Gruppo di Valutazione Competenze Genitoriali Il Gruppo di Valutazione Competenze Genitoriali si origina grazie al finanziamento del progetto “Maltrattamento, Trascuratezza e Abuso all’Infanzia: costituzione di un’équipe multidisciplinare per la valutazione delle situazioni segnalate alla e dalla Autorità Giudiziaria” ottenuto con la Legge 285 nel 2001. Il gruppo è rimasto attivo sino al 2006 su base consulenziale. Nel 2007, con l’avvallo della direzione dell’ex ASL7 e del CISSP, l’attività è stata istituzionalmente riconosciuta. Dal quel momento l’attività valutativa si svolge all’interno del monte ore lavorativo degli operatori dei diversi servizi che ne fanno parte. Gruppo di valutazione competenze genitoriali Composizione del gruppo • L’Autorità Giudiziaria richiede nei confronti di alcuni nuclei familiari la valutazione delle risorse genitoriali, della struttura di personalità degli adulti, la psicodiagnosi dei minori e la valutazione delle relazioni tra genitori e figli; 2 psichiatri (Ser.T., Serv. Salute Mentale); 3 psicologi (Serv. Psicologia Età Evolutiva, 2 Ser.T.); 3 assistenti sociali (CISSP) di cui uno con funzioni di coordinamento di tutto il gruppo; 4 psicologi tirocinanti (Università di Torino). Metodologia • La richiesta dell’A.G. perviene al coordinatore del gruppo di lavoro • Il coordinatore attribuisce le situazioni, inviate dalla A.G. ai diversi componenti del gruppo che dovranno attuare la valutazione • Gli operatori di territorio presentano il caso al gruppo di lavoro che dovrà attuare la valutazione • Il gruppo individua i criteri di lavoro • La valutazione viene effettuata • Gli operatori del gruppo valutazione si confrontano fra di loro • Gli operatori del gruppo valutazione si confrontano con gli operatori del territorio • Le ipotesi progettuali vengono restituite ai nuclei valutati • Gli operatori del gruppo valutazione producono ed inviano la relazione all’A.G. • Le situazioni in cui sono riconosciute risorse genitoriali si coordina un progetto di sostegno alla genitorialità e si mantengono i rapporti con l’A.G., dopo l’emissione del provvedimento, . Destinatari del progetto valutativo • I nuclei familiari all’interno dei quali siano presenti problematiche legate al maltrattamento, trascuratezza e abuso nei confronti di minori • L’ Autorità Giudiziaria in attesa dell’esito della valutazione • Gli operatori di territorio che attueranno il progetto concordato di presa in carico complessa nei confronti dei nuclei valutati (ove possibile, sulla base delle risorse che il territorio offre) Problematiche ricorrenti delle coinvolte in fenomeni di MTA famiglie Sono famiglie multiproblematiche, spesso già in carico ai servizi. Emerge che: • - Le storie personali degli adulti valutati sono spesso caratterizzate da gravi deprivazioni affettive ed ambientali, che non hanno consentito loro l’acquisizione di competenze relazionali ed educative sufficienti a porsi come supporti adeguati nei confronti dei minori • - Gli adulti valutati sono frequentemente, persone che presentano psicopatologie, perdita dei valori morali, comportamenti pseudo adattivi alle norme comuni ed incapacità di riconoscere i bisogni affettivi e materiali dei loro figli • - Socialmente incontriamo situazioni lavorative ed economiche precarie o progressivamente deterioratesi e presenza di situazioni devianti. Obiettivi del gruppo valutazione • Favorire la crescita di una cultura inter-professionale e multidisciplinare sulle problematiche M.T.A. tra operatori di diverse istituzioni preposte all’intervento • Migliorare la collaborazione e l’intervento di rete tra gli operatori, prevedendo modalità integrate degli interventi di protezione dei minori e di aiuto alle famiglie • Pervenire ad una proposta progettuale univoca nei confronti dell’Autorità Giudiziaria • Consentire ai servizi territoriali di avvalersi di un’èquipe multidisciplinare che assolva alla funzione