Congresso Regionale FIMP Sardegna III Sessione I vaccini per l’infanzia e l’adolescenza Sorveglianza, monitoraggio, informazione scientifica Dott.ssa Annamaria Vecchi ASL n.6 Sanluri Cagliari, 31 maggio 2014 Morbillo in Europa In Europa nel 2013, quasi 50mila complessivamente 10.271 i casi di morbillo, di cui il 91% concentrato in Germania, Italia, Paesi Bassi, Romania e Regno Unito. 3 decessi correlati alla malattia e 8 casi di encefalite acuta In Italia nel 2013 colpiti soprattutto Piemonte e Liguria: età media 19 anni l’Ecdc, centro europeo di controllo delle malattie, <<Inaccettabile>>: così valuta il numero di casi di morbillo e rosolia registrati considerando che per entrambe le malattie (morbillo e rosolia) esistono obiettivi di eliminazione da raggiungere entro il 2015. È necessario, dunque, che gli Stati membri Ue rafforzino e accelerino il processo di eliminazione. Morbillo in Vietnam 3 mila casi nei primi quattro mesi del 2014 Dal 1 gennaio al 19 aprile, sono stati segnalati 3.360 casi di morbillo. La maggior parte delle persone colpite non era stata vaccinata. L’epidemia ha causato 25 morti e 160 ospedalizzazioni. In un centinaio di casi, ci sono stati gravi conseguenze come insufficienza respiratoria e polmonite. Morbillo: oltre 20 mila casi nelle Filippine, 15 mila in Cina pubblicata il 16 maggio 2014 Dilaga l’epidemia scoppiata all’inizio di quest’anno. • I dati aggiornati al 20 marzo parlano di circa 20 mila casi di morbillo, di cui 3700 confermati da analisi di laboratorio, 69 decessi. In gran parte si tratta di bambini di età inferiore ai 2 anni, non vaccinati. L’epidemia continua a concentrarsi nell’area metropolitana della capitale Manila, e nelle regioni circostanti. Diversi sono i viaggiatori che si sono ammalati dopo essere rientrati dalle Filippine, in nazioni come Australia, Canada, Giappone, Nuova Zelanda e Regno Unito. Gli Stati Uniti riferiscono di 20 casi di questo tipo. L'Organizzazione mondiale della sanità, inoltre, riferisce circa 15 mila casi di morbillo in Cina, quasi 1500 in Malesia Il morbillo preoccupa gli Stati Uniti Nel primo quadrimestre del 2014, casi triplicati rispetto alla media annuale I Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cdc) statunitensi hanno comunicato che nei primi quattro mesi e mezzo del 2014 ci sono stati 216 casi di morbillo, tre quarti dei quali provocati da quindici focolai epidemici. Un dato preoccupante, considerato che il picco massimo osservato negli Stati Uniti, negli ultimi dieci anni, riguardava i 220 casi dell’intero 2011, e che la media annuale si aggira solitamente sui 60 casi. Nel 2000, gli Stati Uniti, grazie a un efficace programma di vaccinazioni, avevano dichiarato l’eliminazione del morbillo (la malattia non era cioè più naturalmente presente) sul territorio nazionale. Da allora, però, circa un terzo dei casi si ammalano di morbillo all’estero e lo diffondono al rientro. Morbillo, due ricoveri in una famiglia padovana Rilevanti le complicanze della malattia. Segnaliamo due casi di morbillo nell’Azienda Ulss 15 Alta padovana, che nel mese di aprile 2014 hanno coinvolto un ragazzo (18 anni) e sua madre (51 anni). • Il primo a contrarre la malattia è stato il diciottenne, non vaccinato in età infantile per volontà contraria da parte dei genitori. Il contagio sembrerebbe essersi verificato a scuola, dove un docente del ragazzo ha manifestato i sintomi del morbillo nello stesso periodo. Nella scuola non si sono verificati altri casi. In seguito, il ragazzo è stato ricoverato all’ospedale di Camposampiero, dal 29 aprile al 2 maggio, e continua ad avere una grave cheratocongiuntivite, con importante calo della vista ad un occhio. L’11 maggio anche la madre (che pure aveva dichiarato di aver avuto il morbillo da bambina), è stata ricoverata per la comparsa, oltre ai sintomi classici, anche di congiuntivite e bronchite. Epidemia di morbillo sulla nave da crociera Costa Pacifica Prima segnalazione il 26 febbraio Alcuni casi di m. esantematica tra il personale dell’equipaggio Alcuni giorni dopo sono stati visitati 56 soggetti dell’equipaggio (32 pazienti e 24 contatti). Sono avvenuti i primi 10 ricoveri allo Spallanzani. Altri ricoveri: Savona, La Spezia. Un caso sospetto è stato confermato come varicella. 