Non si può incontrare Gesù per conoscerlo,
amarlo, imitarlo,
senza un ricorso concreto, costante,
ostinato al Vangelo;
senza che questo faccia intimamente parte
della nostra vita.
(Madeleine Delbrel)
Vieni, Spirito Santo,
scendi su questa Comunità
che inizia un nuovo anno pastorale
Vieni, Spirito del Risorto,
Spirito della Chiesa,
abbiamo davvero bisogno di Te!
Preservaci dal pettegolezzo che
sfigura
e dai giudizi che feriscono più
della spada.
Con il fuoco del tuo amore sciogli
i ghiacci dei nostri cuori e
infiammaci di passione
indomabile per il Vangelo.
Riempici di coraggio per
annunciare il Risorto.
Metti sulle nostra labbra
parole di fuoco
e strappa dalla nostra vita
ogni falsità,
mediocrità e menzogna.
A coloro che cercano Dio,
indica la via.
A coloro che si sono
smarriti, illumina il cammino.
A chi non ti ha mai cercato,
invia testimoni fedeli del
Vangelo
Il termine “vangelo” viene dal greco
“euangélion”e significa “buona novella,
buona notizia”.
Inizialmente, nel primi
decenni del
Cristianesimo, la “buona
novella” era predicata
oralmente.
Quando ancora la maggior parte dei
testimoni oculari dei fatti della vita di Gesù
erano ancora vivi, si avvertì l’esigenza di
iniziare a trascrivere gli avvenimenti legati
al racconto della passione e morte del
Risorto.
Successivamente si aggiunsero anche dei
racconti relativi alle apparizioni, ai miracoli,
alle parabole, venivano utilizzati dalle
diverse comunità per la predicazione.
Più tardi alcuni autori sacri si occuparono
di raccogliere tutto il materiale e di
ordinarlo in maniera sistematica fino ad
ottenere quelli ai quali noi oggi diamo il
nome di vangeli.
Questi tipi di generi furono
molteplici, ma solo quattro
vennero considerati canonici,
ovvero fu attestata l’ispirazione
divina e la apostolicità dei testi.
Nel Nuovo Testamento troviamo
quattro libri con il titolo di
Vangelo.
Gli autori dei Vangeli si chiamano evangelisti e nella nostra
Bibbia (canone cattolico) sono disposti in questo ordine:
Matteo (Mt), Marco (Mc), Luca (Lc) e Giovanni (Gv) anche se
quello più antico è Marco dal quale prendono spunto sia Matteo
che Luca che seguono la stessa linea narrativa sia nell’uso del
linguaggio, sia nell’impostazione della forma
Nell’iconografia (linguaggio artistico sacro), gli
evangelisti vengono raffigurati, con dei simboli,
tratti dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni
apostolo:
“Davanti al trono vi era come un mare trasparente simile a cristallo. In mezzo al trono e attorno al trono
vi erano quattro esseri viventi, pieni d’occhi davanti e dietro. Il primo vivente era simile a un leone
[Marco], il secondo vivente era simile a un vitello [o toro, Luca] il terzo vivente aveva l’aspetto d’uomo
[Matteo], il quarto vivente era simile a un’aquila [Giovanni] mentre vola. I quattro esseri viventi hanno
ciascuno sei ali, intorno e dentro sono costellati di occhi; giorno e notte non cessano di ripetere: Santo,
santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene!”. (Ap 4, 6-8)
Matteo è l'uomo alato (o angelo), perché il suo
Vangelo inizia con l'elenco degli uomini antenati di
Gesù Messia.
Marco è il leone, perché il suo Vangelo comincia con
la predicazione di Giovanni Battista nel deserto, dove
c'erano anche bestie selvatiche.
Luca è simboleggiato dal vitello, perché il suo
Vangelo comincia con la visione di Zaccaria nel
tempio, ove si sacrificavano animali come buoi e
pecore.
Giovanni dall'aquila, l'occhio che fissa il sole, perché
il suo Vangelo si apre con la contemplazione di GesùDio: "In principio era il Verbo..." (Gv 1,1).
I primi tre
vangeli (Mc, Mt
e Lc) sono detti
sinottici,
perché se letti
parallelamente
seguono lo
stesso schema
narrativo e
hanno molte
caratteristiche
in comune.
Mentre il quarto vangelo, quello scritto da
Giovanni, si discosta dagli altri tre e viene
chiamato Vangelo teologico. Si distingue
perché vi è usato un linguaggio simbolico più
spirituale e complesso che tende ad
approfondire i discorsi di Gesù in chiave
teologica.
Ci sono poi gli scritti che vengono definiti vangeli apocrifi (dal gr. “nascosto”) che non
sono entrati nel canone biblico in quanto di composizione più tarda rispetto ai canonici.
Anche se la tradizione della Chiesa ha preso spunto da questi testi per alcune
informazioni assenti in altri (la nascita di Gesù in una grotta e la presenza dell’asino e
del bue a riscaldarlo, i nomi dei genitori della Madonna, i nomi dei Magi, la morte di
Giuseppe…)
La Chiesa propone la lettura
del Vangelo in tutti i
Sacramenti e in particolare
durante il momento centrale
della Santa Messa, cioè nel
culmine della Liturgia della
Parola. Per sottolineare
questa particolare importanza,
ascoltiamo il Vangelo stando in
piedi, come segno di rispetto e
di attenzione, perché in quel
momento è Gesù che parla.
