Master Mundis
Integrare, includere, umanizzare
i/nei contesti educativi, oggi
Roberta Caldin - Facoltà di Scienze della Formazione
Università di Bologna e Padova
Padova, 9 ottobre 2009
Istruzione, diritti e doveri
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Il diritto all’istruzione è comprensivo e complesso
L’istruzione come diritto sociale (richiede un’attivazione)
La gratuità è un tratto distintivo dei diritti sociali (non c’è
valutazione economica)
E’ vantaggioso per la società avere persone istruite
E’ vantaggioso per ciascuno istruirsi
Il diritto all’istruzione non è solo una pretesa
ma anche un dovere costituzionale
Roberta Caldin
Integrazione
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E’ una situazione
Ha un approccio compensatorio
(assimilazionista/normalizzante)
Si riferisce all’ambito educativo in senso stretto
Guarda al singolo alunno
Interviene prima sul soggetto, poi sul contesto
Incrementa una risposta specialistica
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Index, 2008; Diritti Umani (Carazzone)
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Roberta Caldin
Inclusione
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
E’ un processo, mai realizzabile pienamente (non legato
all’attualità)
Si riferisce alla globalità delle sfere educativa, sociale e
politica
Guarda a tutti gli alunni (indistintamente/differentemente) e a
tutte le loro potenzialità (no paradigma normalità)
Interviene prima sul contesto, poi sul soggetto
Trasforma la risposta specialistica in ordinaria
Index, 2008; Conf.Mond.Special Needs Salamanca 1994, 1999; Unesco 2000; Canevaro,
Montobbio, Montuschi, Moretti, Pijl e Pijl, Stainback e Stainback
Roberta Caldin
L’educazione inclusiva

ha una dimensione sociale: non prima “riabilitare”, poi
socializzare, poi far apprendere, ma integrarsi in un contesto
scolastico ricco nel confronto con i docenti e con i compagni

fa riferimento ad un modello sociale della disabilità (interazione
soggetto-contesto): parliamo di
ostacoli all’apprendimento e alla partecipazione
e non solo di Bisogni Educativi Speciali
Index, 2008; Bronfenbrenner, Canevaro, Engel, E.H.Erikson, Miller, Montuschi, Pontalti, Vygotskij
Roberta Caldin
L’educazione inclusiva
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rende tangibile l’appartenenza (processi di identità, di riconoscimento
di sé e degli altri) attraverso la

familiarizzazione e il protagonismo delle persone in situazioni
problematiche (conoscere, conoscersi, raccontarsi..)
►
favorisce il percorso di apprendimento
intraindividuale (costruzione nell’interazione)
interindividuale
La scuola dell’inclusione e dell’intersoggettività
è un bene comune insostituibile e in divenire
Bronfenbrenner, Canevaro, Engel, E.H.Erikson, Miller, Montuschi, Pontalti, Vygotskij
Roberta Caldin
e
L’educazione inclusiva
fa riferimento ad un modello antropocentrico (basato sulle esigenze
costitutive e di sviluppo di ciascuno) ed è un
imperativo morale che non dipende dai risultati e dalle prove
empiriche delle ricerche scientifiche
è un modo di vivere onestamente, eticamente e con equità


Tutte le persone hanno il diritto morale di essere educati
nella scuola comune e
l’ inclusione è il contesto ideale per realizzare questo obiettivo

Canevaro, Montobbio, Montuschi, Moretti, Pijl e Pijl, Stainback e Stainback
Roberta Caldin
Nell’educazione inclusiva, oggi
La priorità è sui diritti … di tutti: non discriminazione significa uguali
diritti, non uguale trattamento o uguale risposta…
poiché si possono trattare in modo diverso le diversità
per garantire gli stessi diritti,
nel modo più completo possibile
attraverso
una pluralità di incontri con adulti significativi, che lavorano insieme,
garantiscono un sistema non solo custodialistico,
ma di convivenza plurale e ricca
Onu 1989, 2007; Canevaro, 2008; Carazzone, 2008
Roberta Caldin
Obiettivi prioritari dell’educazione inclusiva

Uguale diritto per tutti gli alunni a una educazione di qualità (a vantaggio di chi ha più
bisogno) all’interno della stessa comunità (partecipazione alla vita comunitaria e sociale)

che include anche il merito liberato da logiche di giustizia distributiva

La società ha un interesse prioritario a far sì che tutti sviluppino i loro talenti

attraverso
l’impegno e la partecipazione che vengono richiesti anche alle persone in situazioni
problematiche (senza produrre “superati”)

l’ alfabetizzazione forte

il maggior accesso alla scolarizzazione
Canevaro, 2008
Roberta Caldin
Nell’educazione inclusiva
L’insegnante necessita di una permanenza
nella professione
che superi la precarietà e sviluppi delle competenze
(non sostituibili)
che possono rendere competente il contesto
E’ necessaria una stabilità del corpo docente
(parziale specializzazione disciplinare degli insegnanti!!)
E’ necessario scolarizzare gli adulti (anche immigrati)
Onu 1989, 2007; Canevaro, 2008; Carazzone, 2008
Roberta Caldin
Esperienza italiana di integrazione/inclusione

Legislazione di riferimento (Costituzione, 517/77,
104/92 e L.328/2000)

A partire dalla prospettiva dei Diritti, la Costituzione
può diventare progetto
 Oggi: abbandono del dettato costituzionale (artt.3,
34)??
Roberta Caldin
Esperienze/prospettive italiane di integrazione/inclusione
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Funzione di prevenzione (evitamento di handicap aggiuntivi per tutti)
Fattore di innovazione e di cambiamento sociale
Apprendimento > pluralità dei soggetti e non unicità del docente
(maggior) Valorizzazione della vita sociale (progetto di vita; competenze
routinarie)
(potenziamento) Ruolo dell’imitazione nei processi di apprendimento
(coetanei)
(maggior) Sostegno ampio e diffuso come ogni attività che accresce la
capacità da parte della scuola di rispondere alle diversità degli alunni, di cui
il sostegno individuale è solo una parte
SEDC, CND 2003; SIPeS, 2007/2008
Roberta Caldin
Oggi, in Italia
 Teoria di riferimento (?!): scuola funzionalista e rispondente
alle logiche del mercato (futuro del Servizio di
Integrazione Scolastica e Sociale?)?
 Per i più: alfabetizzazione strumentale?
 Ritorno (?) della logica del “familismo amorale” (v. anche
contrattazione individuale)?
 Declinazione sul paradigma assimilazionista/normalizzante?
 Educazione vs. integrazione?
Roberta Caldin
Roberta Caldin
LA SCUOLA CHE VOGLIAMO
Cinque punti
- la scuola deve essere il percorso dall’apprendimento scolastico
all’apprendimento come stile di vita
- l’importanza degli apprendimenti è pari al vivere con un certo stile in un
gruppo – la classe – certamente eterogeneo.
- importante è maturare la capacità di vivere i conflitti e di viverli nella logica
della costante ricerca del bene comune
- l’accoglienza non è un rituale di avvio dell’anno scolastico ma la buona
curiosità per il nuovo di ogni giorno
- le competenze sono nella pluralità degli individui, con le loro storie, i loro
caratteri ecc. la pluralità dei docenti/insegnanti e il riconoscimento delle
differenze di genere ne sono la garanzia
Andrea Canevaro, 2008
Roberta Caldin
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