3352 persone sono sbarcate nei vari porti toccati dalla nave (Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma di Maiorca, Civitavecchia). Sono state informate del focolaio di morbillo a bordo e di contattare i sanitari in caso di sintomi (respiratori, febbre e rash) La Costa Crociera ha proceduto a vaccinare per MPR il personale di bordo ( 784 membri dell’equipaggio). Ministero allerta le Regioni il 7 marzo 2014 Focolaio di morbillo in Sardegna (2014) Caso indice: ragazza di 26 anni, barista, al rientro dalla crociera, Casi confermati • • • • • • zia, ricovero in rianimazione per IRA collega di lavoro 4 OSS allievi 1 medico 3 infermieri 1 dispensiere Al momento 59 casi (giovani-adulti) non vaccinati, di cui il 50% ospedalizzato. Una bimba di 6aa non vaccinata. Complicanze: epatiti, polmoniti, cheratocongiuntivite grave. Ceppo: siero tipo B3 COMPLICANZE MORBILLO VACCINO MPR febbre sempre 1 ogni 6 eruzione cutanea sempre 1 ogni 20 diarrea otite 1 ogni 6 1 ogni 20 0 0 polmonite/bronchite 1 ogni 25 0 convulsioni 1 ogni 200 1 ogni 3.000 dosi trombocitopenia 1 ogni 3.000 1 ogni 30.000 dosi encefalite 1 ogni 1.000 1 ogni 1.000.000 dosi* PESS 4-11/100.000** 0 morte 1 ogni 1.000 - 10.000 0 * la frequenza di encefalite è uguale a quella dei non vaccinati, quindi il vaccino non aumenta il rischio ** quando bambini molto piccoli contraggono il morbillo il rischio di PESS è più alto: 18/100.000 L’autismo inizia in gravidanza ultimo aggiornamento il 19 maggio 2014 La causa un’anomalia nello sviluppo della corteccia cerebrale. Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, alla base dell’autismo vi sarebbe un difetto nelle prime fasi dello sviluppo della corteccia cerebrale, che si manifesterebbe prima della nascita. I ricercatori hanno analizzato i tessuti cerebrali di ventidue bambini deceduti in un’età compresa tra i 2 e i 15 anni; metà di loro era affetta da autismo. Embriologia Prima della nascita, i neuroni della corteccia cerebrale si organizzano in sei strati, e stabiliscono tra loro connessioni precise. Questo passaggio, cruciale per il corretto sviluppo del cervello, è determinato dall’espressione di specifici geni che consentono ai neuroni di “migrare” fino allo strato di appartenenza. Se questo non avviene, l’architettura cerebrale risulta alterata. I ricercatori hanno studiato venticinque di questi geni, realizzando un modello tridimensionale del cervello per analizzare le differenze tra i due gruppi. Dallo studio è emerso che 10 bambini autistici su 11 presentano aree con una struttura cerebrale alterata; la stessa anomalia si è riscontrata in un solo caso tra i bambini non autistici. Le alterazioni sono localizzate nei lobi frontali e temporali della corteccia, ovvero le aree cerebrali preposte alle funzioni sociali, emotive, comunicative e linguistiche. Oms, nessun legame tra autismo e vaccini Sul sito dell’Oms è stata pubblicata una nuova scheda dedicata all’autismo. Con questo termine si indica un gruppo di condizioni diverse tra loro, caratterizzate da «difficoltà nelle interazioni sociali e nella comunicazione». I vaccini sono stati accusati di esserne la causa principale. Per l’Oms, tuttavia, «l’evidenza scientifica suggerisce che diversi fattori, sia genetici che ambientali, contribuiscono all’insorgenza dei disordini dello spettro autistico, influenzando precocemente lo sviluppo cerebrale». Riguardo alla responsabilità dei vaccini, «i dati epidemiologici disponibili mostrano che non c’è evidenza di una connessione tra il vaccino contro morbillo-parotiterosolia (Mmr) e i disordini dello spettro autistico. Precedenti studi che indicano una connessione causale sono risultati seriamente viziati da errori. Non c’è nemmeno un’evidenza che suggerisca come gli altri vaccini dell’infanzia aumentino il rischio dei disordini dello spettro autistico. Inoltre, studi di revisione commissionati dall’Oms hanno concluso che non c’è