La lettera di
Roberto Baggio
ai giovani
A tutti i giovani e tra questi ci sono anche i
miei tre figli.
Per vent’anni ho fatto il calciatore. Questo
certamente non mi rende un maestro di vita
ma ora mi piacerebbe occuparmi dei giovani,
così preziosi e insostituibili. So che i giovani
non amano i consigli, anch’io ero così. Io
però, senza arroganza, stasera qualche
consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i
giovani a riflettere su queste parole.
La prima è passione.
Non c’è vita senza passione e questa la
potete cercare solo dentro di voi. Non date
retta a chi vi vuole influenzare. La passione
si può anche trasmettere. Guardatevi
dentro e lì la troverete.
La seconda è gioia.
Quello che rende una vita riuscita è
gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia
nel volto stanco di mio padre e nel
sorriso di mia madre nel metterci tutti e
dieci, la sera, intorno ad una tavola
apparecchiata. E’ proprio dalla gioia che
nasce quella sensazione di completezza
di chi sta vivendo pienamente la propria
vita.
La terza è coraggio.
E’ fondamentale essere coraggiosi e imparare
a vivere credendo in voi stessi. Avere
problemi o sbagliare è semplicemente una
cosa naturale, è necessario non farsi
sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi
soddisfatti sapendo di aver dato tutto, di aver
fatto del proprio meglio, a modo vostro e
secondo le vostre capacità. Guardate al
futuro e avanzate.
La quarta è successo.
Se seguite gioia e passione, allora si può
parlare anche del successo, di questa parola
che sembra essere rimasta l’unico valore
nella nostra società. Ma cosa vuol dire
avere successo? Per me vuol dire realizzare
nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E
questo vale sia per il calciatore, il
falegname, l’agricoltore o il fornaio.
La quinta è sacrificio.
Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia che
mi hanno creato problemi e dolori per tutta la
carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con
quei dolori grazie al sacrificio che, vi assicuro,
non è una brutta parola. Il sacrificio è l’essenza
della vita, la porta per capirne il significato. La
giovinezza è il tempo della costruzione, per
questo dovete allenarvi bene adesso. Da ciò
dipenderà il vostro futuro. Per questo gli anni
che state vivendo sono così importanti. Non
credete a ciò che arriva senza sacrificio. Non
fidatevi, è un’illusione. Lo sforzo e il duro lavoro
costruiscono un ponte tra i sogni la realtà.
Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il
ragazzo che ero, che amava il calcio e andava a
letto stringendo al petto un pallone. Oggi ho
solo qualche capello bianco in più e tante
vecchie cicatrici. Ma i miei sogni sono sempre
gli stessi. Coloro che fanno sforzi continui sono
sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri
sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono
quelli che danno sempre il massimo nella vita.
Ed è proprio questo che auguro a Voi ed anche
ai miei figli.
SCUOLA CALCIO FOSSOLO76
La nostra Filosofia
A differenza di altre scuole calcio,
dove la competitività viene messa
al primo posto, la nostra ha come
obiettivo quello di avvicinare i
giovani calciatori e le loro famiglie
al calcio inteso come scuola di vita
oltre che di sport, con regole e
rispetto per l’avversario, e dove
tutti i ragazzi vengono coinvolti
nelle diverse
iniziative indipendentemente
dalle capacità o da selezioni
preliminari, proprio per favorire
assieme allo sviluppo motorio, la
socializzazione e la crescita
individuale .
La scuola calcio di
Federico Balzaretti
"Il calcio mi ha dato molto e credo sia
giusto restituire ripartendo dalle origini.
Non so se questa scuola sia meglio o
peggio delle altre, so solo che è la mia,
dove ho deciso di unire le mie due grandi
passioni: i bambini e il calcio. Questa
scuola vuole ripartire dal calcio di una
volta, con istruttori qualificati che
sappiano educare e coinvolgere tutti
prima ancora di insegnare uno stop o un
tiro in porta - ha spiegato il difensore
della Roma durante l'inaugurazione che si
è svolta presso il circolo sportivo della
Capitale -. Il nostro obiettivo non è
formare calciatori, l'attenzione è tutta
sull' insegnamento, sull'etica, sul fair play
e sul divertimento. Il calcio è una
metafora della vita, e quando usciranno
da questa Academy a 12 anni, a
prescindere dal lavoro che faranno, i
bambini porteranno con loro il bagaglio di
conoscenze apprese in questa scuola".
Il Gruppo
Il calcio è un gioco di squadra e come in
qualsiasi gruppo sociale vi sono diverse
storie di vita, diverse personalità e diverse
capacità. In un gruppo non c’è solo chi è
bravo a giocare a calcio ma c’è anche chi
è simpatico, chi si fa amare e chi deve
essere aiutato per tirar fuori il meglio di
sé. Questo dovrebbe fare qualsiasi scuola
calcio guardare prima di tutto
all’individuo e poi ai risultati sportivi.
