‘Cittadini del mondo’ con «Intercultura»
Cos’è «Intercultura»
INTERCULTURA è una ONLUS per costruire il dialogo interculturale attraverso gli scambi
scolastici. Intercultura è un ente morale riconosciuto con DPR n. 578/85, posto sotto la tutela
del Ministero degli Affari Esteri. Dal 1 gennaio 1998 ha status di ONLUS, Organizzazione non
lucrativa di utilità sociale, è infatti gestita e amministrata da migliaia di volontari, che hanno
scelto di operare nel settore educativo e scolastico, per sensibilizzarlo alla dimensione
internazionale. Intercultura promuove e organizza scambi ed esperienze interculturali, inviando
ogni anno circa 1800 ragazzi delle scuole secondarie a vivere e studiare all’estero ed accogliendo
nel nostro paese un migliaio di giovani di ogni nazione che scelgono di arricchirsi culturalmente
trascorrendo un periodo di vita nelle nostre famiglie e nelle nostre scuole. Inoltre Intercultura
organizza seminari, conferenze, corsi di formazione e di aggiornamento per Presidi, insegnanti,
volontari della propria e di altre associazioni, sugli scambi culturali. Tutto questo per favorire
l’incontro e il dialogo tra persone di tradizioni culturali diverse ed aiutarle a comprendersi e a
collaborare in modo costruttivo. INTERCULTURA rappresenta in Italia l'AFS (AFS Intercultural
Programs) e l'EFIL (European Federation for Intercultural Learning). Grazie a queste affiliazioni,
ha statuto consultivo all'UNESCO e al Consiglio d'Europa e collabora ad alcuni progetti
dell’Unione Europea. Ha rapporti con i nostri Ministeri degli Esteri, della Pubblica Istruzione e
della Solidarietà Sociale. A Intercultura sono stati assegnati il Premio della Cultura della
Presidenza del Consiglio e il Premio della Solidarietà della Fondazione Italiana per il Volontariato
per oltre 40 anni di attività in favore della pace e della conoscenza fra i popoli. Nel 2005
Intercultura ha festeggiato i 50 anni di attività in Italia con una serie di eventi culturali svolti
sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del ministero degli
Esteri.
Australia
Partecipare ad un programma Intercultura
Partecipare a un programma di Intercultura non significa solamente fare
un viaggio all'estero. Con Intercultura, infatti, non si acquista un prodotto
predefinito, un pacchetto turistico. Si diventa invece protagonisti di una
esperienza unica e personale, arricchita e assistita dalla presenza di
tante persone con ruoli diversi. I propri genitori e gli altri studenti italiani
con cui si condividono le selezioni e la preparazione prima di partire
sono i compagni di viaggio della prima parte dell'esperienza. Poi, dopo
la partenza, sono la famiglia ospitante, la nuova scuola e tutti gli amici
che si incontrano a diventare via via la nuova "casa"; una casa diversa,
piena di scoperte entusiasmanti ogni giorno e in grado anche di fare
riflettere sulla “casa” da cui si è partiti. In Italia e all’estero i volontari di
Intercultura sono il valore aggiunto all’esperienza. Sono persone che
hanno già vissuto esperienze di scambio interculturale, spesso come
partecipanti o come famiglie ospitanti, e cercano di contribuire a
facilitare l’inserimento dello studente nella nuova realtà e l’esperienza di
accoglienza della famiglia ospitante. Sono il punto di riferimento
nell’affrontare le difficoltà e nell’aiutare a vivere non solo un’esperienza
indipendente ma anche un profondo percorso individuale di crescita.
Emma Worboys’s hometown: Byford
(near Perth): Western Australia
La preparazione
Tutti i partecipanti ai programmi Intercultura prendono parte in tarda
primavera ad alcuni incontri di preparazione all'esperienza all'estero,
organizzati a livello locale dai volontari di Intercultura.
Gli incontri consistono in un vero e proprio percorso di orientamento a tappe,
in cui attraverso giochi, attività, momenti informativi ed attività di formazione, i
ragazzi prossimi alla partenza avranno modo di familiarizzare con le situazioni
che vivranno all'estero. I volontari più giovani, spesso appena ritornati,
racconteranno le loro esperienze all'estero: come è organizzata la scuola in
Italia ad esempio, il ballo di fine anno in USA, le gare di slitta in Norvegia, la vita
in famiglia in Australia...
