Anolli, Psicologia della cultura, Il Mulino, 2004
Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
LO SVILUPPO DELLA CULTURA
NEL BAMBINO
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
La comparsa della cultura ha modificato le
condizioni di esistenza della specie umana,
offrendole un vantaggio evolutivo molto
forte sul piano della sopravvivenza e della
competizione interspecifica
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
La prole della specie umana alla nascita presenta
una condizione di immaturità e mantiene alcune
caratteristiche embrionali (Neotenia)
Svantaggio
il neonato muore se
abbandonato a se stesso
Vantaggi
- il cervello si sviluppa dopo la
nascita favorendo la flessibilità
e l’apprendimento
- la dipendenza prolungata
trasforma il bambino da
organismo biologico a soggetto
culturale (Inculturazione)
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
L’ontogenesi della cultura nel bambino
… Ovvero gli snodi evolutivi, i meccanismi e gli
aspetti interpersonali che consentono al bambino
di passare da…
Condizione aculturale (nascita)  Condizione culturale
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
La dotazione di partenza
Il bambino piccolo è un soggetto attivo e dotato di competenze
Percettive
Sociali
Premesse per l’appropriazione della
cultura in cui il bambino è nato
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Le competenze percettive
Dispositivi per acquisire in via diretta e immediata
informazioni sull’ambiente e per mantenere con esso un
contatto appropriato
• Percezione fetale: sviluppo delle abilità percettive già nell’utero
materno
• Percezione fonetica della lingua: capacità discriminativa delle
caratteristiche acustiche dei suoni linguistici
L’ambiente linguistico orienta selettivamente le
disposizioni innate del neonato
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Le competenze sociali
“Lo sviluppo cognitivo e culturale del bambino dipende
dalla rete di interazioni sociali in cui egli è inserito”
(Vigotskij, 1934).
Zona di Sviluppo Prossimale
La distanza tra ciò che il bambino è in grado di fare da
solo e ciò che è in grado di fare col supporto dell’adulto
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Già nell’allattamento il bambino è in grado di
stabilire con la madre un’attività coordinata e
armoniosa in base a una sincronizzazione
reciproca di attività di suzione e di pause
Secondo Vygostkij, il bambino acquisisce un
sistema di criteri per comprendere e
interpretare l’esperienza attraverso l’interazione
con gli altri in base al contesto socio-culturale
di riferimento (Zona di Sviluppo Prossimale)
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Preferenza per il volto
Il volto veicola una grande quantità di informazioni,
come l’identità, il gruppo di appartenenza, i segnali
emotivi e quelli legati alla parola.
I tratti più salienti per il neonato sono i capelli, gli occhi,
la bocca e il contorno globale
Preferenza del volto della madre rispetto a quello di
un’altra donna: 12 ore sono sufficienti per discriminarlo
e riconoscerlo
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Il sorriso sociale
Nelle prime settimane di vita si assiste alla comparsa del
sorriso endogeno: manifestazioni automatiche e riflesse.
Alla fine del II mese compare il sorriso esogeno attivato
dalla voce materna e dal volto umano, associato al
contatto oculare: conserva ancora alcuni aspetti di
automaticità
Durante il III-IV mese compare il sorriso sociale, rivolto
in modo più frequente ai familiari e sincronizzato con il
loro sorriso, prevede uno scambio reciproco
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La condivisione dell’attenzione
Verso i 6 mesi le interazioni tra adulto e bambino da
diadiche diventano triadiche: all’interno del processo
interattivo viene inserito un oggetto esterno
Grazie alla condivisione dell’attenzione, adulto e bambino
orientano la loro attenzione sullo stesso oggetto
(guardano il medesimo oggetto e poi si guardano
reciprocamente)  co-orientazione degli sguardi che
consente la condivisione dell’oggetto di mutuo interesse
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Ciò costituisce la referenza di un discorso: gli
interlocutori parlano di qualcosa d’altro esistente nel
mondo e ne condividono l’interesse.
