! Prima domenica di Quaresima Convertitevi e credete nel vangelo Signore Gesù, invia il tuo Spirito, perché ci aiuti a leggere la Scrittura con lo stesso sguardo con il quale l'hai letta Tu per i discepoli sulla strada di Emmaus. Con la luce della Parola, Tu li aiutasti a scoprire la presenza di Dio negli avvenimenti sconvolgenti della tua condanna e della tua morte. Così, la croce che sembrava essere la fine di ogni speranza, è apparsa come sorgente di vita e di risurrezione. Crea in noi il silenzio per ascoltare la tua voce nella creazione e nella Scrittura, negli avvenimenti e nelle persone, soprattutto nei poveri e sofferenti. La tua Parola ci orienti, affinché anche noi, come i due discepoli di Emmaus, possiamo sperimentare la forza della tua risurrezione e testimoniare che Tu sei vivo in mezzo a noi come fonte di fraternità, di giustizia e di pace. Questo noi chiediamo a Te, Gesù, figlio di Maria, che ci hai rivelato il Padre e inviato lo Spirito. Amen. Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,12-15 ) In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». ! Momento di silenzio orante Rileggere e sostare davanti alla Parola: il Signore parla con l’amore del Padre. Non perdere nulla di quanto vuole dirti personalmente Il contesto Dopo il “battesimo” al Giordano ove Gesù viene “come il Figlio prediletto” del Padre (Mc 1, 11), mescolato con i peccatori. Ora l’identità di Figlio di Dio si manifesta in due brevi racconti: tentazione di Gesù (Mc 1, 12-13) inizio del suo ministero, dell’inaugurazione della sua attività (Mc 1, 14-15). La tentazione (vv. 12-13). «(Subito dopo) lo Spirito lo sospinse nel deserto ed egli vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano» Lo Spirito prende possesso di tutta la vita di Gesù, lo “sospinge nel deserto per essere tentato” E’ lo stesso Spirito disceso al momento del battesimo: “Si erano aperti i cieli e lo Spirito di Dio era sceso su di lui in forma come di colomba” lo Spirito sempre all’origine della vita e dell’esperienza di Gesù, delle sue parole e gesti Lo Spirito Santo lo Spirito viene dal Padre come Colui che unisce Gesù al Padre, che lo sintonizza, in modo che le cose che fa non sono arbitrarie e tantomeno autonome stranamente, “lo Spirito lo sospinse nel deserto per essere tentato”: come può un Dio che «non può essere tentato dal male, ed egli stesso non tenta nessuno» (Gc 1,13), riservare un simile trattamento a colui che era stato dichiarato «mio diletto Figlio»? La tentazione (vv. 12-13). Tentato, verbo da «peirazoo»: tentare, mettere alla prova, e non istigare al peccato; prova di forza tra Gesù e satana. Il racconto della tentazione ci rivela qualcosa su Dio, qualcosa su Gesù e qualcosa su di noi Insegnamenti del racconto della tentazione (vv. 12-13). Ha qualcosa da dire su Dio • fu lo Spirito a sospingere Gesù nel deserto, fu satana tentarlo • Dio usa mezzi severi che includono anche i poteri degli inferi per portare a compimento di propri disegni redentivi • La tentazione come messa alla prova fa parte della pedagogia divina Cosa dice su Gesù? • Dio ha voluto che con l’incarnazione suo Figlio diventasse veramente uomo: • il fatto di essere figlio di Dio non lo esime dalla lotta o dalla prova • deve, per la volontà di Dio, affrontare la tentazione. • Il combattimento di Gesù con satana è la prova che convalida l’uomo Gesù come campione di Dio nella battaglia che sta per iniziare • Gli sforzi di satana rimasero infruttuosi e colui che era stato condotto nel deserto ed al quale il demonio tendeva le sue insidie conservò la propria pace e lo stretto rapporto con Dio Cosa dice su di noi? • La tentazione fa parte necessaria della condizione umana • «Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione» (Sir 1, 1). • la fede in Dio non è una cosa spontanea, immediata e facile, comoda, «a basso prezzo». • Siccome viviamo in mezzo ad una vita con molte incertezze, pericoli e necessità, siamo