associazione tra l’uso di conservanti nei vaccini − come il thiomersal, che contiene etilmercurio − e i disordini dello spettro autistico» Oms, nessun legame tra autismo e vaccini Le dichiarazioni dell’Oms sono in linea con diversi studi che negli anni si sono accumulati in letteratura, mettendo in luce la mancata associazione tra vaccinazioni e autismo. Citiamo solo l’ultimo agosto 2013 e pubblicato sul The Journal of Pediatrics: i bambini che hanno sviluppato forme di autismo non risultano aver ricevuto in precedenza una quantità di antigeni (sostanze contenute nei vaccini, capaci di stimolare il sistema immunitario ) maggiore rispetto ai bambini che non hanno sviluppato l’autismo; anzi, in alcuni casi la quantità di antigeni è risultata minore. Di conseguenza, concludono gli autori, non è possibile associare l’esposizione agli antigeni dei vaccini a un maggior rischio di sviluppare autismo nei primi due anni di vita. I vaccini non causano l'autismo • Studio su Science (febbraio 2014): nei modelli murini con autismo vi è una alterazione dell’attività di un neurotrasmettitore, il GABA, che avviene verso la fine della gravidanza. Nel topo sano, al momento del parto, si ha una inversione della funzione del GABA, che da eccitatorio diventa inibitorio sulla trasmissione nervosa; questa inversione è indotta da un ormone rilasciato dalla madre alla nascita, chiamato ossitocina. Nel topo malato, invece, questo cambiamento nell’attività del GABA non avviene. Inoltre, usando una sostanza che blocca l’azione dell’ossitocina in topi normali, si impedisce il passaggio del GABA all’azione inibitoria e si ha lo sviluppo di autismo nei topi. • Nessuno degli oltre 25 studi condotti negli ultimi 15 anni ha confermato l’esistenza di una relazione causale tra vaccino MPR e autismo. L’ampia dimensione delle popolazioni studiate ha permesso di raggiungere un livello di potere statistico sufficiente a rilevare anche rare associazioni. • Di fronte alla dimostrazione della falsificazione dei dati utilizzati per lo studio, il Lancet ha ritirato formalmente l’articolo e Wakefield è stato radiato dall’ordine dei medici inglese . • La controversia avviata da Wakefield sulla sicurezza del vaccino MPR ha provocato in Inghilterra e in Europa una consistente caduta delle coperture vaccinali con la comparsa di migliaia di nuovi casi di morbillo, parotite e rosolia e l’insorgenza di importanti patologie che potevano essere evitate con la vaccinazione . A questo si devono aggiungere le pesanti ricadute sociali ed economiche che questo allarmismo ingiustificato ha prodotto e continua a produrre. PRP 2010-2012 - Piano vaccini Prevenzione delle malattie suscettibili di vaccinazione 2.4.1 Informatizzazione dell’anagrafe vaccinale della Sardegna 2.4.2 Riorganizzazione e razionalizzazione della rete vaccinale 2.4.3 Recupero sierotipo vaccinale per pneumococco e incremento della copertura nei nuovi nati. Implementazione della sorveglianza epidemiologica e di laboratorio. Analisi di contesto (II) Il Progetto OMA 120 100 80 60 OMA 40 20 0 2006 2007 2008 2009 •I ricoveri per polmonite appaiono in Sardegna più numerosi che in altre Regioni •L’eziologia pneumococcica appare fortemente sottostimata per mancanza di metodologie standardizzate di accertamento diagnostico Cagliari, 22 aprile 2013 “Monitoraggio attività di prevenzione per la varicella” Paolo Castiglia, Annamaria Vecchi Genova, 6-7 giugno 2013 Distribuzione per età dei casi incidenti stimati in Sardegna 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 età (anni) ... la varicella è un problema di Sanità Pubblica in Sardegna! • A causa dell’elevata incidenza • A causa delle complicanze –3-5% dei bambini sani (0-14 anni di età) la più comune osservata la cerebellite (37,5% del totale), la più severa la pancitopenia o la piastrinopenia grave (18,8% ) • In sintesi si può calcolare che in Sardegna la varicella provochi: –Circa 3 casi di varicella ogni 2 ore –Circa 60 casi di varicella al giorno –Da 1 a 2 ospedalizzazioni alla settimana SOTGIU G, CASTIGLIA P, SOLINAS G, DESOLE M, MELA MG, MAIDA A. Aspetti epidemiologici della Varicella in Sardegna. Atti IX Conferenza Nazionale di Sanità Pubblica, Parma 13-15 Ottobre 2005. 