Elementi metodologici per la redazione di un P.E.B.A e
un approccio aggiuntivo verso l’acquisizione del
concetto di accessibilità urbana
Pianificazione e politiche Territoriali Urbanistica e
Ambiente
Nov. 2013
Ventura Massimiliano
L’anima dello strumento si articola in 2 parti :
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Una parte programmatoria
Nella quale l’amministrazione locale assuma e faccia proprio,
attraverso le proprie competenze, il concetto di
"ACCESSIBILITA' TOTALE" come condizione necessaria
al raggiungimento del requisito di "CITTA' VIVIBILE e di qualità
di vita. Pertanto occorre procedere su alcuni settori :
- i trasporti quale filo di cucitura del tessuto urbano ed
extraurbano,
- la programmazione urbanistica ed edilizia ai fini di una
migliore gestione del territorio,
- il recupero e il riadattamento del territorio già costruito
attraverso programmi di intervento
Una parte politica
-Promuovere e favorire il concetto di accessibilità rivolta a
tutti
-Creare realtà sperimentali
-Monitorare l’esistente con modalità e criteri
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Elementi Metodologici – redazione Peba
1.1. Destinatari
1.2. Riferimenti
Normativi
1.3. Approccio
innovativo
Problemi/obbiettivi/azioni
1.4. approvazione
1.5. Monitoraggio
1.6. Azioni di
supporto
2
Metodologia:
1.1 Rilevare e individuare i destinatari degli effetti e le
varie implicazioni
Utenze a
cui sono
rivolti gli
effetti
Problematiche
connesse alla loro
mobilità
Ricordiamo che le esigenze di chi si sposta a piedi
sono riconducibili a 4 fattori: Sicurezza, comfort,
fruibilità e informazioni
-Bambini
-Anziani
-Persone con problemi
motori temporanei
permanenti
-Persone con disabilità
temporanea
-Persone con deficit
visivo
-Persone con deficit
uditivo
-Persone con problemi
psico-cognitivi
-Persone con problemi
cardio respiratori
-Persone con passeggino
o carrozzina
-Donne con gravidanza
-Persone obese
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1.2. Rilevare i riferimenti normativi:
riferimenti che costituiranno lo strumento programmatorio
sia di carattere Nazionale che Regionale
(normative differenti da Regione a Regione)
Legge Finanziaria n. 41/1986 che,
all’art. 32 comma 21 recita: “Per gli edifici pubblici già
esistenti non ancora adeguati alle prescrizioni del
DPR 27 aprile 1978, n. 384, dovranno essere adottati
da parte delle Amministrazioni competenti piani di
eliminazione delle barriere architettoniche entro un
anno dalla entrata in vigore della presente legge”.
Legge Quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti
delle persone con disabilità” n. 104/1992, stabilisce, al
comma 9 dell’articolo 24
(“Eliminazione o superamento delle barriere
architettoniche”) che:
“I piani di cui all'articolo 32, comma 21, della citata
legge n. 41 del 1986 sono modificati con integrazioni
relative all'accessibilità degli spazi urbani, con particolare
riferimento all'individuazione e alla realizzazione di
percorsi accessibili (…)”.
il P.E.B.A. assume il
valore di strumento
guida per elevare le
condizioni di
fruibilità dell’intero
organismo urbano:
della rete dei percorsi
e degli spazi e degli
edifici pubblici che su
di essi si aprono.
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1.3 Approccio aggiuntivo per rilevare le barriere
negli spazi pubblici integrandolo al rilievo delle
barriere negli edifici:
utilizzare uno schema ad albero utilizzato in ambienti di analisi
efficace per verificare l’accessibilità
PROBLEMI
OBBIETTIVI
AZIONI
Partendo dai problemi riconosciuti e relativi al contesto urbano si
definiscono gli obbiettivi e le azioni per raggiungerli.
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Cosa si intende per obbiettivi?
