LE COMPETENZE DELL’ INSEGNANTE IN UNA PROSPETTIVA PROFESSIONALE ITALIANA ED EUROPEA 3.Perché la tecnologia nella didattica per competenze 2.La competenza in Europa 4.Cosa cambia nella scuola: Il docente 1.La competenza Unesco 5.Le TIC a scuola come STRUMENTO PEDAGOGICO 6.LA PRATICA DEL BUON SENSO: UN Lesson Plan Integrato “Per vivere, imparare e lavorare con successo in una società sempre più complessa, basata sull'informazione e sulla conoscenza, gli studenti e gli insegnanti devono sapere usare le tecnologie efficacemente [...]. Il progetto ICT CST fornisce un quadro completo per gli standard di competenze TIC per insegnanti, presentando una descrizione dettagliata delle specifiche competenze che devono essere acquisite dai singoli docenti”. ICT-CFT Competency Framework for Teachers pubblicato dall’UNESCO (2011) Parlando di competenze Unesco spendibili dagli insegnanti - ad esempio in una classe 2.0 - è necessario comprendere che ogni esperienza è valutabile in una dimensione più ampia che porti ad una riflessione profonda e continua sulla professionalità dei docenti anche in ambito Europeo. Alcuni progetti di ricerca hanno dato vita a framework di competenze che saranno adattabili ai contesti nazionali . Esempi: Common European Framework for Teachers (2006) Professional Profile in ICT for Education Self Review Framework Lo scopo ad esempio del EUROPEAN Skills check elaborato dal European Institute for E-learning nel 2006 è di presentare il Teacher/Trainer eLearning Competency Framework e permettere ad ogni professionista della scuola di acquisire le competenze contenute nel Framework. Il framework è stato progettato per descrivere le competenze, conoscenze ed informazioni necessarie per l’ uso delle tecnologie da parte dei professionisti dell’ educazione. Questo in modo da rendere possibile un apprendimento efficiente ed effettivo in modo che venga compresa in dettaglio la conoscenza richiesta per attuare una performance competente. Il framework europeo grazie ad una checklist delle attività aiuta a comparare quello che viene fatto nella realtà didattica con le attività e responsabilità descritte nel framework delle competenze. Inoltre esso aiuta a comprendere “what your job entails, rather than how well you do it” ovvero che cosa implica lavoro del docente piuttosto che quanto bene viene fatto. Il focus è sulle competenze individuali. Non dobbiamo però dimenticare che gli individui lavorano come membri di gruppi e dunque il framework può essere usato per ottenere una prospettiva ampia sulle competenze collettive . La necessità di parlare di competenze nella scuola primaria e secondaria di primo grado non può non essere presa in considerazione senza analizzare quanto testimoniato da alcuni report finali commissionati dal sistema educativo europeo eurohttp://eacea.ec.europa.eu/llp/studies/documents/study_impact_techn ology_primary_school/01_executive_summary_steps_en.pdf Da questo studio emergono dati interessanti e confortanti : Increased access to and use of ICT in primary schools; ICT-supported learning and ICT-enabled wider educational goals; Higher levels of teacher and learner motivation, leading to competence development and an engagement with lifelong learning; First steps towards systemic change and modernisation of planning. L’ esperienza della classe 2.0 rientra pertanto in questo panorama di innovazione della didattica e delle metodologie a livello mondiale, nazionale ed Europeo che ambiscono in primo luogo a: Personalizzare gli apprendimenti Includere i BES Sviluppare di competenze tecnologiche per alunni ed insegnanti Le esperienze locali, nazionali ed internazionali hanno dato importanza preminente e ampio respiro alla didattica 2.0 che si avvale oggi di risorse immense. Queste risorse vanno canalizzate ed utilizzate in modo da sviluppare competenze parallele nei docenti e negli alunni. Le competenze devono essere razionalizzate e aiutare a........ 1. 2. 3. 4. Creare format Creare prodotti valutabili dagli stessi apprendenti Monitorare Pensare in modo critico .....L’insegnante è un facilitatore (Harmer:2006) Saper usare le TIC su base veramente pedagogica significa in primo luogo saper: 1.selezionare gli ambienti di lavoro da proporre agli allievi non sulla base di una maggiore o minore "evoluzione tecnologica", ma in funzione della loro effettiva significatività e autentica congruenza con i diversi obiettivi e contesti formativi. 