Presentazione
“La filiera corta”
Un progetto di marketing agroalimentare
Prof. Gervasio Antonelli
a cura di: Riccardo Piras, Giulia Santi, Luca
Mosciatti
Facoltà di Economia, Università di Urbino “Carlo Bo”
Premessa
Negli ultimi anni si è assistito a un mutamento della
figura del consumatore: egli è più esigente, competente,
attento a ciò che acquista. Egli esige prodotti di qualità
controllati e certificati dal punto di vista dell'igiene, la
provenienza e i trattamenti. Ciò ha portato le aziende a
utilizzare tecniche di vendita che permetto un rapporto
più diretto con il consumatore.
http://www.youtube.com/watch?v=_4QZ7gMSqgQ
Facoltà di Economia, Presentazione "La
filiera corta" 11-11-2010
Indice
1)Cos'è la filiera?
2)La filiera corta
3)I vantaggi della filiera corta
4)Gli svantaggi della filiera corta
5)Incidenza della vendita diretta in Italia
6)Forme di vendita
7)Legge
Facoltà di Economia, Presentazione "La
filiera corta" 11-11-2010
Cos'è la filiera?
La filiera è l'itinerario seguito da un prodotto all'interno del sistema
agroalimentare. Riguarda l'insieme degli agenti (imprese e
amministrazioni) e delle operazioni (di produzione, di ripartizione e
di finanziamento) che concorrono alla creazione, trasformazione,
distribuzione, commercializzazione e fornitura del prodotto fino al
suo stadio finale, quando è pronto al consumo.
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Un prodotto segue un complesso percorso, dalla
produzione alla tavola...
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La filiera corta
La filiera corta è un particolare tipo di filiera che prevede un
rapporto diretto tra produttore e consumatore, senza che
questa relazione venga ostacolata dagli intermediari. Grazie
a questa tecnica l'itinerario seguito dal prodotto viene
accorciato e il prezzo del prodotto viene diminuito.
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I vantaggi della filiera corta
- Economicità (minori costi finali del prodotto dovuti
all'eliminazione di alcuni passaggi intermedi)
- Freschezza, stagionalità e qualità del prodotto
- Rapporto di confidenza diretto con il produttore
- Favorisce lo sviluppo della cultura locale
- Incentiva la biodiversità delle produzioni
- Minore impatto ambientale
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Gli svantaggi della filiera corta
- Non tutti i consumatori possono fare gli acquisti nelle aziende
- Alcune aziende hanno un'allocazione difficilmente raggiungibile
dal consumatore e poco conosciuta
- Non tutti i produttori sono in grado di gestire con la stessa efficacia
la vendita e la produzione
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Incidenza della vendita diretta in Italia
Secondo l’ultimo censimento Istat, in Italia sono
presenti 2.593.090 aziende agricole, di cui solo il 5% è
attrezzato per la vendita diretta. Questa percentuale è
molto bassa se paragonata a quella degli altri paesi
dell’UE, infatti in Francia ammonta al 12-15%, 6-8% in
Germania, 5-7% in Spagna.
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Tuttavia in Italia si sta registrando un forte incremento
della vendita diretta...
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Incidenza della vendita diretta in Italia
L' incremento esponenziale dell'uso della
vendita diretta dipende prevalentemente
dall’aumento dei prezzi delle grandi
distribuzioni, infatti nel 2008 il prezzo della
pasta è aumentato del 18,6%, della frutta
dell’8,3% e del pane del 13,1%.
Perciò si è verificato un calo della
domanda dei beni di prima necessità,
la domanda del pane è diminuita del 6,2%,
di ortaggi freschi del 4,2% e di oli e grassi
vegetali del 2,8%.
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Incidenza della vendita diretta in Italia
Inoltre i produttori sono insoddisfatti dei guadagni ottenuti
vendendo i loro prodotti ai grandi distributori.