Questo è il presupposto per:
• la teoria della mente nel mondo  il bambino è
sintonizzato insieme ad altre menti sullo stesso mondo
• la predicazione  il bambino imita l’adulto
nell’accompagnare l’oggetto di attenzione con frasi,
espressioni e sorrisi
• l’incontro di menti  bambino e adulto prendono
parte al medesimo contesto, costruendolo e
convenzionalizzandolo secondo gli standard della
propria cultura
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Il sistema culturale “adulto – bambino”
Per la psicologia della cultura il sistema “adulto-bambino”
costituisce una micro-cultura che consente al bambino di
prendere progressivamente parte alla macro-cultura, in
modo da diventarne – nel tempo – protagonista a tutti gli
effetti.
Sequenza di scambi adulto – bambino…
… All’interno di cornici consensuali…
formazione culturale del bambino
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Il dispositivo culturale dell’imitazione
All’interno delle cornici consensuali il sistema culturale
“adulto-bambino” si fonda su
IMITAZIONE RECIPROCA
Attraverso l’attività di rispecchiarsi, favorisce la
partecipazione e la condivisione delle condotte e dei
significati delle interazioni
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L’adulto come “struttura di supporto”
Nella specie umana l’adulto svolge la funzione di
scaffolding (impalcatura) favorendone…
… Lo sviluppo globale del bambino e
rendendolo socialmente attivo attraverso
sequenze interattive routinarie
SCRIPT
L’apprendimento avviene quindi attraverso
procedure culturalmente convenzionalizzate
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Comparsa dell’intenzionalità
e genesi della cultura
La comparsa dell’intenzionalità costituisce una tappa
fondamentale nello sviluppo delle competenze culturali
ed è stata oggetto di studio secondo tre approcci:
• approccio innatista
• approccio socio – costruzionista
• approccio cognitivista
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Approccio innatista
Il neonato già alla nascita presenta un repertorio di
azioni intenzionali con cui interagisce con gli altri
Esigenza di partecipare e condividere le proprie
esperienze ed emozioni anche con gli altri
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Approccio socio – costruzionista
Il neonato si comporta in modo non intenzionale, ma le
sue azioni e i suoi gesti sono dotati di intenzionalità da
parte degli adulti che…
… Trattano gli infanti come agenti consapevoli, dotati di
intenzioni, desideri e scopi
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L’approccio cognitivista
L’intenzionalità compare quando il bambino ha una
rappresentazione mentale dell’interlocutore come capace
di avere intenzioni e comprendere le intenzioni degli altri
Sequenze Proto-richiestive  Sequenze Proto-dichiarative
Il bambino usa un
Il bambino usa l’adulto
oggetto/evento da
come strumento
condividere con l’adulto
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
La svolta dei nove mesi
Insieme di condotte che emergono tra gli otto e
nove mesi a partire dalle competenze preliminari:
• dissociazione tra mezzi e scopi
• apprendimento imitativo
• segmentazione del flusso delle azioni
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Dissociazione tra mezzi e scopi
Il bambino ha uno scopo in mente prima di tradurlo
in azione
Riesce a distinguere tale scopo dai mezzi
per raggiungerlo
La comprensione degli altri come agenti intenzionali
da parte degli infanti è strettamente associata
all’emergenza della propria intenzionalità
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
L’apprendimento imitativo
L’atteggiamento emulativo
presente fin dalla nascita
diventa ora un vero
apprendimento per imitazione
Il bambino impara in modo
volontario comportamenti
intenzionali
Questa forte tendenza di trattare gli altri come “simili a sé”
Nascita del Sé Intenzionale
(proiezione di sé sull’altro e appropriazione dell’altro dentro sé)
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La segmentazione del flusso delle azioni
Capacità di discriminare, all’interno del flusso dei
comportamenti degli individui, singole unità di azione
 Compito
Mediante processi dal
basso in alto bottom-up
(individuare e riconoscere
la struttura stabile delle
azioni) e…
… Mediante processi
dall’alto in basso top-down
(attribuire all’interlocutore
uno stato motivazionale)
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Gesti deittici
Gesti di natura triadica che vedono coinvolti
Oggetto
Adulto
Bambino
Dal punto di vista culturale e comunicativo
possono assumere valenza:
richiestiva
dichiarativa
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Gesti deittici (continua)
Gesti deittici dichiarativi:
Gesti deittici richiestivi:
quando intendono
quando intendono
condividere con l’adulto un
influenzare il
Vs.
