Stefano rossi
La tecnica edilizia dell'antica Roma definisce
l'insieme delle modalità utilizzate dai Romani
per la costruzione degli edifici in muratura.
 Le tecniche di costruzione variarono
considerevolmente con il tempo (in particolare
una tappa fondamentale fu l'invenzione del
cementizio agli inizi del II secolo a.C.) e spesso
furono adattate nei diversi luoghi a seconda dei
materiali da costruzione più facilmente
disponibili.

•Opera
poligonale (opus siliceum): diffusa
nell'Italia centrale, tra il VI e il II secolo a.C.,
consiste nella sovrapposizione di massi in
pietra non lavorati, anche di notevoli
dimensioni, senza ausilio di leganti, grappe o
perni. Veniva utilizzata soprattutto per mura
di terrazzamento e contenimento di
terrapieni
•Opera
quadrata (opus quadratum): consiste
in blocchi squadrati in forma parallelepipeda
e di altezza uniforme, che vengono messi in
opera in filari omogenei con piani di appoggio
continui. In ambito romano la tecnica viene
utilizzata già a partire dal VI secolo a.C. e si
affinò progressivamente, con una maggiore
regolarità del taglio e una disposizione più
articolata dei blocchi. L'uso continua anche
dopo l'introduzione del cementizio per tutta
l'età imperiale, affiancato alle altre tecniche.
•Opera
africana (opus africanum) o a telaio:
paramento costruito da catene verticali di
blocchi di pietra nelle quali si alternano
pietre verticali e orizzontali, riempita con
un'opera simile a quella a graticcio. Venne
utilizzata in Africa Settentrionale dal IV
secolo a.C.
•Opera
cementizia (opus caementicium): murature costituite
in cementizio, ossia malta (calce con sabbia o pozzolana)
mescolata a pietre (caementa). L'opera cementizia
costituisce generalmente solo il nucleo portante della
muratura, rivestita all'esterno con un paramento costruito
contemporaneamente al muro stesso, che fungeva da
cassaforma a perdere.
•Oltre a paramenti in blocchi (ovvero in "opera quadrata"), i
paramenti possono, quindi, essere costituiti da materiali
diversi, collegati da malta. A seconda del paramento si
distinguono:
•Opera
incerta (opus incertum): paramento costituito da
pietre di forma irregolare con faccia in vista più o meno
piana, utilizzato, a Roma e dintorni, soprattutto dagli inizi
del II secolo a.C. fino a poco dopo la metà del I secolo a.C.
Le pietre utilizzate nella muratura venivano legate fra loro
con malta. Fra una pietra e l'altra venivano aggiunti i pezzi
più piccoli. Il tutto era poi cosparso da una gettata di malta
liquida che era in grado di espandersi in tutta la muratura.
meno uniforme. Utilizzata dalla fine del II secolo a.C.
•Opera
laterizia (opus testaceum e opus latericium):
paramento costituito, inizialmente, da tegole smarginate e,
poi, da mattoni o laterizi, di forma triangolare, con la punta
inserita nel cementizio, utilizzata dalla fine del I secolo a.C.
e per tutta l'età imperiale.
•Opera mista (opus mixtum): paramento costituito da opera
reticolata, con ammorsature in opera laterizia agli angoli ed
agli spigoli, utilizzata soprattutto nel II secolo d.C.


Il Genio militare in epoca romana, fu un corpo formato da
ingegneri, architetti, geometri, falegnami, fabbri (sotto il
comando nelle singole legioni di un Praefectus fabrum,[1] almeno
fino al II secolo a.C.), la cui funzione era di dare un supporto
tecnico alle armate repubblicane e imperiali romane, nel dirigere
i lavori durante la costruzione di opere di ingegneria militare. I
semplici soldati costituivano invece la manovalanza necessaria
per la realizzazione delle costruzioni.[2]
Il compito principale del genio era, pertanto, quello di fornire
un adeguato supporto tecnico alle unità combattenti negli
spostamenti (con la costruzione dell'accampamento di marcia, di
ponti militari, strade, ecc.), nelle operazioni d'assedio di città
nemiche (con la realizzazione di macchine d'assedio, rampe e
terrapieni, cordoni di mura intorno alle città assediate, ecc.),
nella realizzazione di opere a protezione dei confini provinciali
fino alla costruzione di opere civili in tempo di pace (come le
mura a protezione di importanti colonie in noti strategici "chiave.
