Il Telefono Azzurro incontra la
Scuola Falcone Borsellino di
Santa Croce Camerina
Dott.ssa Chiara La Barbera
Dott.ssa Daniela Raineri
CHI E’ TELEFONO AZZURRO?
Un insieme di persone che lavorano per una
missione comune: PROTEGGERE I BAMBINI
DAI PERICOLI
 ASCOLTO
 PREVENZIONE
 AIUTO IN
EMERGENZA
Partire dai bambini, ascoltando i loro
bisogni e leggendo la realtà che li
circonda, per costruire una vera cultura
dell'infanzia
RISPONDE TELEFONO AZZURRO
Linea d’ascolto 1.96.96
18
A BAMBINI E ADOLESCENTI E
ADULTI
TELEFONO AZZURRO
CH@TT@
Tutti i giorni dalle 16:00 alle
20:00 entrando su
www.azzurro.it, bambini e
adolescenti possono chattare con
Telefono Azzurro.
116.000 é il numero dedicato ai bambini scomparsi.
Il servizio è disponibile 24 ore su 24, per chiunque voglia fare una segnalazione, o
dare informazioni relative ad avvistamenti o ritrovamenti di minori italiani o stranieri.
Le segnalazioni possono essere anonime e avviano procedure operative che Telefono
Azzurro ha definito in collaborazione con le Forze di Polizia.
Il Servizio 116.000 nasce con l'obiettivo di creare una rete di intervento sinergica fra i
diversi servizi negli Stati Membri ed afferenti alla Federazione Europea di Missing
Children Europe, al fine di agevolare le possibilità di intervento e di ritrovamento dei
bambini scomparsi: per questo motivo le segnalazioni riguardanti Paesi in cui è già
attivo il116.000, vengono immediatamente inoltrate alle rispettive hotline.
Il servizio è attivo in Italia dal 25 maggio 2009, in seguito alla firma di un protocollo di
Intesa con il Ministero dell'Interno, che ne affida la gestione a Telefono Azzurro.
Un ulteriore strumento, messo a disposizione da Telefono Azzurro, è un forum online
consultabile su www.116-000.it per segnalare in modo diretto, anche in via anonima,
la scomparsa di un minore o anche avvistamenti.
Come possiamo aumentare il senso di
Sicurezza dei Nostri Bambini?
Il ruolo degli Adulti è di fondamentale aiuto
per bambini e adolescenti vittime di eventi traumatici,
soprattutto se imprevisti e non chiari nelle loro dinamiche
E’ importante che i genitori trovino (o si impegnino a
ritrovare) il tempo e la tranquillità necessaria per ascoltare le
domande dei figli, rispondere loro con
sincerità, comprendere le loro emozioni ed aiutarli a gestirle.
Creare un ambiente protettivo per i bambini sia a casa che a
scuola o nella comunità allargata.
La Carta di Treviso
La Carta di Treviso (5ottobre 1990) è un protocollo
firmato da Ordine dei giornalisti, Federazione
nazionale della stampa italianae Telefono
azzurro con l'intento di disciplinare i rapporti tra
informazione e infanzia.
La Carta, da una parte salvaguarda il diritto di
cronaca, dall'altra pone l'accento sulla
responsabilità che tutti i mezzi d'informazione
hanno nella costruzione di una società che rispetti
appieno l'immagine di bambini e adolescenti.
Prevede che
• I giornalisti sono tenuti ad osservare la normativa penale,
civile ed amministrativa che regola la corretta informazione
in materia di minori;
• I giornalisti sono tenuti a garantire l'anonimato del minore
coinvolto in fatti di cronaca giudiziaria e in fatti di cronaca
potenzialmente lesivi della sua personalità;
• I giornalisti devono evitare di pubblicare qualsiasi elemento
che possa portare ad identificare un minore coinvolto in
procedimenti giudiziari, sia esso un dato (generalità dei
genitori, indirizzo di casa, scuola, ecc.) sia esso una
fotografia o un filmato. Analogo comportamento deve
essere osservato per episodi di pedofilia e abusi di ogni
genere;
• Il minore non va intervistato o impegnato in trasmissioni
televisive o radiofoniche che possano lederne la dignità o
turbare il suo equilibrio psicologico, e ciò a prescindere
dall'eventuale consenso dei genitori;
• Tutte le precauzioni finora elencate vanno applicate anche
al giornalismo online, multimediale e ad altre forme di
attività giornalistica che utilizzino innovativi strumenti
tecnologici;
• Tutti i giornalisti sono tenuti all'osservanza di tali regole per
non incorrere nelle sanzioni previste dalla legge istitutiva
dell'Ordine.
