ISIS LUINO
“ CITTÀ DI LUINO – CARLO VOLONTÉ ”
ANNO SCOLASTICO 2013/14
Lavoro svolto da:
Cappai Matteo
Celli Andrea
CONGRESSO DI VIENNA
1815
Il Congresso di Vienna fu una
conferenza tenutasi nell'omonima
città, allora capitale dell'Impero
austriaco, dal 1º novembre 1814 al 9
giugno 1815. Vi parteciparono le
principali potenze europee allo
scopo di ridisegnare la carta
dell'Europa e ripristinare l'Ancien
régime dopo gli sconvolgimenti
apportati dalla Rivoluzione francese
e dalle guerre napoleoniche. Con il
Congresso di Vienna si apre infatti
quella che viene definita come l'età
della Restaurazione.
STATI PARTECIPANTI AL CONGRESSO
Il 1° novembre 1814 le quattro grandi potenze
- Francia, Inghilterra, Prussia e Austria dichiararono aperto il Congresso di Vienna.
Esso suggellò l'età delle guerre napoleoniche.
Una delle finalità principali del
congresso, cui parteciparono più di
200 delegati di tutte le potenze
europee, stava nel ripristino della
compagine di Stati europei secondo
la divisione territoriale del 1792. Il 9
giugno 1815 i partecipanti siglarono
l'Atto
finale
che
ristabiliva
sostanzialmente l'equilibrio dei
poteri delle grandi potenze in
Europa.
PRIMA GUERRA DI INDIPENDENZA
1848
La prima guerra di indipendenza italiana è
un episodio del Risorgimento. Fu
combattuta dal Regno di Sardegna e da
volontari italiani contro l'Impero austriaco
e altre nazioni conservatrici dal 23 marzo
1848 al 22 agosto 1849 in buona parte
della penisola italiana.
CONCESSIONE DELLO STATUTO ALBERTINO
Lo Statuto del Regno o Statuto Fondamentale
della Monarchia di Savoia del 4 marzo 1848
(noto come Statuto Albertino dal nome del re
che lo promulgò, Carlo Alberto di Savoia), fu la
costituzione adottata dal Regno sardopiemontese il 4 marzo 1848 a Torino.
Nel preambolo autografo dello stesso Carlo
Alberto viene definito come «Legge
fondamentale perpetua ed irrevocabile della
Monarchia sabauda». Il 17 marzo 1861, con la
fondazione del Regno d'Italia, divenne la carta
fondamentale della nuova Italia unita e rimase
formalmente tale, pur con modifiche, fino al
biennio 1944-1946 quando, con successivi
decreti legislativi, fu adottato un regime
costituzionale transitorio, valido fino all'entrata
in vigore della Costituzione della Repubblica
Italiana, il 1º gennaio 1948.
SECONDA GUERRA DI INDIPENDENZA
1859
L'esercito austriaco condotto dal fedele
maresciallo Giulay passò il Ticino con
l'intenzione di sbaragliare i Piemontesi
prima dell'arrivo dei francesi. Ma l'avanzata
dei francesi fu resa difficile e lenta
dall'allargamento delle risaie del Vercellese,
predisposto dai Piemontesi. I Francesi,
intanto, operavano indisturbati il
congiungimento con le truppe ancora
intatte di Vittorio Emanuele II.
I primi scontri a Montebello e a Palestro, si conclusero
con la sconfitta austriaca. Intanto Napoleone III aveva
portato le truppe francesi a Novara e i Cacciatori delle
Alpi (capitanati da Garibaldi, erano circa 3.000 uomini
volontari) erano passati in Lombardia. Anche l'esercito
franco - piemontese passò il Ticino, riuscendo a
sconfiggere nuovamente le truppe austriache a
Magenta, mentre i Cacciatori delle Alpi vincevano a
Como contro gli austriaci. Allora gli austriaci si
ritirarono nel quadrilatero così gli alleati raggiunsero
Milano l'8 giugno.
