Anni ‘60 in Sicilia: parlare e ribellarsi…
Serafina Battaglia
Serafina Battaglia fu per vent’anni convivente del
mafioso Stefano Leale, ucciso nell’aprile del 1960, e
madre adottiva di Toti Lupo Leale che incitò a
vendicare il padre adottivo, ma che fu ucciso a sua
volta nel Gennaio del 1962. Dopo la morte del
giovane Serafina decise di raccontare tutto quello che
sapeva dei mafiosi amici e avversari del suo
convivente al magistrato Cesare Terranova.
Dalle sue denuncie scaturirono dei processi, celebratisi in varie città, in cui andò a testimoniare,
rinnovando le sue accuse, ma senza riuscire a far punire i mafiosi che indicava come responsabili
dei due omicidi. Incontrò difficoltà a trovare degli avvocati, mentre i mafiosi erano difesi da
principi del foro che fecero di tutto per denigrarla e farla apparire inaffidabile. Alla domanda di
Terranova che le chiedeva come mai sapesse tante cose sulla mafia,rispose:”Mio marito era un
mafioso, nel suo negozio di torrefazione si radunavano quelli di Baucina e di Alcamo, li conosco
uno ad uno, so quello che hanno fatto. Poi mio marito mi confidava tutto. Se le donne dei morti
ammazzati si decidessero a parlare, come faccio io, non per Iddio e per vendetta, ma per sete di
giustizia, la mafia in Sicilia non esisterebbe più da un pezzo”. Serafina Battaglia è morta
ottantenne e dimenticata da tutti nell’estate del 2004.
FRANCA VIOLA
•
Nel Dicembre del 1965 ad Alcamo una ragazza di 17 anni viene
rapita, violentata e sequestrata per alcuni giorni. La ragazza si
chiama Franca Viola, il rapitore è uno spasimante respinto,
Filippo Melodia, di famiglia mafiosa. Una storia come tante che
sarebbe finita con le nozze riparatrici. Ma Franca non vuole
sposare il suo rapitore e i suoi complici. La notizia vola su tutti i
giornali e la ragazza siciliana diventa un simbolo vivente di un
mutamento culturale, in un periodo in cui il codice penale
prevedeva che il reato di violenza sessuale, considerato un reato
contro la moralità pubblica e non contro la persona venisse
estinto con il matrimonio tra la vittima e il colpevole. Franca si è
poi sposata con l’uomo che amava. Il giorno delle nozze ha
ricevuto un regalo dal presidente della repubblica Giuseppe
Saragat e successivamente lei e il marito sono stati ricevuti in
udienza privata da Paolo VI. Filippo Melodia è stato condannato
a 11 anni di carcere e nel 1978 è stato ucciso per conflitti interni
alla mafia di Alcamo. Franca ha avuto 3 figli ed è nonna. Dalla
sua storia è stato fatto un film diretto dal regista Damiano
Damiani “La moglie più bella” con protagonista l’attrice Ornella
Muti.
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