La prima funzione affidata al genio, fin dai tempi della Repubblica, fu di
realizzare al termine di una dura giornata di marcia e di combattimenti
un accampamento ben organizzato e che offrisse sufficiente protezione
per la notte seguente.
1.
2.
3.
Quando gli eserciti romani invadevano i territori nemici, si rendeva necessaria la
costruzione di strade facili da percorrere. È evidente che in questa prima fase, dove la
velocità spesso era determinante durante una campagna militare, i percorsi non fossero
ancora lastricati. I legionari, su indicazione del genio si limitavano ad abbattere alberi, ad
eliminare massi ingombranti), a costruire nella roccia lungo i fianchi delle montagne, a
prosciugare piccole paludi o acquitrini.
Spesso capitava che, una volta occupati quei nuovi paesi in modo stabile e permanente,
seguisse una fase di civilizzazione con la costruzione di grandi arterie viarie per permettere
di meglio difendere e approvvigionare gli eserciti che vi soggiornavano. Poteva, altresì,
capitare di costruire interi tratti stradali attraverso territori paludosi come avvenne
durante l'occupazione romana della Germania Magna
Le strade militari erano, infine, utilizzate dalla popolazione civile ora che l'area era
pacificata. Erano talmente ben costruite, grazie a una meticolosa opera di pavimentazione,
che ancora oggi è possibile trovarne alcuni tratti integri, come la famosa Via Appia, la
prima strada costruita nel 312 a.C., durante la seconda guerra sannitica.
•L'attraversamento
di corsi d'acqua, a
secondo della loro dimensione,
rappresentava un'altra difficoltà che il
genio doveva essere in grado di risolvere
in uno dei seguenti tre modi:[2]
•in alcuni casi l'armata di terra poteva
chiedere il supporto della flotta
•in
altri ancora, gli ingegneri erano
costretti a costruire ponti in legno
oppure in pietra.La durata di questi
ultimi ponti è stata resa possibile dall'uso
innovativo della chiave di volta. Uno dei
più notevoli esempi di ponti militari in
legno è quello costruito da Gaio Giulio
Cesare
•Soprattutto
durante il periodo imperiale, ma anche nel
tardo periodo repubblicano, l'esperienza del genio
militare fu impiegato, non solo in lavori di routine, ma
anche in costruzioni di straordinario valore ingegneristico
come dimostrano le opere realizzate in fase di assedi
•Va ricordato che le città sotto assedio potevano essere
prese in uno dei seguenti modi:
•per
fame (occorreva più tempo, ma minor perdite di vite
umane da parte degli assalitori), creando tutto intorno
alla città assediata una serie di fortificazioni che
impedissero al nemico di approvvigionarsi o peggio di
scappare, sottraendosi all'assedio, nella speranza di
condurre gli assediati alla resa
•con
un massiccio attacco frontale, impiegando una
grande quantità di
•con un attacco improvviso e inatteso, che non desse al
nemico assediato il tempo di ragionare
•L'esercito
romano prendeva, inoltre, parte a progetti
di costruzione per uso civile. Ciò capitava soprattutto
in periodi di pace, quando i soldati, non erano pertanto
impegnati in campagne militari. Il loro utilizzo si
rendeva necessario per ovviare a un loro ingente costo
che ne sarebbe derivato da un loro mancato utilizzo.
1.
Il coinvolgimento dei soldati nella costruzione di
opere pubbliche, aveva anche la funzione di tenerli
ben addestrati al duro lavoro fisico, oltre a tenerli
occupati, evitando così potessero covare un
qualche sentimento di ammutinamento nei
confronti del potere centrale, nel caso fossero
risultati inattivi.
2.
I militari, insieme ai civili, erano così impegnati
nella costruzione non solo di strade, ma anche di
intere città (come accadde attorno al 100, sotto
Traiano con Timgad[31]), di acquedotti, porti, canali
di navigazione,[31] tunnel[31] (come nel caso di
Béjaïa in Algeria, grazie a un librator della legio III
Augusta[32]), oltre a drenare i terreni[33] e
permettere di coltivarli.[14] In alcuni rari casi i
soldati erano anche impiegati nel settore minerario
Siti utilizzati
http://it.wikipedia.org/wiki/Genio_militare_(storia_romana)
http://it.wikipedia.org/wiki/Tecnica_edilizia_romana
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Scienza e tecnica nell*età romana