A scuola con Linux
IC. PAGANELLI Cinisello Balsamo
SCUOLA PRIMARIA BAUER
Carlo Crippa
a.s. 2006/2007
a.s. 2007/2008
a.s. 2008/2009
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“L’analisi dei numeri coinvolti ha
portato molti osservatori del
settore a ritenere FUSS
come uno dei progetti di maggior
importanza a livello europeo,
oltre che a considerarlo
come un’iniziativa senza
precedenti nel suo genere,
soprattutto per la sua
organizzazione e
struttura in termini di elevato
coinvolgimento degli insegnanti
sotto il profilo partecipativo e
della formazione tecnologica, che
“segna un’evoluzione nei
processi e nella storia
dell’utilizzo del software libero
nella scuola in Italia”
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• La modularità: la distribuzione FUSS Soledad può essere
assemblata e scomposta per adeguarsi ai diversi ordini di scuola
e ambiti formativi.
• L’indipendenza: la distribuzione è stata progettata per essere
gestita in maniera autonoma dalle scuole e dal personale
scolastico.
• L’adattabilità, ovvero la capacità di evolversi nel tempo ed
adeguarsi alle necessità in continua variazione della didattica.
• La replicabilità: i risultati ed il materiale prodotti possono
essere impiegati in qualsiasi contesto didattico, di qualunque
ordine anche al di fuori della Provincia altoatesina
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Dopo tre anni di sperimentazione del software
Fuss e di utilizzo
sistematico del laboratorio di informatica
possiamo trarre alcune considerazioni :
Avere un laboratorio con installato il medesimo
software offre l’occasione di supportare e
integrare le attività curricolari.
Il software didattico ha permesso lo svolgimento
di attività individuali, per coppie di aiuto tra pari
L’accesso ad internet dalle aule costituisce una
finestra sul mondo, un potente strumento
didattico.
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una distribuzione specifica per la scuola sia Primaria
che Secondaria di 1° Grado.
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BILLINO DI TUTTI I COLORI
Aquilino
Billino è un bambino che gioca a pallone
e sogna di essere un grande campione.
È un po' me, mi piace giocare
giocare a pallone è come volare.
Un giorno giorno però così tutto a un tratto
il suo colore cambiò, scappò pure il gatto.
Billino ora non è più chiaro e rosa
e da vedere è una bruttissima cosa
è diventato verde brillante
è come Hulk ,quel grosso gigante .
Mamma e dottore non sanno che dire
è proprio un fenomeno da sbalordire.
Lo mettono a nanna con ansia davvero
sperando che dopo non diventi anche nero.
Alla mattina del giorno seguente
è azzurro chiaro e sembra gran mare
ma che dirà tutta la gente
quando a scuola dovrà poi andare
............................................
dalla Circolare sull’adozione libri di testo
…Per le prime tre classi della scuola primaria, le
istituzioni scolastiche valuteranno
l'opportunità e la praticabilità della progressiva
introduzione di libri di testo in versione on line o
mista. A tale proposito, è opportuno considerare che
- come sottolineano autorevoli studi - il rapporto con
la realtà e l'approccio alla conoscenza dei cosiddetti
"nativi digitali",
ovvero i nostri piccoli e grandi studenti, sono ormai
significativamente diversi da quelli dei "figli di
Gutenberg".
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Classe 4A 23 alunni(11 stranieri)
●
15 pc desktop (17)
●
15 notebook (26)
●
Psp 12
●
Nintendo 18 (24)
●
Cellulari 14
●
Televisori 5 (1 tv) (47)
●
4 alunni chattano
(15)
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L’espressione digital natives, letteralmente “nativi digitali”, è stata
coniata da Marc Prensky, scrittore statunitense e ideatore di
videogiochi didattici, per riferirsi alle generazioni nate dopo l’avvento
delle tecnologie digitali.
Secondo Prensky, i “nativi digitali” si destreggiano con naturalezza tra
computer, telefoni cellulari e Internet e padroneggiano i nuovi
linguaggi della comunicazione proprio come una popolazione indigena
nel suo ambiente originario: raccolgono informazioni da molte fonti
differenti e le elaborano rapidamente, prediligendo i video e le
immagini alla fruizione dei testi e organizzando la conoscenza in
connessioni reticolari anziché in sequenza.
In opposizione ai digital natives, Prensky definisce digital
immigrants (immigranti digitali), le generazioni che hanno
appreso in età adulta a utilizzare le tecnologie digitali.
Gli immigranti, abituati a lavorare su carta e non sullo
schermo, adattano i loro comportamenti acquisiti al nuovo
ambiente digitale: ad esempio stampano documenti
digitati al computer per revisionarli oppure telefonano al
destinatario di una mail per avere conferma della
ricezione.
La generazione degli immigranti preferisce avere poche
fonti di informazione selezionate, da elaborare in
sequenza, e privilegia il testo scritto utilizzando immagini e
video solo come complemento.
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Per i digital immigrants:
– Lingua digitale = L2 (spesso appresa da grandi)
Per i digital natives:
– Lingua digitale = L1 (ma “naturalmente” bilingui)
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Notizie tratte da: www.slideshare.net
www.scuola-digitale.it
www.scuoladigitale.cefriel.it
www.innovascuola.gov.it
http://www.nova-multimedia.it/webTV/
Convegno: Nati digitali
Digital media, dal consumo all’intervento educativo –Rivoltella
Digital Kids, una razza in via di apparizione – Ferri
www. dschola.it /
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