P-ILC Proposta per un inizio di attivita’ Massimo Caccia Universita’ dell’Insubria / INFN Milano Parametri principali [http://www.fnal.gov/directorate/icfa/LC_parameters.pdf]: • • • • s = 200-500 GeV 1 TeV integrated Luminosity 500 fb-1 over 1st 4 years (L = 2 x 1034 cm-2 s-1) 80% electron polarisation 50% positron polarization 2 interaction regions with easy switching ( 2 & 20 mrad Xing angle) No. bunch/treno 2820 t bunch [ns] ~300 t treni [ms] ~200 x,y [nm] 543,5.7 z [m] 300 Pbeam [MW] 11 t b1-b2 = 10 anni gradiente b1-b3 ~ 3 Batch 3 t b2-b3 = 5 anni costo b1-b3 ~1/4 3 batch di cavita: b1, b2, b3 Batch 2 t bunch [ns] ~300 Sezioni d’urto & “benchmark reactions” Detector concepts US Small EU Large ASIA XXL Design guidato dalla separazione tra sciami carichi e neutri: ILC Milestones 2004 2005 2006 2007 2008 GDE (Design) 2009 2010 (Construction) Technology Choice Acc. CDR TDR Start Global Lab. Done! Det. Detector Outline Documents CDRs LOIs Detector R&D Panel Detector R&D Phase Collaboration Forming Construction Tevatron SLAC B HERA LHC T2K • Piano di lavoro confermato @LCWS 05 + SNOWMASS 2005 • Barry Barish GDE (Global Design Effort) Director Italians: • Pisa: Bellettini, Carpinelli, Cervelli, Pagliarone, Scuri • Frascati: Bertolucci, Guiducci, Peruzzi, Piccolo, Raimondi, • Milano: Bulgheroni, Caccia, Pagani • Pavia: Introzzi Un esempio: il VTX detector Working group (Y. Sugimoto, M. Battaglia & M. Caccia) • Define the boundary conditions on the development: a. b. • Engineering aspects: a. b. c. d. e. f. • Cabling Mechanics Installation and maintenance Cooling Interactions with surrounding detectors Dependence of the VTX on the detector concept Sensor technology & evaluation figures: a. b. c. d. e. f. • • Physics needs (impact on physics benchmarks): – Radii – geometry – Material budget – Pattern recognition figures Running conditions: – Particle background – EMI background – Neutron flux – Ionizing radiation Single point resolution Backthinning Readout speed Radiation tolerance Power consumption Stability of the baseline technology Costing Software tools Condizioni al contorno dello sviluppo del VTX detector • risoluzione intrinseca e spessori dalla risoluzione sul parametro d’impatto e la geometria: Rin = 15 mm Rout = 60 mm ip = [5 10/p sin 3/2 ] m • velocita’ di lettura dalla densita’ di hit spuri di background: • point ~ 2.5m • spessore ~ 0.1%X0/layer (~100 m) • vincoli sulla geometria dalla velocita’ di lettura; e.g. nel TESLA-TDR la modularita’ del layer interno era 8, allo stato attuale e’ 20, presumendo parallel column readout e lettura di un frame ogni 20 s • vincoli sulla struttura meccanica e sullo spessore/strato dalla dissipazione termica e dalla temperatura di lavoro (air flow vs liquid cooling) power cycle sfruttando il duty cycle basso & Ileak da danneggiamento da radiazione • radiation hardness ( ~ 109 n/cm2/anno e 5*1012 e/cm2/anno) • EMI compliant Tecnologie ed architetture Architetture/ tecnologie Parallel Column readout In situ storage Sparse data scan CCD LCFI (UK) LCFI-ISIS - CMOS IRES (Strasbourg) RAL-FAPS “difficile” SOI Possibile Possibile Possibile DEPFET MPI-Bonn et al (D) - - The Frascati Brainstorming meeting June 7th agenda: Welcome address (Massimo, Marcello, Mario Calvetti) 15’ the Global Design Effort (David Miller) 30’ Physics @ the ILC (Marco Battaglia) 45’ Detector and machine; concepts & status (Ties Behnke) 45’ Coffee! (16:45 -> 17:15) Overview of subdetector concepts & international R&D’s: • Vertexing (Marc Winter) 30’ • Silicon Tracking (Aurore Savoy Navarro) 30’ • Calorimetry & muon (J.C. Brient) 30’ June 8th : brainstorming session within the subdetector panels shape the possible Italian Contribution + to-do-list Risultato principale del meeting di Frascati • 4 sezioni pronte a formalizzare una proposta per un inizio di attivita’ nel 2006 (Milano, Pavia, Roma III, Ferrara) • diverse sezioni contemplano una attivita’ in ILC a partire dal 2007 (Torino, Padova, Pisa, Frascati; interessi anche da Trieste, Perugia) • le 4 sezioni che costituiscono il nucleo di questa proposta sono focalizzate sullo sviluppo di Rivelatori a Pixel Monolitici La tecnologia di base: Miminum Ionising particle MOS Active pixel sensors I rivelatori a pixel monolitici basati sulla tecnologia e l’architettura dei CMOS