1°CIRCOLO “BENEDETTO CROCE” DI CASAVATORE. LABORATORIO area a rischio PHILOSOPHY FOR CHILDREN DIRIGENTE SCOL. SILVANA ABETE DOCENTE :TEACHER AVOLIO ADELAIDE ANNO SCOL. 2012-13 Il bambino sin dalla tenera età argomenta e giustifica le sue idee con esempi e spiegazioni, che danno conto di come, sia in grado di esplorare il mondo attraverso sistemi di categorie, seppure aperti e flessibili. Ciò giustifica la validità educativa dell’introduzione di percorsi di “ ricerca filosofica” sin dalla tenera età. Per “ ricerca filosofica “, secondo l’approccio della Philosophy for Children s’intende di un rigoroso, sistematico interrogarsi sull’esperienza, una continua ricerca di significati, una incessante indagine sul come e sul perché delle cose. Il modello pedagogico che ispira il curricolo della Philosophy for Children ( nella struttura dei testi, dei manuali e nelle procedure metodologiche ) è un modello deweiano: l’esperienza, concreta e reale, è la dimensione primaria in cui l’uomo vive e trova dei problemi che lo spingono a un processo di indagine sempre più complesso e articolato, realizzabile attraverso l’uso di un pensiero riflessivo, critico consapevole con cui progressivamente si arriva alla filosofia. È necessario, quindi, accompagnare e facilitare molto precocemente l’emergere, lo svilupparsi, il consolidarsi di forme di pensiero riflessivo. I bambini incominciano a “fare ricerca”, seguendo i loro interessi e le loro domande, che devono essere provocate e mai indirizzate o orientate dai materiali del curricolo o dagli insegnanti. PHILOSOPHY FOR CHILDREN Destinatari Alunni della scuola primaria (classe II A) Obiettivi formativi : Il processo formativo del progetto ha i seguenti obiettivi: Sviluppare il pensiero critico per la formazione di concetti Sviluppare il pensiero logico-argomentativo Sollecitare il pensiero creativo nella soluzione dei problemi Sviluppare le relazioni tra individui in un contesto paritario, dove siano comunque rispettate regole condivise. Potenziare le abilità specifiche di comprensione e interpretazione. Saper porre domande pertinenti. Arricchire e migliorare il linguaggio e l’espressione verbale. Imparare a dialogare con gli altri. Saper formulare concetti in modo coerente. Fornire buone ragioni per le convinzioni espresse. Sviluppare il pensiero caring (affettivo-valoriale). Risultati attesi I risultati attesi al termine del progetto sono i seguenti: Incremento delle capacità logiche e di linguaggio Sviluppo delle capacità di analisi e di risoluzione dei problemi Incremento delle capacità di pensiero critico Sviluppo della capacità di riflessione ed argomentazione Sviluppo dell’autonomia nella formazione dei concetti Sviluppo della creatività Sviluppo delle capacità cognitive complesse Sollecitazione a dinamiche di gruppo positive basate sull’ascolto e l’intersoggettività Educazione alle emozioni e sviluppo delle capacità affettivo-valoriali Il setting formativo della Philosophy for Children è la comunità di ricerca: non si fa ricerca filosofica da soli, ma si indaga con altri attraverso la discussione critico-argomentativa che consente di costruire insieme percorsi di indagine sulle dimensioni filosofiche dell’esperienza. Questo processo non può essere direzionato, ma solo facilitato da un insegnante-facilitatore che abbia acquisito specifiche conoscenze e competenze psico-pedagogiche, filosofiche e didattiche. Metodologia La metodologia pedagogica applicata è quella del curricolo della Philosophy for Children, progetto educativo nato in America durante la metà degli anni ’70 e attualmente diffuso in tutto il mondo, il cui padre fondatore è Matthew Lipman (19222010). Presupposto pedagogico è che la