È importante per un cristiano
leggere quotidianamente la
parola del Signore per crescere
sempre di più e sempre meglio
nella sequela del Vangelo.
Dopo il canto
dell’Alleluia, il
sacerdote
annuncia il titolo
del Vangelo e si
fanno tre piccoli
segni di croce,
uno sulla fronte,
uno sulle labbra,
uno sul cuore, per
indicare che la
Parola di Gesù
deve santificare
tutta la persona:
nei pensieri, nelle
parole e nei
sentimenti.
Luca è l’unico
evangelista
non ebreo.
Secondo la tradizione Luca nacque ad Antiochia di Siria da
famiglia pagana e fu medico di professione, poi si convertì alla
fede in Cristo, verso l’anno 43.
Divenuto compagno
carissimo di San Paolo
Apostolo, sistemò con
cura nel Vangelo tutte le
opere e gli insegnamenti
di Gesù, divenendo come lo definisce Dante
nella Divina commedia –
“scriba della
mansuetudine di Cristo”.
Alcune leggende dicono che, dopo la morte di Paolo, Luca sarebbe andato a
predicare fuori Roma. In realtà, sappiamo molto poco di lui.
Luca scrive il suo vangelo
intorno agli anni 85-90 d.C. per
i cristiani venuti dal
paganesimo.
È patrono di artisti, pittori, scultori,
medici, chirurghi.
È anche l’autore degli Atti
degli Apostoli in cui troviamo
la storia delle prime Comunità
cristiane dagli inizi della vita
della Chiesa fino al primo
soggiorno di Paolo a Roma.
La sua festa liturgica è il 18 ottobre.
L'opera lucana è scritta in
greco colto con uno stile
narrativo che risulta più
elaborato rispetto agli altri
vangeli.
È il più lungo dei sinottici (ben 24 capitoli!) ed è l’unico
che si apre con un prologo alla maniera degli antichi. In
virtù della sua formazione culturale, Luca inizia con una
dedica all’ “illustre Teofilo”
Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli
avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li hanno
trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio e
divennero ministri della Parola, così anch’io ho deciso di fare
ricerche accurate su ogni circostanza, fin dagli inizi, e di scriverne
un resoconto ordinato per te, illustre Teofilo, in modo che tu possa
renderti conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.
(Lc 1,1-4)
Luca è molto attento all’aspetto storico e
geografico.
Mèta ultima del suo annuncio è Gerusalemme e
tutto il suo scritto appare come un cammino di
salita verso la Città Santa.
Egli è esplicito nel dire che la sua
narrazione dipende da quella di altri
ed è fedele alla testimonianza
apostolica, Luca infatti fu compagno
di Paolo nei suoi innumerevoli
viaggi.
Ne troviamo attestazione in Col 4,
14 “Vi salutano Luca, il caro medico, e
Dema”. Nella 2 Tm 4, 11 “Solo Luca è
con me. Prendi con te Marco e portalo,
perché mi sarà utile per il ministero”.
Non è una cronaca banale ma una vera e propria buona notizia! Cresciuto alla scuola
paolina, ritiene che il vangelo sia una forza che rinnova l’esistenza degli uomini, in primo
luogo la sua.
Nel terzo vangelo, così come viene detto in base alla
collocazione all’interno del canone biblico, c’è
un’ampia presenza femminile, cominciando
naturalmente dalla Madre di Gesù: Luca è attento
alle sue parole, ai suoi gesti, ai suoi silenzi.
Secondo
un’antica
leggenda, Luca
sarebbe stato
anche pittore
e, in
particolare,
autore di
numerosi
ritratti della
Madonna.
Uno di questi
dipinti si trova
nel Santuario
bolognese della
Madonna di
San Luca.
In questo scritto vediamo Gesù, medico
universale, attento a tutte le sofferenze, Gesù
onnipotente e contemporaneamente
misericordioso.
Luca mette in luce l'universalità della salvezza
e la predilezione per i poveri, offre
testimonianze originali come il vangelo
dell'infanzia, le parabole della misericordia e
annotazioni che ne riflettono la sensibilità verso i
malati e i sofferenti.
Questo vangelo pone una enfasi speciale
sulla preghiera, le attività dello Spirito
Santo e sulla gioia.
Lo schema che Luca utilizza è attinto da Marco e dalla
famosa Fonte Q (dal tedesco “Quelle” = fonte); un testo a
cui Matteo e Luca fanno riferimento ma che non è mai stato
trovato.
1) Si apre con i riferimenti
all’infanzia di Gesù.
2) Continua con la narrazione della
sua attività pubblica.
3) Fa riferimento ai miracoli e alle
parabole del Cristo.
4) Racconta il viaggio verso
Gerusalemme.
5) Infine fa rivivere il Mistero
pasquale della passione, morte
resurrezione di Nostro Signore.
Gesù, tutti hanno bisogno di te,
di te solo, Gesù, di nessun altro.
L'affamato crede di cercare il pane
e ha fame di te.
L'assetato crede di volere l'acqua
e ha sete di te.
Il malato s'illude di cercare la salute
e il suo male è l'assenza di te.
Tu sai quanto sia grande per tutti noi
il bisogno del tuo sguardo e della tua Parola.
Il bisogno della tua potenza
del tuo implacabile Amore.
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Luca - Qumran