L’ABUSO SUI MINORI
ASPETTI GIURIDICI,
PSICOLOGICI E
CRIMINOLOGICI
GIOVANNI B. CAMERINI
NEUROPSICHIATRA INFANTILE
E PSICHIATRA
CROTONE, 12
LUGLIO 2014
La cornice
giuridica e la
“rete”
istituzioni
Tribunale
per i Minorenni
e
Tribunale Ordinario
servizio sociale
funzioni-poteri
giurisdizione
amministrazione
principi
legalità
beneficità
RUOLO DEI SERVIZI SOCIALI
ATTENZIONE A:
Non attribuire ai servizi funzioni di
sostegno e di controllo
Non sovrapporre le funzioni di valutazione
e terapeutiche
Separare le informazioni sociali dalle
valutazioni psicologiche
Non attribuirsi una funzione indagatoria
Gli esiti
dell’abuso
esito dell’equilibrio tra fattori di
rischio e di protezione
PSICOPATOLOGIA
DELLO SVILUPPO
L’insorgere di un disagio o di un
disturbo a partire da un
maltrattamento
Perdite evolutive: regolazione
affettiva, base sicura, regole,
riconoscere e gestire i pericoli
Rischi di riesposizione traumatica
TRAUMA
COMPLESSO
Traumi multipli nel sistema di cura
primario (abuso emotivo,
trascuratezza, violenza assistita, abuso
sessuale e fisico)
FINKELHOR E KENDALL-TACKETT
(1997)
L’effetto della vittimizzazione dipende da quattro
dimensioni sulle quali influiscono le differenze evolutive.
Appraisal
Ingiustizia,
pericolo,
autocondanna
-
Attaccamento,
relazioni amicali
etc.
C oping
Evitamento,
somatizzazione,
etc.
Fattori tampone
.
Genitori, scuola etc
EFFETTI
Vittimizzazione
Compito di sviluppo
CONSEGUENZE PSICOLOGICHE
(CICCHETTI E RIZLEY, 1981)
organizzazione del
sè
regolazione degli
affetti
RELAZIONI
CON I
COETANEI
sviluppo
dell’attaccamento
sviluppo
dell’autostima
ADATTAMENTO
SCOLASTICO
INCOSISTENZA SCIENTIFICA
DEL TERMINE
“INDICATORE DI ABUSO”
La segnalazione
delle condizioni
di pregiudizio e
delle ndr
LA SEGNALAZIONE:
G I L BE RT E T AL ., RE C O GNIS ING AN D R E S P O NDIN G TO
C H I LD M ALT R ATM E NT
THE L ANC ET , J AN UARY 2 0 0 9
-
Svantaggi della “segnalazione estensiva”:
Sovraccarico di protezione da parte dei Servizi
Inibizione del self-referral da parte di genitori e
bambini per timore della perdita di controllo
Discriminazione nei confronti delle popolazioni più
vulnerabili ed esposte
Favorisce risposte reattive piuttosto che proattive, il
che impedisce la possibilità di sviluppare sistemi di
supporto
Le risorse sono assorbite dalla necessità di indagare a
svantaggio dell’intervento
Incoraggia gli operatori allo scarico di responsabilità
I criteri di segnalazione offrono un elevato margine
interpretativo
SEGNALAZIONE “QUALIFICATA”
VS
SEGNALAZIONE “ESTENSIVA”
DALLA CARTA DI CIVITANOVA:
 1. Consenso informato- Le informazioni relative ad una possibile
situazione di rischio in cui si trova un/a bambino un adolescente , da
qualsiasi fonte provengano, devono essere vagliate nell’ambito del
regime del consenso informato delle persone interessate. La
segnalazione all’autorità giudiziaria diviene necessaria solo quando
viene a mancare la collaborazione o si presume che gli inter venti
progettati non siano sufficienti a rimuovere gli ostacoli.