2.Affiancare : la conoscenza delle procedure di installazione e di manutenzione dell'ambiente di lavoro l'apprendimento della sua architettura funzionale la lettura e consultazione della relativa documentazione la progettazione e la realizzazione di percorsi didattici funzionali alle varie situazioni di apprendimento. ( Stanley:2013) Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) sono un elemento costitutivo della cittadinanza intellettuale. Sono occasioni di ordinario, organico e diretto inserimento della tecnologia nell’insieme delle attività didattiche, non come nuovo “oggetti di apprendimento” al percorso curriculare. Il rapporto tra profilo professionale degli insegnanti, TIC e iniziative di formazione non può essere ridotto né al syllabus della Patente Europea del Computer (modello limitato all’automazione d’ufficio e quindi non comprensivo di numerosi software di grande interesse per la didattica e per il successo formativo), né tanto meno a una preparazione genericamente “tecnica”, che confida che l’accumulazione delle differenti funzionalità operative offerte dai programmi e dei loro funzionamenti, sia in grado di alimentare riflessioni utili sul piano cognitivo e pedagogico. Si deve piuttosto ricorrere a un’impostazione multifattoriale, che definisca e sviluppi competenze d’uso didattico delle TIC consapevoli e professionalmente significative. Navigare in rete La scrittura elettronica per la competenza di comunicazione e per creare materiali didattici Comunicazione e collaborazione in Internet Presentazione e racconti interattivi Pubblicare in rete: pagine web, blog, wiki Software educativo (CNR ) Metodi di lavoro supportato dalle TIC Integrare studenti con disabilità attraverso l’uso degli strumenti digitali (CNR ) TIC lettura, scrittura e calcolo (CNR) Video per la didattica Sicurezza in rete: davanti al computer, nelle relazioni interpersonali e con i contenuti Mobile learning: il tablet per studiare in mobilità Un esempio: METODO SOAP UNIGE dott.ssa A. Sugliano e Epict Syllabus Pertanto agli insegnanti devono essere offerte: Occasioni di formazione permanente per comprendere il cambiamento e lavorare con buon senso e flessibilità Attività di supporto e di consulenza, relative all’attività didattica Attività mirate alla costruzione/selezione di percorsi formativi. Esse devono essere centrate sul “senso”, sui modelli operativi e cognitivi proposti dagli ambienti digitali e sulla loro “spendibilità” per il successo formativo. Strumenti e modelli utili per una messa in atto di buone prassi educative, pedagogiche e didattiche 1.Scelta dell’argomento 2.Selezione dei materiali 3.Compiutezza, pertinenza, significatività delle unità informative 5.Chiarezza dello scopo globale 6.Chiarezza dell’impianto di insieme 7.Significatività del /i compito/i proposto/i 8.Chiarezza degli inviti operativi 9.Chiarezza dei percorsi 10.Efficacia dei meccanismi di controllo del ritmo, della direzione, delle situazioni 11.Coinvolgimento e attenzione 12.Valutazione dei prodotti attraverso rubriche/griglie 1.Incontro ragazzi e valuto il loro stile apprendimento ( Mackenzie:1999) http://surfaquarium.com/MI/mi_domains.htm http://surfaquarium.com/MI/ Stile di apprendimento Interattivo Descrizione: Hanno uno stile di apprendimento che può essere definito interattivo gli studenti con intelligenza Linguistica, Interpersonale, o Cinestetica , cioè quelle tipologie di intelligenze che implicano una espressione di sé e l'esplorazione e l’interazione con il proprio ambiente. Sono studenti che hanno bisogno di interagire con il proprio ambiente per arrivare a una completa comprensione dei concetti. Scrivere, intervistare, creare, sperimentare, sono le attività che prediligono, da svolgere da soli ma preferibilmente in modo collaborativo con altri Attività didattiche ideali: Studi di caso, attività collaborative, role play. Materiale didattico ideale: Risorse di vario tipo da ricomporre in modo originale Stile di apprendimento Analitico Descrizione: Hanno uno stile di apprendimento che può essere definito analitico gli studenti con intelligenza Logica, Musicale, Naturalistica. Questi studenti sono portati ad analizzare i contenuti proposti dai docenti. Attività didattiche ideali: Lezione espositiva, Lezione euristica, Lezione per modellamento. Materiale didattico ideale: mappe concettuali, diagrammi, grafici, audio, video Stile di apprendimento Introspettivo Descrizione: Hanno uno stile di apprendimento che può essere definito introspettivo gli studenti con intelligenza Esistenziale, Intrapersonale e Visiva. Queste tre tipologie di intelligenza sono caratterizzate e accomunate dalla componente affettiva e permettono allo studente di imparare (dare senso a ciò che si impara) solo guardandosi dentro, collegando gli oggetti di apprendimento alle proprie emozioni, esperienze, credenze. Attività didattiche ideali: Studi di