NASCITA DEL REGNO D’ITALIA
1861
Il Regno d'Italia fu il nome assunto dallo stato
italiano il 17 marzo 1861 in seguito alle guerre
risorgimentali combattute dal Regno di
Sardegna, suo predecessore, per conseguire
l'unificazione nazionale italiana.
Per proclamazione del Regno d'Italia si intende
la legge n.4671 del Regno di Sardegna 17
marzo 1861 (diventata legge n.1 del 21 aprile
1861 del Regno d'Italia) del con la quale
Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi
successori il titolo di re d'Italia.
L’UNIFICAZIONE ITALIANA
In seguito alla Seconda guerra di
indipendenza ed alla spedizione dei
Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi,
nel biennio 1859-60, l'obiettivo
dell'unità d'Italia era stato in gran parte
raggiunto, con le sole eccezioni del
Triveneto e del Lazio. L'annessione al
Regno di Sardegna delle varie provincie
era stata sancita da una serie di
plebisciti. Tuttavia, il nuovo Stato
portava ancora il nome di Regno di
Sardegna.
CAPITALI ITALIANE
Torino 1861-1865.
Con l'ascesa al trono di Vittorio Emanuele II
e con il lavoro intenso di Camillo Benso di
Cavour, Torino diventa protagonista della
storia nazionale, guidando il processo che
Firenze 1865-1871
porterà all’Unità d’Italia.
Il governo italiano vedeva le cose in un altro
modo: togliendo la capitale da Torino,
accontentava le nuove province, al
piemontesismo, e allontanava, secondo i
militari, i pericoli che, in caso di guerra,
avrebbero minacciato una capitale troppo
vicina alle frontiere, e, infine, considerava il
trasferimento come una tappa verso Roma.
Roma 1871.
Roma, occupata nel 1870, divenne capitale nel
1871.
Il 3 luglio, Vittorio Emanuele II ricevendo al
Quirinale le deputazioni politiche e cittadine,
pronunziò la (dubbia) frase famosa: "A Roma ci
siamo e ci resteremo".
PRIMA GUERRA MONDIALE
1914/1918
La prima guerra mondiale è il nome dato al
grande conflitto che coinvolse quasi tutte
le grandi potenze mondiali, tra l'estate del
1914 e la fine del 1918.
Soldati italiani in trincea
GRANDE GUERRA
Chiamata inizialmente dai
contemporanei "guerra
europea", con il
coinvolgimento successivo
delle nazioni del
Commonwealth, degli Stati
Uniti d'America e di altre
nazioni extraeuropee.
Prese presto il nome di "guerra mondiale" o "Grande Guerra", per via delle
caratteristiche di guerra totale che essa assunse: fu infatti il più grande conflitto
armato mai combattuto fino al 1939 cioè fino allo scoppio della seconda guerra
mondiale
SUFFRAGIO UNIVERSALE MASCHILE
1919
In Italia solo nel 1919 viene abolita la
discriminazione verso gli analfabeti e poterono
votare tutti i cittadini maschi di almeno 21 anni
di età, e, per la prima volta, il corpo elettorale
venne portato a 11 milioni.
Ma bisognerà aspettare il 1946 per avere il
voto universale per uomini e donne, che
avessero compiuto la maggiore età (che venne
successivamente spostata a 18 anni).
MARCIA SU ROMA
1922
La marcia su Roma fu una
manifestazione armata organizzata
dal Partito Nazionale Fascista,
guidato da Benito Mussolini, il cui
successo ebbe come conseguenza
l'ascesa al potere del partito stesso
in Italia ed il dissolvimento
definitivo dello Stato liberale, già
precedentemente in crisi.
SECONDA GUERRA MONDIALE
1939
È il conflitto nel quale
furono coinvolti quasi
tutti i paesi del
mondo, combattuto
dal 1939 al 1945. I
principali contendenti
furono Gran Bretagna,
Francia, Stati Uniti
d’America e Unione
Sovietica da una parte,
Germania, Italia e
Giappone dall’altra.