371 Studio Cresge Costo per caso di varicella 0-18 aa Consultazioni Mediche 37,4 Farmaci 14,88 Ospedalizzazioni 4,7 Giorni di lavoro persi 84,5 Totale 141,48 > 19 aa 31,55 22,28 33 681,4 768,23 CASI E COSTI VARICELLA PER ANNO Popolazione 0-4 aa 5-18 aa 19-24 aa 25 aa-75 aa Totale Incidenza Casi Varicella Costi 68.452 8,19% 5.603 792.771 246.246 3,52% 0,67% 0,10% 8.656 936 1.120 16.315 1.224.692 719.055 860.165 3.596.683 140.251 1.094.985 COSTI (€) 0-4 anni 5-18 anni 19-24 anni 25-75 anni Sardegna 792.771 1.224.692 719.055 860.165 TOTALE COSTI VARICELLA PER ANNO in Italia TOTALE 3.596.683 122.970.011 PNPV 2012-2014 DGR 24/51 del 27.06.2013 • • L’Assessore ricorda che nel quadro strategico del Piano Regionale di Prevenzione 2010-2012 è emerso un andamento quasi costante delle malattie soggette a vaccinazione ad esclusione della varicella, le cui denuncie hanno evidenziato una prevalente incidenza di questa rispetto alle altre. Evidenzia, come sulla base del nostro dato epidemiologico e sulla base della disponibilità di nuovi vaccini, nel 2011-2012 diverse ASL hanno promosso l’offerta gratuita della vaccinazione antivaricella. Perciò, la Sardegna è stata inserita nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014 nel programma pilota di prevenzione della varicella, assieme a diverse altre regioni (Veneto, Toscana, Puglia, Basilicata, Calabria e PA Bolzano) prima dell’introduzione universale nazionale, prevista per il 2015. • Sottolinea, gli adempimenti per la prevenzione della varicella rimarcando che in tale programma è richiesto il raggiungimento degli obiettivi di copertura di seguito elencati, in tutte le Aziende Sanitarie Locali: • Raggiungimento e mantenimento di coperture vaccinali per una dose di vaccinazione anti-varicella > 95% entro i due anni di età; • Raggiungimento e mantenimento di coperture vaccinali per due dosi di vaccinazione anti-varicella > 95% nei bambini di 5-6 anni di età e negli adolescenti; • Offerta attiva per MPRV agli adolescenti suscettibili (11-18 anni), alle donne suscettibili in età fertile e ai soggetti ad elevato rischio individuale e professionale. 2 1 Dati OER Notifiche per varicella anno 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 N°casi 1761 2884 1538 2306 2009 1299 1749 674 927 995 2 2 Codifica ICD9- M • 052.0 encefalite post varicella • 052.1 polmonite emorragica da varicella • 052.7 varicella con altre complicazioni specificate • 052.8 varicella con altre complicazioni non specificate • 052.9 varicella senza menzione di complicazioni 2 3 Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) Diagnosi principale 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 052.0 5 5 9 6 4 5 1 1 3 2 052.1 0 1 0 3 1 5 1 0 0 0 052.7 0 3 4 9 10 3 11 3 16 2 052.8 6 7 1 3 5 2 4 4 3 2 052.9 29 34 26 39 30 32 21 18 19 10 T. diagn. Princip. 40 50 40 55 50 47 38 26 41 16 Diagnosi secondarie (052.x in qualunque posizione) 22 18 32 23 29 23 18 20 35 13 Totale diagnosi 62 68 72 78 79 70 56 46 76 29 2,0 1,8 1,6 1,4 1,2 N. casi notificati 3000 2500 2000 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 1500 1000 500 0 Incidenza (x1.000) 3500 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Notifiche Incidenza annuale 2 5 Tasso di ospedalizzazione annuale dei casi di varicella nella Regione (anni 2003-2012) 5,0 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 2003 2004 2005 2006 Casi ospedalizzati 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Tasso di ospedalizzazione (x 100000) 2 6 Coperture vaccinali per varicella (a maggio 2013) ASL 2009 2010 2011 ASL 1 70% 72% ASL 5 60 % 65 % ASL 8 81,5 % 73 % 2 7 46° Congresso Nazionale di Sanità Pubblica “La S.It.I per la difesa e per il rinnovamento del Servizio Sanitario Nazionale” Taormina 17-20 Ottobre 2013 • RELAZIONE PER LE SESSIONI PARALLELE/POSTER • TITOLO: Il valore della vaccinazione universale antivaricella dell’infanzia nelle Regioni italiane. AUTORI: Bonanni P, Boccalini S, Bechini A e Gruppo