OBBIETTIVI
AZIONI
Esempio:
Elaborare un P.E.B.A/ «P.A.U» partecipato, aggiornabile, strategico, visibile
Rappresentare e avviare
azioni per
l’informazione e
sensibilizzazione sulle
barriere fisiche/culturali
sull’accessibilità e la
qualità della vita
Sensibilizzare sul tema
dell’accessibilità dei
trasporti pubblici
Individuare delle
priorità d’intervento
intersettoriali
condivise
Coinvolgere nel
processo i portatori di
interesse
Promuovere la mobilità
lenta e sostenibile
per tutti
«Pedonale»
Formare alcuni tecnici e
promuovere la
progettazione
universale
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Azioni che scandiscono il percorso per redigere il P.E.B.A
1.
Conoscenza e
studi
2.
Partecipazione
osservazione
3.
comunicazione
4.
Rilevazione e
informatizzazione
5.
Rappresentazione
7
Azioni che scandiscono il percorso per redigere il P.E.B.A
1.
Conoscenza e
studi
Analisi del contesto delle politiche, dei piani e dei
programmi
Conoscenza delle attese dei bisogni e delle attese
della cittadinanza
urbanistica
PIANO STRATEGICO/MASTER PLAN
PAT
mobilità
PUT
PGTU
ambiente
PUM
MAPPA PERSONE DISABILI
PROGETTI PEDIBUS
MAPPA Incidentalità
LINEE BUS FACILI
TRAM
MAPPA CICLABILITA’
Lavori
pubblici
Polizia
municipale
Politiche
sociali educative
Municipalizzate
Trasporti
Rifiuti
azienda servizi
mobilità:
parcheggi, car
sharing,
noleggio
biciclette
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Azioni che scandiscono il percorso per redigere il P.E.B.A
premessa alla partecipazione
2.
Partecipazione
osservazione
La metodologia si adegua rispetto ad alcuni
parametri come :
-numero abitanti
-politiche e progetti in corso
-la geomorfologia del territorio urbanizzato e
della città
-il budget o progetto finanziario
-il tempo disponibile
e l’approccio mediante partecipazione e
concertazione fra progettisti, direzioni comunali,
quartieri, portatori di interesse dovrebbe
considerare 2 livelli e a seconda della complessità
del territorio e il governo della città selezionando
la pluralità degli attori da coinvolgere:
livello verticale e orizzontale di partecipazione
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livello VERTICALE e ORIZZONTALE di partecipazione
ass. e coperative sociosanitarie
pro loco
commercianti
gruppi anziani
gruppi disabili
asl
scuole
Assessorato
Lavori pubblici
Assessorato
Pol. sociali
Concetto di
accessibilità
Assessorato
Pol. formative
Polizia
Municipale
In questo esempio consideriamo una interazione di tipo semplificato in
cui i portatori di interesse possono selezionare dei percorsi pedonali
tematici e funzionali ( commerciali, turistici, socio sanitari).
In questo modo si può considerare di avviare la valutazione
dell’accessibilità dei servizi commerciali e servizi aperti al pubblico e
sensibilizzare il singolo gestore e/o proprietario.
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livello VERTICALE e ORIZZONTALE di partecipazione
ass. e coperative sociosanitarie
singoli cittadini
parrocchie
gruppi anziani
gruppi disabili
delegati di zona
scuole
Direzioni e Assessorati
Lavori pubblici
Politiche sociali, istruzione, sport
Mobilità, Urbanistica Ambiente
Polizia municipale
Concetto di
accessibilità
Municipalità
Società
Municipalizzate
Vesta
Pmv
Asm
La complessità del territorio il governo della città e la pluralità degli
attori, rende necessario un confronto più complesso indagando il tema
dell’accessibilità e gli spazi urbani sia a macro scala che micro scala (
quartieri) coinvolgendo tutti gli attori interessati a migliorarne la qualità,
inserendoli nel processo di sviluppo.
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Modalità e strumenti approccio partecipato
consultazione
Concertazione
e negoziazione
Secondo limiti
prestabiliti
Progettazione
partecipata
delega e
autogestione
Comporta costi economici e implica tempi più lunghi per
l’elaborazione ma permette di fornire un piano che non
sia sottovalutato su molti aspetti.
