Funzioni e disfunzioni della tiroide E’ una ghiandola situata nella regione anteriore del collo, formata da due lobi, destro e sinistro, riuniti da una parte trasversale, detto istmo. Alla nascita il peso medio della tiroide è di circa 2 grammi, e nell’adulto raggiunge il peso di circa 20 grammi. Laringe Tiroide Trachea La ghiandola tiroidea è costituita da piccole cavità (follicoli) contenenti gli ormoni tiroidei. Questi vengono sintetizzati dalle cellule che circondano i follicoli, quindi riversati nella cavità e accumulati sotto forma di una grossa molecola chiamata tireoglobulina. Successivamente gli ormoni tiroidei vengono secreti nel sangue che li trasporterà in tutto l’organismo dove potranno esplicare le loro funzioni. La tireoglobulina, contenente gli ormoni, rimane immagazzinata nei follicoli per vari mesi, la quantità accumulata è in grado di rispondere al normale fabbisogno dell’organismo per tutto questo periodo. Questo è il motivo per cui anche in totale cessazione della sintesi ormonale, la carenza viene apprezzata dopo diversi mesi. Funzioni della Tiroide La tiroide ha il compito di secernere ormoni. Il 90 % della secrezione ormonale è costituito dalla tiroxina (T4), il 10 % dalla triiodotironina (T3). Entrambi gli ormoni sono importanti in eguale misura, infatti una parte considerevole della tiroxina viene trasformata in triiodotironina nei tessuti periferici. Per produrre normali quantità di ormoni è necessario assumere con la dieta circa 1 milligrammo di iodio alla settimana. • L'apporto di quantità adeguate di iodio rapresenta un requisito essenziale per la normale produzione di ormone tiroideo. Lo iodio è un elemento raro ed è presente negli alimenti e nelle acque in quantità variabile a seconda di quello che viene definito il "tenore iodico" dell'ambiente. • La carenza iodica nel suolo e di conseguenza negli alimenti costituisce un fattore predisponente alla patologia tiroidea. Funzioni della Tiroide Per prevenire la possibile carenza di iodio, il sale da cucina viene spesso arricchito con ioduro di sodio. Gli ormoni tiroidei all’interno del circolo ematico vengono legati a proteine che li trasportano nei tessuti e liberati all’interno di questi. Poiché è la forma libera che è biologicamente attiva, quando gli ormoni vengono dosati nel sangue si usa dosare la frazione libera, indicata con FT3 e FT4. Funzioni degli ormoni tiroidei: 1. aumento del metabolismo nella sua totalità; 1. stimolazione della crescita nel bambino. Gli ormoni tiroidei aumentano sia il metabolismo basale dell’individuo che l’attività metabolica di tutti i tessuti. Per metabolismo basale si intende l’entità della spesa energetica di un soggetto a riposo, in stato di veglia. Pertanto, in un soggetto con aumento degli ormoni tiroidei si avrà un consumo energetico aumentato. Per attività metabolica dei tessuti si intende un aumento della velocità di utilizzazione delle sostanze energetiche. Inoltre gli ormoni tiroidei aumentano la risposta dei tessuti alle catecolamine (dopamina, adrenalina, noradrenalina). L’influenza della tiroide a livello cellulare di tutto l’organismo spiega il motivo per cui la produzione di un’adeguata quantità di ormoni tiroidei è indispensabile al normale accrescimento corporeo, lo sviluppo e maturazione dei vari apparati, in particolare per l’apparato scheletrico e riproduttivo. La sintesi e la secrezione degli ormoni tiroidei è controllata da ghiandole presenti nel cervello: ipotalamo e ipofisi. La tireotropina, nota con la sigla TSH (ormone stimolante la tiroide), è un ormone prodotto dalla ipofisi, il suo compito è di far aumentare la secrezione degli ormoni tiroidei. Il TSH è a sua volta controllato da un ormone prodotto dall’ipotalamo, l’ormone liberante la tireotropina è anche noto con la sigla TRH. Alcune situazioni richiedono un aumento del metabolismo basale: ad esempio, il freddo fa aumentare la secrezione di TRH da parte dell’ipotalamo e quindi di TSH dall’ipofisi, con