interregionale sulla vaccinazione antivaricella in Italia • (Baldo V, Castiglia P, Gallo T, Giuffrida S, Locuratolo F., Tafuri S, Vitale F) la vaccinazione anti-varicella viene offerta attivamente e gratuitamente in 8 Regioni italiane (Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto). Dato epidemiologico In ciascuna Regione si è verificata una consistente riduzione dei casi notificati e delle ospedalizzazioni dovute a varicella In conclusione dall’esperienza delle 8 Regioni italiane emergono solide evidenze a sostegno della vaccinazione universale per varicella. Malattia pneumococcica Malattia pneumococcica invasiva 1. Batteriemia/sepsi 2. Meningite 3. Polmonite batteriemica Malattia pneumococcica non invasiva 1. Polmonite non batteriemica 2. Otite media acuta 3. Sinusite CDC.; MMWR. 1997;46(RR-8):1-24. PCV7: IMPATTO SULLE PATOLOGIE PNEUMOCOCCICHE OMA: efficacia di PCV7 nel ridurre le visite ambulatoriali e le prescrizioni di antibiotici in bambini < 2 anni (dati USA) Modificata da: Zhou F, et al. Pediatrics 2008;121(2):253-60. PCV7 vs PCV10 e PCV13: sierotipi addizionali PCV7 4 6B 9V 14 18C 19F 23F PCV10 4 6B 9V 14 18C 19F 23F 1 PCV13 4 6B 9V 14 18C 19F 23F 1 5 3 5 7F 6A PCV13 contiene la stessa proteina carrier del PCV7– CRM197 7F 19A 31 PCV 13: CHMP Positive Opinion 24 settembre 2009 32 Parere positivo AIFA Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana serie generale n.100 del 30 aprile 2010 33 Switch da PCV7 a PCV13, catch-up, PCV 7 naive (schedula 2+1) Naive 3° mese 5° mese 11°-13° mese 12-15 mesi PCV13 PCV13 PCV13 ---- 3° mese 5° mese 11° mese 16-24 mesi PCV7 PCV13 PCV13 -- PCV7 PCV7 PCV13 -- PCV7 PCV7 PCV7 PCV13 Switch e catch-up Catch-up in PCV 7 naive Età Dosi di PCV13 previste 7–11 mesi 3 ( non previsto dalla DGPREV 27/05/2010) 12–23 mesi 2 (almeno 2 mesi una dall’altra) 24 mesi–5 anni 34 1 Il Progetto Finalità del progetto “.....intraprendere il passaggio dalla schedula del 7 valente al 13 valente nell’infanzia con l’effettuazione di un recupero allargato dei vaccinati e di coloro sfuggiti alla precedente vaccinazione, attivando nel contempo un monitoraggio del fenomeno, implementando le strutture che già operano nell’ambito della sorveglianza delle malattie prevenibili con la vaccinazione”. Cagliari, 22 aprile 2013 Il Progetto Attività – Vaccinazione dei nuovi nati introduzione della schedula vaccinale 2+1 del vaccino 13valente coniugato (2011, 2012 e scorcio del 2010) – Recupero sierotipico attuazione circolare 27.5.2010 con passaggio dal 7valente al 13 valente – – della coorte 2010 Recupero sierotipico dei vaccinati delle coorti 2009- 2008- 2007-2006 Recupero di coloro che sono sfuggiti alla vaccinazione o sono incompletamente vaccinati con il 7valente – Somministrazione di 1 dose aggiuntiva nei soggetti a rischio Cagliari, 22 aprile 2013 Il Progetto Attività Sorveglianza malattia Pneumococcica Potenziamento attività del laboratorio di microbiologia e biologia molecolare dell’AOU di Sassari ed estensione dell’accertamento fino alla sierotipizzazione Strutturazione della rete dei laboratori di I livello campagna informativa per i referenti ospedalieri e territoriali strutturazione del flusso informativo verso RAS Cagliari, 22 aprile 2013 Il Progetto Risultati attesi Copertura vaccinale (>80%) per pneumococco con il vaccino 13-valente in sette coorti di nascita (2006-2012) > Protezione dei soggetti vaccinati Calo della patologia attribuibile a pneumococco (malattia invasiva, polmoniti, otiti) nella popolazione target > Protezione della popolazione generale (adulta e a rischio) Come riscontrato laddove questo intervento è stato effettuato in maniera universale e concentrato nel tempo Cagliari, 22 aprile 2013 Attuazione Coperture vaccinali antipneumococciche per coorte e per ASL 100 COPERTURA VACCINALE % 90 80 ASL 1 70 ASL 2 60 ASL 3 50 ASL 4 40 ASL 5 30 ASL 6 20 ASL 7 10 ASL 8 0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 COORTE Cagliari, 22 aprile 2013 39 Attuazione Introduzione PCV7 Introduzione PCV13 n. di ricoveri (SDO) 60 50 40 30 Polmonite pneumococcica Sepsi pneumococcica 