1938: leggi razziali
UNA GUERRA TOTALE
Fu una guerra totale sotto diversi aspetti: geografico, perché
interessò tutti i continenti; economico, perché costrinse i paesi
coinvolti a uno sforzo produttivo senza precedenti;
ideologico, perché
combattuta per ideali
radicalmente
contrapposti;
demografico, perché
coinvolse la popolazione
civile in pari misura delle
forze militari.
ENTRATA IN GUERRA DELL’ITALIA
1940
Mussolini credendo che la guerra
volgesse ormai al termine e pensando
che l'Italia restasse esclusa da quello
che lui definiva il "tavolo della pace", il
10 giugno del 1940 anche il duce scese
in campo contro gli Alleati. Secondo
Mussolini, occorrevano "alcune
centinaia di morti da gettare sul tavolo
della pace".
Fu un calcolo assurdo e sbagliato, infatti egli
sottovalutava le capacità di resistenza degli
inglesi e non teneva conto di un possibile
intervento degli Stati Uniti.
La scelta di Mussolini fu un tragico errore che
causò ripetute sconfitte, oltre a inaudite
sofferenze. I soldati, furono mandati a
combattere una guerra alla quale la maggior
parte della popolazione era contraria.
LO SBARCO ANGLOAMERICANO
Lo sbarco in Sicilia
(denominato in codice
operazione Husky) fu un
operazione militare, avvenuta
durante la seconda guerra
mondiale, messa in atto dalle
Alleati. Fu la prima
operazione delle truppe
alleate sul suolo italiano
durante il conflitto; permise
di attaccare la potenza più
debole dell'Asse e dare inizio
alla campagna d'Italia.
NASCITA DELLA REPUBBLICA
1946
Il 2 giugno 1946 l’Italia e gli italiani, appena
usciti dalla catastrofe della seconda guerra
mondiale che tanti strascichi di dolore e
miseria aveva lasciato, furono chiamati alle
urne per il Referendum che avrebbe deciso il
futuro assetto costituzionale del nostro paese.
La scelta cadeva tra la Repubblica e la
Monarchia.
Si trattò della prima vera consultazione a
suffragio universale della storia d’Italia e la
partecipazione al voto fu altissima, circa il 90 %
degli aventi diritto. Ebbero diritto di voto tutti i
cittadini italiani maggiorenni (cioè, all'epoca,
d'età superiore a 21 anni) di ambo i sessi.
ASSEMBLEA COSTITUENTE
2 Giugno 1946
L'Assemblea Costituente della Repubblica
Italiana fu l'organo legislativo elettivo
preposto alla stesura di una Costituzione
per la neonata Repubblica e che diede vita
alla Costituzione della Repubblica Italiana
nella sua forma originaria. Le sedute si
svolsero fra il 25 giugno 1946 e il 31
gennaio 1948. l'Assemblea aveva
innanzitutto il compito di redigere la
nuova costituzione. Essa, però, aveva
anche altri tre compiti: votare la fiducia al
governo, approvare le leggi di bilancio e
ratificare i trattati internazionali.
PROMULGAZIONE DELLA
COSTITUZIONE
1947
La Costituzione della Repubblica
Italiana è la legge fondamentale
dello Stato italiano, ovvero il
vertice nella gerarchia delle fonti
di diritto. Approvata
dall'Assemblea Costituente il 22
dicembre 1947 e promulgata dal
capo provvisorio dello Stato
Enrico De Nicola il 27 dicembre, fu
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica Italiana ed entrò
in vigore il 1º gennaio 1948.
ENTRATA IN VIGORE DELLA COSTITUZIONE
1948
Come già detto nella diapositiva
precedente il 1°Gennaio del 1948 entra il
vigore la Costituzione Italiana.
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