imager per luce visibile rappresentano uno degli sviluppi piu’ avanzati per la rivelazione di particelle ionizzanti ad alta granularita’: • Basati sulla raccolta della carica generata nello strato epitassiale (spessore 2-14 m, dipendentemente dalla tecnologia) (signale piccolo: ~80 coppie e-h/ m) • Rivelatore a diffusione e non a deriva (il volume sensibile NON e’ svuotato cluster di carica di dimensioni ~ 50 m, tempi di raccolta ~ 150 ns) • Architettura di base semplice (3T: reset, indirizzamento, diodo collettore) • Economica (e.g. ~ 50 kEUR per un engineering run, tecnologia AMS 0.6 m, 3 wafers + 3) SUCIMA Runner-up technology: Silicon On Insulator su substrato ad alta resistivita’ Meeting con mr. YAMAMOTO, HAMAMATSU PHOTONICS, disponibile ad intraprendere una linea di sviluppo dedicata al tracking ad alta granularita’ (6 Settembre; + Bonn, AGH-Krakow, KEK(?)) Le attivita’ proposte • sviluppo di un rivelatore a Pixel monolitico che implementi un sistema di sparsificazione on pixel • progettazione e realizzazione di un sistema di acquisizione dati che possa processare in tempo reale unita’ di 1 Mpixel • progettazione e messa in opera di un telescopio caratterizzazione su fascio dei rivelatori in fase di sviluppo per la Sviluppo di una architettura di sparsificazione • motivazione: garantire una architettura compatibile con un tasso di background dell’ordine di 5 hit/cm2/bunch crossing frame rate a 50 kHz (20 s), mantenendo le prerogative di risoluzione per punto e spessore del rivelatore tali consentire una risoluzione sul parametro di impatto di 5 10/(P sin 3/2 ) m • principale difficolta’: implementare circuiti NMOS & PMOS nella cella senza indurre perdite di efficienza di raccolta di carica • “workhorse”: tecnologie 0.13 m con “triple well”; Piano di lavoro: • 2006, primo semestre: test delle strutture 8x8 pixel in 0.13 m (STm & IBM) (PRIN-Bg, Pv & Pisa) ed n x n pixel in 0.25 m (TSMC) (MIMOSA-GR 5 Roma III e Milano) • 2006, secondo semestre: progettazione, produzione e caratterizzazione di strutture di test tecnologiche e circuitali per la realizzazione del circuito di sparsificazione • 2007, primo semestre: realizzazione di una matrice < 64 x 64 pixel che integri il circuito di sparsificazione on-cell e con limitata funzionalita’ di controllo a bordo • 2007, secondo semestre: caratterizzazione sotto punte, con sorgenti e laser e test su fascio • 2008: prototipo che integri la logica di controllo; valutazione della necessita’ di integrare un ADC (NON on cell ma per chip) Attivita’ permanenti: technology watch, inclusa la possibilita’ di orientarsi sulla tecnologia SOI (partenariato con HAMAMATSU) Sviluppo di un sistema di DAQ • Motivazione: realizzare un sistema di acquisizione dati in tempo reale che consenta la “zero suppression” di sistemi a n Mpixel, con n > 1, e frame rate da 0.1 – 50 KHz. • background: il SUCIMA imager e sistemi analoghi sviluppati da Strasburgo Piano di lavoro: • 2006, primo semestre: progettazione del primo prototipo di scheda di DAQ con funzionalita’ ridotte • 2006, secondo semestre:integrazione della scheda nel sistema di acquisizione del telescopio a strip in fase di realizzazione • 2007, primo semestre: integrazione delle funzionalita’ avanzate (soppressione degli zeri). Test e commissioning. • 2007, secondo semestre: compatibilita’ con I diversi sensori in fase di sviluppo. Definizione dei parametri per un telescopio basato su 1 Mpixel sensors. • 2008: realizzazione di un DAQ per un telescopio basato su MIMOSA 5 Attivita’ permanenti: compatibilita’ con I diversi sensori (CCD, DEPFET, MAPS, SOI). Definizione di uno standard di lavoro. Costruzione di un “telescopio” Piano di lavoro • 2006 -> primo semestre 2007: realizzazione e messa in opera di un telescopio a strip (HW da ROMA III): 12 piani di rivelatori a strip, Passo di lettura 50 micron • secondo semestre 2007 -> 2008: realizzazione di un “pocket telescope” basato su 4 piani si MIMOSA 5 Risorse Richieste finanziarie 2006 Last, but not least… • partecipazione a EUDET (an I3, EC program) • partecipazione al programma di R&D con HAMAMATSU, una volta siglata una LOI ed un Memorandum of Understanding con i possibili partner [costo stimato del primo anno di attivita’ ~ 100 kEUR; partner interessati finora: P_ILC, Bonn, AGH-Krakow. Contatti con KEK]