pratica della ricerca filosofica consenta di sviluppare le abilità di ragionare, di formare concetti, di indagare il significato dei problemi. La matrice pedagogica del progetto si basa sul riconoscimento della valenza educativa della indagine filosofica intesa come pratica di ricerca intorno ai campi dell’esperienza umana nelle sue dimensioni estetiche, etiche, logiche. Il suo scopo didattico-pedagogico è quello di incrementare le capacità cognitive complesse, le abilità linguistico-espressive e sociali dei soggetti che ne usufruiscono. Al contempo essa è in grado di predisporre il pensiero a: investigare il senso delle idées reçues (idee preconcette) e delle assunzioni date per scontate; dialogare con gli altri, imparando a collocarsi nell’altrui punto di vista e a cooperare alla ricerca comune del significato dell’esperienza Le fasi attraverso cui si svilupperanno le sessioni sono le seguenti: 1 RIUNIONE DEL GRUPPO DI PARTECIPANTI IN CIRCOLO 2 LETTURA CONDIVISA DI UN TESTO-STIMOLO E/O ESERCIZI DI RISCALDAMENTO ALLA SESSIONE DI RICERCA 3 COSTRUZIONE DELL’AGENDA 4 INDIVIDUAZIONE DEL PIANO DI DISCUSSIONE 5 DISCUSSIONE 6 VALUTAZIONE Di volta in volta attraverso la costruzione dell’agenda e l’individuazione del piano di discussione i bambini si sono confrontati su questi argomenti: I sessione Cap.I Elfie argomento di discussione: tutti i bambini che non parlano sono sciocchi ? No, perché ci sono bambini che non parlano, non perché non sono intelligenti , ma perché timidi ( Paola). Si può non parlare per paura che gli altri ridono di te (Annalaura e Fatima). Per paura di essere strillati dalla maestra(Miriam). Maestra: è giusto ridere degli altri? No perché non è giusto offendere ( Paola e Natascia). Se ridi di lui o lei non sei più suo amico (Paola). VALUTAZIONE comportamento 10 argomento 10 approfondimento 9 P.S.E.R. 10 facilitatore 9 II sessione Cap. I Elfie argomento di discussione: cosa vuol dire essere amici? Gli amici sono importanti, e devono dirsi la verità, gli dici i tuoi segreti e loro li mantengono, di loro ti devi fidare. Devono essere gentili. Non sempre, perché se stai sbagliando il loro compito è di correggerti e difenderti. Si vogliono bene però può capitare di litigare. Non deve ferire i tuoi sentimenti. Si però anche se lo fa rimane sempre il tuo migliore amico. Se un amico sbaglia, chiede scusa e se è pentito veramente si può rimediare al torto, se lo fa per finta allora no! III sessione Cap. I Elfie argomento di discussione: le bolle di sapone. Le bolle si possono fare con la gomma da masticare, con la bocca, a mare. Maestra: tutte le bolle volano? Alcune scoppiano ma quelle fatte in acqua non volano, galleggiano sull’acqua. Tutte le bolle contengono aria, noi respiriamo e prendiamo aria poi facciamo le bolle, non esistono bolle senza aria. VALUTAZIONE: comportamento 7 argomento 10 approfondimento 9 P.S.E.R 9 facilitatore 9 IV sessione Cap. II Elfie argomento di discussione: buone maniere. Le buone maniere le usiamo quando ringraziamo un amico perché ci ha prestato una matita. Quando sei gentile con qualcuno. Non sono cattive maniere quando fai qualcosa che dà fastidio agli altri, ma tu non riesci a controllare per es. il russare. Hai cattive maniere se fai qualcosa di sbagliato o se dici a qualcuno di farlo. VALUTAZIONE: comportamento 8 argomento 9 approfondimento 8 P.S.E.R 9 facilitatore 9 V sessione Cap. II Elfie argomento di discussione:TV. MAESTRA: alcuni personaggi della TV sono viventi? I cartoni non sono viventi ma i film si! I cartoni sono immaginari. Nei film non è vero quello che vediamo, è finzione, come quando muore qualcuno, il sangue è pomodoro. Il telegiornale, invece, è vero perché dice tutto quello