DALLA RESTAURAZIONE
AI MOTI DEL 1830-1831
Il Congresso di Vienna, le insurrezioni in Europa
e l’inizio del Risorgimento
IL CONGRESSO DI VIENNA
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1814-1815: i sovrani e i ministri degli stati
europei si riuniscono a Vienna per risolvere
due problemi
Decidere
quali
sovrani
spodestati
da
Napoleone dovranno tornare sul trono
Ridefinire i confini degli stati europei
A decidere sono soprattutto i ministri di Gran
Bretagna, Russia, Prussia e Austria
(ministro Metternich) ma viene ammesso
anche il rappresentante della Francia
sconfitta.
Il Congresso di Vienna
I DUE PRINCIPI FONDAMENTALI
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Principio di legittimità: tornano a regnare le
dinastie spodestate da Napoleone
Principio di equilibrio: bisogna evitare che si
formi uno stato troppo più forte degli altri  non
si tiene conto delle aspirazioni all’unificazione o
alla indipendenza di vari popoli.
L’obiettivo
è
“restaurare”
la
situazione
precedente a Napoleone: questo periodo fu
definito Età della Restaurazione.
Per tutelare la sistemazione nata dal Congresso
di Vienna, Austria, Prussia e Russia strinsero un
patto chiamato Santa Alleanza.
IL NUOVO ASSETTO EUROPEO
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La Russia si estende verso ovest, inglobando anche
parte della Polonia e la Finlandia
La Prussia acquisisce parte della Sassonia e della
zona del Reno
L’Austria ottiene la Dalmazia e riconferma il possesso
su Lombardia e Veneto. Grazie alle alleanze con gli
altri stati italiani, ha l’egemonia sulla penisola (solo il
Regno di Sardegna mantiene una certa autonomia)
La Svezia ingloba la Norvegia
Si creano due nuovi stati: la Confederazione
Germanica
(39
piccoli
stati),
presieduta
dall’imperatore d’Austria e il Regno dei Paesi Bassi
(Belgio+ Olanda)
La Gran Bretagna acquista nuove colonie
Il Portogallo rimane temporaneamente sotto il
controllo inglese, perché la dinastia legittima si è
rifugiata in Brasile durante l’Età Napoleonica.
NON TUTTO COME PRIMA
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Anche
se
i
membri
dell’aristocrazia
ritornarono ad occupare tutti i ruoli più
importanti, non fu possibile riportare del tutto
la società alla situazione dell’Antico Regime:
Restano molte innovazioni giuridiche
introdotte da Napoleone nel codice civile
La borghesia mantiene una certa libertà
economica. Lo stato non ha interesse a
ripristinare i privilegi fiscali di aristocrazia e
clero,
che
frenerebbero
lo
sviluppo
economico.
Si sono ormai diffuse le idee di libertà,
uguaglianza e indipendenza.
INIZIA IL RISORGIMENTO
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In Italia dopo il congresso di Vienna si apre un
periodo che porterà all’unità nazionale. Questa
fase storica è stata chiamata “Risorgimento”.
Con
questa
parola
si
vuole
indicare
consapevolezza di una parte del popolo italiano
di costituire un’identità nazionale e di avere
quindi
il
diritto
all’unificazione
e
all’autogoverno. Come sempre, però, le parole
non sono neutre: l’idea di “resurrezione”
contenuta in questo termine implica un giudizio
fortemente
negativo
sulla
situazione
italiana pre-unitaria.
È un periodo complesso e non privo di ombre:
non deve diventare un mito.
FU DAVVERO UNA
“RESURREZIONE”?
“Da cosa doveva risorgere la patria delle
università, della scienza, della medicina,
dell'arte,
di
Dante,
Giotto,
Cimabue,
Petrarca...? La storia degli stati pre-unitari è
storia sovente gloriosa, di repubbliche come
Genova e Venezia, che hanno dominato i
mari, di ducati come quelli di Mantova e
Parma,
delle
decine
di
capitali
che
costellavano la nostra penisola”.
F. Agnoli, A 150 anni dalla malaunità,
Il Foglio, 26.9.2009
LE SOCIETÀ SEGRETE
Gli intellettuali liberali si riuniscono in
società segrete. Gli obiettivi politici sono
diversi a seconda dell’organizzazione, ma
tutti voglio ottenere una Costituzione.
 In Italia la società segreta più diffusa è la
Carboneria, che prendeva nome e
simboli dal mestiere dei commercianti di
carbone. Vi si accedeva attraverso un
giuramento, ma spesso i vari affiliati non
si conoscevano tra loro (necessaria la più
assoluta segretezza).
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I MOTI DEL ‘20 E DEL 21
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Le società segrete animano una serie di moti (=
insurrezioni) in Spagna e Portogallo. Le ribellioni
partono sempre dall’esercito e hanno come
obiettivo la concessione, da parte del re, di una
Costituzione. In Portogallo, il legittimo re torna
dal Brasile (fine del protettorato inglese)
Regno delle due Sicilie: ribelli guidati dal generale
Guglielmo Pepe. Il re Ferdinando I concede la
Costituzione.
Regno di Sardegna: i ribelli, guidati da Santorre di
Santarosa, confidano nell’appoggio del principe
Carlo Alberto, che concede la Costituzione
approfittando dell’assenza del re, lo zio Carlo
Felice.
Tutti i moti vengono soffocati dall’intervento
dell’Austria e le costituzioni sono abrogate.
I MOTIVI DEL FALLIMENTO
Il popolo rimase del tutto estraneo ai
rivoluzionari, che costituivano un élite.
2) Due schieramenti tra i rivoluzionari:
- Liberali
moderati

monarchia
costituzionale,
libertà
personali
ed
economiche, suffragio censitario
- Democratici
e
repubblicani

repubblica, intervento dello stato a
favore dei più deboli, istruzione gratuita,
suffragio universale maschile
1)
L’INDIPENDENZA DELLA GRECIA
Grecia,
1821:
unica
insurrezione
europea
che
ha
successo

indipendenza dall’impero Ottomano
(1829).
 Partecipano molti intellettuali europei,
come il poeta inglese Byron. Aiuto da
parte di Inghilterra, Francia e Russia che
sono interessate ad estendere la loro
influenza nel Mediterraneo.