 2. Motivazione- Il semplice sospetto non basta per avviare una
procedura di verifica innanzi all’autorità giudiziaria. Tale procedura
deve essere motivata dalla presenza di una grave incuria e/o di un
maltrattamento continuato e per vasivo tale da determinare gravi
difficoltà nelle possibilità/capacità di adattamento dei figli, e comunque
da riscontri fattuali gravi e circostanziati il più possibile diretti e non
de relato.
 3. Successivi accer tamenti- La segnalazione di grave pregiudizio per i
minori, da par te dei ser vizi sociali e sociosanitari alla Procura per i
minorenni, deve essere circostanziata e deve essere immediatamente
seguita, nell’ambito del processo, da accurati accer tamenti della
situazione sia sul piano sociale sia su quello clinico, nel rispetto del
diritto al contraddittorio delle par ti coinvolte .
I criteri di
valutazione
R A C C O MAN DA Z ION E 2 1 D ELLE LIN EE GU ID A SIN PIA
IN T EM A D I A B U SI SU I M IN O R I:
GLI SPECIALISTI POSSONO OFFRIRE AL GIUDICE UN
C O N T R I B U T O P O S I T I V O Q U A N D O S I V E R I F I C A N O TA L U N E
CONDIZIONI:
 quando sono in grado di stabilire con i soggetti da
esaminare un rappor to che abbia una finalità ed un
significato comprensibile a priori e ben definibile;
 quando è possibile individuare con chiarezza la natura dei
quesito e del mandato che viene loro posto;
 quando questi sono per tinenti con la cultura psicologica e
psichiatrica;
 quando gli specialisti sanno essere trasparenti
nell’indicare il tipo di cultura alla quale fanno riferimento;
 quando gli specialisti sono consapevoli e sanno dichiarare
il grado di "validità" scientifica del loro appor to e rifiutano
l’assunto tacito per cui qualunque "cosa" esca dalla loro
penna sia, per definizione, "scientifico ” .
“INTERESSE DEL MINORE” ED
USO DELLA CULTURA
PSICOLOGICA/PSICHIATRICA
NELLE CONSULENZE/NEI
PARERI RIGUARDANTI MINORI
RICHIESTE DALLE AGENZIE
GIUDIZIARIE:
-NECESSITÀ DI VALUTAZIONI
SCIENTIFIC AMENTE FONDATE
-NECESSITÀ DI PRECISARE
METODI E LIMITI
-RIFERIMENTO ESPLICITO AD
UNA TEORIA DELLO SVILUPPO
-AFFERMAZIONI
“FALSIFICABILI”
Valutazione del rischio psicosociale
Definizione delle
condizioni ambientali
a rischio
Condizioni capaci di
compromettere i
potenziali di crescita
psicofisica
“Relativizzazione”
dell’analisi
Riportare ogni
criterio ad una
dimensione
individuale e
soggettiva
Sia la nozione di “interesse” del minore sia
quella, speculare, di “pregiudizio” appaiono
legate a criteri probabilistici e funzionali, che
offrono un ampio potere discrezionale
all’autorità giudiziaria ed alle agenzie sociali
incaricate dal giudice di intervenire a
protezione del minore…
Necessità di individuare criteri valutativi
condivisi
L’ambito
penale e la
testimonianza
del minore
ABUSO SESSUALE
INTRAFAMILIARE
(INCESTO)
FAMIGLIE
ALLARGATE
EXTRAFAMILIARE
(PEDOFILIA)
ASPETTI CLINICI
ASPETTI
CULTURALI
ASPETTI MEDICO LEGALI
(VALUTAZIONE DELLA TESTIMONIANZA)
L’ABUSO SESSUALE:
CONSIDERAZIONI
Emerge una difficoltà interpretativa
derivante da una parte dalla
consapevolezza di trovarsi di fronte ad un
fenomeno più esteso di quello rilevabile
dalle statistiche ufficiali (sommerso);
dall’altra, tuttavia, si ha la sensazione che
queste statistiche possano sovrastimare il
fenomeno in quanto possono logicamente
contenere dei falsi positivi (denunce
infondate).