Come saprete la percentuale di coloro
che diverranno calciatori professionisti è
molto bassa per cui sino ad almeno i 13
anni facciamoli giocare divertendosi,
facciamoli stare bene insieme senza
procurargli ansie da prestazione. Saprete
senz’altro che le selezioni nei giochi di
squadra avvengono un po’ più tardi
rispetto a quelli individuali, i ragazzi
quando arrivano a dover giocare nella
categoria giovanissimi spesso mollano
perché sentono di non essere più
all’altezza ma tale convinzione la
maturano autonomamente.
Quale Modello?
Il problema pare essere l’inadeguatezza
formativa del modello di riferimento
inconsapevolmente adottato: quello del
calcio adulto (e professionistico), in cui
vigono logiche differenti quando non
opposte, vedi il successo ad ogni costo,
l’esasperazione quasi dogmatica del
risultato, l’esaltazione della vittoria. Un
modello che non può essere funzionale in
un contesto, quello giovanile, in cui
emerge invece il bisogno di considerare
altri fattori più importanti: le specificità
delle varie tappe dell’apprendimento, la
formazione psichica, la socializzazione.
“E’ importante tenere presente che il
bambino ha un concetto di agonismo e di
risultato diverso da quello dell’adulto. Il
bambino gareggia per natura e il suo fine
è il gioco stesso, il suo obiettivo è giocare
e, seppur la vittoria sia il risultato più
gradito, la cosa non ha tanta importanza
quanta ne ha per gli adulti” (*)
Inclusione Vs Egoismo
In quest’ottica valori quali il
rispetto e l’inclusione sociale,
la cultura della partecipazione
e il fair-play, oltre che un
sistema didattico e
metodologico efficace nel
lungo termine, vengono
sacrificati sull’altare di un
egoismo di adulti incapaci di
mettere in discussione il
proprio punto di vista.
Il rovescio della medaglia
• Posto come prioritario il valore sociale della
pratica sportiva, esiste un rovescio della
medaglia. Lavorando con ragazzi più grandi, si
può correre il rischio opposto, ovvero che
l’allenatore assuma una prospettiva omologante e
priva di contenuti agonistici, che non valorizzi
il merito reale del singolo. Inoltre, un messaggio
educativo corretto, prevede che gradualmente e
con la giusta sensibilità, il ragazzo con attitudini
diverse da quelle richieste dalla disciplina, venga
accompagnato a prendere coscienza dei propri
limiti, e a tollerare le frustrazioni conseguenti.
Tale insegnamento acquisisce un alto valore formativo,
in quanto riferibile non solo alla pratica sportiva: è
l’elaborazione del concetto di merito, dato dalla
somma di fattori innati(predisposizioni genetiche)
e acquisiti (impegno, volontà, costanza,
determinazione etc.). Tale principio, infatti, è e sarà il
medesimo nei vari ambiti della vita del giovane:
dapprima la scuola, poi eventualmente l’università, e
infine il mondo del lavoro. Ecco che assume, quindi, un
valore reale la definizione dello sport come “palestra
di vita”.
Deduttivo
Metodologia
Io da sempre adotto una metodologia
di insegnamento che si può definire
mista o meglio una via di mezzo tra il
metodo deduttivo e quello induttivo.
Nel primo l’istruttore vuole che il gesto
tecnico sia effettuato nella maniera in
cui lo intende lui.
Nel secondo invece è l’allievo che deve
trovare il modo per effettuare
correttamente o efficacemente un
gesto atletico.
Io adotto una via di mezzo: indico il
gesto da effettuare e intervengo per
alcune correzioni ma inizialmente
lascio che il ragazzo effettui con le sue
capacità il gesto.
Induttivo
Programmazione annuale esordienti
• OBIETTIVO MOTORIO GENERALE : sviluppo capacità senso-percettive,
capacità
• motorie, abilità tecniche, abilità tattiche
• OBIETTIVI MOTORI SPECIFICI SECONDARI : capacità coordinative
• capacità condizionali(no forza e resistenza)
• OBIETTIVI SPECIFICI PRIMARI : tecnica di base (dominio, conduzione,
ricezione, tecnica del
• portiere, rimessa laterale, colpo di testa, calciare)
• OBIETTIVI SPECIFICI PRIMARI : tattica individuale (passaggio, finta e
dribbling, tiro, difesa e
• copertura, presa di posizione, marcamento, smarcamento,
• intercettamento, contrasto, difesa della porta)
• tattica di squadra (temporeggiamento, ampiezza, profondità,
conclusione a rete, conquista della palla)
Programmazione nel dettaglio
CAPACITA’
COORDINATIVE
CAPACITA’
CONDIZIONALI
CAPACITA’
TECNICHE
CAPACITA'
TATTICHE
Settembre
. Orientamento
. Anticipazione
motoria
. Combinazione
. Mobilità articolare
. Resistenza
aerobica
. Forza rapida
. TEST
.. Palleggio
.. Trasmissione
.. Conduzione
.. TEST
. Temporeggiamento
. Difesa della porta
. Difesa della palla
. Copertura
. Tiro
.1>1
.2>1
Ottobre
. Trasformazione
. Anticipazione
motoria
. Combinazione
. Orientamento
. Mobilità articolare
. Resistenza
aerobica
. Forza veloce
. Palleggio
. Ricezione.