punto di vista e un
comportamento
commento su certi aspetti
dell’adulto per
di un contesto
raggiungere un proprio
scopo, altrimenti non
raggiungibile
Gli aspetti finora descritti costituiscono le basi per le origini
ontogenetiche della cultura e per lo sviluppo
dell’apprendimento culturale da parte del bambino
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La Teoria della Mente
Secondo la psicologia della cultura una tappa
fondamentale per l’acquisizione delle competenze
culturali consiste nello sviluppo della cosiddetta
Teoria della Mente
Capacità di attribuire stati mentali alle altre persone,
interpretare, spiegare e prevedere le loro azioni
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
La Teoria della Mente: gli approcci
I presupposti della teoria della mente sono i seguenti:
• considerare gli altri come dotati di stati mentali;
• ritenere che esista una relazione causale fra tali stati mentali
e gli eventi del mondo fisico e sociale
I principali approcci che hanno affrontato
la teoria della mente:
-
approccio modularista
la prospettiva della “teoria della teoria”
il modello della simulazione
teoria della mente e funzione esecutiva
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
La Teoria della Mente: approccio modularista
La mente è un insieme di capacità specializzate e indipendenti
(moduli mentali), ognuna delle quali è specifica, obbligatoria e
associata a una data architettura neurale
Sistema per leggere la mente attraverso 4 sottoinsiemi:
EDD (Eye-Direction Detector) analizza la direzione dello sguardo;
ID (Intentionality Detector) valuta l’azione in vista di uno scopo;
SAM (Shared Attention Mechanism) rileva le situazioni di attenzione
condivisa;
ToMM (Theory of Mind Mechanism) analizza le rappresentazioni
mentali
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
La Teoria della Mente:
la prospettiva della “teoria della teoria”
Lo sviluppo della Teoria della Mente nel bambino
avviene secondo i principi generali sottesi alla
costruzione di una qualsiasi teoria scientifica
Il bambino avanza supposizioni, le utilizza per
dare significato alla propria esperienza
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Teoria della Mente:
il Modello della Simulazione
Secondo il modello della simulazione, la comprensione
degli stati mentali altrui si sviluppa nel bambino con la
capacità di assumere il loro punto di vista a livello
cognitivo
Ne deriva che la teoria della mente è una base essenziale
per consentire al bambino di diventare un membro attivo
e partecipe della cultura di appartenenza
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Teoria della Mente: funzione esecutiva
La teoria della mente è stata posta in relazione con la
funzione esecutiva della corteccia prefrontale.
Teoria della Mente e Funzione Esecutiva richiedono
l’applicazione di regole condizionali incassate 
SE… ALLORA...
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Desideri, credenze e false credenze
La Teoria della Mente non sorge improvvisamente, ma
si sviluppa durante la prima infanzia attraverso un
lungo processo di revisione e aggiustamenti.
Fra i diversi precursori…
Il gioco di finzione (o gioco simbolico)
• Compare precocemente
• Discriminazione tra realtà e fantasia
• Attribuzione di stati affettivi a oggetti di finzione
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Desideri, credenze e false credenze
(continua)
La psicologia del desiderio
• discriminare tra il proprio desiderio e il desiderio degli altri
• comprensione e attribuzione di un desiderio a un altro
• comprensione del legame lineare di rapporto causale fra
desiderio e azione
Credenze e metarappresentazione
Riconoscimento e attribuzione di credenze e modelli
interpretativi agli altri.