Quale rischio possono correre i Bambini a
seguito di quanto accaduto?
Il Disturbo Post-Traumatico da Stress si può verificare a seguito di
un’esperienza che implichi una minaccia alla vita o all’integrità
fisica propria o altrui. Il bambino/l’adolescente, come gli adulti,
rispondono a questo genere di eventi con una reazione di paura
intensa, impotenza e senso di orrore.
Tra i segnali che caratterizzano questo disturbo troviamo:
• l’evitamento di ogni situazione che ricordi quanto è accaduto;
• il ritorno continuo e persistente del ricordo dell’evento
traumatico (ad esempio, nei giochi o nei disegni del bambino);
• un generale stato di appiattimento emotivo e di perdita di
interessi;
• intense reazioni di allarme (ad esempio, in risposta ad un rumore).
Cosa fare?
• Trovate il tempo e la tranquillità necessari per stare insieme ai vostri figli
e parlare con loro;
• ascoltate le loro domande, anche se ripetitive e insistenti, e rispondete
loro con sincerità;
• evitate il più possibile di mostrare di fronte a loro la vostra ansia e le
vostre preoccupazioni;
• scegliete parole semplici e utilizzate esempi concreti e comprensibili per
spiegare quello che sta succedendo e cosa si sta facendo per superare le
difficoltà;
• rispettate le emozioni e le paure dei bambini, anche se possono sembrare
eccessive o irrazionali;
• evitate che i bambini siano esposti a situazioni che ricordano l’evento
traumatico vissuto: ne è un esempio essere ripetutamente esposti a
immagini televisive che ricordano loro quanto accaduto;
• prestate attenzione alla maniera in cui l’ansia può esprimersi nei
bambini: mal di testa o mal di pancia ricorrenti, senza che sia identificata
alcuna causa organica, posso essere sintomi del trauma vissuto.
Per genitori di piccoli fino a 6 anni:
• state loro molto vicini, evitando separazioni a
meno che non sia strettamente necessario;
• rassicurateli e fateli sentire protetti,
mostrandovi il più possibile tranquilli;
• dedicatevi insieme a loro ad attività rilassanti,
come leggere una fiaba, passeggiare, giocare,
ascoltare la musica
Per i bambini delle scuole primarie:
• Ascoltate i bambini quando desiderano parlare,
accogliendo le loro domande e fornendo risposte
chiare e semplici;
• aiutate i bambini a dare un nome alle emozioni,
per riuscire a definirle e quindi a gestirle;
• rassicurateli sul fatto che è del tutto normale
sentirsi tristi e arrabbiati e che non si devono
sentire “cattivi” o “sbagliati” se sperimentano
queste emozioni
Per preadolescenti e adolescenti:
• Date loro supporto e rispettate sempre il loro
punto di vista e le loro emozioni;
• fateli sentire importanti nel processo di
ritorno alla normalità, valorizzando il loro
aiuto e le loro capacità;
• prestare attenzione a
eventuali comportamenti aggressivi verso sé
e verso altri, o oppositivi
E’ estremamente diffusa la convinzione che i
bambini debbano essere protetti dalla
sofferenza attraverso l’allontanamento, il
silenzio e l’evitamento di tutto ciò che ha a
che fare con il mondo della morte.
Di conseguenza è assai frequente che ai
bambini vengano raccontare delle storie
inventate con intenti preventivi.
Naturalmente ogni bambino ha un suo mondo
psichico e relazionale per cui non esiste una
risposta univoca e schematica alla scomparsa di
una persona cara, poiché le loro reazioni
dipendono dall’interazione di molteplici fattori:
-l’età del bambino;
-la qualità del legame con la persona scomparsa;
-la possibilità di partecipare alla cura e al saluto
della persona cara;
-le risorse dell’ambiente familiare e sociale;
- le risorse individuali del bambino e le sue
capacità di problem solving
- la possibilità di esprimere i propri
sentimenti;
-la possibilità di proseguire la propria vita
quotidiana
• Poter prendere parte ai rituali sociali di
passaggio inerenti il lutto potrebbe invece
rivelarsi particolarmente positivo. Il bambino in
queste circostanze potrebbe comprendere che:
-il dolore è esprimibile e mostrabile;
-non è il solo a provare sofferenza e tristezza
(comprensione, legittimazione e condivisione
emotiva da parte degli altri presenti);
-è possibile supportarsi e sostenersi
reciprocamente, attivando la funzione di specchio
emotivo con le persone di cui ci si fida.
• Ogni bambino troverà un suo personale e specifico
modo di elaborare il lutto. E’ comunque estremamente
importante preparare, accompagnare e sostenere il
bambino che si trova ad affrontare la scomparsa di un
congiunto. Perché?