Questi fenomeni hanno portato allo sviluppo e alla crescita della
filiera corta, infatti i produttori preferiscono vendere direttamente al
pubblico, a un prezzo più elevato di quello che gli offrono le aziende
distributrici e più basso di quello che viene offerto ai consumatori.
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La filiera corta nelle regioni
La regione in cui si trovano più aziende strutturate per la vendita
diretta è la Toscana, con 7500 aziende. Al secondo posto
troviamo la Lombardia con 6500 aziende, seguita
dall'Abruzzo. La maggior parte di queste aziende si trova al
nord, con 22.800 aziende. Seguono il centro con 16.950 e il
sud con 8.900.
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La filiera corta nelle regioni
Toscana
Lombardia
Abruzzo
Emilia-Romagna
Sicilia
Regioni in cui si applica la filiera
Veneto
Piemonte
Liguria
Puglia
Lazio
0
1000
2000
3000
4000
5000
6000
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7000
8000
Forme di vendita
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Vendita diretta
-Farmer's market
-Gruppi d'acquisto
-Crudo integro e naturale
-Cooperative di consumo
Vendita diretta a distanza
-e-commerce
-vendita a domicilio
Forme di vendita innovative
-Il vino su misura
-Pick your own
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Farmer's market
Forme di mercato periodiche che
consistono nella vendita del
prodotto al di fuori del
negozio. Vengono allestiti
stand all'aperto che
consentono al pubblico di
acquistare prodotti sani,
genuini e biologici a costo
ridotto.
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Consiste nella vendita diretta dei prodotti da parte
dell'agricoltore. E' un mercato in cui le aziende agricole locali
vendono i propri prodotti di stagione, dal vino ai formaggi
locali a numerose primizie del nostro territorio.
http://www.youtube.com/watch?v=XtHE_kVjVEE
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Gruppi d'acquisto solidale o GAS
Organizzazioni di consumatori che decidono di acquistare in gruppo
all'ingrosso prodotti agroalimentari biologici, direttamente dal
produttore, beneficiando di una riduzione importante sul prezzo
finale data la quantità maggiore richiesta.
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I membri del gruppo compongono una lista di prodotti
acquistabili, la quale è basata sull'ordine delle singole famiglie.
L'ordine viene successivamente trasmesso al produttore che
consegna i prodotti al capogruppo il quale li smista tra i
componenti.
Perché “solidale”? I G.A.S. nascono dal desiderio di costruire dal
basso un'economia sana che punti alla salvaguardia dell'ambiente
e valorizzi le culture tradizionali e il territorio; in cui l'eticità
valga più del profitto e la qualità sia più importante della
quantità: una società in cui le persone possano ritrovare il tempo
per incontrarsi ed instaurare con il prossimo rapporti più umani.
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Crudo integro e naturale
Questa tecnica di vendita riguarda il mercato del
latte. Si tratta di una nuova modalità
distributiva che permette agli allevatori di
distribuire il loro prodotto subito dopo la
mungitura, senza sottoporlo ad alcun
trattamento
industriale,
in
appositi
distributori automatici. Questa nuova tecnica
permette al cliente di poter consumare un
prodotto sempre fresco e più naturale rispetto
a quello venduto nelle grandi distribuzioni
(più ricco di proteine e di vitamine rispetto a
quello pastorizzato).
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Cooperative di consumo
La cooperativa di consumo è un particolare
tipo di cooperativa costituita tra soci
consumatori che assicura ai soci medesimi
un prezzo del prodotto più accessibile
proprio
grazie
all'eliminazione
dell'intermediazione. Il fine ultimo della
cooperativa non è di lucro bensì di tipo
mutualistico che consiste nell'assicurare ai
soci il miglioramento della produttività
razionalizzando le strutture ed eliminando
le diseconomie.
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Coop
Coop sta per cooperativa di consumatori: ovvero impresa sì, ma particolare, che
nasce quando un gruppo di persone decide di unirsi per uno scopo comune.