Credenze  Vere/False
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Trasmissione della cultura
Da un processo di trasmissione lineare dei saperi
(esperto  novizio)
Processo di internalizzazione a quattro livelli:
• regolazione esterna: l’individuo si conforma alla cultura in
funzione di un’autorità esterna
• regolazione introiettata: l’individuo si conforma alla cultura a
causa di imperativi interni come senso di colpa, vergogna…
• regolazione identificata: l’individuo si identifica con il sistema
esterno di regolazione
• regolazione integrata: l’individuo si identifica con il sistema
esterno e lo integra nei suoi valori
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Appropriazione della cultura
I soggetti trasformano la cultura nel momento stesso in cui si
appropriano dei suoi sistemi di credenze, valori e pratiche.
Attenzione rivolta non su gli esiti, ma sul processo e i modi in
cui il soggetto diventa competente.
L’appropriazione della cultura avviene
all’interno della nicchia di sviluppo
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Cure parentali e cultura
Anche durante l’adolescenza e la giovinezza i
genitori continuano a svolgere una
funzione di riferimento importante per i figli
Le cure parentali svolgono un ruolo decisivo nel
produrre differenze culturali
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Le cure parentali sono influenzate in primo luogo dalle
condizioni climatiche, dai valori e dalle credenze generali
della cultura di riferimento
 etnoteorie parentali
Allevamento a vicinanza
Allevamento a distanza
Culture non alfabetizzate
I bambini piccoli sono
continuamente a contatto
cutaneo con la madre 
non piangono
Costruzione di una
personalità passiva e
dipendente
Culture occidentali
I bambini sono separati
fisicamente dalla madre 
pianto come sistema di
comunicazione
Costruzione di una
personalità indipendente,
attiva e competitiva
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Le etnoteorie parentali alimentano gli stili educativi
messi in atto nei confronti dei figli, finalizzati a favorire
lo sviluppo di specifiche competenze ritenute prioritarie
all’interno della propria cultura
Stile assertivo
Stile permissivo
Controllo rigoroso sul
comportamento del figlio
Sistema di punizioni e di
restrizioni
Obbedienza, sottomissione,
rispetto, armonia e
cooperazione
Spiegazione e persuasione
Assunzione di responsabilità e
di autonomia da parte del
bambino
Capacità di prendere decisioni
e libertà di esplorazione
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I processi di attaccamento e cultura
Il legame di attaccamento sorge dalla condizione di
debolezza del neonato e dal bisogno biologico di
trovare nella madre protezione e cura (Bowlby, 1969)
Fondamenti:
• ipotesi della sensibilità: una madre sensibile è in grado di
rispondere in modo accurato alle esigenze del figlio
• ipotesi della competenza: la competenza del figlio riguarda
l’autonomia, l’efficacia dei suoi comportamenti, la regolazione
emotiva, una buona stima di sé e una relazione positiva coi pari
• ipotesi della base sicura: se il bambino sente che la madre è in
grado di proteggerlo si sente sicuro di allontanarsi per esplorare
l’ambiente
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Strange Situation (Ainsworth, 1971)
–
–
–
–
attaccamento
attaccamento
attaccamento
attaccamento
insicuro-evitante (tipo A)
sicuro (tipo B)
ambivalente-ansioso (tipo C)
insicuro-disorganizzato (tipo D)
Dubbi sull’universalità e sulla base evoluzionistica della
teoria dell’attaccamento (Rothbaum, 2000)
Aspetti universali: ricerca della prossimità e della
protezione, sofferenza in caso di separazione e perdita
Ipotesi fondamentali presentano rilevanti variazioni
culturali
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
La prolessi
I genitori si rappresentano nel presente il futuro del
loro figlio e si creano un sistema di aspettative che
diventano effettive linee guida per i loro interventi
educativi
Costituisce un dispositivo importante nello sviluppo
della personalità e dei format culturali del bambino
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Capitolo 4. LO SVILUPPO DELLA CULTURA NEL BAMBINO
Considerazioni conclusive
Biologia
Continuità evolutiva
disposizioni
biologiche
innate
Comunità
sociale
incontro con
altre menti
Sviluppo culturale del bambino
Processo senza fine soggetto a continui
apprendimenti e modificazioni
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