un aumento della secrezione di T3 e di T4. Non solo, ma anche reazioni emozionali come gli stati di estrema eccitazione e di ansietà possono alterare la produzione di questi ormoni. Il controllo dell’ asse ipotalamo- ipofisario permette di adattare la produzione degli ormoni sulla base delle richieste dell’organismo. Ad esempio un eccesso di ormoni tiroidei inibisce la produzione direttamente di TSH ed antagonizza l’azione stimolante del TRH, con conseguente ripristino alla normalità dei valori degli ormoni tiroidei circolanti. Se invece, c'è una riduzione degli ormoni tiroidei in circolo per carenza di iodio nella dieta, il TSH aumenta, la tiroide allora aumenta di volume per cercare di produrre più ormone possibile. Si ha così il "gozzo", situazione tipica di alcuni regioni a carenza iodica. Si dice gozzo endemico quando almeno il 10 % della popolazione di una particolare regione geografica presenta un ingrossamento della tiroide. Controllo ipotalamo-ipofisario della funzione tiroidea Cervello Ipotalamo + TRH Ipofisi _ + TSH Tiroide T3, T4 Azione periferica L’ipotiroidismo: patologia legata a carenza di ormoni tiroidei con conseguente rallentamento del metabolismo. Cause: Ipotiroidismo primario o secondario. Ipotiroidismo primario. Il difetto interessa unicamente la tiroide, rappresenta la causa più frequente di ipotiroidismo (fino al 95% dei casi). Può essere: Congenito. Alla nascita c’è una ridotta massa del tessuto tiroideo, comunque in grado di produrre una certa quantità di ormoni. Per questo i sintomi si possono manifestare solo nell’adolescenza o nella vita adulta. Le conseguenze dell’ipotiroidismo sono più gravi quanto più precocemente si manifestano, in quanto il rallentamento metabolico provoca alterazioni dello sviluppo somatico e psichico. Conseguente a processi autoimmuni. E’ la forma più comune di ipotiroidismo primario, l’organismo in seguito ad un’infezione della tiroide (ad esempio la tiroidite di Hashimoto) produce degli anticorpi contro il proprio tessuto tiroideo. Iatrogeno. E’ meno frequente e consiste in una riduzione del tessuto tiroideo conseguente ad interventi chirurgici alla tiroide o a terapia radiante con radioiodio, utilizzata nell’ipertiroidismo. • Ipotiroidismo secondario. Rappresenta circa il 5 % dei casi. In questo caso il difetto interessa quelle strutture presenti nel cervello, che regolano la quota circolante di ormoni tiroidei. L’ipotalamo e l’ipofisi producono in maniera insufficiente rispettivamente l’ormone TRH e l’ormone TSH , con conseguente ridotto stimolo alla produzione degli ormoni tiroidei (lesione dell’ipotalamo o dell’ipofisi). Definizione di ipotiroidismo e mixedema • MIXEDEMA Condizione clinica (segni/sintomi) dovuta carenza/mancanza degli effetti biologici delle iodotironine a livello dei vari organi e tessuti. Cioè vi è un rallentato metabolismo che compromette le funzioni cataboliche, con accumulo di sostanze a ricambio più lento, tra cui i mucopolisaccaridi. La loro infiltrazione di cute e tessuto sottocutaneo provoca il caratteristico ispessimento della cute, che si mostra pallida, fredda, secca, mal sollevabile in pieghe e di colore tendente al giallo; l'edema determinato da questo accumulo è di consistenza duro-elastica, con mancata formazione della fovea (impronta) alla pressione digitale. • IPOTIROIDISMO Condizione caratterizzata da una diminuzione dell’attività secretoria della tiroide primitiva (associata ad una stimolazione compensatoria della secrezione del TSH) o secondaria (associata ad una ridotta attività funzionale ipofisaria) Ipotiroidismo Rallentamento generale del metabolismo Sintomi La caratteristica dell’ipotiroidismo è la lenta insorgenza ed evoluzione del quadro clinico. Spesso sono i parenti che si accorgono del caratteristico rallentamento dell’attività fisica e psichica del paziente. Il paziente parla più lentamente e con voce più roca, ha riduzione della memoria, può essere depresso. I sintomi costantemente