Ai volontari più esperti invece spetta il compito di iniziare a guidare i ragazzi
nelle riflessioni più impegnative. Vivere in un altro Paese infatti non
rappresenta sempre un'esperienza semplice. Ai momenti di grande entusiasmo
per i nuovi posti visitati, i nuovi amici e la nuova famiglia, spesso si alternano,
specialmente nei primi tempi, anche momenti di difficoltà, in cui possono
emergere incomprensioni dovute alle differenze interculturali del paese di
provenienza rispetto a quello ospitante. Conoscere in anticipo anche questi
aspetti dell'esperienza aiuta molto a sviluppare le giuste aspettative e a saper
riconoscere e affrontare meglio eventuali problemi.
Perth skyline
Australian fauna
Australian costal areas
The coral reef
Australian Desert: «The outback»
The Ayers Rock: «Uluru»
Australian dishes
La partenza
Il gran giorno è arrivato... Dopo mesi e settimane di
preparazione, attese, dubbi, domande, ecco finalmente il
momento in cui ci si appresta a dare inizio all'avventura.
A seconda del programma prescelto la partenza può essere
bimestrale, trimestrale, semestrale, o annuale.
All'incontro finale sono invitati anche a genitori. É il momento in
cui si inizia veramente a prendere coscienza di che cosa
significhi partecipare a un programma Intercultura. Di norma
viene organizzato un incontro di saluto e poi i genitori lasciano i
partecipanti che, suddivisi per gruppi a seconda delle
destinazioni, iniziano a conoscere i loro compagni di viaggio.
Come sempre, al fianco dei ragazzi, ci sono i volontari di
Intercultura, pronti a rispondere a mille domande, ad
incoraggiare le famiglie e a raccontare le loro esperienze per
passare in tranquillità e allegria le ultime ore.
Italy
Il soggiorno all’estero
All'aeroporto di arrivo nel Paese ospitante, i volontari e lo staff dell'organizzazione partner di Intercultura
accolgono gli studenti in arrivo da tutto il mondo. In alcuni Paesi i ragazzi trascorrono ancora alcuni giorni
tutti insieme, in modo da familiarizzare con il nuovo ambiente, la nuova lingua, i nuovi amici. In altri casi, ci si
dirige subito verso la destinazione finale e si ricevono le prime istruzioni direttamente dai volontari del
Centro Locale. In questi primi incontri vengono fornite informazioni utili sulle prime settimane del
programma, su eventuali procedure burocratiche da completare, sulla vita a scuola (se il programma lo
prevede) e in famiglia.
L'incontro con le famiglie ospitanti è un momento sempre molto emozionante: finalmente i visi e le voci
immaginate prendono forma concretamente. In alcuni casi l'impatto sembra facilissimo... ci si sente subito a
casa, si fanno subito nuove amicizie, nascono i primi affetti con la nuova famiglia. In altri casi ci vuole un po'
più di tempo, bisogna abituarsi ai nuovi stili di vita e alle diversità, ma spesso basta entrare un po' più in
confidenza per iniziare a creare un legame affettivo. Una cosa molto importante da ricordare è che anche le
famiglie ospitanti stanno vivendo un momento particolarmente intenso. Hanno deciso di aderire al
programma Intercultura mosse dal desiderio di realizzare uno scambio interculturale: accogliere un nuovo
figlio, farlo diventare a tutti gli effetti un membro della famiglia, costruire insieme attraverso la convivenza
quotidiana un rapporto che potrà durare tutta una vita. Se quindi capita di vivere dei momenti di stanchezza,
qualche incomprensione o delusione, bisogna tenere a mente che si tratta di un fatto assolutamente
normale. Accade in tutte le famiglie, tra genitori e figli e tra fratelli e sorelle, ed è quindi logico aspettarsi che
questo possa succedere anche durante un programma di scambio, quando le differenze interculturali
possono rendere più complicata la comprensione reciproca. Per cercare di superare questi momenti, accanto
agli studenti e alle famiglie ospitanti, ci sono i volontari dell'Associazione, che facendo tesoro delle
esperienza già vissute in passato, intervengono per sostenere e per facilitare la risoluzione dei problemi.
Via via che passano i mesi, l'esperienza all'estero diventa sempre più coinvolgente. Non si impara solo una
nuova lingua; si impara a saper vivere e ad amare un posto diverso da casa propria; si fanno nuovi amici da
tutto il mondo, conoscendo culture diverse; si va a scuola in un altro Paese per sperimentare nuovi metodi e
nuovi punti di vista. E soprattutto si cresce come individui e si imparare a conoscere se stessi in un modo
diverso e più profondo.
