SERVIRSI DELLE « TIC »
La formazione in ingresso prevista contrattualmente per i neoassunti in ruolo, ai sensi dell’articolo
68 del vigente Contratto Collettivo Nazionale del Comparto scuola, costituisce un obbligo
contrattuale.
Ecco alcuni punti di attenzione:

trasformazione della tradizionale formazione in modalità e-learning
(25 ore su piattaforma gestita dall’Indire) in un percorso centrato su un
progetto formativo del docente, con formalizzazione della propria
esperienza attraverso diverse modalità documentative (report,
portfolio, etc.);

presenza di momenti di tutoring che aiuti il neoassunto a riflettere
sulle attività in servizio e ad attivare processi di autovalutazione (tutor
accogliente all'interno della propria scuola);


partecipazione ad incontri formativi a carattere
laboratoriale e on line su alcune tematiche
particolarmente significative;
sostituzione della cd tesina con un portfolio professionale presentato
e discusso alla fine dell'anno di prova con il Comitato di valutazione
della scuola.
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• Partecipazione a comunità di pratiche e ad azioni
formative laboratoriali – I neodocenti devono
essere messi nelle condizioni di fruire facilmente
delle opportunità formative soprattutto a
carattere laboratoriale per consentire una
concreta interazione e un effettivo scambio di
esperienze. La circolare fa riferimento a
“laboratori formativi dedicati” indicando anche il
numero degli incontri (4), le ore da dedicarvi (12),
il tempo per la rielaborazione (3 ore), ma fornisce
anche alcune indicazioni sugli ambiti da
approfondire. Con la mia presenza tratteremo le
TIC.
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• Il concetto di tecnologia educativa è
importantissimo, ma deve essere chiaro che
non e' una disciplina d'insegnamento e non va
confusa con la tecnologia dell'informazione
tout court. Non significa banalmente lo
"spalmare" l'informatica in tutte le discipline,
ma rappresenta un ambito di studio e ricerca
delle scienze dell'educazione.
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• Uno dei paradigmi piu' potenti prodotti dalla
tecnologia educativa e' quello dei micromondi,
o meglio, dei "mondi artificiali per
apprendere". A nostro giudizio si tratta di un
modo di guardare alla tecnologia nella scuola
che ha favorito il diffondersi di un modello
emergente di progettazione dell'azione
didattica che si potrebbe definire
"progettualita' orientata al mondo".
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• Per facilitare la ricaduta dell'azione formativa
TIC e' opportuno percio' confermare la
filosofia che ha ispirato il modello originario,
prevedendo situazioni di ricerca e sviluppo.
• Una delle maggiori ricchezze di cui la scuola
dispone e ha bisogno è la "saggezza
tecnologica« che non dobbiamo barattare con
l'entusiasmo dei neofiti (pur utile e
importante).
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• Il più complesso degli approcci al miglioramento
dell'istruzione è quello della competenza di uso delle
tecnologie per creare conoscenza (Knowledge
Creation).
• L'obiettivo delle politiche incentrate su questo
approccio è l'aumento della partecipazione civica, della
creatività culturale e della produttività economica
facendo crescere studenti (futuri cittadini e forza
lavoro) continuamente impegnati nel creare
conoscenza, innovazione, partecipazione e
beneficiarne per lo sviluppo personale e professionale.
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• Le implicazioni di questo approccio sui cambiamenti
dei curricola e delle altre componenti del sistema
educativo sono significative. Con questo approccio, la
programmazione didattica non si ferma alle
conoscenze disciplinari, ma include in modo esplicito le
competenze del XXI secolo che sono necessarie per la
creazione di nuova conoscenza e per intraprendere il
cosiddetto “life long learning” cioè azioni di
miglioramento e apprendimento continuo lungo tutto
l’arco della vita per mezzo della capacità di collaborare,
comunicare, creare, innovare e pensare criticamente.
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• La formazione dei docenti dovrà formare
professionalità sempre più sofisticate capaci di
dare quindi ai docenti le conoscenze, le abilità
e le competenze di uso delle tecnologie per
supportare gli studenti nel processo di
creazione di prodotti di conoscenza, per
diventare capaci di pianificare e gestire i
propri obiettivi e le attività di apprendimento.
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• Per vivere, imparare e lavorare con successo in una società
caratterizzata da una crescente complessità e quantità di
informazione e conoscenza, a studenti e insegnanti è richiesta una
competenza specifica sull’uso delle tecnologie per l’informazione e
la comunicazione (TIC in italiano, ICT – Information and
Communication Technologies nell’acronimo inglese). Nell’ambito di
un sistema didattico che riconosce il valore pedagogico delle
tecnologie, gli studenti vengono formati a: • usare con proprietà le
tecnologie per la comunicazione e l’informazione (TIC) • cercare,
analizzare e valutare informazioni • trovare soluzioni ai problemi e
prendere decisioni • usare gli strumenti di produttività (editor di
testo, fogli elettronici, presentazioni, ecc.) in modo creativo ed
efficace • comunicare, collaborare, pubblicare e produrre contenuti
digitali • essere cittadini informati, responsabili e capaci di
contribuire con le proprie competenze e capacità allo sviluppo
sociale ed economico del proprio Paese.
