INTRODUZIONE • Le inchieste sul campo sono un’attività fondamentale per i lavori di dialettologia e la linguistica; • Fare una buona inchiesta può sembrare semplice, ma bisogna tener conto di una serie di fattori e di accorgimenti; • In particolare, le inchieste sono temporalmente limitate; perciò, bisogna adattare la volontà di raccogliere molto materiale con necessità contingenti (in primis la «resistenza» dell’informatore); • Per massimizzare il risultato ottenuto, è fondamentale compiere un buon lavoro preparatorio. 2 BREVE STORIA DELLE INCHIESTE SUL CAMPO Principali tappe: • Leonardo Salviati (seconda metà del ‘500): 12 versioni dialettali della Parabola del figliol prodigo, soprattutto del Nord Italia; • José de Anchieta e il tupinambà parlato in Brasile; • Inchiesta napoleonica (1811) sui costumi popolari – Lunelli (anni ‘30-’50), seguita da varie raccolte di testi letterari tradotti (in particolare, la Novella del re di Cipri del Papanti, in 704 versioni); • Atlante linguistico tedesco di Georg Wenker (fine ‘800): inchiesta per posta, che coinvolge tutti i paesi dell’Impero tedesco: traduzione di circa 40 frasi appositamente costruite; 3 BREVE STORIA DELLE INCHIESTE SUL CAMPO • In seguito, «nasce» la figura del raccoglitore: • Atlas Linguistique de la France (dal 1902): prima raccolta e trascrizione diretta dei dati forniti dai parlanti, da parte di un raccoglitore unico non-linguista (metodo impressionistico). • Atlante Italo-Svizzero (AIS) (anni ‘20 e ‘30): raccolta di dati per campi tematici, ampio spazio agli aspetti culturali. Si abbandona il principio del raccoglitore unico: tre raccoglitori esperti delle aree dialettali che devono indagare. • Oggi: scelta tra raccoglitori locali vs. estranei; doti necessarie: competenza e autorevolezza, ma anche duttilità e senso delle opportunità. 4 QUANDO SCEGLIERE L’INCHIESTA ANZICHÉ IL CORPUS • Possibilità di indagare fenomeni meno frequenti: più è raro il fenomeno, più grande dev’essere il corpus; • Maggiore flessibilità, per analizzare il fenomeno indagato in modo dettagliato (per es., registrare possibili varianti o tutti i contesti in cui appare un determinato elemento); • E’ più facile quando si conosce poco una varietà; 5 ALTRI VANTAGGI DELL’INCHIESTA • Gli elementi tipici del parlato (lapsus, ripetizioni, etc.) si possono facilmente ignorare; • Registrazione delle forme “al limite” (giudizi di grammaticalità) e di quelle cadute in disuso; • Possibilità di raccogliere anche le forme/strutture agrammaticali; • I dati sociolinguistici e il contesto in cui si producono certe forme sono facilmente disponibili. 6 VANTAGGI DEL CORPUS RISPETTO ALL’INCHIESTA • Rende più facili indagini quantitative e statistiche; • Permette di indagare lo sviluppo diacronico e le varietà non più parlate; • Le forme presenti nel corpus sono più «genuine» (nessuna influenza dell’informatore); • Non richiede spostamenti o ricerca di informatori; • Possibilità di indagare particolari registri; • NB: esistono anche corpora di parlato! 7 OPERAZIONI PRELIMINARI • Scelta dei fenomeni da indagare; • Ricerca e scelta degli informatori (variabili sociolinguistiche; adulti vs. bambini); • Scelta della modalità di inchiesta più indicata; • Scelta del sistema di trascrizione; • Preparazione del questionario. • NB: ricordarsi della privacy 8 LA RICERCA DI INFORMATORI • Figura dell’informatore ideale (in declino); • Dove trovarli? Contattare istituti di cultura, biblioteche, circoli di storia locale, parrocchie, autorità locali (nei piccoli comuni); frequentare luoghi di ritrovo; • Necessità di farsi accettare dalla comunità; • Quanti informatori? E’ necessaria la campionatura? • Principali fattori da considerare: gruppo di età, sesso, scolarizzazione, contatti con altre varietà, ... . 9 CARATTERISTICHE DEGLI INFORMATORI • Quanto sono competenti? / Sono monolingui o bilingui? Sono parlanti nativi? • Quale lingua usare per comunicare e per elicitare i dati? • Evitare informatori problematici (cfr. registrazioni); • «Psicologia» dell’inchiesta. 