20 10 0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 ANNO Cagliari, 22 aprile 2013 40 Coperture vaccinali per pneumococco rilevate al 31.12.2013 (RAS. Prevenzione) ASL 2009 2010 2011 2012 ASL 1 79 95 96.6 96.5 ASL 2 93 93 93 82 ASL 3 99 99 99 99 ASL 4 97.8 96.5 96.8 92.5 ASL 5 95.7 96.9 97 96.4 ASL 6 73 98.4 99 99.86 ASL 7 90.6 95.1 99.3 98.2 ASL 8 94.6 97.5 97.1 96.3 Coperture per meningococco C (rilevate al 31.12.2013) Anno di nascita ASL 1 2009 2010 95 ASL2 ASL 3 ASL 4 ASL 5 ASL 6 ASL7 ASL8 96.7 93.6 79.1 98.5 79.2 79.2 96.9 96.4 90.1 82.2 95.8 77.1 77.1 97 Coperture per HPV (rilevate al 31.12.2013) • Nate 2007 Sardegna 90,2% 88,6% 86,4% Italia 74,0% 71,8% 69,5% Sardegna 84,2% 81,8% 74,8% Italia 74,3% 72,1% 69,6% • Nate 2008 Coperture per HPV (rilevate al 31.12.2013) • Nate 1997 Sardegna 90,2% 88,6% 86,4% Italia 74,0% 71,8% 69,5% Sardegna 84,2% 81,8% 74,8% Italia 74,3% 72,1% 69,6% • Nate 1998 Coperture per HPV (rilevate al 31.12.2013) • Nate 1999 Sardegna 83,5% 79,4% 73,0% Italia 74,3% 72,2% 69,4% Sardegna 82,3% 71,4% 65,7% Italia 73,7% 71,1% 67,8% • Nate 2000 Malattia da polio • L’Italia e la Regione Europea dell’OMS è stata ufficialmente certificata libera da polio il 21 giugno 2002. • La poliomielite è endemica nel Pakistan, Afghanistan e Nigeria la malattia espone alla reintroduzione dei poliovirus. La sorveglianza delle Paralisi Flaccide sistema di eccellenza per evidenziare tempestivamente eventuali casi di malattia e per raccogliere informazioni atte a modificare le strategie di vaccinali. In l’Italia, è consolidata una rete di sorveglianza (20 centri) che assicura la sorveglianza della Paralisi Flaccida Acuta (PFA Sorveglianza delle Paralisi Flaccide in Sardegna Circolare della Regione dicembre 2013 Aggiornamento sullo stato della sorveglianza delle paralisi flaccide acute (PFA) e del contenimento di laboratorio dei polio virus selvaggi in Italia. Anni 2008-2012. In attesa di una eradicazione globale della poliomielite, la sorveglianza delle Paralisi Flaccide rimane il sistema di eccellenza per evidenziare tempestivamente eventuali casi di malattia e per raccogliere informazioni atte a modificare le strategie di vaccinali. • • • individuazione e notifica di ogni caso di PFA dovuto a qualsiasi etiologia (Sindrome di Guillain-Barré, polineurite, mielite trasversa, trauma, compressione spinale, infezioni da virus o batteri, intossicazioni etc.) in soggetti di età inferiore a 15 anni e di ogni caso di sospetta polio in tutte le età; raccolta, entro 14 giorni dall’inizio della paralisi e a 24 ore di distanza l’uno dall’altro, di due campioni di feci anche nei casi in cui si esclude l’etiologia infettiva (trauma, compressione spinale, polineurite patologie demielinizzanti, malattie sistemiche e metaboliche etc.); esecuzione delle indagini virologiche per l’isolamento di eventuali virus polio e la loro caratterizzazione in laboratori accreditati dall’OMS; Coperture vaccinali per polio (OER) anno Coorte di nascita Copertura vaccinale 2008 2006 97,1 2009 2007 96,7 2010 2008 93 2009 96.8 2010 93,2 2011 2012 SDO codifica ICD9 3570 (polineuriti infettive) in diagnosi principale o secondaria, in pazienti con età 0-14 anni (fonte OER) diagnosi anno ricovero principale diagnosi secondaria Totale 2008 2 0 2 2009 5 0 5 2010 4 1 5 2011 8 0 8 2012 9 4 13 Totale 28 5 33 Esportati i due terzi di casi di polio del 2013 pubblicata il 12 maggio 2014 Ginevra il 28-29 aprile Comitato d’emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto il bilancio sulla poliomielite. 2013 417 casi di poliomielite dovuti per il 60% ad adulti infetti, che si sono spostati da un Paese all’altro. Il Comitato ha dichiarato che «la diffusione internazionale della polio nel 2014 rappresenta un “evento straordinario” e un rischio per la salute pubblica», e viene richiesta una risposta internazionale. In pratica, solo un caso su tre si è verificato in quelle nazioni in cui la polio è ancora endemica (Afghanistan, Pakistan e Nigeria). 