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• L'insegnante ha il compito di creare un
ambiente didattico e di fornire
opportunità di apprendimento che
implichino l’uso delle tecnologie da parte
degli studenti. Di conseguenza, è
fondamentale che tutti gli insegnanti di
classe siano in grado di fornire ai loro
studenti tali opportunità.
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• L'integrazione delle TIC in classe dipenderà
dalla capacità degli insegnanti di progettare
l'ambiente di apprendimento in modo non
tradizionale, di unire le nuove tecnologie alle
nuove forme di didattica, di sviluppare classi
socialmente attive, incoraggiando l'interazione
cooperativa, l'apprendimento collaborativo, il
lavoro di gruppo.
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• I cambiamenti che ci si aspetta con
l’attuazione di politiche improntate
all’approccio della abilità d'uso approfondita
delle TIC (Deepening Knowledge –
approfondimento della conoscenza-)
promettono di avere un più significativo
impatto sull'apprendimento.
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• L'obiettivo delle politiche improntate a tale
approccio è quello di aumentare negli studenti
futuri cittadini e forza lavoro, la capacità di
aggiungere valore alla società e all'economia,
applicando le conoscenze disciplinari per
risolvere i problemi complessi che
caratterizzano le situazioni della vita reale e
del lavoro: problemi correlati con l’ambiente,
la sicurezza alimentare, la salute, la risoluzione
dei conflitti.
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• ESEMPIO PROGETTUALE
• Il progetto di apprendimento Gli strumenti di rete (‘tecnologie
telematiche’) collocano gli ATTORI della scena(Professori/Formatori,
Studenti, Famiglie) in una COMUNITA’ OPERATIVA che partecipa ad
un PROGETTO di apprendimento che è contestualmente collettivo e
personale. I ruoli di scena si stanno progressivamente evolvendo,
delineando, definendo… La formazione tradizionale (cioè
tendenziale erogazione di contenuti predefiniti ,da un docente a un
discente = prodotto ‘corso’) si trasforma in un ‘processo’, definito
come metodologia professionale ma instabile come contenuti. Il
processo diventa ‘scoperta’, acquisizione di metodo nelle varie
discipline, dà senso e significato alle ‘relazioni’ e alla complessità: il
docente è il TUTORE dei processi.
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• Il docente regista La TELEMATICA è un ambiente
simbolico, di artefatti e di relazioni tra persone e ruoli,
nel Teatro professionale e sociale (Scuola) che anticipa
e rappresenta il progetto di vita… L’organizzazione della
scena e degli strumenti tecnici da usare sono
componenti ed indicatori della Professionalità dei
Docenti: hanno senso e significato in quanto governati
da un REGISTA (docente) per un Progetto di
apprendimento che inciderà al di là della ‘scuola’: life
long learning. Gli ATTORI, propositivi di futuro, sono gli
STUDENTI con le Famiglie , nel contesto sociale in cui
operano.
SERVIRSI DELLE « TIC »
• preso in considerazione che l’utilizzo delle
nuove tecnologie sono solo un’ulteriore
opportunità, importanti e forse indispensabili,
ma non sostitutive del lavoro degli Insegnanti:
le tecnologie devono essere concepite,
progettate ed utilizzate come strumenti di
supporto ai processi della comunicazione
formativa.
SERVIRSI DELLE « TIC »
• L’apprendimento e l’insegnamento sono processi
di costruzione sociale del sapere: la conoscenza
non sta solo nella testa dell’insegnate e
dell’alunno, ma si trova in tutti gli artefatti e le
rappresentazioni sociali anche esterne
all’istituzione ‘scuola’: è una conoscenza situata
nelle menti delle persone, nel contesto in cui è
stata costruita, comprende sempre
rappresentazioni esterne che costituiscono il
cuore della memoria collettiva perché rimangono
depositate nell’ambiente sociale e negli artefatti
sviluppati per capire e per ricordare.
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• Le tecnologie digitali vanno utilizzate in
termini educativi e culturali, rendendole a
tutti gli effetti “tecnologie cognitive”, cioè
funzionali alla comunicazione e alla
conoscenza in una accezione antropologica
che intende per “tecnologia” la totalità dei
modi che le popolazione esprimono per
interagire con l’ambiente.
SERVIRSI DELLE « TIC »
• Le TIC sono un ulteriore strumento, un passo
aggiuntivo nel cammino dell’uomo, una
modalità ulteriore di organizzare e
sistematizzare informazioni, nel dar luogo a
una nuova esposizione complessa di
conoscenza e di linguaggio.