presenti sono: stanchezza intolleranza al freddo sonnolenza stipsi ostinata aumento di peso Alcune forme più gravi: facies mixedematosa, un gonfiore del volto dovuto principalmente ad un aumento del liquido interstiziale nei tessuti cutanei. Il mixedema è un edema duro che può colpire anche la bocca con conseguente ingrossamento, e le corde vocali con conseguente alterazioni della voce che diventa roca. Perdita di capelli e pelle secca Facies labbra spesse pelle secca palpebre rigonfie espressione letargica capelli spessi Macroglossia Mani tozze Unghie fragili, sgretolate Pelle secca e rugosa Ipercheratosi del gomito Letargia Alterazioni memoria Rallentamento cerebrale Psicosi Voce bassa, roca, lenta Carotinodermia Sensazione di freddo Rallentamento respiro Cuore dilatato, toni parafonici Talvolta dolore precordiale Pelle secca Pelle spessa, secca, desquamante, fredda, giallastra Polso lento Stipsi Ascite Menorragia/amenorrea Debolezza Riflessi lenti Eczema craquelee Ipotiroidismo congenito: Cretinismo L’ipotiroidismo nei bambini provoca nanismo, ritardo mentale, e in alcuni casi sordità e rigidità muscolare. Questa sindrome viene detta cretinismo Può essere presente gozzo, se la causa è dovuta ad un’alterata sintesi degli ormoni tiroidei, ad esempio per carenza di iodio. In alcuni pazienti il gozzo può dare disturbi locali da compressione, specialmente se ha estensione retrosternale. In questo caso si può avere compressione e spostamento della trachea o dell’esofago, il paziente lamenta difficoltà ad ingerire cibi solidi. Possono venire colpiti anche organi importanti come il cuore con cardiomegalia (ingrossamento del cuore) e bradicardia (rallentamento della frequenza cardiaca). Si può avere alterazioni dell’apparato genitale, con diminuzione della libido nell’uomo e nella donna, ed alterazioni del ciclo mestruale. Per quanto riguarda l’apparato scheletrico e muscolare, alcuni pazienti possono lamentare stanchezza muscolare, mentre si hanno alterazioni importanti dello scheletro se l’ipotiroidismo insorge nel periodo dell’infanzia. Coma mixedematoso E’ una grave condizione clinica che compare raramente, rappresenta eccezionalmente lo stadio finale di un ipotiroidismo, insorge più frequentemente in seguito a prolungata esposizione al freddo, infezioni e traumi, oppure in seguito all’ingestione di farmaci sedativi. I sintomi sono rallentata frequenza cardiaca, ipotermia (temperatura corporea inferiore ai 34 °C), sonnolenza progressiva sino al coma. Diagnosi I sintomi non sono sufficienti a fare diagnosi, ma si deve ricorrere al dosaggio degli ormoni tiroidei. Agli esami di laboratorio vengono dosate le frazioni libere degli ormoni tiroidei, FT3 e FT4, che risulteranno ridotti, e la tireotropina, TSH, che invece sarà elevata. L’asse ipotalamo-ipofisario compensa la ridotta produzione degli ormoni tiroidei aumentando la produzione di TSH ipofisaria. Nei pazienti in cui si ha riscontro di ridotta FT4 e normale o basso TSH, si deve ricercare un ipotiroidismo secondario con interessamento quindi dell’ipotalamo e dell’ipofisi. In questo caso vengono fatti dei test più complicati, uno dei quali è il Test al TRH, dove viene iniettato del TRH e quindi misurata l’aumento del TSH. E’ utile dosare gli anticorpi antitiroidei (antitireoglobulina ed antiperossidasi) per la ricerca di un interessamento autoimmunitario, come avviene nelle tiroiditi. Nell’ipotiroidismo è costante il rilievo di ipercolesterolemia. E’ anche utile fare un esame emocromocitometrico in quanto può essere presente anemia (riduzione dei valori di emoglobina). Terapia Viene somministrata una preparazione sintetica di tiroxina (il cui nome commerciale è Eutirox). La terapia è cronica e permette al paziente di condurre una vita normale. La dose ottimale per ciascun paziente deve essere stabilita in base a criteri clinici ed alla determinazione dei livelli di TSH nel sangue. La sospensione del farmaco è pericolosa per la sopravvivenza.