2014. Da gennaio ad aprile (mesi in cui solitamente il virus si diffonde poco), si sono verificati 68 casi, e la polio si è già spostata in altre nazioni: dal Pakistan all’Afghanistan, dalla Siria all’Iraq, e dal Camerun alla Guinea equatoriale. un gran numero di nazioni attualmente libere dalla polio si trovano in un equilibrio precario Sorveglianza delle m. infettive notifica delle malattie infettive notifica delle invasive batteriche sorveglianza delle paralisi flaccide sorveglianza delle epatiti (SEIEVA) Sorveglianza delle attività vaccinali Monitoraggio delle coperture vaccinali Monitoraggio delle reazioni avverse a vaccino Sorveglianza malattie infettive notifica il DM 15.12.90 prevede la notifica obbligatoria delle malattie infettive , stabilisce tempi e modalità dettati dalle azioni di sorveglianza epidemiologica e dalle misure di intervento di sanità pubblica da attuare. L’incidenza delle malattie infettive e parassitarie in Sardegna è diffusamente diminuita come nel resto d’Italia nella scala di mortalità nel profilo di salute dei sardi tracciato nell’ultimo PRP 2010-2012 occupano una posizione marginale ( 11° causa di morte) . Grazie alle vaccinazioni e in parte agli altri interventi igienico sanitari. La sottonotifica è di 1 / 4 per tutte le malattie infettive. Sorveglianza malattie infettive In generale si può rilevare un andamento quasi costante delle malattie infettive e in particolare di quelle soggette a vaccinazione. Ad esclusione della varicella che dal 2003 al 2010 ha avuto una prevalente incidenza rispetto alle altre malattie e della scarlattina, con valori poco discosti da quelli nazionali. Un lieve aumento della pertosse • HIV (cod. 020) , il numero di esenti ticket per infezione da HIV risulta attualmente 68 casi per 100.000 abitanti; i valori più elevati sono stati rilevati nella provincia di Cagliari (130 x 100.000 abitanti) • Tubercolosi in alcune ASL i dati di notifica del 2012 comparati con le SDO dello stesso anno sono sotto-notificati del 25%. totale casi notificati 73, rilevati con le SDO 175. Incidenza (6-7) casi per 100.000 ab.; di cui l’87 % dei casi si sono verificati in residenti e non in extracomunitari sistema di notifica cartaceo tutte le ASL trasmettono schede cartacee o un file excel all’OER che carica ed l’elabora il flusso Alcune ASL , negli ultimi due anni, hanno sperimentato l’applicativo di Sisar e Premal 1.05.2014 sperimentazione del SIMI Web, offerto gratuitamente dall’ISS (adottato dal Veneto, Valle D’Aosta, Sicilia,Molise, Basilicata, Abruzzo) . Modello Coperture vaccinali (19 bis) Sezione II Rilevazione qualitativa dei bambini non vaccinati per polio - coorte nati nell'anno: • • • • • • Italiani domiciliati all'estero Nomadi Senza fissa dimora Esonerati per motivi di salute Inadempienti Non rintracciabili Nuovo modello di rilevazione delle coperture vaccinali Motivi di incompleta o mancata vaccinazione • • • • • • • • Trasferimenti in una altra ASL o estero Esonerati in maniera permanente per motivi di salute Esonerati in maniera temporanea per motivi di salute o altra causa Non rintracciabili perché nomadi e/o senza fissa dimora Non rintracciabili/contattabili nonostante indirizzo conosciuto Dissensi informati temporanei Dissensi informati definitivi (rifiuti definitivi) Immigrati in attesa di recuperare il libretto vaccinale dal Paese di origine o che hanno iniziato (ma non completato) da capo il ciclo vaccinale • Pregressa immunità: da malattia naturale o da vaccinazione effettuata altrove • Rintracciati/contattati, ma non presentatisi • Altro Sorveglianza malattie infettive Nello stesso periodo (2006-2010) il morbillo, la rosolia e la parotite, a seguito del PEMRc 2003-2005 grazie alle strategie vaccinali e alle coperture raggiunte in Sardegna (95% nel 2010) hanno presentato un trend in diminuzione. VACCINATORI E ANTIVACCINATORI CAGLIARI 2-3- MAGGIO 2014 Dottor Luigi Sudano Dip. di Prevenzione Ausl valle d’Aosta Gli ingredienti per una bufala perfetta Con cinque elementi fondamentali a sostegno di una teoria. Poi potremmo credere a qualsiasi cosa. Anche la più strampalata Quali sono, allora, gli ingredienti che rendono credibile una bufala? • • • • • LA FONTE