola-chiave per ricordare. Ad es. “trasudare” 32