che succede, come il Papa. Tutto quello che non potremmo mai conoscere lo vediamo in TV i cartoni sono fatti a computer. Non tutto quello che vediamo in TV corrisponde al vero. No, l’attrice sta recitando è nello studio, è un’illusione che pensi che sta lì con te. I film che si vedono mamma e papà sono girati con gli attori, quelli che vediamo noi sono immaginazione, sono tutto quello che pensiamo nella nostra mente. VALUTAZIONE: comportamento 6-7 argomento 10 approfondimento 9 P.S.E.R 9 facilitatore 9 VI sessione Cap. II Elfie argomento di discussione: cos’è una canzone e cos’è cantare? Per cantare usiamo le parole, il tono, la voce, le corde vocali, la lingua. La canzone è un’insieme di parole e musica. MAESTRA: cantando cosa si esprime? Il cantante dice le cose che vuole dire. Le proprie emozioni. Si può cantare e scrivere una canzone per sfogarsi. Si può fare un libro di canzoni. Si lavora in gruppo, si forma una band e si mettono insieme le proprie forze. VALUTAZIONE: comportamento 8 argomento 10 approfondimento 9 P.S.E.R 9 facilitatore 9 VII sessione Cap. II Elfie argomento di discussione:pensa e pensare. MAESTRA:ci sono volte in cui dobbiamo pensare? Pensiamo quando facciamo matematica e italiano. Quando rispondiamo a delle domande. Quando qualcuno vuole fare qualcosa per es. ristrutturare casa. Quando creiamo. Dobbiamo pensare per non correre pericoli es. Facebook. MAESTRA: e non pensare? Se sono nervosa non penso mi arrabbio e basta. Alcune cose sono automatiche, come allacciare i lacci. È comunque più divertente non pensare anche se è più intelligente pensare. VALUTAZIONE: comportamento 8 argomento 10 approfondimento 9 P.S.E.R 9 facilitatore 10 VIII sessione Cap. III Elfie argomento di discussione:verde il verde è il colore del semaforo e del via. Il verde è libertà! quando sei al semaforo con il rosso, tu dici < mamma mia, quando esce questo verde, quando posso partire!> sei impaziente, ma con il verde tu sei libero, nessuno ti dice nulla e puoi ripartire e sentirti libero. Con il verde sei libero basta che non fai cose pericolose! Il verde è il colore della natura, degli alberi. Il grano è verde quando non è maturo. Il verde è il colore della felicità, della speranza, la gioia,lo scudetto, la bandiera, i prati e le foglie, è rilassamento,è vita, è salvezza. VALUTAZIONE: comportamento 9 argomento 10 approfondimento 9 P.S.E.R 10 e lode facilitatore 10 IX sessione Cap. III Elfie argomento di discussione: distinzioni. CONCLUSIONI: le cose possono essere uguali e diverse, quando ci rendiamo conto di queste differenze facciamo delle distinzioni. Per fare una distinzione prima guardiamo l’oggetto o la persona, ascoltiamo cosa dice, pensiamo e poi decidiamo la nostra distinzione. VALUTAZIONE: comportamento 8 argomento 10 approfondimento 8 P.S.E.R 10 facilitatore 10 X sessione Cap. III Elfie argomento di discussione:vampiri cose che succhiano il sangue che non succhiano zanzare ape pipistrelli pulci Dracula gatti zecche ratti i Vampiri non esistono ci sono pipistrelli e insetti che succhiano il sangue VALUTAZIONE: comportamento 8 argomento 6 approfondimento 7 P.S.E.R 7 facilitatore 8 XI sessione Cap. IV Elfie argomento di discussione: direttore. FACILITATORE: il direttore può fare tutto quello che vuole? Il direttore non può sgridare i bambini. Non può bocciare né promuovere, lo fanno le maestre. Non può costruire la scuola, ma può chiamare gli operai. Non può decidere sempre lei. Decide insieme alle maestre. Può decidere sul comportamento delle maestre. F: C’è qualcosa che voi potete fare e il direttore no? Il direttore o la dirigente non può colorare, noi si. Non si può scrivere sulle mani, noi si. Può indossare i tacchi, noi