istintivamente portati a non fidarci del tutto di Dio, a non vedere nell’esistenza quotidiana la vicinanza dell’amore paterno di Dio • Da qui, da questo senso di autonomia, ha l’origine della tentazione “sospinto nel deserto” • “il deserto”: • luogo ove si annidano forze ostili a Dio • luogo dove non ci sono distrazioni, dove o uno ha una fede radicata o uno ha un rifiuto altrettanto radicale di Dio, o credi o non credi, o credi con tutta la tua vita e ti affidi al Signore o rifiuti e rigetti la fiducia nel Signore. • Marco preferisce considerare il deserto come luogo dell’incontro con Dio, ove è possibile attingere una forza nuova dall’incontro intimo e dal sereno dialogo con Lui • l’esperienza d’Israele: • Quaranta anni d’Israele nel deserto: dopo la liberazione dall’Egitto e dopo il passaggio del Mare , durante l’attraversamento del deserto, ove è rimasto per quarant’anni, e in questi quarant’anni ha provato la fame e la sete, ha conosciuto i pericoli e ha sentito la solitudine • Quaranta giorni di Mosè sul Sinai (Es 34,28) • Quaranta giorni e quaranta notti di Elia sull’Oreb “lo scenario del deserto” • Nel deserto come in un ambiente predisposto da Dio si compie la sua azione salvifica : da lì anche il Messia prende l’avvio per la sua missione • Dio chiama e agisce nel silenzio muovendo la storia con le forze attinte dal comntatto con Lui in solitudine • La crisi viene indotta dalla percezione di un senso di assenza o abbandono di Dio • E’ quanto accade ad Israele assetato che mormora: «Il Signore è con noi sì o no?» (Es 17, 7). “quaranta giorni nel deserto” • Il deserto luogo delle grandi decisioni • “Quaranta” vuole dire: un periodo lungo e completo. • Gesù ha provato tutta la tentazione fino in fondo; non solo la tentazione alla superficie, ma radicalmente e totalmente legata alla condizione umana • Marco non dice in cosa consistesse la tentazione di Gesù, di quali suggestioni si servisse satana, a quale scopo mirasse nel sedurlo • la tentazione di non fidarsi di Dio. • La tentazione è in mezzo ad una vita come la nostra, ove si può credere in un Dio che è Padre? in una provvidenza di Dio? Dov’è? perché non interviene? stava con le fiere Nella letteratura d’Israele “le fiere” appartengono ai pericoli tradizionali; insieme alla spada e alla fame e alla peste (cfr. Ger 14, 12) rappresentano i pericoli nei momenti di desolazione. Le bestie come satana appartengono al regno del deserto Gesù sta in mezzo alle fiere indisturbato: vivendo in itima comunione con Dio ristabilisce la pace anche con le bestie feroci, che sarebbero un continuo pericolo per l’uomo quel deserto così arido assomiglia al paradiso terrestre, a quel momento ideale dell’esperienza dell’uomo in cui l’armonia con Dio procurava anche l’armonia con tutta la creazione, anche con gli animali. Isaia prefigura in un futuro lontano che «Il lupo dimorerà insieme con l’agnello (…) il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi» (Is 11, 6.8): un momento di recupero e di armonia e di comunione nel mondo. e gli angeli lo servivano In modo misterioso Dio si fa vicino a Gesù e gli fa percepire la sua benevolenza. Marco incornicia la lotta di Gesù contro i poteri ostili (Satana, bestie), menzionando la divina Provvidenza che lo sospinge nel deserto all’inizio (lo Spirito) e lo sostiene nella prova alla fine (gli Angeli) La messa alla prova dura tutti i quaranta giorni: sia le bestie (i poteri ostili) sia gli Angeli (la divina Provvidenza) sono presenti per tutto il tempo. Gesù vince il potere di satana, che è reale ma limitato dalla soverchiante potenza dello spirito e degli Angeli soccorritori gli “angeli” sono messaggeri di Dio che manifestano la sua misericordia agli uomini (cfr. Lc 2, 13-14) Il vincere la tentazione comporta anche questo, “l’essere servito dagli angeli”. Lo Spirito di Dio è più forte del potere delle tenebre Gesù Come nuovo Adamo e nuovo Israele tentazione di Gesù e