MUTUO E LEASING NEL
CONTENZIOSO BANCARIO
Nel testo, i capitoli di svolgimento di casi matematici sono la
parte più importante, ma sono anche di difficile lettura.
Diventano comprensibili dopo un corso di otto ore dedicato,
appunto, all’aspetto matematico, con esercitazioni pratiche.
Dai feed back, sembra un utile strumento di lavoro per i
periti.
In questa sede si cercherà di esporre il concetto che sta alla
base del volume, insieme ad alcune applicazioni pratiche,
che si spera interessino anche i giuristi.
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Tel.051/602.15.17, Fax.051/042.06.47 email: [email protected]
LA PERIZIA BANCARIA
Tra le molteplici posizioni giuridiche, si è scelto
l’orientamento della Corte di Cassazione. Quindi, per
quanto riguarda la rilevazione del tasso soglia, le istruzioni
di Banca d’Italia hanno un valore limitato, (cfr Cass.penale
12028/10, 28743/2010, 46669/2011): «le circolari o direttive,
ove illegittime e in violazione di legge, non hanno efficacia
vincolante per gli istituti bancari….»
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MUTUO E LEASING NEL
CONTENZIOSO BANCARIO
Capovolgo l’impostazione, si accoglie la teoria della
necessaria omogeneità tra le istruzioni ed il tasso rilevato,
quindi si applica soltanto quanto prescritto dalle istruzioni di
Banca d’Italia.
Il libro svolge e cerca di esaminare, con esempi matematici
di casi reali, le conseguenze dell’impostazione «pro
Istruzioni di Banca d’Italia», attualmente predominante nei
tribunali di merito.
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PRINCIPIO DI EQUIVALENZA FINANZIARIA
In termini semplici ed intuitivi:
C’è un valore (tasso) che rende uguale un importo ricevuto
in un tempo t, con la somma delle rate restituite nei tempi t1,
t2, t3 ecc. Questo valore è il tasso di rendimento (corrisponde
al costo per il mutuatario e al ricavo per il mutuante).
Il tasso è uno solo, non ci sono diversi tassi più o
meno equivalenti.
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Disomogeneità tra tasso matematico e tasso
ottenuto con formule Banca d’Italia
Il tasso determinato con le Istruzioni di Banca d’Italia, è
SEMPRE inferiore, al tasso matematico. Nei rapporti di c/c la
differenza può superare anche il 500%. Caso esaminato ne
«La Perizia Bancaria», e tratto da un caso reale, con formule
di Banca d’Italia si otteneva il 14%, con tasso matematico
(principio equivalenza finanziaria) il 100%.
Le formule «imposte» da Banca d’Italia sono un aggregato
parziale degli oneri finanziari, rilevato con metodo statistico.
Quindi una parte, solo una parte degli oneri.
Ma le citate Istruzioni sono una fonte interpretativa,
assimilabile per esempio alle circolari ministeriali in diritto
tributario, o qualcosa di più?
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L.108/96, art.1
modifica art.644 cp
L.108/96, art.2
delega ministero
rilevazione Taeg
Nei DM di classificazione
operazioni creditizie si
incarica
Banca
d’Italia della rilevazione
Nei DM di rilevazione dei tassi
medi ai fini dell’usura: «le banche
si attengono ai criteri di calcolo
delle istruzioni di banca d’italia».
Art.644, 3°c: «la legge stabilisce il
limite oltre il quale gli interessi
sono sempre usurari»
«Sono altresì usurari gli interessi,
anche se inferiori a tale limite,
…sproporzionati .. difficoltà
economica»
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La conseguenza di detta disomogeneità tra la matematica
(principio di equivalenza finanziaria) e le formule di Banca
d’Italia, determina l’esplodere del contenzioso, con due
interpretazioni fondamentali:
a) Cassazione Penale, per la quale le istruzioni non hanno alcun
rilievo;
b) Moltissimi tribunali di merito, che richiedono l’applicazione
delle istruzioni per principio di omogeneità tra il tasso soglia e
quello rilevato nel caso concreto.
Conseguenza negativa interpretazione a), gran parte dei rapporti
bancari sarebbero usurari; conseguenza negativa interpretazione
b), tutela inadeguata del debitore.
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Sulla tutela del debitore, forse non si sono utilizzate tutte le
possibilità della tutela soggettiva ex art.644, c.3, capoverso 2 e
ss..
Comunque, ritengo corretto che le formule applicabili per il
calcolo del tasso di un finanziamento siano:
a) Banca d’Italia per il confronto con i tassi soglia;
b) tasso matematico determinato col principio di equivalenza
finanziaria per gli altri casi (anatocismo ecc.).
Si riportano due esempi/casi, per chiarire il concetto.
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Caso Usura Leasing
Contratto leasing camion, 120.000 euro + iva, garanzia fideiussoria
soci, dopo due anni il conduttore smette di pagare e, decorsi alcuni
mesi, viene ritirato il mezzo. Quattro anni dopo, azione esecutiva su
immobile dei garanti.