caso, simulazioni, soluzioni di problemi, attività progettuali. Materiale didattico ideale: Risorse multimediali, mappe concettuali, grafici. Creo un lesson plan su materia/e con basi didattiche e metodologiche ben strutturate: a. b. c. Lezione partecipata su base costruttivista Flipped classroom Learning by doing A.M.Sugliano2014 Creo attività e materiali integrando tecnologia e tradizione ( Pc, tablet) Tali attività avranno una struttura o lesson plan: (Proposal /Engagement/Production) a. Proposta b. Condivisione e coinvolgimento attivo c. Produzione ( individuale o a gruppi) •ENGAGEMENT • PROPOSAL STILI COSTRUTTIVISMO •VALUTAZIONE LEARNING BY DOING LEZIONE PARTECIPATA • PRODUCTION Queste fasi saranno seguite da: 1. una sintesi da parte del docente che riesce a integrare le varie esperienze e facilita la condivisione delle competenze acquisite 2.Valutazione finale rubriche o griglie Una rubrica di valutazione è uno strumento che viene generalmente utilizzato per la valutazione di attività di apprendimento cosiddette “autentiche”. Sono le attività in cui agli studenti viene richiesto di svolgere delle attività pratiche che non consistono solo nel “leggere e ripetere”. Tali attività pratiche che portano sempre alla realizzazione di un artefatto, possono comportare a una difficoltà di giudizio, che risulta il più delle volte molto soggettivo da parte del docente. Una rubrica di valutazione considera i seguenti elementi: Le dimensioni che verranno valutate (es. Lavoro di gruppo) Per ogni dimensione i criteri che le definiscono(Es.: partecipazione) Per ogni criterio viene descritto un indicatore della performance a cui si assegna la valutazione (punti, giudizio ecc.) Es.: presenza a tutte le riunioni: 5 punti; presenza a 50% delle riunioni: 3 punti; presenza ad almeno 2 riunioni: 1 punto). Una tale esplicitazione degli oggetti di valutazione e delle modalità di valutazione deve venir condivisa con gli studenti. Anzi, in alcuni casi può essere utile costruire la rubrica di valutazione con gli studenti. La rubrica così esplicitata serve agli studenti come guida durante l’escussione delle consegne e come strumenti per capire i propri punti di forza e le proprie debolezze, cioè gli elementi da migliorare. Unige Corso Epict A. Maria Sugliano 2014 Apprendenti Prerequisiti Obiettivi Strumenti Topic : Food Reading: Mappa brainstorming Adobe con commenti Coogle Libro digitale Popplet Educreation con screenshot e commenti Writing : creazione format ricetta: E book testo Word /IPages Tutorial video Ppt Prezi Progetti e-twinning Keynote Educreation Rubriche, siti utili: format di rubriche per varie attività didattiche + strumento per costruire a rubrica da scaricare http://rubistar.4teachers.org/index.php?screen=newrubric§ion_id=7#07 strumento per costruire rubriche e banca dati di molte rubriche valutazione https://www.rcampus.com/ libreria di rubriche di valutazione http://www.teachervision.fen.com/page/4521.html analisi della letteratura sulle rubriche di valutazione http://www .iscripatransone.it/index2.php?option=com_docman&task=doc_view&gid=83&itemid=8 di Dario Nicoli,Competenze assi culturali, raccolta delle rubriche di competenza formulate secondo i livelli e.q.f. materiali prodotti dai laboratori collegati al corso di formazione: competenze, un obiettivo comune per istruzione e formazione, 2009 Legge 8 novembre 2013 / http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/11/11/13G00172/sg Sugliano A.M.,0 Uso pedagogico delle tecnologie digitali: il valore aggiunto delle TIC nella didattica per competenze, seminario presso 1° Meeting Docenti Virtuali e Insegnanti 2.0 – Nicolosi (CT), Luglio 2013. Sugliano, A.M., Marmorato L. Repertorio delle Competenze TIC del Docente/Formatore: una proposta del Laboratorio ELKM-DIST- VIII Congresso Nazionale Sie-L Reggio Emilia Settembre 2011 Manifesto della Flipped Classroom http://www.thedailyriff.com/articles/theflipped-class-manifest-823.php Mckenzie, W., Intelligenze multiple e tecnologie per la didattica. Trento, 2006 Erickson Gardner H. (1993) Intelligenze Multiple, Milano, Anabiasi Intellitest / EPICT http://www.epict.it/index.php?option=com_content&view=article&id=528:epictintellitest&catid=13:informazioni-epict/ Battigelli S., Sugliano A.M., Progettazione di contenuto didattico digitale personalizzato: un modello, Atti del congresso nazionale Didamatica 2009, Trento, Aprile 2009 Battigelli S., Sugliano A.M., Le TIC per raggiungere obiettivi pedagogici e soddisfare i bisogni dello studente: una proposta dal modelo EPICT – Patente Pedagogica Europea sulle TIC, Didamatica 2008, Taranto, Aprile 2008. 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