Errori dei professionisti
L’utilizzo di tecniche di
indagine inappropriate e
altamente suggestive, da
parte dei professionisti
che devono compiere
una valutazione del
caso
Questa modalità
conduce a
conclusioni errate,
producendo accuse
di abuso non
veritiere
Overreporting: maggior incidenza
Separazioni
conflittuali in cui
sono presenti forti
dispute per la
custodia del
minore
Adolescenti in cerca di
libertà che possono
mentire
intenzionalmente,
considerando l’accusa di
abuso o maltrattamento
una potente arma
Overreporting: cause
1. Programmi di prevenzione che concentrano
l’attenzione sul problema indicando percentuali
senza alcun riscontro scientifico secondo cui un
bambino su 5 è vittima di abusi.
Attenzione morbosa sui comportamenti dei
minori
riconducendo
ogni
loro
atteggiamento all’abuso.
Diffusi
decaloghi
di
comportamenti
allarmanti del minore.
Overreporting: cause
2. Leggi di segnalazione obbligatoria per i
professionisti:
• Diversi studi svolti su insegnanti (Kenny,
2001,2004; Webster, O’Toole e Lucal, 2005)
ed educatori (Wesley, 1996) evidenziano
discrezionalità nelle segnalazioni, ma una
maggiore tendenza a segnalare dopo
allarmanti corsi di formazione.
LE DIMENSIONI DEL FENOMENO:
RISCHI DI SOPRAVALUTAZIONE E DI
SOTTOVALUTAZIONE
Falsi positivi
Casi accertati
Falsi negativi
STIME DELLE DENUNCE
Il numero di denunce non corrisponde
ai casi di abuso accertato.
Le stime sull’incidenza delle denunce
si riferiscono ai casi in cui la notizia di
reato si è rivelata “fondata”.
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A CHE COSA CORRISPONDE
L’AUMENTO DELLE DENUNCE?
Maggior numero di abusi;
maggiore visibilità del fenomeno;
minore omertà;
maggiore attenzione sociale;
ipersensibilizzazione.
L’ipersensibilizzazione comporta un aumento
del rischio di fraintendimenti e di esagerazioni.
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I “FALSI POSITIVI” (FALSE
ALLEGATIONS)  ATTENZIONE A:
Dichiarazioni “a reticolo”-abusi
ritualistici.
Bambini piccoli: erronee/distorte
attribuzioni di significato
(fraintendimenti interviste
suggestive).
Rivelazioni in corso di psicoterapia.
Denunce di abuso sessuale all’interno di
separazioni conflittuali.
MEMENTO!
FONAGY E SANDLER, 2002
«Il coinvolgimento di un bambino in una denuncia
infondata, specie quando ne derivano provvedimenti
giudiziari e psicosociali che incidono sulle relazioni
intrafamiliari, può produrre effetti negativi sul suo
funzionamento psicologico, sociale e adattivo
sovrapponibili a quelli di un abuso realmente
esperito».
D I S T URB I P S I C OPATO LOGICI E FAT TO R I D I S T R E S S
I N P ROC E DIM E NT I P E N AL I R E L AT IV I AL L’ABUS O
S E S S UAL E
C AME R I NI G B , B E RTO D, ROSSI L , Z ANOL I M
In un campione di 70 bambini (46% maschi e
54% femmine) di età compresa tra i 4 e i 12
anni coinvolti in procedimenti legali relativi ad
abuso sessuale ed esitati in sentenza di
colpevolezza nel 50% dei casi (gruppo CSA) e
di proscioglimento o di assoluzione nel
restante 50% (gruppo non-CSA) è stata
ricercata la correlazione tra i fattori di stress
ed i sintomi clinici osservati prime e dopo
l’inizio del procedimento penale.
IL CAMPIONE
Nel campione le denunce infondate di
abuso sessuale risultano maggiormente
presenti nei casi intra e peri-familiari
piuttosto che extrafamiliari;
questo rilievo si lega all’elevata quantità di
denunce scaturite da conflittualità
all’interno della coppia genitoriale nel
corso della vicenda separativa.