Quesito: accerti il consulente tecnico il tasso di interesse applicato
ai rapporti di finanziamento e di locazione finanziaria intercorsi tra
le parti nel periodo oggetto di esposto dagli anni 2008 al 2012
relativamente al contratto di locazione finanziaria xx stipulato da
xx con la suddetta xxSPA e lo scostamento rispetto al tasso
trimestrale rilevato dal Ministero del Tesoro ai fini
dell’applicazione del terzo comma dell’articolo 644 c.p.;
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Caso Usura Leasing
ovvero
se gli interessi o gli altri vantaggi corrisposti siano da considerare
sproporzionati, riguardo le concrete modalità del fatto ed il tasso di
interesse medio praticato per operazioni similari, rispetto le
prestazioni di denaro ricevute;
2) l’ammontare complessivo degli interessi ovvero il valore dei
vantaggi o dei compensi corrisposti;
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Caso Usura Leasing
3) l’esistenza di una o più delle circostanze di cui all’articolo 644
c.p. quinto comma;
4) l’eventuale condizione di difficoltà finanziaria o economica di
chi ha corrisposto gli interessi o i vantaggi.”
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Caso Usura Leasing
Il tasso alla stipula era del 9% (entro soglia), alla risoluzione il
14%, contro un tasso soglia del 10,5% nel trimestre della
risoluzione. Camion di due anni ritirato e nessun rimborso è stato
erogato. Sintesi perizia: per Banca d’Italia, in caso di
inadempimento, i tassi non si rilevano, quindi no usura oggettiva.
Tuttavia, il tasso effettivo, considerando il valore del bene non
rimborsato, supera il 40%. Sarà compito del giudice valutare la
presenza o meno dell’usura soggettiva o in concreto (al momento
del decreto ingiuntivo?).
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Caso Risarcimento
danno
Impresa con i conti correnti costantemente in rosso. Subisce un
danno di 100 euro ad opera della Banca (addebito non dovuto).
Come si calcola il danno subito dall’impresa in dieci anni?
Occorrerà calcolare il tasso matematico (non secondo le formule di
Banca d’Italia) che esprime il costo sopportato dal debitore.
Nel caso in concreto, il TAEG ex Banca d’Italia forniva il 14%,
quello matematico era tra l’80% e il 120%. Si rileva che il Taeg
Banca d’Italia era costantemente sotto soglia.
Con formula corretta, al tasso medio del 30%, 100 euro in 10 anni
producono 1.804 euro, al tasso del 60%, invece, 26.786.
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In conclusione, occorre applicare formule di matematica corrette
tranne che nel caso di confronto con i tassi soglia. Ragionare
diversamente, ovverosia applicare Banca d’Italia anche in altri
ambiti, è un non senso.
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Formula tasso c/c
La determinazione del tasso nei conti corrente, avviene in regime di capitalizzazione semplice:
I=Cxixt
Si precisa che gg sono i giorni mancanti alla fine del periodo di riferimento (trimestre), I gli oneri,
C il capitale, i è il tasso trimestrale, ia il tasso annuo,
Numeri = C x gg => I = C x i x gg/365 =>I = (numeri x i)/365 =>
i = (I/numeri) x 365
4
ia = ((I/numeri) x 365) x (1 + i/4) −1
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Numeri con valuta bancaria
e numeri da stanza
di compensazione
i = (oneri/numeri) x 365
I numeri sono il prodotto del saldo del conto per i giorni alla fine del
trimestre. O anche, che è lo stesso, il capitale x detti giorni. Ogni
entrata/uscita dal conto, moltiplicata per i giorni, dà i numeri.
Quindi, un’entrata di denaro in un c/c passivo, diminuirà i numeri dal
giorno di disponibilità alla fine del trimestre. Senonché, le banche
riportano i numeri con valuta bancaria, con uno sfasamento temporale per
esse vantaggioso. Es: si incassano 1.000 il 10/4, viene accreditato il 15/4,
si gonfiano i numeri di 5 giorni
=> diminuisce i.
Occorrerà ridurre i numeri indicati nell’estratto del conto di 1.000 x 5 per
ottenere il valore corretto.
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Formula anatocismo
Determinazione della componente anatocistica degli oneri, due
strade:
a) si ricalcola ogni singolo movimento dell’estratto conto, ricostruendolo;
b) si evidenzia la quota di oneri finanziari relativi al debito derivante da
oneri maturati nel periodo precedente al trimestre, moltiplicando detti
oneri per il tasso medio i (pag.22 La Perizia Bancaria).
Risulta quindi essenziale la corretta determinazione di «i».
Si segnala che «i» servirà anche per ricalcolare i tassi in caso di altre
anomalie contrattuali, quali la mancata indicazione del tasso, ecc.
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Formula mutuo
Valore attuale di strutture di flussi di cassa
Va=C0+C1/(1+i)1+C2/(1+i)2+….+Cn/(1+i)n=
𝑠=𝑛
𝑠=0 Cs ∗
1
1+i s
Il valore attuale al tasso i di una struttura di flussi di cassa C, si ottiene
dalla somma algebrica del valore attuale dei singoli flussi di cassa.
Per calcolare il tasso di un mutuo/leasing, va elaborato quel tasso che
rende uguale la somma delle rate al capitale iniziale.
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Grazie per l’attenzione
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