Perché tale esperienza rappresenterà un’occasione di
apprendimento fondamentale, in base alla quale
saranno affrontate le successive esperienze di perdita
nel corso della vita.
• Il lutto non è un momento, non è un evento, ma un
processo che avviene nel tempo e che si riaffronta più
volte nel corso della vita, ad ogni nuova perdita e
separazione.
• Per i bambini il lutto richiede processi elaborativi
complessi che vanno sostenuti dagli adulti.
• Attraverso quali passaggi gli adulti possono
aiutare i bambini nel percorso di comprensione,
accettazione ed elaborazione della perdita
definitiva di una persona amata?
1)Espressione e comunicazione del dolore
• Per primo l’adulto deve concedersi di dire il
proprio dolore senza sentirsi inadeguato o di
cattivo esempio. E’ importante che cerchi un
linguaggio che sia da ponte verso il bambino e lo
incoraggi nella manifestazione dei suoi stati
d’animo, costruendo un ambiente accogliente e
permissivo delle emozioni legate al
lutto (tristezza, disorientamento, paura, rabbia,
ecc.).
2)Spiegazione
• All’adulto spetta il compito di informare il
bambino su quanto sta accadendo, potrebbe
succedere o è già successo.
Tenere i bambini “fuori dalle circostanze” non li
salvaguarda dalla sofferenza, sia rispetto al fatto
che i bambini comprendono molto bene che
cosa sta accadendo, lo sentono, lo percepiscono,
lo leggono dai volti, dalle conversazioni, dai non
detti e se non si forniscono risposte si attivano
fantasie che spesso sono ancora più difficili da
gestire per i bambini.
3)Inclusione e partecipazione
Occorre aiutare i bambini a costruire il
Ricordo della persona che non c’è più, per
poterne mantenere viva la presenza
partecipando ai rituali di passaggio.
I bambini parlano con il corpo, con il gioco,
con il disegno.
Probabilmente la maggior parte dei bambini
alternerà momenti di coinvolgimento e
tristezza a momenti di gioco e apparente
distrazione.
4)Condivisione e Cura del ricordo
• Costruire un ambiente supportivo per il
bambino significa anche consentire ai ricordi
di emergere, incoraggiare la narrazione e
arricchirla per consolidare una
rappresentazione positiva della relazione tra il
bambino e la figura che ha dovuto lasciare.
Decalogo di Telefono Azzurro per la
sicurezza dei bambini
10 regole per aiutare i genitori a
mettere al sicuro i loro bambini
1) Assicuratevi che il vostro bambino conosca il suo nome completo, il
vostro numero di telefono o che comunque abbia sempre con sé un
bigliettino con questi dati.
2) Assicuratevi che il vostro bambino sappia sempre dove rintracciarvi o
comunque che abbia sempre un adulto di fiducia da poter chiamare se è
spaventato o si trova in una situazione di emergenza.
3) Rivedete insieme alcune regole di comportamento che possono essere
utili: ditegli di avvisarvi sempre quando va a trovare un compagno a casa e
chiarite bene, per esempio quando gioca in uno spazio aperto come un
cortile o un giardino, sin dove può arrivare e i limiti che non può superare.
4) Assicuratevi che il bambino stia sempre lontano da pozzi, fiumi, laghi o
qualsiasi altra fonte d'acqua senza la supervisione di un adulto.
5) Chiarite al vostro bambino che quando è solo in casa, anche per pochi
minuti, non deve mai aprire la porta o parlare a persone sconosciute.
6) Non perdete mai di vista il vostro bambino quando siete in un centro
commerciale, al cinema, o al parco.
7) Insegnate ai vostri bambini che non bisogna salire su un mezzo (per
esempio, un pullman o una macchina) senza aver chiesto la vostra
autorizzazione e comunque senza la supervisione di un adulto di vostra
fiducia.
8) Assicuratevi che il vostro bambino abbia un orario di rientro (per
esempio, da scuola o dal centro estivo) e vi avvisi sempre se sa di essere in
ritardo.
9) Scegliete accuratamente eventuali baby sitter cui affidare i vostri
bambini. Raccogliete referenze da familiari, amici e vicini. Prendetevi
comunque del tempo per osservare l'interazione della baby sitter che
avete scelto con il vostro bambino.
10) Informatevi su campi estivi e programmi simili prima di iscrivere il
vostro bambino. Laddove possibile cercate di avere informazioni sulle
persone che ci lavorano. Assicuratevi che i bambini siano sempre
supervisionati e chiedete di essere sempre informati di tutte le attività e
sulle gite in programma.
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Decalogo di Telefono azzurro per la sicurezza dei bambini