SERVIRSI DELLE « TIC »
• Il nuovo linguaggio ha capacità proprie di
esistere solo in quanto condiviso: tutte le
alfabetizzazioni, dando origine a nuove lingue,
sono il primo passo di sviluppo di nuove
società: quella di oggi è la società della
informazione e comunicazione.
SERVIRSI DELLE « TIC »
• L’immersività diventa l’asset principale dei nuovi
ambienti di apprendimento Il nuovo dato cardine non
sta nella complessità delle informazioni ma
nell’INTERATTIVITA’, ovvero nella qualità di
trasmissione delle conoscenze, interattività che deve
permettere allo studente di operare le sue scelte, di
costruire i suoi “ruoli” per il teatro della vita. Lo
studente non è uno “spettatore”, ma un partecipante,
un ATTORE nel teatro dello sviluppo: dentro di lui
accade qualcosa: selezione, ricrea, rende dinamico, dà
senso e memoria, inizia una avventura cognitiva di
nuova interazione con l’ambiente.
SERVIRSI DELLE « TIC »
• Il docente dovrà costantemente dare feedback sistematici di percorsi d’apprendimento,
contribuendo in modo decisivo alla
progettualità long-life. In un approccio
interattivo multimediale l’apprendimento
tende ad essere di carattere immersivo, meno
astratto di quello stabilito da un libro da
decodificare attraverso le nostre competenze
alfabetiche: accettiamo cioè di essere dentro
un ambiente, dentro uno spazio da abitare.
SERVIRSI DELLE « TIC »
• Una “ eccedenza “ è la progettualità creativa
Per quanto siano decisive le tecnologie della
comunicazione interattiva, ciò che conta è la
progettualità creativa che ne sottende l’uso,
cioè il sapere tradurre l’interattività in una
potenzialità sia ludica che educativa.
SERVIRSI DELLE « TIC »
• Ciò accade solo se si supera la logica
tecnocratica che è stata privilegiata
dall’allestimento informatico rispetto alla
modalità inter-relazionale, e socio-culturale
che fanno superare il teatro della formazione.
La parola teatro/ gioco intende dare
significato a quella tensione ideale che ci fa
cercare il sapere e che ci insegna a saper
cercare.
Project Management per le
nuove tecnologie didattiche
LA RICHIESTA PER I DOCENTI:
• Fattori caratterizzanti:
• 1. apprendimento collaborativo, relazione e
processo enfatizza gli sforzi di collaborazione tra
allievi e docenti e nel gruppo di allievi.
L’apprendimento collaborativo è il risultato della
collaborazione per il raggiungimento di obiettivi
didattici comuni;
• 2. Accesso a informazione e risorse documentali
del percorso, inteso come un divenire aperto, non
completamente codificabile e che stimola la
libera esplorazione degli utenti;
Project Management per le
nuove tecnologie didattiche
LA RICHIESTA PER I DOCENTI:
• 3. Scambi interpersonali attraverso la
comunicazione tra allievi, docenti ed eventuali
attori esterni;
• 4. Convergenza tra applicazione e studio: la
rete ( classe/docente/attori esterni )
interviene a rafforzare l’aggiornamento
superando il nozionismo accademico verso
l’integrazione del saper fare.
Project Management per le
nuove tecnologie didattiche
LA RICHIESTA PER I DOCENTI:
• PROJECT MANAGEMEN PM = progetto “qualcosa
da costruire” “artefatto” PM = processo metodo
PROGETTO: organizzare conoscenze e
competenze per un OBIETTIVO
• ORGANIZZARE LA CONOSCENZA La conoscenza è
una “costruzione sociale” “con senso” che
scompone la COMPLESSITA’ * ipotizza soluzioni
(quale… ammesso che…) tramite l’uso di
indicatori; organizza il sapere in termini di:
creatività - efficacia per obiettivo – efficienza.
Project Management per le
nuove tecnologie didattiche
LA RICHIESTA PER I DOCENTI:
• DUE MACRO- SEGMENTAZIONI
• Attori e Risorse:
• Docente Cliente utilizzatori ( discente )
Risorse Professionali Risorse tecnologiche
• Vincoli/Risorse:
• Vincolo Strumentale Vincolo temporale
Vincolo di Qualità.
Project Management per le
nuove tecnologie didattiche
LA RICHIESTA PER I DOCENTI:
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ALCUNE DEFINIZIONI
Project: gestire il processo per un obiettivo
Gestione: dare valore aggiunto
Valutare: il processo e non il prodotto
Competenze: capacità di tradurre in fare, le conoscenze
Orientamento: dare al discente ciò che serve.. ciò che
chiede.
•
• Per risolvere la proposta sarebbe preferibile usare
l’applicazione Power Point.
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