valutativadiagnostica nei casi di MTA • Eliminare conflitti e sovrapposizioni tra la funzione valutativa e la contemporanea presa in carico di situazioni di MTA, al fine di permettere la separazione della funzione valutativa da quella terapeutica e proteggere la dimensione etica della cura ...obiettivi • Migliorare la qualità dell’intervento diagnostico-valutativo, attraverso l’integrazione professionale • Ridurre i tempi d’attesa dei minori rispetto alla protezione ed all’accesso al percorso terapeutico • Ottimizzare il tempo degli operatori, le risorse del territorio e gli strumenti a disposizione dei servizi • Tutelare gli utenti valutati i quali, conosciuti da più professionisti, possono godere di una maggiore obiettività diagnostica e di un margine d’errore ridotto • Tutelare gli operatori, nel non essere soggettivamente individuati come unici artefici del cambiamento dell’equilibrio familiare preesistente. Nella fisica quantistica, il principio di indeterminazione di Heisenberg implica che: « Nell’ambito della realtà le cui connessioni sono formulate dalla teoria quantistica, le leggi naturali non conducono ad una completa determinazione di ciò che accade nello spazio e nel tempo; l’accadere è piuttosto rimesso al gioco del caso » Presi gli operatori A e B (associati alle grandezze osservabili A e B) si possono definire gli scarti dalla media come e . Di conseguenza … La realtà acquista caratteristiche definite solo attraverso il processo di misurazione in cui l'osservatore diventa parte integrante della realtà medesima. In altre parole, parafrasando Heisenberg, " l'immagine che veniamo a costruirci della famiglia cessa di essere una vera e propria immagine intrinseca della famiglia stessa". Nello svolgere la nostra attività abbiamo chiara la consapevolezza che non esiste la possibilità di una valutazione obiettiva, la dimensione multi professionale e di confronto con il gruppo di lavoro è lo strumento principe per riuscire a produrre valutazioni che raccolgono ed elaborano opinioni a volte divergenti e sfaccettate Il gruppo non fa riferimento a dei test specifici, né a peculiari misurazioni. Concordemente si ipotizza che, in adulti nei quali è assente il riconoscimento dell’altro come individuo, nel suo esistere mentale e/o fisico, le competenze genitoriali presenti sono nulle….. FILM …..da questo punto estremo, che implica la richiesta di decadenza della potestà genitoriale, si apre un’infinita gamma di risorse residue e di percorsi che possono amplificare e sostenere la genitorialità. Frequentemente, al termine di una valutazione ci ritroviamo a proporre progetti complessi, articolati e di difficile attuazione, poiché implicano molto investimento, numerosi operatori coinvolti ed un coordinamento di tutte le energie impegnate. Sulle risorse da offrire nelle situazioni in cui si prevede un margine di recuperabilità si origina spesso conflittualità con i servizi di territorio...Nell’esperienza abbiamo verificato che queste situazioni necessitano di un grande investimento a fronte di cambiamenti che possono apparire modesti, ma che risultano invece significativi per il divenire di quei minori e per il contrasto della catena transgenerazionale della violenza • • • • • • Confronto con gli operatori di territorio; indagine sociale sulla situazione del minore, del nucleo di appartenenza e dei parenti prossimi, comprensiva della storia del minore e dei suoi rapporti all’interno del nucleo; valutazione psico-diagnostica della struttura di personalità degli adulti che hanno un ruolo significativo per il/i minore/i e valutazione delle capacità genitoriali; somministrazione del test di Rorschach; somministrazione del test Wais, quando se ne ravvede la necessità; psicodiagnosi del bambino e/o osservazioni bambino e adulti di riferimento; • • • • • valutazione della relazione fra il/i minore/i e le figure adulte di riferimento; condivisione e confronto tra gli