ASSENZA DI “INDICATORI DI
ABUSO”
Non sono emerse differenze significative
fra i due gruppi per quanto riguarda la
presenza di sintomi/problemi precedenti
l’inizio del procedimento penale; non è
stato rilevato un diretto collegamento tra
aspetti psicocomportamentali specifici ed
esperienze di vittimizzazione sessuale.
PROCEDIMENTO PENALE E
DISTRESS
I dati mostrano che i procedimenti penali
sono in grado di incrementare i fattori di
stress dovuti al rapporto con il sistema
giudiziario e con i servizi sociosanitari in
entrambi i gruppi; nel gruppo non-CSA
aumenta significativamente la probabilità di
sviluppare veri e propri sintomi
psicopatologici nei bambini coinvolti
(presenza di disturbi dell’ Asse I del DSM
IV-TR nel 65% dei casi).
PUNTI FERMI PER UNO STATUTO
DELLA TESTIMONIANZA DEL MINORE
• Occorre che il patrimonio conoscitivo del minore sia tutelato da
interventi diretti inadeguati che lo possono disperdere o
adulterare;
• Il fanciullo troppo piccolo (sotto i 3-4 anni) forse dovrebbe essere
tenuto fuori dal contesto giudiziario;
• Le esigenze di report (legate all’iter processuale) non
dovrebbero prevalere sull’interesse del minore;
• Si dovrebbe considerare l’ascolto del minore, in quanto soggetto
in continua evoluzione, comunque tra le attività irripetibili;
• L’ascolto giudiziario deve essere svolto secondo modalità
rispettose dei protocolli esistenti in letteratura;
 Si dovrebbe precludere la reiterazione delle inter viste;
 L’ascolto del bambino non dovrebbe essere troppo
lontano dal fatto, per ridurre i fenomeni di rielaborazione
e di contaminazione;
 Occorrerebbe procedere sempre alla ricerca di una
corroborazione estrinseca delle dichiarazioni rese;
 La valutazione peritale dovrebbe essere dichiarata nulla
qualora si esprima in merito ai fatti per cui si procede.
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NECESSITA’ DI ADOTTARE
METODOLOGIE VALIDATE DALLA
COMUNITA’ SCIENTIFICA
L’ascolto del minore testimone – Linee
Guida Nazionali (2011)
Carta di Noto III (2012)
Linee Guida per l’ascolto del minore
testimone della Questura di Roma (2011)
Linee Guida SINPIA in tema di abuso sui
minori (2007)
Memorandum of good practice (1999)
Guidelines of Memory and Law (2008)
IL PROTOCOLLO DI COSENZA
 Il seguente Protocollo di Cosenza, realizzato dalla Società Italiana
Scienze Forensi, si pone l'obiettivo di suggerire le migliori prassi in
tema di abuso sessuale sui minori.
 Rivolto alle varie figure (Polizia, Carabinieri, Giudici, Pubblici Ministeri,
Avvocati, Psicologi e Psichiatri ) che si occupano di questo genere di
casi, il Protocollo di Cosenza è suddiviso in tre sezioni.
 La prima, notitia criminis, indica le migliori prassi nella fase di
denuncia, ponendo maggiormente l 'attenzione alla necessità di
videoregistrare i colloqui con il denunciante e il minore , presunta
vittima, e la necessità di verbalizzazione verbatim, ripor tando
fedelmente quanto domandato e quanto riferito.
 La seconda sezione , indagini preliminari , pone l'accento sulla necessità
di videoregistrare tutte le SIT e di utilizzare una metodologia
scientifica durante la Consulenza Tecnica per il Pubblico Ministero.
 La terza ed ultima sezione, l'incidente probatorio, suggerisce le prassi
da seguire nella delicata fase dell'escussione del minore con l'ausilio di
un esper to.