In questo caso lo scopo primario di Coop è quello di offrire cibo sano a
prezzo equo, esattamente lo stesso che ha giustificato più di 150 anni fa la
nascita a Torino da un gruppo di operai della prima Coop italiana. Persone
che si associano quindi, non capitali che investono.
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E-commerce
Con lo sviluppo della tecnologia e con
l'aumento della diffusione dell'uso di
internet, le aziende hanno trovato un
nuovo canale di vendita. Anche le
aziende agroalimentari danno la
possibilità al consumatore di comprare
prodotti on-line attraverso siti
specializzati e sempre più funzionali.
http://www.prontospesa.it/
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E-commerce
Secondo una ricerca italiana del 2008 l'e-commerce in Italia ha un
valore stimato di 4,868 miliardi di
euro nel 2007, con una crescita del
fatturato del 42,2%. Nel 2007 sono stati
eseguiti circa 23 milioni di ordini
on line in Italia.
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E-commerce
Anche nel settore alimentare si è verificato un piccolissimo
incremento del commercio on-line, ma nonostante ciò la vendita
on-line non riesce a decollare a causa dello
scetticismo dei consumatori.
I prodotti agroalimentari maggiormente
acquistati online dagli italiani sono vino, birra, the, caffè e biscotti,
che coprono circa il 60% delle vendite.
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Vendita a domicilio
Metodo utilizzato da svariate aziende, che consiste nella consegna di prodotti
agroalimentari direttamente presso l'abitazione o ufficio del cliente.
Alcuni esempi possono essere:
-l'azienda bofrost (azienda che si occupa della vendita di prodotti surgelati)
-la consegna della pizza a domicilio
-la consegna a domicilio dei prodotti alimentari da parte dei supermercati
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Vendita a domicilio e il consumatore
A incrementare questo fenomeno contribuiscono le variazioni delle
abitudini del consumatore. Infatti, mentre nel passato le donne si
occupavano esclusivamente della gestione della casa, oggi la maggior
parte delle donne lavora e non ha tempo di occuparsi della spesa
quotidiana.
Anche molti single e giovani coppie ritengono più comoda la consegna di
prodotti a domicilio, soprattutto nel caso di oggetti pesanti.
Molti anziani over 75, a causa delle loro condizioni fisiche, si trovano
impossibilitati a trasportare fino a casa la spesa settimanale e
approfittano dei servizi di consegna a domicilio offerti dai
supermercati.
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Il vino su misura
Attraverso questa forma innovativa di
vendita il consumatore può “disegnare” il
proprio vino con il supporto dell'azienda
vitivinicola o con l'eventuale supporto di
esperti. Bastano poche centinaia di euro
per avere a disposizione una porzione di
vigna, dove le aziende produrranno il
vino su misura secondo le esigenze di
consumatori appassionati, ma anche di
ristoratori e operatori del commercio.
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Pick your own
Consiste nella raccolta diretta dei frutti da
parte del cliente, scegliendo direttamente
sul campo i prodotti che porterà sulla
propria tavola.
Il consumatore ha in questo modo
l'opportunità di selezionare
personalmente prodotti freschi e genuini.
Nel caso in cui l'utente sia inesperto, si
può richiedere il supporto di un
operatore.
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Legge
La materia della vendita al pubblico dei prodotti agricoli era già
precedentemente disciplinata dalla legge numero 59/1963, che, pur
esonerando gli imprenditori agricoli dal possesso della licenza
commerciale per l'esercizio dell'attività di vendita, poneva però delle
precise limitazioni. Oggi, in base all'articolo 4 del dlgs. 228, denominato
appunto di modernizzazione del settore agricolo, “gli imprenditori
agricoli, singoli o associati, e iscritti nel registro delle imprese di cui
all'art.8 della legge 29/12/1993 N°580, possono vendere direttamente al
dettaglio, in tutto il territorio della repubblica i prodotti provenienti in
misura prevalente dalle rispettive aziende, osservate le disposizioni vigenti
in materia di igiene e sanità”.
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