tentazione di Adamo: Adamo di fronte alla tentazione ha ceduto, è caduto. Gesù è il nuovo Adamo, e il suo atteggiamento di fiducia nei confronti del Padre inaugura una speranza nuova. Gesù come nuovo Adamo e come nuovo Israele: l’Israele che ha fiducia, che ha fede in Dio confronto con Israele, che nel deserto è caduto nell’idolatria, perché voleva avere qualche cosa di visibile, di concreto, nel quale mettere la sua fiducia (cfr. Es 32, 1ss) Il Padre non permette che il suo Messia perisca per la fame: Lui stesso gli provvede il necessario per la vita Gesù anticipa la salvezza, prefigurata da Isaia, con il suo atteggiamento di fiducia verso il Padre Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza; io spero in te tutto il giorno. Ricòrdati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre. I peccati della mia giovinezza e le mie ribellioni, non li ricordare: ricòrdati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore. Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via. L’inaugurazione del ministero dell’attività di Gesù Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel vangelo» (Mc 1, 14-15). « È un sommario Dopo che Giovanni fu arrestato ministero di Gesù viene dopo quello di Giovanni. La predicazione di Gesù avrà come fine il martirio come quello di Giovanni tempo: «Dopo che Giovanni fu arrestato». luogo: «nella Galilea». attività: «predica il vangelo di Dio». contenuto del vangelo di Dio: 1. Quello che Dio fa: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino», questa è roba che fa Dio. 2. Quello che devono fare gli uomini: «convertitevi e credete al vangelo». «Gesù predica il vangelo di Dio». “Vangelo”: “una buona notizia”, una notizia che produce gioia, più che una dottrina. «Vangelo di Dio»: un Vangelo che viene da Dio e riguarda Dio. il Vangelo porta la benevolenza di Dio, ci introduce nella gioia Un messaggio nuovo, un avvenimento che segna una svolta decisiva, che manda in frantumi vecchie concezioni ed introduce una novità inaudita, imprevedibile «predicando il vangelo di Dio» ! Importanza della proclamazione in Marco Gesù sta proclamando quello che Dio fa adesso. “lo sta proclamando”: Marco dice: «si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio». “Insegnare” è quello che fa il maestro, che si mette seduto e spiega le cose, le idee, ecc. “Predicare” è quello che fa l’ “araldo” nel portare in villaggi e città il decreto del re, un annuncio importante; pronuncia quel messaggio, che non può essere un ragionamento lungo. L’araldo dà una notizia breve, secca, con la forza che viene dall’autorità del re, perché è il re che lo ha mandato. «Il tempo è compiuto». L’annuncio Dio è il soggetto di tutte e due queste frasi: «Il tempo è compiuto»: la venuta di Gesù ha portato a compimento il tempo, ovvero il progetto di Dio di una grandiosa svolta della storia. Comincia una nuova era: quella di Gesù e del vangelo Quando la buona novella di Dio viene predicata, è tempo di decidersi • Gesù predica quello che il Re – Dio – sta ! facendo e vuole fare sapere agli uomini. • cosa sta facendo Dio? “compie il tempo” • l’Antico Testamento è pieno di promesse. I profeti hanno rimproverato moltissimo il popolo, ma hanno anche fatto delle promesse (cfr. Is 29,18-19; 35,5-6, ecc.). • il significato del Vangelo è: adesso Dio le promesse che ha fatto le compie; adesso! Tutte le promesse di Dio si stanno compiendo, Dio le sta realizzando. Il regno di Dio è vicino» « Regno di Dio: suo dominio regale, sovranità, è un avvenimento: DIO REGNA nella creazione, nella storia Perfetto dominio di Dio presente, avvento della salvezza mediante l’attività di Gesù Dio si è reso vicino a noi con la sua sovranità è Dio l’attore, il protagonista, e Gesù annuncia quello che Dio fa, quello che Dio sta facendo. È tempo di decidersi Dio ha avvicinato a noi la sua sovranità, la sua regalità” le forze che dominano sopra la vostra vita possono essere vinte: • la forza