. Modi di calciare
. Marcamento
. Difesa della porta
.1>1
.2>1
.2>2
.4>4
. Tiro
Novembre
. Trasformazione
. Differenziazione
. Combinazione
. Orientamento
. Mobilità articolare
. Forza veloce
. Palleggio
. Ricezione
. Conduzione
. Marcamento
. Smarcamento
. Intercettamento
. Finta e dribbling
.1>1
.2>1
.2>2
.3>3
.6>4
. Tiro
Programmazione nel dettaglio bis
CAPACITA’
COORDINATIVE
CAPACITA’
CONDIZIONALI
CAPACITA’
TECNICHE
CAPACITA'
TATTICHE
Dicembre
. Differenziazione
. Anticipazione
motoria
. Mobilità articolare
. Forza veloce
. Palleggio
. Conduzione
. Ricezione
. Marcamento
. Difesa della porta
. Smarcamento (appoggio
e sostegno)
. Tiro
. Contrasto
.1>1
.2>1
.6>4
Gennaio
. Trasformazione
. Differenziazione
. Orientamento
. Fantasia motoria
. Mobilità articolare
. Resistenza
aerobica
. Forza veloce
. Velocità
. TEST
. Palleggio
. Modi di calciare
. Ricezione
. TEST
Febbraio
. Differenziazione
. Fantasia motoria
. Mobilità articolare
. Resistenza
aerobica
. Forza veloce
. Palleggio
. Trasmissione
. Possesso palla
. Ampiezza
. Profondità
.3>2
.4>3
.6>4
. Tiro al volo
. Marcamento
. Smarcamento
. Palle inattive (attacco e
difesa)
. Conclusioni a rete
. Contrasto
. Difesa della palla
. Tiro
Continua Programmazione
CAPACITA’
COORDINATIVE
CAPACITA’
CONDIZIONALI
CAPACITA’
TECNICHE
CAPACITA'
TATTICHE
Marzo
Differenziazione
dinamica
Combinazione
Fantasia motoria
. Forza veloce
. Velocità
. Ricezione
. Fallo laterale
. Colpo di testa
Aprile
. Anticipazione
motoria
. Fantasia motoria
. Orientamento
. Forza veloce
. Velocità specifica
. Velocità
. Palleggio
. Conduzione
. Ricezione
. Modi di calciare
. Difesa della porta
. Dribbling
. Tiro al volo
. Presa di posizione
.2>2
.4>3
.6>4
. Marcamento uomo/zona
. Presa di posizione
. Copertura
. Tiro al volo
.Temporeggiamento
. Possesso
.2>2
.3>3
.6>4
.8>6
Maggio
. Fantasia motoria
. Orientamento
. Velocità specifica
. Velocità
. TEST
. Conduzione
. Ricezione
. Fallo laterale
. TEST
. Palle inattive
. Movimenti in
attacco e difesa
. Tiro
. Dribbling
.8>6
“…Il calcio è diventato, come il carnevale,
spettacolo per le masse. Ma come nel
carnevale ci sono quelli che si lanciano a
ballare per strada oltre a contemplare gli
artisti che cantano e ballano, anche nel calcio
non mancano gli spettatori che di tanto in
tanto diventano protagonisti, per pura
allegria, oltre a guardare e ammirare i
giocatori professionisti. E non solo i ragazzini:
in qualche modo, per quanto possano essere
lontani i campi più abbordabili, gli amici del
quartiere, i compagni di fabbrica, dell’ufficio o
della facoltà si danno ancora da fare per
divertirsi col pallone
fino a quando cadono sfiniti, e allora vinti e
vincitori bevono insieme, fumano, e
condividono una bella scorpacciata,
insomma, quei piaceri che agli sportivi
professionisti sono proibiti” (Eduardo
Galeano)
conclusione
Facendo giocare i ragazzi, l’istruttore/educatore compie
una parte essenziale nella formazione globale del
giovane.
Grazie per l’attenzione
Forza Fossolo
Scarica

Guardalo