LA DIVINA COMMEDIA NEL CINEMA
La filmografia sulla Divina commedia è abbastanza nutrita, anche se non annovera al suo interno dei
capolavori. D’altra parte è difficile pensare ad un adattamento convincente del capolavoro dantesco che
tenga conto della struttura complessiva del poema e delle sue implicazioni storiche, filosofiche, letterarie e
simboliche. Non è un caso che la stragrande maggioranza dei tentativi si è concentrata sull’Inferno – su singoli
personaggi ed episodi – che meglio si presta ad una rappresentazione più immediata e realistica, di sicuro
effetto, e più facilmente adattabile anche alla critica o alla satira del mondo contemporaneo.
Al poema dantesco il cinema si è interessato fin dagli albori del muto. È del 1911 L’Inferno di Giuseppe De
Liguoro, Francesco Bertolini e Adolfo Padovan, con scenografie ispirate alle incisioni di Dorè, che richiese ben
tre anni di lavorazione, spese considerevoli, un largo impiego di mezzi tecnici avanzati e numerose comparse.
Negli anni del muto uscirono inoltre Beatrice di Herbert Brenon (1919), Dante's Inferno, un horror diretto
dall’americano Henry Otto (1924), Maciste all'inferno di Guido Brignone (1925), film in costume con
Bartolomeo Pagano nel ruolo del muscoloso protagonista, personaggio inventato da D’Annunzio per il film
Cabiria (1914). Il film verrà poi riproposto nel 1962 da Riccardo Freda (Maciste all’Inferno),
L’epoca del cinema sonoro di ispirazione dantesca inizia nel 1935 con Dante's Inferno (titolo italiano La nave
di Satana) dell'americano Harry Lachman, con Spencer Tracy e Rita Hayworth (all’epoca Rita Cansino).
Negli anni recenti il miglior risultato nel’ambito della trasposizione filmica del poema è The Inferno. Canti IVIII (1989), una miniserie realizzata per la TV inglese da Tom Phillips, Raoul Ruiz e soprattutto Peter
Greenaway, in cui si intrecciano monologhi, vari materiali d'archivio e riferimenti iconografici. Nel 1991 la
serie si è arricchita dei Canti IX-XIV, diretti da Raoul Ruiz.
La Commedia è stata rivisitata anche in chiave comica e parodistica, i cui miglior risultati rimangono quelli
interpretati da Totò: 47 morto che parla (1950) di Carlo Ludovico Bragaglia, in cui il protagonista, vittima di
una burla dei compaesani, si risveglia in un Inferno ricreato nelle solfatare di Pozzuoli; Totò all’Inferno (1955)
diretto da Camillo Mastrocinque su soggetto dello stesso Totò, ambientato nelle Grotte di Castellana (Bari).
Nell’ambito del cinema di animazione, infine, ricordiamo Dante’s Inferno dell’americano Sean Meredith
(2007), e Dante’s Inferno (2010) realizzato da un gruppo di registi americani, giapponesi e nordcoreani.
FILMOGRAFIA ESSENZIALE
Francesca da Rimini, William V. Ranous (USA 1907).
Dante’s Inferno (La nave di Satana), Harry Lachman
Il Conte Ugolino, Giuseppe de Liguoro (Italia 1908).
(USA 1935).
Francesca da Rimini, Mario Marais (Italia 1908).
47 morto che parla, Carlo Ludovico Bragaglia (Italia
Pia de’ Tolomei, Mario Caserini (Italia 1908).
1950).
Il Conte Ugolino, Mario Pastrone (Italia 1909).
Totò all’Inferno, Camillo Mastrocinque (come
Francesca da Rimini, Ugo Folena (Italia 1909).
Thomas Miller) (Italia 1954).
L’Inferno, Adolfo Padovan e Francesco Bertolini
Maciste all’Inferno, Riccardo Freda (Italia 1962).
(Italia 1911).
Dante’s Inferno, Ken Russell (GB 1967).
L’Inferno, Giuseppe Berardi e Arturo Busnengo
The Dante Quartet, Stan Brakhage (USA-GB 1987).
(Italia 1911).
Dante. L’Inferno. Canti I-VIII, Peter Greenaway (GB
Il Purgatorio, Giuseppe Berardi e Arturo Busnengo
1991).
(Italia 1911).
Dante. L’Inferno. Canti IX-XIV, Raul Ruiz (GB 1991).
Dante e Beatrice, Mario Caserini (Italia 1913).
La Divina Commedia, Manoel de Oliveira (Portogallo-
Dante’s Inferno, Henry Otto (USA 1924).
Francia 1991).
Maciste all’Inferno, Guido Brignone (Italia 1926).
Dante’s Inferno, Sean Meredith (USA 2007).
