NELSON MANDELA Nelson Rolihlahla Mandela(Mvezo,18 luglio 1918-Johannesburg,5 dicembre 2013)è stato un politico sudafricano, primo presidente ad essere eletto dopo la fine dell’apartheid nel suo Paese e premio Nobel per la pace nel 1993. Fu a lungo uno dei leader del movimento anti-apartheid ed ebbe un ruolo determinante nella caduta di tale regime, pur passando in carcere gran parte degli anni dell’attivismo anti-segregazionista. All’inizio degli anni Novanta venne eletto presidente nel 1994 rimanendo in carica fino al 1999. Il suo partito, l’African National Congress, è rimasto da allora ininterrottamente al governo del paese. Mandela è il cognome assunto dal nonno. Da giovane studente di legge, Mandela fu coinvolto nell’opposizione al minoritario regime sudafricano, che negava i diritti politici, sociali, civili alla maggioranza nera sudafricana. Mandela si distinse nella campagna di resistenza del 1952 organizzata dall’ANC, ed ebbe un ruolo importante nell’assemblea popolare del 1955, la cui adozione alla Carta delle Libertà stabilì il fondamentale programma anti-apartheid. Mandela coordinò la campagna di sabotaggio contro l’esercito e gli obiettivi del governo, ed elaborò piani per una possibile guerriglia per porre fine all’apartheid. Nell’agosto del 1962 fu arrestato dalla polizia sudafricana, in seguito a notizie della CIA, notizie che però lo stesso Mandela nella sua biografia non ritiene attendibili, e fu imprigionato per 5 anni con l’accusa di viaggi illegali all’estero e incitamento allo sciopero. Durante la sua prigionia venne ulteriormente accusato di sabotaggio e altri crimini equivalenti al tradimento. Mandela è una delle due persone di origini non indiana (l’altra è Madre Teresa) ad aver ottenuto il Bharat Ratna, il più alto riconoscimento civile indiano nel 1990. A testimonianza della sua fama va ricordata la visita del 1998 in Canada, durante la quale allo Skydome di Toronto parlò in una conferenza a 45000 studenti che lo salutarono con intensi applausi. Nel 2001 ha ricevuto l’Ordine del Canada. Nel giugno 2004, all’età di 85 anni, Mandela ha annunciato di volersi ritirare dalla vita pubblica e di voler passare il maggior tempo possibile con la sua famiglia. Il 23 luglio2004 la città di Johannesburg gli ha conferito la più alta onorificenza cittadina, il «Freedom of the city», paragonabile alla consegna delle chiavi della città. Il 27 giugno 2008 a Londra, in Hyde Park, si è svolto un grande concerto per ricordare i suoi 90 anni, il suo impegno nella lotta contro il razzismo e il suo contributo alla lotta contro l’AIDS. La casa in cui Mandela abito a Soweto è oggi sede del Mandela Family Museum, dedicato alla vita di Mandela. Il 28 marzo 2013 viene ricoverato in un ospedale di Pretoria per una grave infezione polmonare. Due mesi dopo, l’8 giugno 2013, viene nuovamente ricoverato in condizioni preoccupanti ma stabili. Nella notte del 24 giugno 2013 le sue condizioni si aggravano notevolmente. Il 4 luglio 2013 viene dichiarato in stato vegetativo permanente, ma la notizia viene successivamente smentita. Nelson Mandela è morto il 5 dicembre 2013 nella sua casa di Johannesburg all’età di 95 anni; a darne per primo l’annuncio è stato il presidente del Sudafrica, Jacob Zuma, in diretta televisiva. Cinque giorni dopo allo Fnb Stadium di Johannesburg , si è tenuta una commemorazione pubblica alla quale hanno partecipato i maggiori leader mondiali insieme a migliaia di sudafricani. ARRESTO E DETENZIONE MANDELA, UNA FAMIGLIA TRA LUTTI E TRADIMENTI Mandela ha avuto tre mogli: Evelyn Ntoko Mase(morta nel 2004), Winnie Madikizela-Mandela e Graca Machel. A 23 anni era anche scappato da un matrimonio combinalo dal suo tutore, il reggente del trono Thembu, fuggendo a Johannesburg. Il primo matrimonio, con Evelyn Ntoko Mase, sposata nel 1944, dura tredici anni. Evelyn, testimone di Geova e allergica alla politica, non regge la convivenza con il marito rivoluzionario, che antepone sempre la lotta alla famiglia. Da Evelyn ha avuto due figli, Madiba Thembekile (Thembi) e Makgato Mandela; e due figlie, chiamate entrambe Makaziwe( la prima morì a n ove mesi). Thembi perì in un incidente d’auto nel 1969, quando Mandela era detenuto a Robben Island. L’altro figlio, Makgato, morì di Aids nel 2005. La relazione con Winnie sposata nel 1958 fu completamente diversa. Mandela ha adorato questa moglie fiera, intelligente, coraggiosa e determinata. Al contrario di Evelyn, Winnie a sua volta si lancia nella lotta anima e corpo diventando un’icona della lotta di liberazione. Dal 1962 Mandela è in carcere e non ne uscirà che nel 1990. Fuori, Winnie è perseguitata dal regime, sia perché moglie di Mandela, sia per la sua attività politica. Mandela più volte ricorderà la sua pena per non poter proteggere la moglie e le due figlie Zeni e Zindzi. Negli ultimi anni feroci della lotta all’apartheid, Winnie ha messo su il Mandela united football club, una ‘squadretta’ di ragazzi che diventa la sua guardia del corpo e che si scoprirà poi guidata da un informatore della polizia e responsabile di sequestri, torture, omicidi. La sua immagine si appanna, di accusata di appropriazioni indebite di denaro. E’ processata e condannata. Nel 1992 c’è la separazione, nel 1996 il divorzio. Nel 1998 Mandela si sposa per la terza volta, con Graca Machel, vedova di Samora Machel, storico leader della lotta di indipendenza del Mozambico e suo primo presidente. E’ una donna colta, intelligente, che protegge la tranquillità e la riservatezza degli ultimi anni del leader ormai vecchio e malato. L’undici giugno 2010, un’ultima tragedia in famiglia. Un’adorata nipotina di 13 anni, Zenaniera morta in un incidente d’auto. A Mandela sopravvivono quattro figli, 21 nipoti e un numero crescente di bisnipoti: alcuni assai chiaccherati come Zondwa, figlio di Zindzi, controverso imprenditore. LAVORO REALIZZATO DA: La classe iii a