no. Non può indossare la divisa della scuola, noi si. VALUTAZIONE: comportamento 7 argomento 10 approfondimento 10 P.S.E.R 10 facilitatore 9 XII sessione Cap. IV Elfie argomento di discussione: dentro e fuori. Il facilitatore fa ai bambini alcune domande per stimolarli a pensare sul dentro e fuori degli oggetti e delle cose. F:Le banane hanno un dentro e un fuori? La buccia è fuori, la frutta è dentro. F:L’Oceano ha un dentro e un fuori? Dentro l’Oceano ci sono i pesci, le piante; ci sono gli squali; fuori dall’Oceano ci sono le barche che navigano. F: il sole ha un dentro e un fuori? Il sole è giallo,giallo,perché noi lo vediamo da lontano. Dentro è fuoco. Il sole può essere pieno di fuoco perché è pieno di luce. Noi lo vediamo tutto luccicante, però se vai nella Galassia è tutto fuoco. Il sole non ha un dentro e un fuori è uguale dentro e fuori, è fuoco. F: La tua mente ha un dentro e un fuori? Il cervello sta nella nostra testa. Ragioniamo con la nostra mente. Con la nostra mente noi possiamo ragionare, capire, riflettere, pensare. La mente fa parte del nostro corpo, ha un dentro. Dobbiamo ragionare per parlare. Se non ragioni parli a casaccio. Se non ragioni non capisci niente, la mente ragiona prima di dire quello che vogliamo dire. Siamo fuori dalla nostra mente quando sono in classe, la maestra parla ed io penso ad altro. Quando non pensiamo la nostra mente sta dormendo. Dovevo andare ad una festa e stavo decidendo cosa mettermi, poi ho deciso ma pensavo anche di essere bella e a chi avrei incontrato. La mente è fuori quando sono presente in un luogo ma penso ad altro. VALUTAZIONE: comportamento 8 argomento 10 approfondimento 9 P.S.E.R 10 facilitatore 9 XIII sessione Cap. IV Elfie argomento di discussione: la scuola. A scuola si impara. La scuola è una seconda casa,perché ci veniamo tutti i giorni e ci affezioniamo alle maestre. A scuola c’è tutto da imparare. Se non fossimo venuti a scuola non avremmo imparato a parlare bene, avremmo imparato solo a dire parolacce,è a scuola che ci hanno insegnato a essere più educati e a non comportarci male. A scuola c’è la maestra che è come una seconda mamma. Le maestre ci strillano gentilmente e fanno bene a farlo altrimenti quando ci facciamo grandi non siamo educati. Se impari da piccoli, poi non lo dimentichi più. VALUTAZIONE: comportamento 8 argmento 10 approfondimento 10 P.S.E.R 10 facilitatore 9 Conclusioni Il laboratorio di Philosophy for children che ho portato avanti con i bambini della II A della scuola primaria, ha dato loro la possibilità di sentirsi liberi di pensare e parlare liberamente. E’ stata un’esperienza molto significativa per me che non ho mai lavorato nella scuola primaria. Per questo motivo vorrei chiudere con le loro impressioni: Ero talmente timida che se mi facevo male, facevo finta di non essermi fatta niente;ora parlo di più e mamma ringrazia tanto questo corso.(Paola) Questo corso mi ha aiutata a capire a pensare e a parlare( Gelsomina). Io prima non parlavo nemmeno con mia madre adesso è diverso (Francesca S.). Io a scuola non parlavo mai poi la Philosophy mi ha fatto sciogliere , ora parlo di più e mi piace.( Francesca R.) Questo progetto mi piace un sacco perché abbiamo imparato tante cose e tu sei stata gentile a farci imparare tutte queste cose.(Gelsomina) La Philosophy mi ha fatto capire che io dovevo parlare di più, anche la lettura condivisa mi ha aiutata perché mi sentivo osservata e mi vergognavo ora no.(Giuliana) Anch’io ero timida come Paola avevo vergogna di parlare, ora come Maria Francesca mi sono sciolta e ho imparato a pensare e a parlare e mi sento a mio agio. Facciamo sempre le stesse cose, però ogni volta impariamo sempre di più.(Miriam).