10 LE MODALITÀ DI INCHIESTA • Rapporto raccoglitore-informatore: il raccoglitore come si comporta rispetto all’informatore? • Modalità di risposta: l’informatore come comunica i dati richiesti? • Tipo di task: attraverso quali compiti si ottengono i dati? • Livello di descrizione della varietà: quale tipo di dati viene raccolto? 11 LE MODALITÀ DI INCHIESTA • Rapporto raccoglitore-informatore: • Osservazione non partecipante; • Osservazione partecipante; • Conversazione libera; • Conversazione guidata; • Intervista direttiva. • Modalità di risposta • Tipo di task • Livello di descrizione della varietà 12 LE MODALITÀ DI INCHIESTA • Rapporto raccoglitore-informatore; • Modalità di risposta: • Parlato; • Scritto. • Tipo di task; • Livello di descrizione della varietà. 13 LE MODALITÀ DI INCHIESTA • Rapporto raccoglitore-informatore; • Modalità di risposta; • Tipo di task: • Descrizione di immagini (al raccoglitore o a un altro informatore); • Frasi a inserimento/conversione di frasi; • Lettura ad alta voce di parole o testo; • Giudizi di grammaticalità; • Traduzione e retrotraduzione; • Risposta a domande specifiche (anche in sociolinguistica). • Livello di descrizione della varietà. 14 LE MODALITÀ DI INCHIESTA • Rapporto raccoglitore-informatore; • Modalità di risposta; • Tipo di task; • Livello di descrizione della varietà: • Lessico (almeno 4.000 lemmi; onomasiologia vs. semasiologia); • Fonologia; • Morfologia; • Sintassi; • Sociolinguistica (NB: utilità delle frasi di controllo); • «Dialettologico» (linguistico ed etnografico), toponomastico, ... 15 I MATERIALI ETNOGRAFICI • Nel caso di indagini etnografiche, è importante che l’informatore registri anche gli aspetti della vita contadina, delle tradizioni e della cultura popolare; • Documentazione etnografica tramite fotografia, registrazioni, riprese video, ...; • Importante: scelta oculata del formato o del mezzo per la registrazione; • Vd. Scheda etnografica. 16 IL SISTEMA DI TRASCRIZIONE • IPA; • Ascoli/Merlo (AGI) • RLiR; • Trascrizioni normalizzate. Devono avere tre caratteristiche: • Eliminare il più possibile i segni diacritici; • Evitare il ricorso a digrammi e trigrammi; • Il rapporto grafema-fonema dev’essere biunivoco e inequivoco. • A livello locale: esistono grafie ufficiali per il trentino, il mòcheno, il cimbro e il ladino. 17 SOFTWARE PER LA TRASCRIZIONE Esistono programmi per la trascrizione delle registrazioni audio: • Audacity (per segmentare le registrazioni); • ELAN (per agganciare la trascrizione alla registrazione audio); • PRAAT (per indagare le curve intonative). 18 PREPARAZIONE DEL QUESTIONARIO Bisogna porre dei limiti al questionario: • Non dev’essere troppo lungo; • Non si possono mettere in sequenza più di 3-4 domande sullo stesso fenomeno (effetto «priming»): necessità di filler; • Le frasi non devono essere troppo complicate ma facilmente comprensibili e usate anche nel parlato spontaneo; • Bisogna sempre fornire un contesto adatto; • Non bisogna mai perdere di vista il senso comune. Decisioni da prendere: permettere all’informatore di leggere le frasi oppure no? In quale lingua preparare il questionario? 19 ESEMPI CONCRETI/1: IL QUESTIONARIO SOCIOLINGUISTICO • Survey Ladins (2006) • Inchiesta sociolinguistica che comprende tutte le località ladinodolomitiche; • Intervistate 3.200 persone (su circa 30.000); campione elaborato con metodologie statistiche; • Vedi questionario a p. 161 20 ESEMPI CONCRETI/2: ALD L’Atlante Linguistico del Ladino Dolomitico e dei dialetti vicini (1998, 2012) 21 ESEMPI CONCRETI/3: ATHEME • Progetto in corso: L’università di Trento insieme a quella di Verona indagano sui fenomeni di contatto nella regione TrentinoAlto Adige; • Si raccolgono fenomeni fonologici, morfologici e sintattici; • Verranno indagate circa 15 località; • Inoltre, è stato pianificato di creare un sito per la raccolta quantitativa dei dati. 22 ESEMPI CONCRETI/3: ATHEME 23