Informazione
comunicazione
Permette di :
Capitalizzare e mutuare
le conoscenze e le reali
problematiche e avviare
la messa in rete dei
soggetti che agiscono
sul territorio.
Definire le priorità di
intervento
Favorire un approccio
trasversale
Realizzare un
programma condiviso
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Strumenti
Mutuare le problematiche per
raggiungere il
Ci si può avvalere dei seguenti strumenti
che aiutano l’azione partecipata:
Questionari
Concetto di
accessibilità
Interviste
Forum
Focus group
(intervista collettiva con un gruppo da 4-12 componenti)
ascolto attivo
Planing for real (metodologia che utilizza i tecnici come facilitatori e
coordinatori di un processo progettuale partecipato e gli abitanti del luogo i
giocatori e realizzatori delle proposte progettuali)
Osservazione partecipante
Coinvolgimento in una passeggiata di quartiere
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Azioni che scandiscono il percorso per redigere il
P.E.B.A
-Premette la conoscenza del contesto attraverso
parametri sociologici: tipologia degli abitanti
Quartieri, tempi e abitudini e canali informativi.
-È una parte trasversale al peba che aiuta a
raggiungere gli obbiettivi prefissati ( è una sorta di
campagna di sensibilizzazione)
3.
comunicazione
-Le azioni da svolgere variano a seconda degli
obbiettivi e del budget
-il peba, proprio perché non deve esser visto in modo
riduttivo (scalino/rampa) dovrebbe cogliere
l’occasione per sensibilizzare sulla problematica delle
barriere architettoniche fisiche sensoriali e
percettive, culturali, e in modo più amplio
raggiungere concetti di accessibilità e qualità urbana.
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Azioni che scandiscono il percorso per redigere il P.E.B.A
Premete la costruzione e l’utilizzo di linee guida le quali si articolano in due parti:
1. Principi ed enunciati che animano la redazione e l’adozione di un P.E.B.A.
4.
Rilevazione e
informatizzazi
one
- operare in termini di rete e di percorsi, perché il piano sia inteso in termini sistemici, come
visione globale dell’accesso ai servizi ed alle opportunità offerte dal contesto urbano e non
come sommatoria di
singoli episodi;
-gradualità degli interventi, per consentire alle amministrazioni di definire le priorità degli
interventi in base al loro grado di criticità rispetto alle esigenze della popolazione e alle proprie
risorse disponibili.
-partecipazione al processo decisionale, affinché i processi di trasformazione degli habitat
siano condivisi dagli abitanti, in particolare da coloro che esprimono particolari esigenze di
tipo motorio o
percettivo;
- coordinamento ed integrazione con gli strumenti di programmazione in uso e assicurare
una reale utilizzabilità del piano affinché non collida con gli altri strumenti di pianificazione, ma
si integri opportunamente con essi;
- integrazione delle conoscenze e delle competenze dei diversi settori delle PP.AA., per
integrare e coinvolgere nella redazione del piano i diversi settori interessati (Politiche Sociali,
Lavori Pubblici, Urbanistica, Turismo, Istruzione e Formazione, ecc.).
emergeranno nel corso della ricerca ulteriori principi che aiuteranno a definire il
supporto concettuale da cui prenderanno corpo le schede tecniche delle modalità
d’intervento per la stesura del piano.
2. Schede di sintesi e di dettaglio che costituiranno lo schedario, atlante illustrato
degli edifici e dei percorsi, utile alla programmazione al monitoraggio e la
gestione degli interventi.
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Azioni che scandiscono il percorso per redigere il P.E.B.A
5.
Rappresentazione
1
La città accessibile : teoria, programmazione,
progettualità
Programmazione
Teoria
Concetto di
accessibilità
2. Le relazioni
3. La diversità
4. L’immagine
della città
5. Approccio
teorico
metodologico
all'accessibilità
6. Innovare la
pianificazione
Insufficienza
del P.E.B.A
-Capitolato
-Privo di Anima progettuale
-Scalino/rampa
Progettazione
7.
