La supervisione: contenuti e metodologie Prof. Domenico Simeone Supervisione Attività che un operatore “esperto” intraprende con un collega in formazione o meno esperto, al fine di favorire l’apprendimento di tecniche specifiche o di modalità operative che permettano di collegare apprendimenti teorici e prassi operativa. Supervisione Supervisione psicoanalitica – Esperienza di formazione o esperienza terapeutica? – Integrazione tra teoria e clinica; Supervisione e servizio sociale – L’operatore non apprende dal supervisore bensì dall’esperienza. – Favorisce la riflessione sull’azione e la rielaborazione dell’esperienza professionale. 3 assi regolativi della supervisione Attribuzione di fiducia. Specificità pedagogica della professione dell’educatore. Connessione tra elaborazione dell’esperienza e dimensione organizzativa del servizio. Dare significato a ciò che accade L’educatore che porta in supervisione alcuni frammenti di un colloquio, di un incontro, di una relazione di aiuto; oppure l’operatore che propone di mettere in discussione un progetto educativo, compie già una prima elaborazione di quanto è accaduto. Parlare non è solo pronunciare delle parole: è soprattutto trovare il senso o dare senso a quanto accade nella relazione educativa. Un contratto chiaro Di fronte ad una realtà così composita e poco definita gli educatori sono chiamati a formulare un “contratto formativo” chiaro e realistico, superando la semplice attribuzione fiduciaria e stabilendo un rapporto di reciprocità positiva con il supervisore. Il supervisore facilitatore dell’apprendimento Il supervisore non è la fonte dell’apprendimento dell’operatore, bensì il mezzo che facilita il confronto personale e diretto con una realtà, che diventa fonte primaria di conoscenza e di esperienza: l’operatore apprende non dal supervisore ma dall’esperienza. Vari tipi di supervisione Centrata sulla gestione del caso (eterocentrate) Centrata sugli aspetti intrapsichici (autocentrate) Centrata su entrambe gli aspetti Centrata sulle dinamiche di interazione del gruppo di lavoro La supervisione: due piani differenziati Il piano tecnico-operativo – Mira all’apprendimento strumentale e metodologico – Operatore omologo per competenza e campo d’intervento Il piano personale – Rielaborazione e rinnovamento della persona – Persona esterna all’equipe con competenze relazionali ed emozionali adeguate Caratteristiche della supervisione La supervisione non può essere imposta Il supervisore deve godere della fiducia degli operatori L’approccio teorico e l’oggetto della supervisione devono essere espliciti Congruenza tra approccio impiegato per l’intervento e quello impiegato per la supervisione Setting ben definito Uno sguardo al futuro Recuperare la dimensione educativa e formativa del processo di supervisione; Formare operatori con competenze educative in grado di svolgere la funzione di supervisione; Sviluppare l’attività di ricerca; La supervisione come impegno etico nei confronti degli utenti