della natura: noi siamo determinati in alcune cose della natura; • la salute, è buona o cattiva con la malattia; • la morte che domina, ci condiziona; • la potenza del denaro, o le forze politiche… • tutte queste cose hanno una certa presa sopra di noi, esercitano una certa sovranità. Il regno di Dio è vicino» « Dio ha deciso di prendere in mano la storia del mondo e la vita degli uomini • la vita, anziché essere condizionata da tutte le forze del mondo, può essere dominata e diretta dalla sovranità di Dio. • questo è un Vangelo, se uno capisce che la sovranità di Dio è una sovranità di amore, perché se Dio venisse come un tiranno la sovranità di Dio sarebbe una cosa spaventosa, da cui fuggire o da cui difendersi. • se la sovranità di Dio è amore e misericordia, se è riconciliazione e pace, se è comunione e fraternità, allora la sovranità di Dio è Vangelo: una “buona notizia”. «Il regno di Dio è vicino» “vicino”, sta per venire, non è ancora venuto. Se fosse venuto non diremmo che è vicino, ma semplicemente che è qui. Gesù ci ha insegnato a pregare per il regno di Dio: «Padre, venga il tuo Regno» (Lc 11, 2), come diciamo nel “Padre nostro”; quindi lo desideriamo e lo chiediamo. “vicino” , non è lontano. “Lontano” sarebbe se non riusciamo a vederlo, se non riusciamo a sperimentarlo. Quando incominciamo a intravederlo, anche se c’è ancora del tempo perché venga del tutto, comincia ad essere vicino, cominciamo a percepirlo con gli occhi e con il cuore della fede. « Convertitevi e credete al vangelo» Dio porta a compimento le sue promesse, viene a regnare come re sulla nostra vita. duplice appello: «Convertitevi»: cambiate la direzione della vostra vita, orientandola verso Dio «Credete al vangelo»: credete a Dio, alla buona novella che il regno di Dio sta venendo. Dove c’è Gesù là il dominio, la potenza e il regno di Dio sono attivamente presenti. Questa verità non è del tutto scontata: per essere vista deve essere creduta. La conversione è necessaria per poter giungere alla fede e per attuare la conversione bisogna credere al Vangelo di Dio. Sono due cose che si richiamano e si completano a vicenda credete al vangelo» « Il Vangelo non fa altro che insegnare che Dio è Padre, dunque ci si può fidare La fede nel vangelo è incrollabile fiducia che la salvezza è garantita dal messaggio e dalla persona di Gesù Questa verità non è del tutto scontata: per essere vista deve essere creduta. Il Vangelo non fa altro che far vedere in Gesù una vita umana autentica e piena, dunque ci si può fidare! Lasciamoci interpellare dalla Parola Cosa vuol dire per me «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino»? Lo posso dire davvero? Ci sono intorno a me dei segni che Dio non è lontano? che Dio ha incominciato a realizzare le sue promesse, a compiere e a fare venire il suo Regno? che cosa comporta per me il «convertitevi»? Qual è la conversione che è chiesta a me in questa Quaresima che ho appena iniziato? che cosa vuole dire per me: «credere al vangelo»? Credere a Dio attraverso il vangelo, come Gesù ci ha insegnato, che cosa vuol dire per me? Può darsi che il Vangelo non ci dica niente, perché il nostro “cuore è freddo”. Allora diciamo al Signore che abbiamo il cuore freddo e indurito e che le sue parole non riescono a penetrarlo. PERDONACI Può darsi che ci abbia dato gioia, allora dobbiamo ringraziare il Signore per la speranza che ci viene dalle sue parole. GRAZIE, SIGNORE Può darsi che abbiamo capito che dobbiamo convertirci in una dimensione fondamentale della nostra vita, e allora lo diciamo al Signore: TI CONFESSIAMO I NOSTRI COMPORTAMENTI SBAGLIATI E TI CHIEDIAMO AIUTO RISCALDA, SIGNORE, LA MIA FRESCHEZZA COL FUOCO DEL TUO AMORE; RISCHIARA LA MIA CECITÀ CON LA LUCE DELLA TUA PRESENZA; TRASFORMA IN OCCASIONE DI PAZIENZA CIO’ CHE MI PESA; INNALZA IL MIO CUORE VERSO DI TE E NON PERMETTERE CHE IO MI SEPARI DA TE, PERCHÉ UN GIORNO SIA AMMESSO AL BANCHETTO ETERNO. AMEN