L’importanza
di raggiungere
a piedi un
servizio
-L’importanza del quartiere
-Prossimità locale
-Contemplare e favorire la
mobilità lenta a piedi e in
bicicletta
-Strutturazione dei
tragitti/materiali/organizzazio
ne degli spazi
-Migliorare gli accessi alle
opportunità/modalitàraggiungibilità
riallocazione delle risorse
-Migliorare le potenzialità
delle interconnessioni
-Migliorare gli accessi alla
mobilità su trasporto pubblico
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Applicazione pratica: l’area di Mestre sud
• Metodologia
Scheda di rilievo
Scheda priorità
-stato di fatto
-interventi proposti
Scheda di rilievo
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Alcune azioni esemplificative per migliorare l’accessibilità all’area di studio
Temi ed azioni
- Viabilità e trasporti
01. Creazione strade a senso unico/riduzione della sezione della carreggiata, isola rialzata in continuità tra
marciapiede e carreggiata con particolare attenzione ai materiali e ai contrasti dedicati alla pavimentazione (la
sensazione deve avvicinarsi ad un attraversamento di una piazza);
02. Riqualificazione degli attraversamenti con particolare attenzione ai materiali e ai contrasti delle superfici e ausili
tattili;
03. Impianto semaforico con segnalazione per non vedenti;
04. Ridimensionare lo spazio dedicato ai parcheggi su strada, garantendo parcheggi privati e carico scarico, ma
privilegiando lo spazio pedonale;
05. Attraversamenti in quota mediante isola rialzata;
06. Moderazione della velocità dei veicoli (traffic calming);
- Circolazione pedonale e ciclabile
07. Priorità dello spazio pubblico pedonale e ciclabile sullo spazio dedicato ai veicoli;
08. Ampliare lo spazio dedicato ai marciapiedi;
09. Riqualificazione dei marciapiedi; riduzione delle pendenze e avvallamenti, qualità dei materiali, linee guida e
ausili tattili, rimozione ostacoli;
10. Inserimento di microspazi di sosta Quali: piattaforme attrezzate per la sosta; per affaticamento e per la
socializzazione;
11. Inserimento di nuovi spazi di relazione urbana (riqualificazione degli spazi residuali con punti per il gioco, la
sosta, la gestione e cura degli stessi con pratiche di volontariato);
12. Collocazione di arredo urbano (sedute/alberi/lampioni);
13. Incentivare la gestione dello spazio pubblico collettivo (mediante partecipazione dei cittadini mettendo in gioco
il sentimento, responsabilità e tutela dello spazio);
14. Potenziare ausili tattili e linee guida naturali (maggiore studio dei materiali e delle piante in modo che fungano
da linee guida);
15. Illuminazione (aumentare l’intensità luminosa per garantire maggiore visibilità e sicurezza);
16. Bike sharing (agevolazioni nell’utilizzo per i residenti in periferia e con la possibilità di consegnare il mezzo in un
altro punto di raccolta);
17. Riqualificazione degli spazi verdi considerando gli aspetti dell’accessibilità, fruibilità, sicurezza e qualità;
18. Riqualificazione dello spazio pubblico pedonale secondo criteri di identità, piacevolezza, percettibilità (nuovo
progetto di disegno urbano);
19. Riqualificazione dello spazio nei pressi della stazione ferroviaria (conseguire la totale accessibilità
strutturale/fisica);
20. Riposizionare oggetti che impediscono la completa visibilità o il movimento (ostacoli come cassonetti,
segnaletica verticale, corrimano, pali, cassette delle lettere, colonnine per effettuare pagamenti etc.);
21. Incrementare le piste ciclabili.
Conclusioni
• L’accessibilità deve essere intesa in una dimensione trasversale e
multidisciplinare in modo da far emergere le complessità di questioni
legate ai conflitti sociali e spaziali spesso latenti percepite dagli abitanti.
Uno schema interpretativo può risultare utile all’approccio operativo. Si
ipotizza che l’accessibilità si possa affrontare partendo da due
dimensioni
Dimensione
Urbana
• Umana
Approccio
algoritmo
euristico
Valutazione
oggettiva
soggettiva
Comprensione
osservazione
percezione
Utilizzo
indiretto
diretto
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