Le caratteristiche del mercato del lavoro italiano Differenze per territorio, età, genere Le persone che vivono nelle regioni meridionali, le donne e i giovani risultano più svantaggiati, ossia hanno una probabilità più elevata di essere disoccupati o inattivi Differenze territoriali • Nel Mezzogiorno la ‘discriminazione’ verso le donne e soprattutto quella verso i giovani raggiungono livelli eccezionali • Nel Centro-Nord entrambe si attenuano, assestandosi su livelli simili a quelli di altri paesi dell’Europa continentale Differenze territoriali – Fattori principali • Differenze legate soprattutto al diverso tasso di sviluppo dell’economia locale e agli investimenti • Efficienza della pubblica amministrazione e delle politiche per l’occupazione, in particolare dei servizi per l’impiego • Presenza servizi • Presenza economia nascosta e criminale Differenze per genere • Le donne partecipano meno al mercato del lavoro e sono più spesso disoccupate Differenze per genere – Fattori principali • Difficoltà di conciliazione lavoro-vita (modelli di divisione del lavoro per la famiglia, diffusione del part-time, politiche delle imprese family friendly, presenza di servizi, ecc.) • Esistenza di pregiudizi sull’attività lavorativa delle donne Differenze per età • I giovani hanno maggiori difficoltà a trovare un lavoro, sono più disoccupati Errori del modello insider-outsider • Gli occupati (insiders) sono superprotetti dal rischio di perdere il posto di lavoro dalla legislazione e dalla contrattazione sindacale e impediscono così ai giovani (outsiders) di essere assunti al loro posto costringendoli a un lungo periodo di ricerca dell’impiego • Eliminare le ‘rigidità’ del mercato del lavoro, cioè rendere meno protette e meno stabili le condizioni degli occupati Ma… • Molti occupati perdono il lavoro, ma riescono a trovarlo rapidamente (tasso di separazione del settore privato tra i più alti d’Europa – prevalenza delle piccole imprese) • L’Italia risulta, già dalla fine degli anni Ottanta, uno dei paesi meno vincolistici, in particolare per l’occupazione dipendente • Differenze dipendono dalle caratteristiche della domanda e dalle caratteristiche personali dei soggetti in competizione sul mercato del lavoro • Gli insiders sono per lo più capifamiglia maschi adulti con bassi livelli di istruzione (pochi diplomati e laureati) • Gli outsiders hanno più elevati livelli di istruzione e vivono nelle famiglie di origine (dove almeno un genitore ha un reddito sicuro) • Sfasamento tra domanda di lavoro qualificato e offerta di lavoro istruita • Distribuzione delle occupazioni per qualifiche professionali orientata verso quelle basse • Scarsa generosità delle indennità di disoccupazione • Maggior ‘pressione’ sugli insiders, adulti e capifamiglia • Molti outsiders, che vivono nella famiglia di origine, sono più ‘selettivi’, possono permettersi di attendere più a lungo, potendo contare sul reddito dei genitori • Dunque, concorrenza tra ex-insiders e concorrenza tra outsiders Gli effetti della crisi economica • Crescita del tasso di disoccupazione poco intensa • Ma riduzione dell’offerta di lavoro, ossia aumento degli inattivi, in particolare di quelli che non cercano e non sono disponibili • La crisi economica ha inciso sull’inattività a livello quantitativo e qualitativo: da una parte ha generato un allargamento di questa area, dall’altro una modificazione della sua composizione interna a favore del segmento più lontano dal mercato del lavoro • Nel 50% dei casi giovani con meno di 30 anni che vivono a casa con i genitori • Poi donne adulte (madri) • Nel 60% dei casi persone che vivono nelle regioni meridionali