Abruzzo
Pescara and Abruzzo
The National Park of Abruzzo
Fauna of the National Park of Abruzzo
Abruzzo: traditions
Abruzzo: art
Pescara
Gabriele D’Annunzio’s lines carved on a stony inscription
of the courtyard of his home in «Corso Manthonè», in Pescara:
Penso, non so perché
al suono dell’antica mia voce
quando fanciullo, sollevato
il coperchio del pozzo
e, sporgendomi, dalla sponda di
pietra solcata dalla corda,
gittavo un grido verso il fondo
ove intravedevo il mio viso
nell’acqua che luceva…
richiudevo il coperchio con
cautela, perché
l’urto del ferramento
non ricoprisse il mio grido
segreto.
(G. D’Annunzio)
A typical Cake of Pescara: «Il Parrozzo»
Specialities of Abruzzo’s cuisine:
«maccheroni alla chitarra», «timballo», «ravioli», «gnocchi»,
«anelli alla pecorara», «pasta alla mugnaia»
«arrosticini»
Pecorino cheese and cold cuts of Abruzzo
Traditional second courses: «Trippa», «Coniglio ripieno»,
«Agnello al cotturo», «Agnello all’angolana»
«La porchetta»
Gemma Worboys’ s Italian high school:
Liceo Scientifico «G. Galilei» - Pescara
The Italian class: II A
Il rientro a casa e a scuola
Chi ha partecipato alle attività di ripartenza al termine di un programma di
Intercultura conosce le sensazioni che si provano.
Studenti, famiglie e volontari si salutano nella consapevolezza di avere vissuto
un'esperienza forte, che li accomunerà per il resto della loro vita, anche se
forse non ci sarà mai più l'occasione di ritrovarsi tutti insieme. Ma le amicizie e
gli affetti rimangono un patrimonio indelebile!
La conclusione del programma significa anche reinserirsi nell'ambiente di casa.
I programmi di Intercultura non sono fatti per evadere o per fuggire,
rappresentano invece un momento in cui si decide di andare a compiere
un'esperienza diversa, per poi ritornare nel proprio mondo da cui si è partiti,
arricchiti dalla conoscenza di tutte le persone, i posti e le situazioni che si
sono incontrate, ma anche con la voglia di far conoscere l'esperienza vissuta
a tutti quelli che aspettano a casa.
Per chi lo desidera, comunque, l'esperienza con Intercultura continua,
partecipando agli incontri con gli altri ragazzi che hanno appena terminato un
programma (i cosiddetti "returnees"), in modo da aver occasione di
confrontarsi con chi ha vissuto un'avventura simile. Inoltre, si può collaborare
con l'Associazione e diventare volontari, per continuare a vivere esperienze di
scambio interculturale e momenti di formazione. Anche dal punto di vista
scolastico il rientro è un momento importante, in particolar modo per chi ha
frequentato l'intero anno scolastico all'estero.
Conclusioni e ringraziamenti
Come insegnante di inglese della classe II A del liceo scientifico di Pescara «G.
Galilei», a conclusione dell’esperienza vissuta con Gemma Worboys dagli inizi
di dicembre alla fine di gennaio 2015, desidero ringraziare personalmente,
attraverso «Intercultura», Gemma per il tempo trascorso insieme e per la
disponibilità e la generosità mostrate nei confronti di noi docenti e della classe,
che, come lei stessa ha sottolineato in uno dei suoi numerosi interventi di
scambio culturale in lingua inglese, è composta di singolari, mature e belle
individualità, che hanno saputo farsi presenti con discrezione, generosità e
sollecitudine, creando una rete solidale di accogliente e calorosa amicizia con
lei, aiutandola, a sua volta, a crescere nella conoscenza della lingua e della
cultura italiana. Partecipando con propositività alle tante attività didattiche in
lingua inglese: lezioni, giochi, testimonianze, registrazioni video, resoconti di
viaggi, scambi di doni, ecc., Gemma con umiltà e dolcezza ha saputo
conquistarsi la simpatia di tutti, lasciando in noi e nella famiglia di Silvi che l’ha
ospitata, una eredità culturale e umana davvero feconda di cui le siamo
sinceramente riconoscenti.
GRAZIE GEMMA, sei un inestimabile gioiello australiano !
La Professoressa:
Miscia Roberta
Thanks Gemma!!
WE ARE LOOKING FORWARD…
TO SEEING YOU AGAIN!!!
Arrivederci!!!
«Galilei» for Australia:
proudly «CITIZENS OF THE WORLD»
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il progetto intercultura - Liceo Scientifico Galileo Galilei Pescara