RACCOLTA TESTIMONIANZA
DENUNCIANTE
 Svolgere un colloquio con il denunciante preliminarmente e
individualmente, in assenza del minore.
 Ascoltare il denunciante seguendo i criteri del c.d. Memorandum
di Ney; in particolare è necessario sapere: a) come l ’adulto sia
venuto a conoscenza del fatto; b) se e con chi il bambino abbia
parlato per primo; c) quanto tempo prima della denuncia; d) che
cosa abbia riferito; e) se la persona che denuncia sia la stessa che
ha ricevuto la rivelazione del bambino; f) quali motivazioni o
interessi possa avere il soggetto a denunciare un eventuale
responsabile del fatto (ricavabile dal punto successivo); g)
all’interno di quale contesto familiare e relazionale sia avvenuta
la denuncia.
RACCOLTA TESTIMONIANZA MINORE
 Ascoltare il minore in un momento successivo a quello del
denunciante , contestualmente alla notitia criminis o immediatamente
dopo per ridurre al minimo i fenomeni di rielaborazione e
contaminazione . Il minore deve essere ascoltato con maggiore cura e
attenzione possibile . Nella raccolta della testimonianza è necessario
favorire il racconto libero del minore con l'utilizzo di domande aper te,
anziché chiuse . Durante l'escussione è necessario non porre domande
o pronunciare frasi suggestive . Nel fare domande è indispensabile non
inserire termini non pronunciati dal minore .
 Durante l'ascolto del minore (specie se già in età scolare) è preferibile
non utilizzare strumenti di ausilio, quali disegni, bambole , giochi perché
se si inizia con una fase di “gioco”, tutta l'inter vista potrebbe essere
fraintesa e affrontata dal minore su un livello “fantastico”.
 Per ascoltare il minore , utilizzare protocolli di inter vista approvati
dalla comunità scientifica internazionale .
ATTIVITA’ DEL CONSULENTE TECNICO DEL
PUBBLICO MINISTERO
Il Consulente deve utilizzare
strumenti evidence-based ai fini
dell'accertamento sull'idoneità
a testimoniare del minore ed in
nessun caso può esprimersi
sulla veridicità delle
dichiarazioni ovvero
sull'attendibilità/credibilità del
minore.
principi della
presa in carico
PRINCIPIO GENERALE
L’intervento psico-sociale che segue
un’ipotesi giudiziaria di maltrattamento
contro minore deve preliminarmente
riconoscere e valutare gli specifici bisogni,
criticità e risorse del
sistema
bambino - famiglia - comunità
TUTELA DEI DIRITTI RELAZIONALI
CARTA DI CIVITANOVA MARCHE
“… sostenere e proteggere i diritti fondamentali del
fanciullo a sviluppare la propria personalità anche
nell’ambito della famiglia, cioè di quella formazione
sociale in cui ogni fanciullo ha il diritto di crescere ed
essere educato, nonché rispettato. …”
PARENT TRAINING
MALTON ET AL ., 2004
Fattori di rischio genitoriali che accomunano le situazioni di abuso
contro figli:
 abuso di sostanze
 malattia mentale
 violenza domestica
 problemi di condotta del bambino
 povertà della famiglia
Affrontare i fattori di rischio o investire sul
miglioramento delle capacità genitoriali?
RAPPORTO COSTI-BENEFICI
ANDA ET AL. 2006; HECKMAN 2007; SHULRUF 2009
Non prevenire l'abuso infantile comporta nel lungo termine spese
più elevate di assistenza alle vittime...
In Gran Bretagna il fondo per il Parenting ha investito in:
 sostegno preventivo alla genitorialità a rischio
 formazione specialistica per operatori e volontari
 riduzione dei fattori di rischio sociale
o riduzione sia del numero e degli effetti dei maltrattamento
o abbattimento degli allontanamenti familiari
o programmi sempre più compatibili con le risorse finanziarie
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
[email protected]
www.giovannibattistacamerini.it
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abusi sessuali sui minori