RICHIAMO ALLA SCIENZA (o Pseudo-scienza) LA TEORIA DEL COMPLOTTO LA VERITA’ ADDOMINALE LA COMUNICAZIONE 1-LA FONTE Perché una bufala sia ritenuta credibile e cominci a propagarsi è necessario che la fonte sia considerata credibile, (che lo sia o meno è irrilevante). Ad esempio se lo dice Report, possiamo arrivare a credere che l’aspartame sia cancerogeno, che i fisici delle particelle giochino a distruggere l’Universo, che il Leonardo da Vinci del XX secolo sia stato un autodidatta osteggiato dal mondo scientifico etc. Basta che si presenti la bufala come degna di essere raccontata IN TV, per dovere di informazione, che la bufala si trasforma in “controversia”, ed è più che sufficiente per legittimarla. 2 -SCIENZA (o qualcosa venduto come tale) Il fatto che in Italia ci sia un problema di alfabetizzazione scientifica non esclude il fatto che la scienza sia ancora generalmente percepita come qualcosa di nobile e affidabile. Prendiamo la meccanica quantistica: solo una persona che ha studiato fisica per anni a livello universitario può avere un’idea di conoscenza, eppure oggi la meccanica quantistica è “nota” anche all’ultimo dei rabdomanti, e basta nominarla per far diventare il discorso improvvisamente più serio. 3-LE TEORIE DEL COMPLOTTO Le teorie del complotto sono sostanzialmente inattaccabili. Con queste teorie, ogni cosa diventa come sospetta e pertanto automaticamente inaffidabile. -i militari posseggono la tecnologia che potrebbe rendere le navi da guerra invisibili -le società petrolifere possiedono la tecnologia nascosta che può trasformare l'acqua in benzina. -l'esercito è segretamente in combutta con gli alieni. 4 -LA VERITA’ ADDOMINALE E’ “la verità che si sente nella pancia, indipendentemente da ciò che dicono i fatti”. In pratica crediamo al nostro istinto. La scienza alla quale si richiamano le bufale è però solo un simulacro, e la ragione per cui crediamo alle bufale è prevalentemente irrazionale. Oppure le sentiamo “vere” solamente perché si accordano alle nostre ideologie e ai nostri pregiudizi. 5-LA COMUNICAZIONE….e non mi sembra il caso di dire qualcosa! Sentenze emesse con la collaborazione di Periti di parte Le Istituzioni……tacciono Le Commissioni giudicatrici dei «danni» non sanno nulla di vaccini e sono costituite da Medici Militari Indennizzi che vengono dati con il criterio «compassionevole» Nessuno fa la dovuta distinzione tra, indennizzo e risarcimento (cosa che prevede il Riconoscimento del rapporto causa / effetto) Nessuno protesta per l’assenza di prove e di rigidità scientifica su quanto propinano le «medicine» alternative «farmaci alternativi». Nessuno protesta per la loro non riuscita e sui loro costi Qualsiasi metodo statistico non può costituire, di per sé, la prova che un'associazione tra due fenomeni sia basata su una relazione causa-effetto. Infatti, la prova deve avvenire seguendo una metodica accettata nel mondo scientifico, e cioè verificando la rispondenza a precisi criteri di causalità. Quanto è opinabile, nel contempo, la paura dei vaccini? Quanto, questa, è sfruttata dalle controparti? Gli individui rispondono sulla base della loro INDIVIDUALE percezione del rischio e non sulla base di un livello di rischio oggettivo o in relazione alla valutazione scientifica del rischio» (Renn, 1992). Lorena Gottardello Servizio di Igiene e Sanità Pubblica - ULSS 16 Padova «I non vaccinatori: …. molto spesso sono madri che lavorano in ambito sanitario e che….non considerano autorevoli gli Operatori dei Servizi Vaccinali». Luigi Sudano «Spesso chi siede ai tavoli tecnici nazionali… non ha mai preso una siringa in mano o, talvolta, non è laureato in Medicina e decide politiche vaccinali» .....un genitore ama il proprio figlio e per lui vuole il meglio! Ma è confuso dove regna l’impoverimento culturale, dove il bene comune è sostituito dall’interesse personale, dove ormai si è assuefatti agli scandali, alla vergogna, alle pubbliche ostentazioni di ruberie alla corruzione e al clientelismo Annamaria Vecchi << Grande confusione sotto il cielo: la situazione è eccellente>> Mao Tse Tung GRAZIE