operatori che hanno svolto la valutazione e gli operatori di territorio; restituzione della valutazione alle famiglie conosciute; ipotesi progettuale di intervento, formulata in sinergia con gli operatori di territorio; comunicazione scritta all’Autorità Giudiziaria In questi anni abbiamo valutato 46 nuclei familiari (44 italiani e 2 rumeni) per un totale di 75 minori (33 femmine e 42 maschi) Per 10 nuclei si è avanzata la richiesta di decadenza della potestà genitoriale in 7 casi su 10 convalidata dall’AG + 1 convalida, con successivo ricorso Vi è stata una crescita della cultura inter-professionale e multidisciplinare sulle problematiche MTA fra gli operatori dei diversi servizi Si sono mantenuti separati gli ambiti della valutazione e della presa in carico Si è favorito un piano di collaborazione fra il Gruppo di Valutazione e gli operatori di territorio che ha permesso di: a) ampliare l’intervento di rete b) formulare ipotesi condivise c) avviare progetti d’intervento con operatori di più servizi Risultati (segue) • Si sono elaborate valutazioni caratterizzate da un approccio inter-professionale che ha consentito una conoscenza approfondita sia dei minori, sia delle figure adulte coinvolte • Si sono garantite perizie coerenti e complete grazie all’integrazione professionale interna al gruppo. Nodi critici • L’esperienza del Gruppo Valutazione ha incontrato diffidenza e rigidità all’interno dei diversi servizi • L’esigenza di attuare prese in carico complesse non è sempre stato conciliabile con le reali risorse dei servizi del territorio • Il coordinamento fra operatori del Gruppo Valutazione e di territorio, nonostante sia una buona prassi, viene ostacolata spesso dall’incalzare dell’operatività quotidiana. ...nodi critici • L’assenza di supervisione penalizza l’elaborazione del lavoro valutativo • La mancata definizione di un tempo lavoro dedicato alla valutazione da parte dei servizi di appartenenza: - ostacola gli operatori nei tempi di esecuzione delle valutazioni; - origina ritardi rispetto alle scadenze date dall’Autorità Giudiziaria; - prolunga i tempi d’attesa dei minori; - mortifica la credibilità del Gruppo; Punti qualificanti l’esperienza del Gruppo Valutazione Il gruppo di valutazione, immerso nella realtà territoriale, permette la promozione di progetti di presa in carico quanto più possibile coerenti e rispettosi delle risorse del territorio. L’attività del gruppo di lavoro consente: - di ottimizzare i tempi di conoscenza e valutazione delle situazioni; - di assolvere una funzione “d’interfaccia” tra l’A.G. ed i servizi territoriali; - di facilitare la comunicazione; - di elaborare ipotesi progettuali; - di restituire i contenuti valutativi agli operatori di territorio ed all’utenza; - di porgere all’A.G. un risultato valutativo scevro da conflittualità fra i diversi servizi; Quanto esplicitato è stato possibile solo attraverso la condivisione del progetto da parte di tutti gli operatori coinvolti, la solidità e l’affiatamento del gruppo di lavoro • Dal lavoro svolto dal Gruppo di Valutazione è scaturito: IL LIBERATORIO Laboratorio di costruzione giochi che accoglie madri con bambini e che ha per obiettivo il rafforzamento delle competenze genitoriali laddove valutate presenti. Condotto da Francesca Giordani e Marzia Givogre Luisa Allasia Federico Baldi Elena Benvenuti Chiara Grazia Capussotti Chiara Miniotti Luisa Costanza Orlandini Lorena Santagati Monica Tagliabò (attualmente in maternità) Marilena Vottero Bernardina Silvia Griglio Antonietta Nicoletti Federica Savio Annalisa Spurio Fascì La nostra attività è costosa I risultati ed i relativi guadagni si raccolgono in tempi lunghi La Politica e di conseguenza le Aziende Sanitarie misurano spese e benefici in tempi brevi Quindi il rischio di tagli è alto Consapevoli delle risorse presenti possiamo continuare ad ampliare le potenzialità, innalziamo cioè “l’asticella” del possibile…