Dante’s Inferno
Henry Otto (USA 1924)
«La vittima delle operazioni finanziarie di un
milionario senza scrupoli decide di togliersi la
vita, gettando però una maledizione al proprio
‘carnefice’. Tale maledizione si trova scritta sulla
prima pagina di una copia dell’Inferno di Dante,
che viene fatta recapitare al milionario. Non
appena l’uomo legge i primi passaggi della
Divina Commedia, si ritrova catapultato nei
gironi danteschi. Il tutto si rivela un lungo sogno
indotto dalla lettura del libro, sogno però che
induce in lui un ravvedimento»
(G.Borlée, G.Casadio, G.L.Farinelli, V.Martinelli)
Maciste all’Inferno
Guido Brignone (Italia 1926)
«Pluto invia sulla terra Barbariccia sotto le spoglie del dottor
Nox per procurare anime per l’Inferno e per prendere Maciste
che vive in un paesino di montagna. Ma quando Barbariccia si
presenta a Maciste, questi lo mette alla porta. Allora
Barbariccia tenta di catturare l’anima di Graziella, una vicina di
Maciste, ma questa resiste alle lusinghe del diavolo che non si
dà per vinto e la fa innamorare di Giorgio, un giovane e ricco
signore che la circuisce, lasciandola sola con un figlio. Maciste
si reca al palazzo di Giorgio, lo fa tornare dalla ragazza e salva il
bambino che era stato rapito da Barbariccia. Caduto in una
trappola ‘diabolica’, Maciste si ritrova all’Inferno dove
Proserpina, moglie di Pluto, e sua figlia Luciferina, se lo
contendono. Le attenzioni di Luciferina per Maciste
ingelosiscono Barbariccia, che organizza una rivolta contro
Pluto. Maciste corre in aiuto di Pluto e batte Barbariccia. Pluto
riconoscente concede a Maciste di ritornare sulla terra, ma
Proserpina non si rassegna a lasciarlo andare e lo incatena ad
una roccia da dove viene liberato dalla preghiera del bimbo di
Graziella la notte di Natale»
(G.Borlée, G.Casadio, G.L.Farinelli, V.Martinelli)
Bartolomeo Pagano, mitico
interprete di Maciste a partire
da Cabiria (1914).
Dante’s Inferno (La nave di Satana)
Harry Lachman (USA 1935)
«Assunto come imbonitore in un baraccone
da fiera, il protagonista crea fantastici
padiglioni tra i quali ‘L’inferno di Dante’.
Investe poi i suoi soldi in una bisca
galleggiante che va a fuoco. Melodramma
moraleggiante
con
2
sequenze
straordinarie: il padiglione del luna park
(fantasioso e surrealista, un pezzo forte
nella storia del cinema hollywoodiano) e
l’incendio della bisca»
(Laura, Luisa e Morando Morandini)
47 morto che parla
Carlo Ludovico Bragaglia (Italia 1950)
«Il barone Antonio Peletti è così avaro che, per
risparmiare, non dà nemmeno il buongiorno a chi
incontra per la strada. Nasconde l’eredità sotto
l’impiantito piuttosto che dividerla. Caccia il figlio
dopo avergli negato consenso di matrimonio. Gli
fanno credere di essere morto e finito all’Inferno»
(Laura, Luisa e Morando Morandini)
Totò all’Inferno
Camillo Mastrocinque (Italia 1954)
«Disperato, Antonio si uccide. Arrivato all’Inferno si
trova al cospetto di Satana e Belfagor che lo
sbeffeggiano. Con sorpresa scopre di essere la
reincarnazione di Marcantonio e, dopo una serie di
assurde avventure, si ritrova in un locale di Parigi
dove viene arrestato da alcuni poliziotti che altro non
sono che diavoli travestiti. Ricondotto da Satana,
viene condannato allo squartamento, ma durante
l’esecuzione si sveglia e scopre di avere sognato»
(G.Borlée, G.Casadio, G.L.Farinelli, V.Martinelli)
Maciste all’Inferno
Riccardo Freda (Italia 1962)
«Una donna, accusata di stregoneria, è condannata a
morire sul rogo. Molti anni dopo, un’altra, con lo
stesso nome e aspetto della prima, subisce la stessa
sorte. Maciste decide allora di salvare la poveretta e
scende negli inferi, dove combatte contro le forze del
male, le vince e libera la donna»
(G.Borlée, G.Casadio, G.L.Farinelli, V.Martinelli)
The Dante Quartet
Stan Brakhage (USA-GB 1987)
«Frutto di 37 anni di studio del testo dantesco, The
Dante Quartet dà forma di immagini ai pensieri di un
uomo sull’Inferno, il Purgatorio (o momento di
transizione) e il Paradiso (ovvero l’esistenza come
musica, che è come meglio riesco ad immaginarmi il
Paradiso, basandomi sulla mia esperienza. Sono
visioni ispirate e stati emotivi»
(Stan Brakhage)
Dante. L’Inferno. Canti I-VIII
Peter Greenaway (GB 1991)
«Dante’s Inferno è un progetto televisivo di Peter
Greenaway, ispirato dalle illustrazioni di Tom Phillips,
con cui ha realizzato per la BBC i primi otto canti.
L’opera si sviluppa in una serie di filmati di undici
minuti, rappresentanti ognuno un canto della Divina
Commedia. Greenaway ha realizzato nel ‘91 i canti
dell’I all’VIII; il regista di origine cilena Raul Ruiz è
l’autore dei canti dal IX al XIV [...] I filmati diretti da
Greenaway sono caratterizzati dall’uso di immagini
stratificate e giustapposte che commentano,
contrappuntano, spiegano e mostrano il testo scritto
e narrato, tecnica utilizzata in modo meraviglioso
anche nel suo The Tempest, realizzato subito dopo
aver terminato i canti. Ruiz crea invece un Inferno
urbano e terreno giustapponendo le immagini di vita
normale degli abitanti di Santiago del Cile, con
paesaggi attentamente architettati, grotteschi e
surreali»
(G.Borlée, G.Casadio, G.L.Farinelli, V.Martinelli)
Dante’s Inferno
Sean Meredith (USA 2007)
Il viaggio dantesco qui ricalcato ha come
protagoniste delle marionette di carta animate.
Attraversando una metropoli moderna, Dante
e Virgilio vi ritrovano la violenza dei gironi
infernali e dei dannati che li popolano, che in
questo caso sono presidenti degli Stati Uniti,
uomini politici, papi e personaggi mitici della
cultura pop.
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La Divina Commedia nel cinema