L’INDIPENDENZA
DELL’AMERICA LATINA
Ruolo
importante
nell’economia
mondiale
(fornisce metalli preziosi, zucchero, caffè,
tabacco, cacao). Grandi aziende agricole con
manodopera in condizione servile.
 Società divisa in:
- Creoli (bianchi discendenti dai coloni europei)
- Meticci (nati da bianco + indio)
- Indios e neri
 1811-1828 i creoli si ribellano per ottenere
l’indipendenza, aiutati da Inghilterra e USA
 Nascono nuovi stati (es. Messico, Brasile, Perù,
Argentina, Cile). Fallisce il progetto di creare una
confederazione di stati sull’esempio degli Stati
Uniti.

Indipendenza
dell’America latina
La carta mostra i nuovi
stati
nati
all’inizio
dell’Ottocento in Sud
America. Le linee verde
e rossa indicano gli
itinerari
dei
due
principali
artefici
dell’indipendenza
dell’America Latina, i
generali Simon Bolivar
e Josè de San Martin.
LA DOTTRINA MONROE
Nel 1823 il presidente degli Stati Uniti James Monroe si
oppone a qualsiasi intervento degli stati europei in America
(dottrina sintetizzabile in “l’America agli americani”)
 “I cittadini degli Stati Uniti provano un fortissimo sentimento
di simpatia per la libertà e la felicità di tutti gli uomini che,
come loro, abitano di là dell’Atlantico. Noi non abbiamo mai
preso parte alle guerre degli Stati europei sorte da questioni
puramente europee, né la nostra politica comporta che vi
partecipiamo. […] Noi invece, necessariamente, ci sentiamo
più direttamente interessati ai movimenti che avvengono in
questo emisfero […]. Noi dobbiamo quindi, in virtù dei
rapporti sinceri ed amichevoli esistenti tra gli Stati Uniti e le
suddette potenze, dichiarare che considereremmo un
pericolo per la nostra pace e la nostra sicurezza ogni loro
tentativo di estendere ad una qualsiasi regione di questo
emisfero il loro sistema politico”.
(testo della Dottrina Monroe:
http://spkeynes.scuole.bo.it/sitididattici/farestoria/fonti/f08
_11.html)
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I MOTI DEL’30 E DEL’31
Francia:
Costituzione concessa da Luigi XVIII(1814), ma il
suo successore Carlo X è troppo conservatore
 1830: nelle elezioni vincono gli oppositori
liberali  il re abolisce la libertà di stampa,
scioglie il parlamento e limita il numero degli
elettori  insurrezione del popolo di Parigi
(Rivoluzione di Luglio): diventa re Luigi Filippo
d’Orleans
È chiamato il re borghese perché è sostenuto
dalla borghesia e la favorisce. Afferma il principio
del “non intervento” (la Santa Alleanza non deve
intervenire nelle questioni interne degli stati
europei). Nuova Costituzione, che limita i poteri
del re a favore del parlamento.

Luigi Filippo
d’Orleans,
re di Francia dal
1830 al 1848
I MOTI DEL’30 E DEL’31
Belgio: cattolico e di lingua francese,
ottiene
l’indipendenza
dall’Olanda
(protestante e di lingua fiamminga). Aiuti
da Francia e Inghilterra.
 Hannover e Sassonia (Stati tedeschi)
devono concedere la Costituzione.
 Tentativo fallito di indipendenza della
Polonia, che era stata divisa tra Austria,
Prussia e Russia.
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I MOTI DEL’30 E DEL’31
Italia (1831): insurrezioni liberali a
Modena, Parma e nello Stato Pontificio,
guidate da Ciro Menotti. Repressione da
parte dell’Austria.
 Dopo i moti del 1830-31, due linee
politiche:
- Inghilterra e Francia sostengono il
liberalismo (governi costituzionali)
- Austria
e
Russia
sostengono
l’assolutismo
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MAZZINI E LA GIOVINE ITALIA
Mazzini, patriota genovese, capisce che senza
l’appoggio popolare i moti non possono avere
successo. Per questo fonda la società “Giovine
Italia” e poi la “Giovine Europa”.
 Programma di Mazzini:
- Coinvolgimento del popolo
- Italia unita, indipendente e repubblicana
- Rifiuto degli aiuti da parte delle monarchie
liberali
 Tentativi falliti di moti mazziniani  crisi di
Mazzini: vale la pena di sacrificare tante vite?
 1844: i fratelli Bandiera tentano una ribellione
nel Regno delle Due Sicilie, ma sono catturati e
condannati a morte.

Mazzini, rifugiatosi a Londra, apre una scuola per i
figli degli emigrati italiani.
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